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Traforo del Colle di Tenda: l’Iva non vale in territorio francese

La Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ha pubblicato di recente una interessante decisione del Consiglio relativa al trattamento fiscale del traforo situato nel Colle di Tenda, il valico delle Alpi Liguri che rappresenta la frontiera ideale tra l’Italia e la Francia: la questione tributaria ha preso come riferimento proprio questa vicinanza tra i due paesi dell’Unione. In base a questa decisione, il traforo stradale in questione viene considerato interamente italiano, alla luce anche di quanto si può evincere dalla direttiva comunitaria numero 112 del 2006 (“Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto”). Il Consiglio ha voluto anzitutto semplificare la procedura relativa alla riscossione dell’Iva, un’operazione necessaria ai fini della sicurezza e della manutenzione del tunnel di nuova costruzione; il fatto che al nostro paese sia stata affidata la responsabilità per il funzionamento e la stessa sicurezza dell’intero cantiere presuppone una considerazione fiscale esclusivamente italiana della struttura, senza alcun riferimento invece alla Francia.


Si è trattato di una decisione importante, anche perché ha trovato un’applicazione diretta nell’ordinamento nazionale; in effetti, se si fosse tenuto conto delle disposizioni in vigore, allora le operazioni imponibili avrebbero dovuto essere considerate in base alla territorialità dei progetti, eseguiti in entrambe le nazioni. Questo ragionamento, pertanto, avrebbe portato a valutare gli acquisti e le prestazioni di servizi con l’Iva transalpina per quel che concerne il territorio francese appunto.

Un testo fondamentale per la decisione è stato senza dubbio l’accordo stipulato tra i due paesi il 12 marzo del 2007, quando l’Italia è stata ritenuta responsabile per tutte le funzioni svolte in relazione al tunnel. Il progetto volto a modernizzare il tunnel, inaugurato verso la fine dell’800, prevede una galleria meno direzionale rispetto a quella già esistente, la quale verrà allargata in modo da ottenere due sensi di marcia. Ora, con la decisione pubblicata in Gazzetta Ufficiale, il nostro paese avrà la possibilità di applicare correttamente l’Imposta sul valore aggiunto, derogando ai criteri più ordinari.