Tassazione dei cibi grassi: il successo del modello danese

Meno cibo spazzatura e più lavoro: può essere questo lo slogan ideale per descrivere l’ultima campagna fiscale di cui si sta rendendo protagonista la Danimarca. Il paese scandinavo ha introdotto una imposta sui cibi maggiormente responsabili dell’obesità, come ad esempio il cioccolato, le caramelle e le bibite gassate. L’obiettivo è stato quello di poter aggiungere altri tre anni all’aspettativa media di vita; allo stesso tempo, però, esiste anche una tassa che grava sui grassi saturi e che è volta a ridimensionare i vari tributi che sono stati introdotti per colpire il mondo del lavoro.

La tassa obbligatoria del Ramadan

Delle tasse di religione non si parla poi così spesso, ma esistono eccome: un chiaro esempio è il contributo che di solito viene richiesto dalle comunità islamiche che sono presenti nel nostro paese, un argomento di stretta attualità, dato che fra cinque giorni esatti inizierà il celebre Ramadan, il mese dedicato al digiuno. Come ha spiegato chiaramente, Hamza Piccardo, portavoce dell’Ucoii (Unione delle Comunità Islamiche Italiane), il mese in questione sarà compreso tra i prossimi 20 luglio e 19 agosto.

La tassa sul calcetto fa infuriare gli inglesi

Anche nel Regno Unito la fantasia non conosce limiti quando si decide cosa bisogna tassare: l’idea-ipotesi contro la crisi economica che è venuta un mente al governo di Londra ha già suscitato un vespaio di polemiche, visto che si tratta della cosiddetta “tassa sul calcetto”. In pratica, si sta studiando la possibilità di far pagare ai giocatori l’Imposta sul Valore Aggiunto quando scenderanno sul campo di gioco.

Le Maldive insistono sulla tassa ambientale

Era stato profetico tre anni fa Mohammed Nasheed, in quel periodo presidente dell’arcipelago delle Maldive: a suo dire, infatti, il paese sarebbe dovuto diventare il primo al mondo ad abbattere totalmente le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, tanto da varare allora un apposito testo normativo per istituire una tassa “verde”. Le stime del 2009 sono ora state corrette e sarà compito dei turisti che ogni anno affollano la piccola nazione insulare asiatica dimostrare quanto sia alta l’attenzione nei confronti dei temi ecologici.

Francia: tassa sulle moto d’acqua a partire dal 2013

Con l’intensificarsi della stagione estiva se ne vedono sempre di più: il riferimento non può che andare alle moto d’acqua, uno dei mezzi più gettonati per solcare le onde, ma in Francia i loro proprietari non saranno molto contenti in questi giorni. In effetti, la nazione transalpina ha deciso di tassare proprio questi mezzi, un provvedimento che diventerà effettivo a partire dal 2013, più precisamente dal mese di gennaio.

Firenze: il comune aumenta la Tia per i cittadini

I contribuenti fiorentini devono attendersi prossimamente una brutta batosta fiscale: in effetti, si sta parlando con crescente insistenza di un rincaro di ben venti punti percentuali per quel che concerne la Tariffa di Igiene Ambientale (meglio nota con l’acronimo Tia). Sono sostanzialmente due le motivazione alla base di questo aumento di pressione tributaria, vale a dire la volontà di ridurre l’imposta stessa sulle aziende, ma anche la conseguenza dell’aumento della tassa provinciale sui rifiuti, una decisione quest’ultima che è stata adottata dalla Provincia fiorentina a seguito delle difficoltà riscontrate in merito alla raccolta differenziata.

Dettaglio misure spending review

Il documento presentato da Bondi con cui il Governo si impegna a limitare le spese pubbliche agisce sui conti a 360° senza escludere nessun ambito particolare. All’interno si trova conferma sulle aspettative dei cittadini riguardo all’IVA (almeno in parte) oltre che i tagli ai costi della politica che l’opinione pubblica attendeva.

Per quanto riguarda l’IVA vi sarà la “sospensione per l’anno 2012 dell’incremento dell’Iva e riduzione dell’incremento dell’Iva a decorrere dall’anno 2013” secondo quanto riportato nel documento. Pur non essendoci un ritorno alle condizioni pre-Governo Tecnico si elimina per il momento il rischio di nuovi aumenti diretti sul costo della vita.

Gli italiani sono favorevoli alla tassa sulle sigarette

Dai fumatori si può imparare la tolleranza: mai un fumatore si è lamentato di un non fumatore. Con queste parole l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini descriveva una delle sue “passioni”. Ma gli italiani di oggi non la pensano alla stessa maniera e sono pronti a scagliarsi contro le sigarette, anche con i rimedi più estremi. In effetti, come è emerso chiaramente da uno degli ultimi sondaggi del quotidiano Il ritratto della salute News della Simg (Società Italiana di Medicina Generale), il 79% dei cittadini interpellati ritiene che la tassa sulle bionde sia uno dei mezzi più efficaci per contrastare questa piaga. Il campione preso in esame è inferiore alle quattromila unità, ma comunque è pur sempre significativo.

