L’Agenzia delle Entrate indaga su alcune operazioni di Dresdner Bank

Dresdner Bank, una delle principali banche tedesche attive in Italia, non vive sicuramente uno dei suoi momenti più positivi per quel che riguarda i rapporti col fisco. L’Agenzia delle Entrate vuole infatti vederci chiaro su alcune operazioni intraprese dall’istituto teutonico sui titoli Eni e Enel: queste operazioni avrebbero avuto come fine principale quello di provvedere alla riduzione della cosiddetta “tax capability” della filiale italiana. Sono dunque due le operazioni che hanno maggiormente insospettito: la prima risale addirittura al 2004, anno in cui Dresdner Londra comprò 17 milioni di azioni Enel: dopo un mese di detenzione di tali azioni, queste passano alla filiale di Milano e ritornano poi nuovamente nel Regno Unito. Il risultato di questo scambio d’azioni è stato un risparmio del 15% di imposte inglesi sui dividendi. Secondo il Fisco italiano, queste operazioni si trovano proprio al margine della legalità: il confine viene varcato allorquando viene ravvisata l’utilità di elusione fiscale, dato che anche le operazioni finanziarie più complicate devono avere una giustificazione di profitto finanziario.

 

Foggia: tassa sul grano in deposito

L’accordo del 22 aprile alla presenza del prefetto Nunziante – afferma Coldiretti – il quale potrà testimoniarne il carattere volontaristico, riguarda una storica consuetudine di “conto deposito a parola” che regola i rapporti fra commercianti e produttori nel 90% dei casi. Ci chiediamo se non sia colpevole il comportamento di chi preferisce lasciare le cose così, oppure non sia opportuno stabilire delle regole chiare che evitino agli agricoltori di subire ricatti come accade ormai da mesi.

Forte l’asserzione di Coldiretti ma che molto probabilmente ottiene il plauso e l’appoggio di non pochi contadini. Ma l’associazione non si ferma e continua in una lettera aperta:

Rimborsi fiscali: in Italia procedono a passo di lumaca

Di norma quando si tratta di pagare le tasse è rigorosamente necessario pagare entro i termini, altrimenti iniziano immediatamente a maturare le sanzioni, anche quando si salda con il ravvedimento. Le sanzioni poi aumentano se sui debiti fiscali scatta l’accertamento, ed ancor di più se il debito viene iscritto a ruolo per l’avvio delle procedure di riscossione. Ma se quando le tasse si devono pagare non c’è remissione di peccati, lo stesso non dicasi quando deve essere il contribuente ad ottenere il rimborso da parte dell’Amministrazione finanziaria. Certo, la Legge prevede che i rimborsi avvengano con la maturazione degli interessi, ma questo non rende comunque felice il contribuente se poi in media ci vogliono anche dieci anni ed oltre per vedersi restituito quanto dovuto. La conseguenza è che in Italia, come messo in evidenza da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, lo Stato risulta essere e continua ad essere in materia di rimborsi fiscali un pessimo e cattivo pagatore, con tempi medi di rimborso pari a quasi quattordici anni, e con la conseguenza che spesso, in certi casi, il rimborso arrivi al contribuente quando oramai non è più in vita.

Mentre Strasburgo conferma il canone Rai, in Spagna eliminano la pubblicità

Dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato infondato il ricorso presentato da un privato cittadino contro le misure prese nei suoi confronti (tv sequestrata) per non aver pagato il canone di abbonamento al servizio pubblico, c’è qualcuno che invece non solo non vuol far pagare il canone ma anche desidera eliminare la pubblicità della tv di Stato.

I giudici di Strasburgo hanno infatti deciso che il signor Antonio Faccio debba pagare la tassa anche se non desidera guardare la Rai poiché l’imposta è dovuta per il solo fatto di possedere una televisione.

La tassa non viene pagata in cambio della ricezione di un canale particolare – si legge in una nota dei giudici – ma è un contributo a un servizio per la comunità.

Abruzzo: stop alle tasse, vi diamo i soldi ma la casa ve la ricostruite da soli!

Per le popolazioni colpite dal terremoto sono sospesi i tributi, del pagamento degli affitti, se la casa in locazione è ormai inagibile, e di rate e mutui di qualsiasi genere. Contributi ed indennizzi saranno riconosciuti per le strutture adibite alle attività sociali, ricreative, sportive e religiose. Il decreto deve essere ancora approvato ma pare che si tratterà di un vero e proprio pacchetto famiglia.

