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Oristano, le Entrate scovano Bed & Breakfast fittizi ed evasori

Oristano rappresenta senza dubbio uno dei comuni sardi più gettonati dai turisti, per le sue risorse del territorio, il suo splendido golfo e le attrazioni storico-culturali: in città, quindi, sono nati a un buon ritmo Bed & Breakfast volti ad ospitare questo flusso di visitatori, in modo da offrire prezzi accessibili a tutti, ma è proprio questa tipologia di alloggio che è stata coinvolta in una vasta operazione condotta dall’Agenzia delle Entrate. Che cosa è successo esattamente? In realtà, si trattava nello specifico di alloggi informali soltanto dal punto di vista della presentazione, mentre concretamente le strutture erano dei veri e propri alberghi che disponevano di qualsiasi tipo di comfort. L’ubicazione prescelta era quella nei pressi del litorale sardo: i servizi erano davvero svariati, lavanderie, cassaforte, bus-navetta, pensioni complete e anche idromassaggi, per un totale di ricavi non dichiarati al Fisco pari a circa 270.000 euro.


L’accertamento della frode fiscale è stato possibile grazie soprattutto ai siti web di queste stesse strutture, ma non indifferente è stato anche il contributo fornito dalle indagini finanziarie condotte sui vaglia e sui bonifici postali dei clienti, documenti molto utili per ricostruire l’intera vicenda. Come è noto, i Bed & Breakfast sono istituiti in modo da ospitare le persone in modo saltuario, molto spesso tramite una organizzazione di tipo familiare.

Nel caso oristanese, invece, il volume d’affari era fin troppo elevato per giustificare la tipologia in questione, addirittura i ricavi superavano il 40% di aumenti da un anno all’altro (il periodo su cui hanno indagato gli ispettori è il biennio compreso tra il 2007 e il 2008). Infine, oltre a questi reati tributari, ne sono stati appurati altri di natura diversa, come ad esempio il rispetto della chiusura temporanea e l’assenza di autorizzazioni amministrative: a questo punto, tutti gli introiti che non sono stati debitamente dichiarati all’Agenzia verranno assoggettati in maniera automatica a Irap e Iva.

4 commenti su “Oristano, le Entrate scovano Bed & Breakfast fittizi ed evasori”

  1. mi spiace informarvi che l’articolo è palesemente errato nel titolo e butta, come sempre più spesso accade ultimamente, una brutta luce sui B&B additandoli come il male del mondo del turismo. Non capisco perchè si voglia far passare questa versione agli occhi dellaopinione pubblica, o meglio, lo capisco viste le forti pressioni esercitate dalle associazioni di categoria a difesa degli alberghi.

    Purtroppo però, come si evince dal proseguio dell’articolo da voi pubblicato, quelli non erano B&B truffaldini… al contrario, erano alberghi di lusso che si SPACCIAVANO per B&B per eludere alcuni controlli, ed attirare più gente visto che il termine “bed and breakfast” è ormai di gran moda anche in Italia, tanto da essere usato in modo improprio da molti.

    Un B&B difficilmente sarà un ambiente lussuoso, trattandosi nella maggior parte dei casi delle semplici e normali abitazioni residenziali (come richiesto dalla attuale normativa vigente) nelle quali vengono messe a disposizione le camere rimaste libere (fino ad un massimo consentito dalla legge e che a seconda delle regioni va da tre a sei camere) offrendo servizio di prima colazione. Punto e basta.
    Tutto il resto non è richiesto ai B&B ed i B&B per salvaguardare sè stessi non dovrebbero nemmeno sognarsi di offrirlo…

    Cordiali saluti.

  2. La legge Regionale Sarda non parla e non vieta la pubblicità, non vieta di tenere una vasca idromassaggio, non sta scritto da nessuna parte che nelle camere non ci debba essere confort e non esiste un tariffario, per quanto riguarda la tipologia di alloggi la legge prevede queste categorie catastali:
    A/1 -Tipo signorile;
    A/2 -Tipo civile;
    A/3 -Tipo economico;
    A/4 -Tipo popolare;
    A/5 -Tipo ultra popolare;
    A/7 -Villini;
    A/8 -Ville;
    A/11 -Tipiche dei luoghi.

    Vi esorterei a soffermarvi su VILLE A/7 ….

    La legge non vieta nulla di tutto quello che c’è scritto in questo articolo.

    Ognuno a casa propria è libero di ostentare il lusso che vuole, e anche di adibire 3 camere da letto all’ospitalità se gli viene concessa l’autorizzazione.

    I servizi Bus, Navetta, lavanderie di cui si parla sono servizi esterni, avere dei contatti con chi svolge questi servizi non è un reato.

