Quello relativo alle manovre finanziarie è un tema caldo, molto caldo. E’ stata da poco messa a punto dall’attuale Governo di centrodestra una manovra triennale di correzione dei conti pubblici che non innalza le aliquote Irpef, e quindi la pressione fiscale, ma attua un’armonizzazione, riducendo le aliquote da 5 a 3, che per il momento non sembra però cambiare le carte in tavola, ovverosia il gettito a favore dell‘Erario. C’è anche qualche tassa qua e la, a partire dall’imposta di bollo sul deposito titoli bancario che nei prossimi anni, a meno di un dietrofront, rischia di aumentare a dismisura, pure troppo. Ma in questi anni, quanto sono costate tutte le manovre finanziarie ai cittadini italiani?
Avvocati: l’iscrizione all’albo è a carico dell’amministrazione
Siete degli avvocati e dipendete da un ente pubblico? Ebbene, da quest’anno c’è un motivo in più per esultare, in particolare se si tratta di parlare di tasse e imposte: in effetti, secondo quanto stabilito da alcuni mesi dal Consiglio di Stato, la tassa che ogni anno bisogna versare per iscriversi all’albo di riferimento dovrà rimanere un obbligo a carico dell’amministrazione e non del contribuente. Le motivazioni per una tale scelta si trovano nel parere 678/2010, il quale era stato espressamente richiesto dal Ministero dell’Interno a seguito di un ricorso straordinario. Che cosa è successo esattamente?
Lampedusa, sospensione tasse e contributi per un anno
Quest’anno Lampedusa é stata protagonista della cronaca a causa dei continui sbarchi di immigrati provenienti dall’Africa del Nord. In questi giorni un barcone carico di immigrati provenienti dalla Tunisia e’ approdato sull’isola, a bordo dell’imbarcazione c’erano 55 persone, tra le quali anche due donne. Non sono finiti quindi gli sbarchi da parte di clandestini. L’ultimo risaliva solo a sabato, quando un altro barcone che pero’ era partito dalla Libia contava 214 profughi, tra i quali 27 donne e 11 minori. Vista la situazione, la manovra economica si ricorda di Lampedusa e continua l’opera di risarcimento per i disagi derivati dall’emergenza immigrazione.
Codice fiscale anche per le imprese che fanno squadra
Facendone richiesta ai fini operativi, anche le imprese che fanno squadra, ovverosia quelle che formano le cosiddette reti di impresa, possono avere il codice fiscale. Il via libera, da parte dell’Agenzia delle Entrate, è arrivato con una apposita risoluzione, la numero 70/E che apre quindi al codice fiscale anche per quelle aziende che si aggregano con il fine di massimizzare, facendo proprio squadra, il loro grado di innovazione e di competitività sul mercato. Il tutto fermo restando che, in accordo con una nota emessa in data odierna dall’Amministrazione finanziaria dello Stato, l’assegnazione di un codice fiscale, in capo alla rete di imprese, non comporta soggettività a livello tributario.
Stabilimenti balneari: l’Ici non vale su tutte le aree in concessione
La Corte di Cassazione torna a far sentire chiara e forte la propria voce in ambito fiscale: Piazza Cavour è infatti intervenuta in merito al trattamento tributario che deve essere riservato agli edifici e agli immobili che sorgono in delle aree poste in concessione, più specificamente gli stabilimenti balneari. In effetti, spesso le costruzioni che sorgono all’interno di questi ultimi e su un’area demaniale appunto in concessione non subiscono alcun tipo di assoggettamento all’Imposta Comunale sugli Immobili (Ici). Come bisogna comportarsi allora? Anzitutto, bisogna ricordare che l’edificazione su queste aree demaniali è una delle fattispecie che comporta come conseguenza un diritto di natura reale.
