Fisco e Comuni Emilia-Romagna: alleanza antievasione vincente

 Nella Regione Emilia-Romagna l’alleanza antievasione tra i Comuni e l’Agenzia delle Entrate funziona. Lo dimostrano i dati forniti dalla Direzione regionale che, in particolare, ha fatto presente come ci siano state, al 30 settembre scorso, oltre 6.000 segnalazioni qualificate a fronte di imposte accertate per 7 milioni di euro, e ben 38 milioni di euro recuperati. Ricordiamo al riguardo come ai Comuni, in base alle segnalazioni qualificate, spetti il 33% della somme riscosse dal Fisco a titolo definitivo che, quindi, vanno a finire proprio nelle casse degli Enti locali. L’alleanza antievasione permette ai Comuni di acquisire risorse che poi possono essere spese per la collettività nell’ambito di quella che è in tutto e per tutto un’alleanza antievasione in senso federalista. Di queste oltre 6 mila segnalazioni, il 70% ha interessato l’area della proprietà edilizia e del patrimonio immobiliare a conferma di come siano questi i comparti con maggiore tasso di evasione.

Quando il Fisco non è efficace: cancellato il codice tributo PIEM

 Il 23 aprile del 2007 il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato una fondamentale legge regionale, vale a dire la numero 9 proprio di quell’anno: un testo normativo fondamentale perché, di fatto, si è trattato della legge finanziaria per l’anno 2007 con le varie disposizioni e interventi in materia di bilancio. Ebbene, proprio in relazione a questa legge doveva essere anche usato un apposito codice tributo (PIEM), al fine di usufruire in maniera corretta del credito d’imposta contenuto nei vari articoli della novella. Ora, quello stesso codice PIEM non ha più ragione di esistere, visto che, in forza della risoluzione 102/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare due giorni fa, esso è stato eliminato e soppresso in modo definitivo. Quali ragioni hanno portato a una decisione fiscale così perentoria?

Irpef, Iva e Irap: cosa cambia con il federalismo

 Quello del federalismo fiscale è e sarà nel nostro Paese un processo lento e lungo visto che solo nel 2018 si arriverà ad una piena e totale attuazione che stravolgerà i meccanismi di tassazione con lo Stato che, in particolare, non staccherà più “assegni” a Province ed Enti locali, e con un’autonomia fiscale che sul territorio dovrebbe garantire autosufficienza e meno sprechi con vantaggi per tutti. Questo è quanto ci si aspetta, ma chiaramente solo davanti ai fatti compiuti ed ai dati ufficiali si potrà capire se effettivamente il nuovo modello federalista potrà, tra l’altro, contribuire ad arrestare un’emorragia caratterizzata da un debito pubblico che, anno dopo anno, non fa purtroppo altro che aumentare. E allora, cosa accadrà nel breve, nel medio e nel lungo termine per imposte come l’Irpef, l’Irap e l’Iva?

Oristano, le Entrate scovano Bed & Breakfast fittizi ed evasori

 Oristano rappresenta senza dubbio uno dei comuni sardi più gettonati dai turisti, per le sue risorse del territorio, il suo splendido golfo e le attrazioni storico-culturali: in città, quindi, sono nati a un buon ritmo Bed & Breakfast volti ad ospitare questo flusso di visitatori, in modo da offrire prezzi accessibili a tutti, ma è proprio questa tipologia di alloggio che è stata coinvolta in una vasta operazione condotta dall’Agenzia delle Entrate. Che cosa è successo esattamente? In realtà, si trattava nello specifico di alloggi informali soltanto dal punto di vista della presentazione, mentre concretamente le strutture erano dei veri e propri alberghi che disponevano di qualsiasi tipo di comfort. L’ubicazione prescelta era quella nei pressi del litorale sardo: i servizi erano davvero svariati, lavanderie, cassaforte, bus-navetta, pensioni complete e anche idromassaggi, per un totale di ricavi non dichiarati al Fisco pari a circa 270.000 euro.

Scudo fiscale: giro di vite sui falsi rimpatri

 In materia di scudo fiscale è scattato il test relativo alla verifica. A darne notizia in data odierna, venerdì 8 ottobre 2010, è stata l’Agenzia delle Entrate che al riguardo ha annunciato che è pronto il relativo vademecum per gli uffici del Fisco che, in sede di controllo, potranno tra l’altro andare a caccia dei falsi rimpatri caratterizzati, ad esempio, da attività patrimoniali o finanziarie che siano state valorizzate rispetto al reale in misura superiore; oppure sempre attività patrimoniali o finanziarie che, in sede di rimpatrio giuridico, non sono state affidate ad intermediari del nostro Paese; oppure ancora operazioni di scudo fiscale inerenti attività finanziarie o patrimoniali dichiarate ma che poi in effetti non sono stare realmente trasferite in Italia. In merito alle criticità sopra citate, l’Agenzia delle Entrate, ed in particolare gli Uffici nelle fasi di “verifica“, porranno maggiormente l’attenzione sia sulle modalità di rimpatrio, sia sulla natura delle stesse attività rimpatriate.