    Le tasse che i B&B devono pagare si limitano all’ Irpef, i redditi da dichiarare devono essere apposti nel quadro “redditi diversi” e non è richiesta l’apertura di una partita IVA ne l’iscrizione al registro delle imprese.

    La decisione di assoggettare automaticamente queste strutture all’ IVA non è eticamente corretto visto e considerato che non esistono fondamenti legislativi che vietino a un B&B di essere una struttura di lusso. Attenersi alle leggi è un dovere dei cittadini, ma anche un diritto, e se questi diritti vengono così facilmente calpestati da chi dovrebbe fare il proprio lavoro nel rispetto di queste leggi anche con campagne di informazione sbagliate, allora l’Italia è veramente allo sfascio.

    Il mio personale parere è che si ricavano molti più soldi addebitando IVA, IRAP, INPS, che sanzionando per le effettive mancanze. Ricordiamoci che queste strutture non hanno evaso IVA, in quanto a norma di legge non l’hanno mai riscossa.

    Il succo è l’evasione fiscale, anzi parlerei di evasione IRPEF, la notizia è il mancato rispetto delle leggi..non il non rispetto delle non leggi…. parliamoci liberamente….quest’articolo è ridicolo.

    Saluti

    Libero Di Parlare

  3. L’articolo parla di “Pensione Completa” che è vietata per i B&B che devono limitarsi a fornire la colazione (in molte regioni solo a base di prodotti preconfezionati monodose), di “Mancanza di autorizzazioni” quindi di situazione abusiva in assenza della DIA e delle licenze per somministrazione di alimenti e bevande, di altri servizi dei quali non specifica se svolti a titolo gratuito o a pagamento (ma evidentemente si ipotizza o si è riscontrato che erano a pagamento in assenza di adeguati permessi e licenze per poter fornire tali servizi, ad esempio il servizio bus/navetta in assenza di licenza non può essere in alcun modo effettuato, a pagamento, si intende) non è nemmeno scritto che erano effettuati da terzi, altrimenti la cosa giustamente come rilevato non avrebbe senso… Per contro, non viene citato il numero di camere, si può solo immaginare che la struttura (o le strutture perchè nemmeno questo si capisce) non venga definita albergo solamente per via del lusso… ma anche della capacità ricettiva probabilmente molto superiore alle tre camere consentite.

    Il succo pertanto NON è solo evasione fiscale…

  4. Vi rispondo in maniera unita per chiarire alcuni punti.
    @Davide
    Magari posso accettare che il titolo del pezzo può essere scritto in maniera erronea, ognuno è libero di esprimere la propria opinione, comunque ho messo più in evidenza l’articolo FITTIZI piuttosto che evasori, proprio per far comprendere che si trattava di strutture fasulle, se non sono riuscito nell’intento chiedo scusa; non c’era nessuna intenzione di demonizzare la figura dei Bed & Breakfast, tra l’altro sarei l’ultima persona al mondo indicata per un’operazione simile, visto che scelgo SEMPRE questa soluzione di alloggio ogni volta che viaggio in Italia o all’estero. Altri dettagli relativi a queste strutture truffaldine non ne ho, quindi dobbiamo fidarci dell’operato del nostro Fisco. Lo scopo dell’articolo era proprio quello di mettere in evidenza come l’evasione fiscale venga perpretata anche a piccoli livelli nel nostro paese e con questo mi ricollego a quanto scritto da LIBERODIPARLARE:
    @Liberodiparlare
    Francamente non comprendo perchè si debba parlare di articolo ridicolo, può essere più che altro superfluo, inutile, ma volevo semplicemente riportare questo fatto che è ampiamente accertato. Sono d’accordo su tutta la linea in merito a quanto prevede la legge sarda, è ovvio che un B&B possa anche assumere i contorni di una villetta più o meno lussuosa, ma di fatto non può essere equiparata a un albergo. Io non ricordo di aver mai visto un idromassaggio o un bus-navetta all’interno di un B&B, quindi non mi sembra così ridicolo, le fonti dell’articolo sono più che attendibili, che le Entrate abbiano voluto fare chiarezza: la vicenda mi sembra chiara, degli hotel oristanesi hanno pensato bene di non considerarsi tali nelle loro promozioni, ma di spacciarsi per B&B, beneficiando così di un trattamento fiscale più favorevole e al contempo guadagnando di più. Se 270.000 euro non dichiarati le sembrano pochi, allora vuol dire che non c’è la volontà di contrastare i fenomeni evasivi: la pressione fiscale italiana è piuttosto alta, non la si allenta con altre imposte ma opponendosi a fenomeni come questo, il logoro e vecchio motto del “pagare tutti per pagare meno” sarà anche banale, ma rimane l’unica soluzione possibile.
    Cordiali saluti

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