Comuni Emilia Romagna caccia-evasori salgono al 70% del totale
Nella Regione Emilia-Romagna, ad oggi, ben sette Comuni su dieci sono “caccia-evasori“, ovverosia hanno stipulato con l’Agenzia delle Entrate un apposito accordo nell’ambito di un’intesa che a sua volta è stata siglata dall’Amministrazione finanziaria dello Stato con l’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Nel dettaglio, siamo arrivati a quota 242 i Comuni caccia evasori grazie a ben quattro nuovi ingressi che, in accordo con quanto reso noto dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Regione Emilia-Romagna, sono rappresentate dal Comune di Canossa, in Provincia di Reggio Emilia, il Comune di Savigno in Provincia di Bologna, ed i Comuni di Bentivoglio e di Baricella sempre in Provincia di Bologna.
Monte Titoli: due settimane per il pagamento degli utili
Il prossimo 16 luglio rappresenterà un’altra data fondamentale per quei contribuenti che devono prestare attenzione alle scadenze fiscali: si tratta, infatti, del termine ultimo per il versamento dell’imposta sostitutiva relativa gli utili azionari e ai titoli che sono stati immessi presso Monte Titoli spa. L’adempimento in questione deve essere posto in essere dagli istituti di credito, dalle società di intermediazione mobiliare e da altri intermediari finanziari che si sono resi protagonisti di questo specifico deposito accentrato. Bisogna comunque comprendere nel dettaglio di cosa si sta parlando. Anzitutto, cos’è Monte Titoli esattamente?
Aliquote Irpef da 5 a 3, chi ci guadagna
Con la riduzione delle aliquote Irpef da 5 a 3, chi ci guadagna? Ebbene, la risposta in tal senso ci giunge dalla Cgia di Mestre che, in base alle elaborazioni effettuate, ha messo in evidenza come ci saranno vantaggi tangibili, ovverosia risparmi fiscali, solo per appena il 4% del contribuenti. Il passaggio, quindi, al 20-30-40% come prima, seconda e terza aliquota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) rischia di non creare quella scossa tale da lasciare qualche soldo in tasca in più agli italiani. In particolare, basandosi sulle ipotesi circolate in questi ultimi giorni in merito ai nuovi scaglioni dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), l’Associazione degli artigiani mestrina ha rilevato come i contribuenti inizieranno a guadagnare, ovverosia a pagare meno tasse, solo in corrispondenza di un reddito pari almeno a 55 mila euro annui. Insomma, trattasi di un livello di reddito annuo che milioni di italiani nel nostro Paese neanche si sognano.
Equitalia: debuttano le strutture del Nord, Centro e Sud
Equitalia si fa in tre per venire incontro alle numerose esigenze dei propri clienti. La celebre società di riscossione tributaria verrà infatti suddivisa in tre diverse agenzie, quella settentrionale, quella centrale e quella meridionale: si tratta, quindi, di una distinzione soltanto geografica, un riassetto che è volto a rendere più efficaci le attività, dislocandole meglio sul territorio. Un altro obiettivo che si intende raggiungere, inoltre, è la semplificazione del rapporto coi contribuenti stessi. Le società Nord, Centro e Sud potranno anche contare sulle consuete direzioni regionali e su delle diramazioni a livello provinciale. Il debutto ufficiale è avvenuto proprio ieri: le sedi principali sono rappresentate da tre grandi città, e non poteva essere altrimenti, vale a dire Milano, Bologna e Roma. È da tempo, ormai, che la società sta tentando di riorganizzare in maniera completa il proprio assetto: le operazioni in questione sono cominciate lo scorso mese di novembre e termineranno non più tardi di dicembre prossimo, un anno davvero intenso di novità.