Non solo tasse bloccate ma anche aiuti per la ricostruzione delle case: in arrivo 150mila euro a fondo perduto a chi ha visto crollare la propria casa. Per chi invece la casa é rrimasta danneggiata ci saranno 80 mila euro. I fondi saranno disponibili su un conto corrente a disposizione di ogni singolo terremotato. Cosa significa questo? Che ogni singolo terremotato dovrà provvedere a ricostruire la propria casa secondo i criteri antisismici. Ma siamo sicuri che i cittadini abbiano queste competenze? Conoscono i singoli le regole antisismiche e i criteri di costruzione di una casa secondo le normative? In questo modo ognuno sarà di fatto responsabile della ricostruzione. I soldi si incasseranno solo dietro presentazione di fatturazione. Si é giunti a questa soluzione, è stato spiegato, per evitare l’infiltrazione della mafia:

Obama ancora verso la salute: tasse sulle sigarette

Obama nè ha fatta un’altra. Dopo la tassa sui ricchi per rendere la sanità pubblica accessibile a tutti, adesso ecco la tassa sulla sigaretta. Dal 1 aprile, infatti, è entrata in vigore la norma che prevede un vistoso aumento del prezzo delle sigarette. Inpratica si parla di un aumento di quasi il triplo rispetto a prima che entrasse in vigore la norma. La quota spettante all’erario, calcolata sul prezzo del singolo pacchetto di sigarette sarà di circa un dollaro, mentra prima erano circa 40 centesimi. Fumatori americani iniziate a tremare, il presidente Obama minaccia il vosto vizio. Il fine del neopresidente é infatti quello di mettere in fuga i fumatori più accaniti e di rendergli in questo modo omaggio alla loro salute e al loro portafogli, che, spaventato dal prezzo del pacchetto, eviterà di spendersi.

Riscossione tributi: Equitalia attiva linee telefoniche per i terremotati

Nella Regione Abruzzo, ed in particolare nei comuni colpiti dal terremoto, sono state “congelate” nei giorni scorsi le rate dei mutui, il pagamento delle bollette elettriche, ma anche il versamento dei contributi previdenziali all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, e tutti gli adempimenti fiscali. L’INPS, tra l’altro, ha provveduto a sospendere nei comuni colpiti anche le verifiche sulle pensioni di invalidità attualmente in corso, fino a fine anno, su tutto il territorio nazionale. Pur tuttavia, può capitare che per errore, o ritardi procedurali, possa comunque arrivare qualche avviso di pagamento anche ai cittadini colpiti dal sisma in Abruzzo; per questo, la società di riscossione Equitalia, controllata in via paritetica dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate, ha provveduto ad attivare due linee telefoniche dedicate per la popolazione dei comuni dell’Abruzzo colpiti dal terremoto cui dovessero essere recapitate delle cartelle di pagamento.

Barack Obama stravolge il sistema sanitario Usa: tassiamo i ricchi e curiamo i poveri

Una specie di Robin Hood tax, quella pensata da Barack Obama: tassare i ricchi per curare i poveri. In occasione del bilancio da 3,94 trilioni di dollari che Barack Obama ha inviato al Congresso con l’obiettivo di sconfiggere la recessione e porre le basi per le ripresa economica, il presidente lancia anche la proposta che in realtà stravolgerebbe il sistema sanitario americano. Sistema basato prevalentemente sul settore privato, o comunque sulle assicurazioni poste in essere dai datori di lavoro. Se quindi si lavora per una grande impresa si godrà di una buona assicurazione, se invece si lavora per una piccola compagnia o si è lavoratori autonomi la situazione é molto diversa. I premi assicurativi da pagare sono realmente molto alti e non tutti possono permettersi di sostenere tale spesa. Sono quarantaquattro milioni i cittadini americani che non sono protetti da alcuna forma assicurativa perché non si possono permettere di pagare il premio o perché il loro rischio è così alto che nessuno li assicura.

No nuove tasse per la ricostruzione in Abruzzo

Abbiamo trovato un modo di rinunciare ad alcune spese e limitare gli sprechi – afferma il premier Berlusconi in Abruzzo – E venerdì prossimo, nel Consiglio dei ministri che terremo nel capoluogo, avremo pronto il piano, il decreto Abruzzo, con i fondi da investire per la ricostruzione. I finanziamenti li abbiamo, quindi non aumenteremo l’imposizione fiscale, visto che la filosofia del governo è diminuire e non aumentare le tasse. Non chiederemo soldi agli italiani, che se vorranno, potranno essere vicini agli abruzzesi anche con le donazioni.

Il presidente del Consiglio continuando, prova a infondere fiducia:

Tasse universitarie: l’Ateneo di Udine rinvia a giugno pagamento seconda rata

Con la crisi economica per le famiglie, i cui redditi sono in media diminuiti, spesso drasticamente, è diventato sempre più difficile far fronte alle spese obbligate: dalle utenze energetiche a quelle telefoniche passando per la rata del mutuo, la tassa rifiuti e quella per il servizio idrico. Il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Udine, congiuntamente ed all’unanimità con le delibere del Senato accademico dell’Ateneo, consci delle difficoltà che si trovano ad affrontare le famiglie, hanno così deciso di prorogare al giugno del 2009 il termine di pagamento della seconda rata delle tasse che gli studenti universitari sono chiamati a saldare. La scadenza di pagamento, rispetto al 30 aprile 2009, slitta così all’1 giugno 2009 per venire incontro alle difficoltà delle famiglie e, soprattutto, degli studenti universitari iscritti all’Ateneo friulano. Nell’Ateneo di Udine l’importo delle tasse universitarie per l’anno accademico in corso è stato tra l’altro oggetto di una ridefinizione avvantaggiando le famiglie a medio o basso reddito, e rivedendo verso l’altro gli importi nei confronti di quegli studenti universitari il cui nucleo familiare ha redditi elevati.