In Val di Chiana si riaccende il dibattito sulla tassa dei fossi

Il Consorzio di Bonifica Val di Chiana Aretina è tornato a battere cassa per quel che riguarda una imposta piuttosto particolare, la cosiddetta tassa dei fossi: si tratta di un tributo che l’ente in questione ha ancora intenzione di pretendere da circa 30mila contribuenti, vale a dire i proprietari di immobili del posto che devono rispettare la normativa fissata dalla regione Toscana, facendo espresso riferimento allo scorso anno. La tassa in questione è stata introdotta in seguito ad alcuni lavori di manutenzione che hanno riguardato i vari corsi d’acqua che si trovano proprio nel territorio, dunque un contributo ben preciso.

Puegnago del Garda rinuncia alla sua tassa di residenza

La tassa sulla residenza non s’ha da fare, parafrasando una delle più celebri frasi dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni: si tratta dell’imposta che era stata ipotizzata da Adelio Zeni, primo cittadino di Puegnago del Garda, piccola cittadina in provincia di Brescia, una misura che aveva sin da subito scatenato molte polemiche. In effetti, è dovuta intervenire perfino la Prefettura bresciana per richiedere un ripensamento a tal proposito, in modo da far perdere qualsiasi effetto alle disposizioni in questione. Il quotidiano Repubblica aveva subito posto l’allarme su tale tributo, tanto che poi l’ufficio territoriale del governo non ha tardato a farsi sentire. Ma perché tante critiche su questa tassa?

In Australia si tassa anche l’arretratezza tecnologica

Quando si pensa di aver finalmente scovato la tassa più strana e bizzarra al mondo, ecco che subito spunta un nuovo “campione”: bisogna spostarsi in Australia per capire di cosa si tratta, visto che un rivenditore di un negozio di elettronica del paese oceaniano ha deciso di introdurre l’imposta sulla arretratezza tecnologica. Che cosa si intende esattamente con questo termine? L’esercizio commerciale in questione, Kogan per la precisione, intende tassare i propri utenti che vogliono acquistare direttamente dal sito web e che per realizzare questa operazione si avvalgono del vecchio e impopolare browser di Microsoft, vale a dire Internet Explorer 7. Come si può giustificare una decisione del genere?

Alle Nazioni Unite si discute della tassa su internet

Si può tassare anche internet? Secondo le Nazioni Unite la proposta è fattibile e in effetti, la prossima assemblea dell’organizzazione, vale a dire il cosiddetto Itu (International Telecommunication Union) sarà decisivo per discutere su una misura del genere: in pratica, l’idea è quella di tassare la rete e di far pagare gli importi alle grandi società private che vi operano. Il meeting in questione è previsto per la fine dell’anno, ma le discussioni sono attive già da ora, anche perché bisogna capire quale sarà il futuro del web. I firmatari del programma a cui si sta facendo riferimento sono i rappresentati di una lobby europea, un progetto che ha fatto storcere il naso agli Stati Uniti.

Tassa di soggiorno a Napoli: albergatori in rivolta

La tassa di soggiorno è ormai realtà anche a Napoli: ci si sta abituando al fatto che la maggior parte dei comuni italiani si affidi a tale imposta per ottenere nuove risorse in grado di assestare i loro bilanci pericolanti. Nel caso della città partenopea esistono tariffe ben precise, vale a dire un euro per quel che riguarda gli alberghi che sono contrassegnati con due stelle, fino ad arrivare a un massimo di quattro euro per le strutture ricettive più lussuose. La misura fiscale in questione, invece, non ricomprende gli hotel che vantano una sola stella e i cosiddetti bed&breakfast, in modo da evitare che la tassa colpisca le fasce più giovani di età.

La Banca Mondiale pensa a una tassa sull’acqua

I prossimi quarant’anni della Terra a livello ambientale non sono purtroppo incoraggianti: le stime più accreditate parlano infatti del 2050 come di un anno complicato da questo punto di vista, dato che i dieci miliardi di popolazione che vi sarà allora dovrà fare i conti con un’emergenza importante, quella dell’acqua potabile. A dire il vero, però, questo problema esiste già ora, con 1,6 miliardi di persone che non hanno accesso al prezioso liquido. Ecco allora che si stanno studiando delle misure volte a scongiurare gli eventi più negativi, come ad esempio il razionamento graduale delle risorse idriche, ma anche e soprattutto il pagamento dell’acqua da imporre a chi la utilizza. L’acqua è un diritto irrinunciabile dell’umanità secondo le Nazioni Unite, dunque non è un caso che le discussioni siano così approfondite.