La Corte dei Conti lancia l’allarme Fisco: conti troppo instabili

 L’appello lanciato ieri dalla Corte dei Conti mette in evidenza la situazione non troppo rosea del Fisco del nostro paese: secondo quanto affermato in un’audizione alla Camera da Luigi Giampaolino, numero uno dell’organo giurisdizionale italiano, non si può certo rimanere ottimisti nel leggere i risultati del Dpef (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria), visto che i risultati in materia di politica fiscale e tributaria non sono quelli auspicati. Che cosa è emerso dunque da questa disamina della Corte? Il quadro economico di base che sta attualmente caratterizzando l’Italia presenta fin troppi rischi di finanza pubblica, oltre che un andamento a rilento dell’economia interna rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea. In particolare, il prodotto interno lordo risulta essere in crescita nelle nazioni principali del Vecchio Continente: in Germania esso è cresciuto di quattro punti percentuali, mentre in media si è assistito a un incremento del 2%.

Modelli fiscali: novità per l’F24 enti pubblici

 Via libera all’estensione a tutti i premi, i contributi ed i tributi per quel che riguarda il modello F24 enti pubblici. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate che, in particolare, in data odierna, giovedì 7 ottobre 2010, ha pubblicato ben quattro risoluzioni, le numero 96/E, 97/E, 98/E e 101/E, che spiegano come a fronte di tale novità dovrà essere utilizzato il modello F24 enti pubblici. Queste novità diventeranno operative, e quindi attive, a partire dal prossimo 2 novembre quando, di conseguenza, dovranno essere utilizzate sia le nuove modalità di versamento, sia i relativi codici tributo. In particolare, per quel che riguarda i tributi erariali che sono gestiti dall’Agenzia delle Entrate, è previsto fino al 31 dicembre del 2010 un periodo transitorio durante il quale, di conseguenza, sarà ancora possibile andare ad utilizzare il vecchio sistema.

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Federalismo secondo Fazio migliorerà la sanità

 Il Consiglio dei ministri approva il maxi-decreto legislativo sul federalismo fiscale, il provvedimento che comprende le nuove disposizioni sulla finanza regionale, provinciale e sui costi standard in sanità. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha riferito, lasciando Palazzo Chigi, che il testo del decreto legislativo unico non è stato modificato rispetto a quello iniziale e che il decreto dovrà essere ora sottoposto alla Conferenza Stato-Regioni e all’esame del Parlamento. Solo dopo questo iter il decreto tornerà in Cdm per l’approvazione definitiva.

Traforo del Colle di Tenda: l’Iva non vale in territorio francese

 La Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ha pubblicato di recente una interessante decisione del Consiglio relativa al trattamento fiscale del traforo situato nel Colle di Tenda, il valico delle Alpi Liguri che rappresenta la frontiera ideale tra l’Italia e la Francia: la questione tributaria ha preso come riferimento proprio questa vicinanza tra i due paesi dell’Unione. In base a questa decisione, il traforo stradale in questione viene considerato interamente italiano, alla luce anche di quanto si può evincere dalla direttiva comunitaria numero 112 del 2006 (“Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto”). Il Consiglio ha voluto anzitutto semplificare la procedura relativa alla riscossione dell’Iva, un’operazione necessaria ai fini della sicurezza e della manutenzione del tunnel di nuova costruzione; il fatto che al nostro paese sia stata affidata la responsabilità per il funzionamento e la stessa sicurezza dell’intero cantiere presuppone una considerazione fiscale esclusivamente italiana della struttura, senza alcun riferimento invece alla Francia.

Notifiche eseguite da Equitalia per posta sono invalide

 E’ la sentenza di un giudice tributario dichiara giuridicamente inesistente una multa via raccomandata. Quindi tutte le notifiche eseguite da Equitalia sarebbero nulle e i consumatori potrebbero preparare una serie di ricorsi. E così in un periodo di boom di tasse e cartelle esattoriali che costringe gli italiani a cercare soluzioni alternative per onorare i pagamenti dovuti ed Equitalia sta aumentando a livelli record il ricorso al versamento rateale dei tributi arriva l’avviso: si tratta infatti di una sentenza emessa dalla Commissione Tributaria regionale della Lombardia che ha dichiarato «giuridicamente inesistente» una multa di 9mila euro perché «notificata solo dai dipendenti di Equitalia a mezzo posta».

