Immobili e nuove tinteggiature: il Comune decide la detrazione

 Quando si ha a che fare con un immobile di qualsiasi tipo, bisogna tenere conto anche delle modifiche che possono essere apportate al suo aspetto. Il tipico intervento che viene effettuato è quello sulla facciata dell’edificio: in effetti, chi non si è trovato a tu per tu con una nuova tinteggiatura, modificando quindi i colori originali? In questo caso, bisogna capire se si ha comunque diritto alla consueta detrazione fiscale del 36% (quella relativa alle ristrutturazioni edilizie appunto). Questa operazione specifica rappresenta di norma un intervento di manutenzione ordinaria, ovviamente se si ragiona da un punto di vista urbanistico. Quindi, l’agevolazione a cui si sta facendo riferimento ha ragione di esistere solamente se la tinteggiatura viene posta in essere su delle parti comuni del condominio: questa linea di pensiero può essere facilmente ricavata dalla legge 191 del 2009 (la Finanziaria del 2010), ma anche da due circolari di circa tredici anni fa della nostra amministrazione finanziaria (la 57/E e la 121/E).

Federalismo fiscale: occasione da non perdere

 Rete Imprese Italia” esprime il suo apprezzamento sulla legge n.42 del 2009, quella che contiene i principi guida in materia di federalismo fiscale; questo tenendo conto anche del fatto che quello attuale deve essere il momento giusto per ridurre la pressione fiscale che oramai ha raggiunto livelli insostenibili, sia per le imprese, sia per i cittadini. Secondo quanto dichiarato da Ivan Malavasi, il presidente di Rete Imprese Italia, durante un’Audizione sullo di attuazione della legge delega, il federalismo fiscale può permettere di raggiungere, in termini di riqualificazione della spesa, e di riduzione della stessa, obiettivi ambiziosi a fronte della contestuale riorganizzazione e razionalizzazione della spesa delle Regioni e degli Enti locali.

Bonus energia e ristrutturazioni: i tagli della manovra

 Le correzioni approntate dal governo con la nuova manovra economica sono davvero molte, ma ve n’è una che riguarda molto da vicino il mondo delle tasse: in effetti, la riduzione della ritenuta d’acconto sulle riqualificazioni dal punto di vista energetico e sulle ristrutturazioni edilizie dovrebbe diventare presto realtà. In pratica, l’aliquota di queste due detrazioni tributarie dovrebbe passare dall’attuale 10% a un più morbido 4%, così come espressamente richiesto da tempo dalle imprese del settore. L’aggravio fiscale verrà dunque ridimensionato? Il nostro esecutivo si è accorto che la percentuale adottata finora avrebbe provocato solamente delle crisi di liquidità. Le norme di base rimangono sempre le stesse, ma vi potrebbero essere maggiori disponibilità finanziarie per chi opera nei due comparti in questione. In particolare, il carico fiscale più leggero andrebbe a tutto vantaggio delle aziende di dimensioni minori.

Imposte bollo deposito titoli: mani nelle tasche degli italiani

 Con l’inasprimento dell’imposta di bollo sul deposito titoli, varato con la manovra triennale di correzione dei conti pubblici, lo Stato non solo mette le mani, ma anche i piedi nelle tasche degli italiani. E’ questa la presa dura di posizione dell’Adubef e della Federconsumatori, per conto dei rispettivi presidenti, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, riguardo ad una misura che praticamente va ad azzerare i guadagni che da un deposito titoli possono ottenere quei piccoli risparmiatori che hanno piccoli patrimoni in Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), Buoni del Tesoro Poliennali (Btp), e/o Certificati di Credito del Tesoro (Cct), quelli entro i 10 mila euro per intenderci. Secondo le due Associazioni dei Consumatori l’aumento spropositato dell’imposta di bollo sul deposito titoli tende la mano, avvantaggia tanto per capirci, il settore del risparmio gestito, con i Fondi comuni di investimento, e quindi le banche, e quello dei conti deposito.