Unico 2011: la bussola per la dichiarazione
Prima paghi, e poi trasmetti. Anche quest’anno è così per il modello di dichiarazione Unico 2011, che potrà essere trasmesso, rigorosamente in via telematica, entro e non oltre il prossimo 30 settembre 2011, altrimenti la presentazione oltre tale termine fa scattare inesorabili le sanzioni. Le tasse, invece, si pagano prima, molto prima, anzi a dire il vero tra pochissimo, entro e non oltre la data di mercoledì prossimo, 6 luglio del 2011; altrimenti c’è la possibilità di posticipare il versamento oltre tale data, e comunque non oltre il 5 agosto del 2011 con una piccola maggiorazione pari allo 0,40%. Per chi alla presentazione di Unico 2011 non c’avesse ancora neanche pensato, magari perché ha la testa solo alle ferie, ricordiamo che il modello Unico 2011, nelle varie versioni, unitamente alle istruzioni, si può andare a scaricare dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate.
Carbon Tax, nuove discussioni in Australia
L’Australia vive ancora con fervore il dibattito relativo alla cosiddetta “carbon tax”: come è noto, si tratta della misura fiscale volta a colpire le risorse energetiche più inquinanti, un argomento molto sentito nella nazione oceaniana. Talmente sentito che una alleanza industriale sta preparando nel dettaglio il lancio di una campagna di svariati milioni di dollari, in modo da scoraggiare il premiere Julia Gillard dall’introdurre questa imposta. La spaccatura è dunque profonda, da una parte c’è il governo con le sue ambiziose politiche green, dall’altra la Australian Trade and Industry Alliance, la quale è composta dalla Minerals Council nazionale, dall’Australian Food and Grocery Council e dall’Australian Coal Association, tutte pronte a difendere gli interessi dei loro settori.
Romania: il fornitore diventa debitore dell’Iva
La normativa che disciplina l’Imposta sul Valore Aggiunto assumerà una nuova forma in Romania: secondo quanto stabilito dal Consiglio dell’Unione Europea, infatti, il regime comunitario è stato formalmente derogato, quindi i contribuenti della nazione dell’Europa orientale dovranno attendersi delle novità a breve. Che cosa è successo esattamente? Dopo la richiesta formale avanzata dal governo di Bucarest, l’autorizzazione comunitaria è stata concessa in via ufficiale: in pratica, quando si presenterà una situazione in cui è coinvolta appunto l’Iva, il debitore dell’imposta in questione diventa in automatico il soggetto che fornisce i prodotti agricoli che non sono stati sottoposti ad alcuna trasformazione. Cosa implica tutto questo?
Redditi agrari: aggiornata la tabella delle attività connesse
Le attività agricole connesse sono descritte dall’articolo 2135 del nostro codice civile: dalla lettura di questo testo emerge come queste attività altro non siano che quelle esercitate dall’imprenditore agricolo e che hanno come obiettivo la manipolazione, la conservazione, la trasformazione, la commercializzazione e la valorizzazione dei prodotti. Inoltre, l’oggetto deve essere rappresentato da prodotti ottenuti dalla coltivazione del fondo o dall’allevamento di animali. Questo elenco si può immaginare come lunghissimo e tra l’altro molti elementi sono stati aggiornati proprio in questi giorni. Quali novità bisogna attendersi? Fanno molto rumore le esclusioni eccellenti di diverse voci, tra cui possiamo citare sicuramente i prodotti da forno (rustici e pizzette non potranno beneficiare del favore fiscale finora goduto), ma gli elementi da annoverare sono anche altri.
Contribuenti Napoli minacciano sciopero dei Bot
Un disastro sanitario, ma anche ambientale senza precedenti. La definisce così il presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, l’emergenza rifiuti nella Regione Campania ed in particolar modo nel Comune di Napoli. Al punto che, a favore ed a sostegno del Sud, l’associazione nei giorni scorsi ha annunciato una forma di “sciopero” singolare ma incisiva per pungolare le Autorità competenti a risolvere una volta per tutte un problema che oramai dura da anni. Ebbene, secondo quanto ha reso noto proprio il presidente Carlomagno, a partire dalla data di domani, venerdì 1 luglio 2011, i contribuenti di Napoli e della Campania, in “risposta” alla mancata soluzione sul tema dei rifiuti, valuteranno se fare lo sciopero dei Bot, i Buoni Ordinari del Tesoro.