Contenzioso tributario: il Fisco vince con le dichiarazioni di terzi

 Nuovo “colpo” dell’Agenzia delle Entrate, stavolta nella Regione Veneto, ed in particolare nel Comune di Thiene dopo che l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha scovato e smascherato una società immobiliare che ha occultato al Fisco la bellezza di 1,18 milioni di euro, e che ha visto le Entrate vincere dinanzi alla  commissione tributaria di Vicenza anche a seguito delle dichiarazioni di terzi che hanno contribuito a convincere i giudici. Questo è quanto, in sintesi, ha reso noto in data odierna, mercoledì 6 ottobre 2010, la Direzione regionale del Veneto dell’Agenzia delle Entrate nel rivelare come oggetto dei controlli siano stati parecchi atti di compravendita immobiliare con prezzi indicati inferiori a quelli di mercato e con i mutuatari che, invece, andavano a stipulare mutui per importi decisamente superiori. Il Fisco, in particolare, è risalito ai maggiori e reali prezzi di compravendita degli immobili utilizzando sia i dati dell’OMI, l’Osservatorio Mercato Immobiliare, sia le testimonianze dei mutuatari con 13 acquirenti su un totale di 50 che hanno ammesso d’aver versato alla società immobiliare più denaro rispetto a quello effettivamente indicato nel rogito.

Campioni gratuiti: per la Corte Europea non sono imponibili

 I campioni gratuiti che vengono messi a disposizione dagli esercizi commerciali sono una realtà con cui abbiamo a che fare praticamente ogni giorno e coinvolgono diversi settori: ma di quale trattamento fiscale godono questi beni? Una risposta viene fornita da una delle ultime pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale è stata anzitutto chiamata a interpretare in modo corretto la nozione stessa di “campioni”. La sentenza si era resa necessaria a seguito di una controversia nata tra una compagnia britannica attiva nella produzione di registrazioni musicali e l’HM Revenue & Customs, vale a dire il Fisco del Regno Unito; nel dettaglio, è stato richiesto all’amministrazione finanziaria il rimborso di alcune somme che erano state versate in maniera errata a titolo di Imposta sul Valore Aggiunto nei sedici anni compresi tra il 1987 e il 2003, in relazione a delle copie gratuite di questi prodotti, elargite a scopo pubblicitario.

Liberi professionisti: credito di imposta e bonus per uscire dalla crisi

 Grazie agli ammortizzatori sociali decine di migliaia di lavoratori dipendenti nel nostro Paese, pur percependo una paga ridotta, hanno comunque evitato di ritrovarsi da un giorno all’altro, a causa della crisi finanziaria ed economica, letteralmente in mezzo alla strada, disoccupati e con zero entrate familiari. Lo stesso non dicasi però per centinaia di migliaia di liberi professionisti, dai dottori commercialisti ai medici e passando per i sociologi, i giornalisti e gli avvocati, che hanno visto diminuire sensibilmente il loro fatturato; ma in molti casi gli studi professionali, colpiti duramente dalla crisi, ed in ragione del 20% rispetto al totale, hanno definitivamente abbassato le saracinesche. Per evitare quella che è in tutto e per tutto un’emorragia, l’Associazione Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, ritiene opportuno che il Governo inserisca tra i settori in crisi anche i liberi professionisti in modo tale da poter beneficiare di agevolazioni quali il credito di imposta ed il bonus occupazione per poter tirare il fiato e riuscire a tirarsi fuori da un tunnel che spesso appare senza uscita.

Operazioni con la black list: comunicazione Iva entro il 2 novembre

 L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a rendere disponibile il prodotto che deve essere utilizzato dagli operatori Iva in relazione alle loro movimentazioni finanziarie con società che risiedono nei paradisi fiscali: in pratica, l’adempimento fiscale che si chiede a questi soggetti è quello di compilare e inviare la relativa comunicazione che riepiloga appunto le operazioni in questione. Si tratta, comunque, di un adempimento recentissimo, visto che la sua prima introduzione risale soltanto allo scorso mese di luglio, quando un decreto del ministero dell’Economia ha sancito modalità e termini per la trasmissione. La novità tecnologica è stata rilevante e dunque si è deciso anche di concedere più tempo per conseguire una adeguata preparazione in questo senso: l’attuale termine è il prossimo 2 novembre. Che cosa occorre inserire in questa specifica comunicazione?