Contribuenti minimi: le detrazioni riguardano entrambi i coniugi

 Tra le tante detrazioni fiscali che i contribuenti hanno a disposizione, quelle relative al cosiddetto regime dei contribuenti minimi merita un cenno particolare. Anzitutto, bisogna ricordare che tale regime esiste dal 2008 (più precisamente dal 1° gennaio di quell’anno) ed è volto a ridurre le procedure e gli adempimenti tributari: i piccoli professionisti e imprenditori che ne fanno parte devono versare solamente un’imposta sostitutiva sul reddito (20%), il quale viene calcolato come la differenza tra i ricavi e le spese sostenute, incluse le plusvalenze e le eventuali minusvalenze. Ebbene, spesso può accadere che, in una coppia di coniugi, la moglie di un contribuente minimo percepisca un reddito che è più basso rispetto a quello del marito. A chi spetta, dunque, la detrazione fiscale del 100% per i figli a carico quando il marito stesso non può usufruire di questa agevolazione?

Agevolazioni fiscali Unico 2011: una panoramica

 E’ tempo di Unico 2011 per milioni di contribuenti in Italia, ragion per cui è scattata la corsa, anzi la raccolta di tutte le spese che il Fisco permette di detrarre e di dedurre dall’Irpef. Una delle detrazioni più gettonate, per il padre di famiglia di norma, ed in generale per i genitori, è la detrazione Irpef sull’affitto pagato per i figli che frequentano l’università. Il tutto chiaramente nel rispetto dei requisiti per potersi avvalere di quella che è in tutto e per tutto un’agevolazione fiscale. In particolare, la detrazione Irpef sul canone pagato nell’anno, nel nostro caso nel 2010 a valere sulla dichiarazione Unico 2011, è pari al 19% con un massimale di 2.633 euro. Lo studente universitario deve però pagare canoni di locazione in qualità di studente fuori sede.

Aliquota ICI e calcolo dell’imposta

 L’Imposta Comunale sugli Immobili (Ici) è una tassa che deve essere pagata da chi é proprietario di un immobile, nello specifico fabbricati, aree fabbricabili e terreni presenti nel territorio italiano, qualunque sia l’uso a cui sono destinati. Nata come Imposta straordinaria sugli immobili, ha preso la forma attuale con il dl del 30/12/1992, n. 504. Negli anni questa imposta ha rappresentato una delle più consistenti entrate per lo Stato. L’imposta era dovuta da tutti i proprietari, ma da alcuni anni è stata introdotta l’esenzione per coloro che utilizzano la proprietà quale abitazione principale.

Categorie ICI

Federalismo fiscale a rischio con la manovra

 Con la manovra triennale di correzione dei conti pubblici varata per Decreto dall’attuale Governo di centrodestra, rischia di far “chiudere” i Comuni. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione dura di molti Sindaci di Comuni italiani a seguito dei contenuti di una manovra che, tra l’altro, a detta di molti rischia di far “saltare” anche il federalismo fiscale. “Le mosse del governo ci impediscono letteralmente di vivere“, ha dichiarato in data odierna, mercoledì 6 luglio del 2011, Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, nonché coordinatore delle Anci regionali. Per il primo cittadino di Livorno, non a caso, la manovra triennale di correzione dei conti pubblici, oltre ad avere l’effetto di deprimere la crescita del nostro Paese, “mette una pietra tombale sul federalismo“.

Società e ritenute: come recuperare quelle subite a San Marino?

 Una casistica interessante relativa alle ritenute delle fatture è quella che riguarda le società semplici del nostro paese e quelle di San Marino. Come bisogna comportarsi quando, ad esempio, una società in accomandita semplice presta dei servizi ad una compagnia sanmarinese e quest’ultima pone in essere una ritenuta del 20% a titolo definitivo? Anzitutto, bisogna comprendere se è possibile recuperare questa stessa ritenuta. L’ipotesi in questione potrebbe essere risolta in modo positivo, soprattutto se si facesse riferimento all’articolo 165 del Testo Unico sulle Imposte sui Redditi (“Credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero”): in effetti, in base a questo testo viene riconosciuto un credito per le tasse versate in una nazione estera su un reddito già tassato in Italia.

