Agenzia delle Entrate: nuovo “assetto” nella Regione Veneto

 Dalla giornata di ieri, martedì 23 novembre 2009, è entrata in operatività nella Regione Veneto una nuova direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate, a Rovigo, al numero 19 di Via Cavour; trattasi, dopo quella di Belluno, della seconda direzione provinciale dell’Amministrazione Finanziaria con l’obiettivo da un lato di rafforzare in termini quantitativi e qualitativi i servizi offerti ai contribuenti, e dall’altro di rendere ancor più efficienti le misure e le azioni per il contrasto dell’evasione fiscale. Il nuovo “assetto” dell’Agenzia delle Entrate nella Regione Veneto è così costituito: la direzione provinciale è composta di quattro uffici: tre sono uffici territoriali, ed uno è l’ufficio controlli; quest’ultimo, a sua volta, è suddiviso in due aree: l’area legale, che si occupa di seguire tutte le fasi del contenzioso, e l’area accertamento che pianifica i controlli su tutto il territorio provinciale.

Umbria, Trentino e Sardegna: prosegue l’operazione “rimborsi Irap”

 Proseguono in maniera spedita gli appuntamenti fiscali relativi ai rimborsi dell’Irap per quel che riguarda i contribuenti delle varie regioni italiane. Dopo che la scorsa settimana tale operazione aveva coinvolto Marche e Abruzzo, ieri è stato invece il turno di Trentino Alto Adige, Umbria e Sardegna. Ma procediamo con ordine. L’allargamento della procedura si è reso possibile dopo aver riscontrato l’esperienza positiva dei primi due giorni di applicazione; in questo caso, i rimborsi Irap avevano riguardato Molise, Basilicata, Calabria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Liguria, per poi procedere con i già citati casi della settimana scorsa. Per essere più precisi, si è provveduto a inviare le istanze volte a restituire le maggiori imposte dell’Irpef e dell’Ires che erano state versate a causa della mancata deducibilità dell’imposta regionale sulle attività produttive: all’appuntamento sono stati chiamati tutti quei contribuenti che hanno indicato come domicilio fiscale, nella propria dichiarazione dei redditi, una delle regioni coinvolte.

Scudo fiscale: Circolare con risposte ai quesiti più frequenti

 In Italia siamo nel clou riguardo alla presentazione delle domande per il rimpatrio e/o la regolarizzazione dei capitali illecitamente esportati e detenuti all’estero. Ebbene, al riguardo, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto d’aver emesso una Circolare, la numero 49/E, che contiene le risposte ai quesiti più frequenti formulati sia dalla stampa, sia dalle Associazioni di categoria. Nella Circolare, prelevabile sul sito Internet dell’Amministrazione finanziaria, si forniscono le risposte a ben trenta quesiti sugli aspetti, anche procedurali, dello scudo fiscale. Tre le risposte c’è quella relativa alla modalità con cui l’intermediario deve restituire la dichiarazione riservata; ebbene, questo deve avvenire solamente quando è stata effettivamente saldata l’imposta straordinaria, e quando effettivamente, in caso di regolarizzazione e rimpatrio, le attività emerse siano state ricevute in deposito.

Ungheria: cambia la documentazione sul transfer pricing

 È ormai un mese che il ministero delle Finanze ungherese ha provveduto ad emanare un nuovo decreto relativo agli obblighi di documentazione per il cosiddetto “transfer pricing: la normativa in questione sostituisce alcune disposizioni che vigevano nel paese magiaro da diciassette anni, visto che la disciplina sul transfer pricing era stata introdotta nel 1992. Il vecchio decreto stabilisce che il contribuente deve presentare una specifica documentazione in questo senso: per essere più precisi si tratta delle informazioni principali relative alla società (ad esempio, la denominazione sociale e la sede legale), i contratti stipulati con altre società del gruppo (l’oggetto del contratto stesso ed eventuali modifiche), come si caratterizzano i beni e i servizi, le funzioni svolte e agli assets usati, la conformazione del mercato di riferimento (posizioni competitive, concorrenza), il metodo che è stato selezionato per determinare il transfer pricing e le ragioni della scelta, l’indicazione del prezzo, margine e utile e, infine, il prezzo di libera concorrenza che viene adottato.

 

Evasione fiscale: uno “sport” praticato più del calcio

 Quale soluzione adottare per combattere, contrastare e sradicare nel nostro Paese l’evasione fiscale? Ebbene, al riguardo Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, ritiene che, al fine di evitare che fino a nove scontrini fiscali su dieci non vengano “battuti”, l’introduzione dello scontrino “gratta e vinci” potrebbe essere una buona idea. Anzi, Vittorio Carlomagno, Presidente dell’Associazione Contribuenti.it, ritiene che lo scontrino “antievasione” non dovrebbe essere solo “gratta e vinci”, ma  “gratta, vinci e parcheggia“, in modo tale da includere, quindi, anche un’ora gratuita di parcheggio per fare gli acquisti. In questo modo, chiaramente, l’esercente sarebbe in sostanza quasi “obbligato” ad emettere lo scontrino, anche quando questo vorrebbe fare il furbo, visto che il consumatore perderebbe l’opportunità, doppia, di non pagare il parcheggio e di partecipare al gioco “gratta e vinci”.