Obesi? Ryanair vi tassa

Gli obesi potrebbero iniziare a viaggiare meno, oppure a mangiare più moderatamente. Ryanair, la più famosa compagnia low cost europea, sta pensando a una ‘tassa sul grasso’ a carico dei passeggeri “in carne”. La proposta (secondo la fonte del ‘Times‘), lanciata online dalla società ha ricevuto un discreto successo: ben 100 mila i partecipanti al sondaggio promosso il mese scorso. E la compagnia, che ha bisogno di introdurre nuove tasse come contrappeso ai suoi prezzi, ha chiesto ai potenziali clienti di suggerirne alcune.

Le 5 preferenze al momento sono:

Paradisi fiscali: serve un giro di vite sui conti offshore

Nel nostro Paese sia le piccole realtà imprenditoriali, sia le famiglie, ne hanno abbastanza in materia di pressione fiscale in virtù del fatto che in Italia ogni anno vengono sottratti alle casse dell’Erario ben 50 miliardi di euro di imposte non pagate grazie ai conti offshore aperti nei paradisi fiscali sia dalle imprese, sia dalle famiglie miliardarie. Questa è, in sintesi, la posizione di Vittorio Carlomagno, Presidente di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, sottolineando come con i soldi “rubati” allo Stato non solo si potrebbe ricostruire l’Aquila e Provincia, ma si potrebbero anche mettere a punto delle politiche per rilanciare nel nostro Paese i consumi. Dopo i proclami nel corso del “G20“, tra l’altro, l’Unione Europea è tornata a fare la voce grossa chiedendo misure di contrasto e di lotta nei confronti dei paradisi fiscali dove viene stimato ci sia un movimento di denaro pari all’astronomica cifra di 11.000 miliardi di dollari. In sostanza, quindi, una tale montagna di denaro contribuisce palesemente ad impoverire le casse degli Stati con la conseguenza di una maggiore pressione fiscale sui contribuenti onesti, meno risorse da destinare alle politiche sociali, e soprattutto meno opportunità di lavoro.

Dove la religione diventa abuso e sopruso: tasse in Asia per i cristiani

Purtroppo a volte si fa della religione un fanatismo. Mentre qui in Italia possiamo liberamente professare la nostra religione, in altre parti del mondo questo é impedito, o addirittura vietato. La persecuzione dei cristiani non é solo storia, ma anche dura, attuale realtà. In quasi tutti gli stati dell’Asia dove il buddismo è maggioranza, infierisce la repressione religiosa che colpisce tutte le religioni che non siano il buddismo. Dal dipartimento di stato americano emerge che il Myanmar è classificato tra i sei peggiori oppressori al mondo della libertà religiosa. In un’altra classifica sulle persecuzioni dei cristiani stilata da Open Doors il Laos, altro stato buddhista é al terzo posto.

Ecco un ultimo avvenimento. La giunta militare ha costretto i cristiani di etnia kachin – nell’omonimo Stato, nel nord del Myanmar in Asia Sudorientale – a versare contributi per la festa buddista di Thingyan. Si tratta di una festa buddista che apre il nuovo anno birmano e si celebra nel segno dell’acqua e cade a metà aprile.

Aumento pressione fiscale: in America sale la protesta

Il Governo americano ha stanziato centinaia di miliardi di dollari a favore delle banche per salvarle dal collasso; la conseguenza è che i fondi stanziati hanno contribuito e contribuiranno a far letteralmente esplodere il deficit di una nazione colpita al cuore dal collasso del settore immobiliare a seguito dello scoppio della bolla dei mutui subprime; il tutto sta avvenendo a carico dei contribuenti americani, i quali a quanto pare stanno però perdendo la pazienza. A causa della crisi finanziaria e della recessione economica, il Presidente Barack Obama è chiamato a fare scelte impopolari; in primis, la Casa Bianca ha messo a punto un giro di vite mediatico contro i bonus stellari e scandalosi, visti i bilanci in rosso, da parte dei manager e dei dirigenti delle società, a partire da quelli elargiti ad alcuni esponenti della AIG nonostante il collasso di quella che fino a qualche mese fa era la prima compagnia assicurativa del mondo. Ma l’attenzione, dai manager ai dirigenti si sposta verso i ricchi ed i super ricchi americani, i quali oltre a sobbarcarsi, come tutti gli altri, il deficit USA, ben presto potrebbero vedersi aumentate le tasse e non di poco al fine di un processo di redistribuzione della ricchezza finalizzato a far emergere dalla povertà ben due milioni di cittadini americani.