Manovre finanziarie: ecco quanto ci costano

 Quello relativo alle manovre finanziarie è un tema caldo, molto caldo. E’ stata da poco messa a punto dall’attuale Governo di centrodestra una manovra triennale di correzione dei conti pubblici che non innalza le aliquote Irpef, e quindi la pressione fiscale, ma attua un’armonizzazione, riducendo le aliquote da 5 a 3, che per il momento non sembra però cambiare le carte in tavola, ovverosia il gettito a favore dell‘Erario. C’è anche qualche tassa qua e la, a partire dall’imposta di bollo sul deposito titoli bancario che nei prossimi anni, a meno di un dietrofront, rischia di aumentare a dismisura, pure troppo. Ma in questi anni, quanto sono costate tutte le manovre finanziarie ai cittadini italiani?

Avvocati: l’iscrizione all’albo è a carico dell’amministrazione

 Siete degli avvocati e dipendete da un ente pubblico? Ebbene, da quest’anno c’è un motivo in più per esultare, in particolare se si tratta di parlare di tasse e imposte: in effetti, secondo quanto stabilito da alcuni mesi dal Consiglio di Stato, la tassa che ogni anno bisogna versare per iscriversi all’albo di riferimento dovrà rimanere un obbligo a carico dell’amministrazione e non del contribuente. Le motivazioni per una tale scelta si trovano nel parere 678/2010, il quale era stato espressamente richiesto dal Ministero dell’Interno a seguito di un ricorso straordinario. Che cosa è successo esattamente?

Lampedusa, sospensione tasse e contributi per un anno

 Quest’anno Lampedusa é stata protagonista della cronaca a causa dei continui sbarchi di immigrati provenienti dall’Africa del Nord. In questi giorni un barcone carico di immigrati provenienti dalla Tunisia e’ approdato sull’isola, a bordo dell’imbarcazione c’erano 55 persone, tra le quali anche due donne. Non sono finiti quindi gli sbarchi da parte di clandestini. L’ultimo risaliva solo a sabato, quando un altro barcone che pero’ era partito dalla Libia contava 214 profughi, tra i quali 27 donne e 11 minori. Vista la situazione, la manovra economica si ricorda di Lampedusa e continua l’opera di risarcimento per i disagi derivati dall’emergenza immigrazione.

Codice fiscale anche per le imprese che fanno squadra

 Facendone richiesta ai fini operativi, anche le imprese che fanno squadra, ovverosia quelle che formano le cosiddette reti di impresa, possono avere il codice fiscale. Il via libera, da parte dell’Agenzia delle Entrate, è arrivato con una apposita risoluzione, la numero 70/E che apre quindi al codice fiscale anche per quelle aziende che si aggregano con il fine di massimizzare, facendo proprio squadra, il loro grado di innovazione e di competitività sul mercato. Il tutto fermo restando che, in accordo con una nota emessa in data odierna dall’Amministrazione finanziaria dello Stato, l’assegnazione di un codice fiscale, in capo alla rete di imprese, non comporta soggettività a livello tributario.

Stabilimenti balneari: l’Ici non vale su tutte le aree in concessione

 La Corte di Cassazione torna a far sentire chiara e forte la propria voce in ambito fiscale: Piazza Cavour è infatti intervenuta in merito al trattamento tributario che deve essere riservato agli edifici e agli immobili che sorgono in delle aree poste in concessione, più specificamente gli stabilimenti balneari. In effetti, spesso le costruzioni che sorgono all’interno di questi ultimi e su un’area demaniale appunto in concessione non subiscono alcun tipo di assoggettamento all’Imposta Comunale sugli Immobili (Ici). Come bisogna comportarsi allora? Anzitutto, bisogna ricordare che l’edificazione su queste aree demaniali è una delle fattispecie che comporta come conseguenza un diritto di natura reale.