Le tasse? In Germania gli ereditieri le vogliono più alte

 La Germania si sta caratterizzando per una vicenda fiscale alquanto singolare e insolita. In effetti, ben 45 ereditieri della nazione teutonica stanno chiedendo di pagare imposte più alte, in nome, come spiegano questi stessi soggetti, della giustizia sociale. Esaminiamo i loro casi con attenzione. I nomi in questione sono quelli di Peter Vollmer, con una brillante carriera alle spalle alla Ig-Metall, ma anche di Dieter Lehmkuhl, noto psicanalista di Berlino, e del filosofo Bruno Hass: questi e molti altri personaggi sembrano non sopportare più la loro situazione reddituale, la quale sarebbe stata ottenuta senza merito ed evitando di pagare le dovute tasse alla società. Ma i loro intenti non si sono limitati a dichiarazioni di questo tipo: è stato infatti fondato il club “Iniziativa per una maggiore aliquota patrimoniale”, il quale si è appunto posto l’obiettivo di pagare più tributi. Come è stato spiegato dallo stesso Vollmer, la Germania presenta una situazione in cui sono i contribuenti più piccoli a sborsare i maggiori introiti per le tasse, aprendo in tal modo una forbice tra ricchi e meno abbienti.

 

Fisco e Comuni: collaborazione Udine-Entrate

 Nei giorni scorsi in Friuli Venezia Giulia, il Comune di Udine, primo tra i capoluoghi di provincia, ha siglato con l’Agenzia delle Entrate un protocollo di intesa finalizzato ad una collaborazione congiunta nelle azioni di contrasto all’evasione fiscale; l’accordo, nello specifico, prevede la trasmissione di dati “sensibili” ai fini dell’accertamento fiscale in settori come quello del commercio, della proprietà edilizia, dell’urbanistica e delle residenze fittizie all’estero. Trattasi di un accordo molto importante che, tra l’altro, si sta estendendo a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale, visto che grazie all’operato delle autonomie locali, come sottolineato dal Direttore delle Entrate Friuli, Giulia Paola Muratori, si può creare una vera e propria rete di informazioni qualificate ai fini dell’attività di accertamento dei tributi erariali demandata all’Amministrazione finanziaria.

Agenzia delle Entrate: via libera a tre nuove direzioni provinciali

 Fra due giorni saranno finalmente rese operative tre nuove direzioni locali dell’Agenzia delle Entrate: la decisione rientra a pieno titolo nell’ambito del riassetto organizzativo delle stesse Entrate e, in questo, caso si riferirà soprattutto alla Lombardia, con l’apertura delle Direzioni Provinciali di Como e Varese, e al Veneto, con la Direzione di Rovigo. In tal modo, aumentano le province italiane che possono beneficiare di un assetto di questo tipo: le precedenti “inaugurazioni” avevano riguardato soprattutto la regione Lombardia, con le sedi di Lecco, Cremona, Lodi, Mantova e Sondrio. Il nuovo modello organizzativo dell’Agenzia ha il preciso obiettivo di potenziare sia quelle strutture che svolgono attività di assistenza per i contribuenti, sia quelle che invece curano principalmente il contrasto all’evasione fiscale. Dunque, viene rafforzata soprattutto l’attività di controllo in relazione alla tipologia di contribuente.

 

Fisco: Emilia-Romagna, altri quattro comuni “caccia-evasori”

 Sono altri quattro i Comuni che in Emilia-Romagna negli ultimi giorni si sono aggiunti a tutti gli altri nell’ambito dell’intesa antievasione tra l’Agenzia delle Entrate e le Amministrazioni cittadine dopo l’accordo siglato nei mesi scorsi non l’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Nello specifico, le quattro nuove adesioni sul territorio emiliano-romagnolo sono quelle del comune di Colorno, in provincia di Parma, Vernasca in provincia di Piacenza, Finale Emilia in provincia di Modena e Dovadola in provincia di Forlì-Cesena. A darne notizia è la Direzione regionale Entrate dell’Emilia-Romagna, sottolineando come anche questi altri quattro comuni della Regione abbiano deciso di scendere in campo a fianco dell’Amministrazione finanziaria nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione fiscale attraverso l’invio, proprio da parte dei comuni, di segnalazioni qualificate che risultano essere fondamentali per poter capire se il reddito dichiarato dal contribuente sia conforme e compatibile con lo stile di vita sostenuto.

Tasse: un euro su due va all’Erario

 Sono proprio i Commercialisti a spiegare che per ogni euro guadagnato la metà se ne va in tasse, e la Banca mondiale conferma: i balzelli italiani per le imprese sono tra i più difficili e lunghi da pagare dell’intero pianeta. L’Italia, secondo quanto risulta dal rapporto Payng Taxes realizzato dalla PricewaterhouseCoopers in collaborazione con la World Bank, occupa il 136esimo posto su 183 Paesi (significa che per pagare tutte le tasse un’impresa di medie dimensioni impiega 334 ore, mentre la media della Ue è di 232). Tasse alte, lunghe e burocrazia troppo prolissa e complicata.

Sempre secondo il rapporto, l’Italia risulta al 166mo posto nella classifica del total tax rate, il peso complessivo degli oneri tributari e previdenziali sul conto economico di un’impresa. Il peso complessivo risulta in Italia del 68,4%, a fronte di una media mondiale del 48,3% ed europea del 44,5%.

I Commercialisti cercano una exit strategy per abolire l’Irap

 Claudio Siciliotti, presidente dei Commercialisti, è intervenuto nel corso della seconda Assemblea della categoria a Roma; il riferimento principale del suo discorso è andato alla definizione di una exit strategy per la cancellazione definitiva dell’Irap. Tale imposta viene definita dallo stesso Siciliotti come ingiusta, motivo per il quale il suo accantonamento deve essere studiato più attentamente:

Si può pensare a una strategia in questo senso, un percorso graduale al termine del quale vi sarebbe l’abolizione completa, magari anche sostituendo l’imposta con altri tributi.

Il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti non nasconde dunque la propria avversione nei confronti dell’Irap. Come è stato precisato sempre nel corso di questa assemblea, la riduzione del 20% degli acconti Irpef rappresenta solamente una misura parziale, una ipotesi auspicati da più voci e da non abbandonare. Cosa trovano di ingiusto nell’Irap i Commercialisti?

 

Auto di lusso e imbarcazioni: scoperta evasione in Toscana

 La storia è sempre la stessa: al Fisco vengono dichiarati pochi “spiccioli”, e poi nella vita di tutti i giorni si circola su auto di grossa cilindrata, rigorosamente di proprietà, o si naviga in mare a bordo di uno yacht. E visto che questi casi in Italia non sono per nulla circoscritti, oramai l’Amministrazione Finanziaria ha messo in atto una vera e propria “offensiva” ai danni di chi presenta una dichiarazione dei redditi come un contribuente “normale”, mentre poi lo stile di vita è a dir poco agiato e la capacità di spesa è molto elevata. Su tali basi, in Toscana, la Direzione Regionale delle Entrate ha reso noto d’aver scoperto un’evasione pari a ben 15 milioni di euro, a carico di quasi 1.300 contribuenti, nel corso di altrettanti accertamenti sintetici nei primi dieci mesi di quest’anno.

Usura: meno tasse e agevolazioni per chi denuncia

 Chi per necessità, chi perchè non vuole rinunciare a nulla… sono tanti i motivi che spingono la gente a rivolgersi agli usurai…L’usura è un reato che commette chi concede prestiti ad un tasso d’interesse superiore al cosiddetto “tasso soglia“, che si calcola aumentando del 50% il tasso effettivo globale medio relativo rilevato ogni tre mesi dal Ministero del Tesoro e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Emerge che nell’ultimo anno sia aumentato notevolmente il numero delle famiglie vittime degli usurai. In Italia sono 600 mila le persone in mano agli usurai con tassi d’interesse tra il 120 e il 240 per cento e un giro d’affari di 30 miliardi di euro. A causa della crisi sono divenute vittime degli strozzini le piccole e medie imprese. Per porre un freno a questo fenomeno, dieci Comuni romani hanno deciso di concedere agevolazioni sui tributi fiscali locali a chi denuncerà i propri aguzzini.

Equitalia: l’estratto conto online è attivo in tutta Italia

 Il servizio di estratto conto online offerto da Equitalia copre finalmente tutto il territorio della penisola: due giorni fa, infatti, anche i contribuenti di Viterbo e provincia hanno potuto consultare telematicamente la loro situazione debitoria sul sito della società per azioni, la quale, lo ricordiamo, è predisposta per gestire il sistema di riscossione nazionale. La diffusione telematica di questo importante servizio ha avuto inizio lo scorso mese di luglio e, nel corso di soli quattro mesi, ha visto la registrazione di 250.000 utenti. C’è però anche da dire che l’estratto conto online non era partito in modo agevole; in effetti, si erano verificati alcuni problemi tecnici che ne avevano determinato il ritardo nell’avvio proprio nella zona della Tuscia. Come aveva precisato a inizio novembre Marco Cuccagna, direttore generale di Equitalia, tali problemi sarebbero stati risolti a breve ed ecco che in sole due settimane la promessa è stata mantenuta. Sarà ora quindi possibile anche per i cittadini viterbesi evitare le consuete file agli sportelli di Equitalia Gerit, affidandosi al web per trovare una risposta alle loro domande.