Ires: gettito dello Stato in forte calo nel 2009

Lo scorso anno, rispetto al 2008, il gettito dello Stato, relativamente alla sola Ires, l’imposta sul reddito delle società, è sceso del 23,1% a fronte di un calo del gettito da imposta regionale sulle attività produttive (Irap) del 13% e dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) del 6,7%. Sono questi alcuni dei dati resi noti dall’Istat nel Rapporto “Conti ed aggregati economici delle Amministrazioni pubbliche“, da cui è altresì emerso che la pressione fiscale complessiva, in rapporto al prodotto interno lordo, è cresciuta nel 2009 passando dal 42,9% del 2008 al 43,2% del 2009. In particolare, l’aumento della pressione fiscale si spiega anche con la caduta del Pil che è stata superiore a quella del gettito fiscale che, in particolare, ha fatto registrare un forte aumento per quel che riguarda le imposte di natura straordinaria tra cui lo scudo fiscale ed i versamenti una tantum di imposta a carico di alcuni settori della nostra economia, ed in particolar modo il comparto bancario.

Addizionale Ires: esenzione per i produttori di energia verde

A partire da Unico 2011, e quindi a valere sui redditi di quest’anno, scatta nel nostro Paese l’addizionale Ires al 6,5% per gli operatori del settore energetico. A farlo presente con una nota ufficiale è l’Agenzia delle Entrate che al riguardo ha emanato in data odierna una Circolare, la numero 35/E, che tra l’altro fornisce dei chiarimenti su chi invece, pur operando nel settore energetico, è esentato dal pagamento dell’addizionale. Nel dettaglio, l’esclusione dal pagamento dell’addizionale risulta essere limitata ai soli produttori di energie verde, ovverosia quegli operatori che producono energia da fonti rinnovabili quali le biomasse, l’eolico ed il solare-fotovoltaico, mentre il prelievo aggiuntivo è comunque previsto per la geotermia e per l’idroelettrico.

Ultimi giorni per la scelta del regime della tonnage tax

Sono rimasti solamente dodici giorni ai contribuenti interessati per mettersi in regola per quel che riguarda il regime della cosiddetta tonnage tax (si tratta del regime opzionale, autorizzato dall’Unione Europea, di determinazione del reddito d’impresa per le imprese marittime che svolgono particolari attività); nello specifico, bisognerà comunicare all’Agenzia delle Entrate, entro il prossimo 31 marzo, l’opzione per tassazione Ires secondo questo regime fiscale. A tal proposito, il sito internet dell’amministrazione finanziaria mette proprio a disposizione il modello elettronico per la compilazione. A chi spetta questo regime agevolato? In particolare, il novero comprende le società per azioni, quelle a responsabilità limitata e in accomandita per azioni, ma anche le cooperative che risiedono nello Stato.

 

Robin Hood Tax: controlli Autorità Energia

In merito alla Robin Hood Tax, ed al relativo divieto di traslazione, sui prezzi praticati all’utente finale, di quella che altro non è che una maggiorazione sull’addizionale Ires, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha effettuato ben 500 controlli di primo livello a carico di altrettante imprese del settore energetico. In particolare, avvalendosi della collaborazione del Comando Unità Speciali della Guardia di Finanza, l’Autorità ha messo in atto la prima fase della vigilanza nei confronti di 282 operatori del comparto petrolifero, e 221 imprese del settore del gas e dell’elettricità. Su questo tipo di attività l’Autorità per l’Energia elettrica ed il gas ha trasmesso alla fine dello scorso anno una Relazione al Parlamento che adesso è altresì disponibile sul sito Internet dell’Authority.

Unico 2009: ancora due giorni per i versamenti dei soggetti Ires

Il 16 ottobre rappresenta un giorno da segnare e sottolineare sul calendario per quel che riguarda alcuni importanti versamenti relativi a Unico 2009. In particolare, sono quindi ancora due i giorni utili per le persone fisiche, le società semplici, le società di persone e quei soggetti che sono titolari di partita Iva e che hanno scelto di effettuare il pagamento rateale nella dichiarazione dei redditi; nel dettaglio, ci si riferisce a quei contribuenti che hanno posto in essere il loro primo versamento entro il 16 giugno 2009 (nel caso non siano soggetti agli studi di settore) o entro il 6 luglio 2009 (contribuenti soggetti agli studi di settore); le date di riferimento in questo senso sono invece il 16 luglio e il 5 agosto 2009, rispettivamente per i soggetti non sottoposti e sottoposti agli studi di settore e che hanno effettuato il versamento della quinta o della quarta rata delle imposte e dei contributi che sono dovuti a titolo di saldo e di primo acconto.

 

No tax area per le nuove imprese del Sud

Il segretario confederale Agostino Megale, commenta gli ultimi dati dell’Ires affermando che l’Italia ha evitato il peggio ma ci attendono ancora sfide difficili. L’Italia infatti porterà per ancora qualche mese, il fardello del suo Pil a -6% nel 2009, che rischia di provocare un impatto pesante sull’occupazione in autunno.

Nel 2009 il tasso di disoccupazione é passato dal 6,3% al 9,4%, fino al 10,3%. Per il segretario confederale della Cgil é altresì necessario ch ei sindacati si muovano unitariamente per la difesa dell’occupazione.

Il sindacato deve ricostruire una sua azione unitaria – afferma Megale – capace di costringere il Governo a passare dalla propaganda ad un confronto, avviando una concertazione vera con sindacato e imprese. Dobbiamo ricostruire l’unita’ sindacale, fin qui la propaganda del Governo e’ stata molta, i fatti concreti molto pochi e la concertazione è stata azzerata.

L’Ires è al 50% se la casa di cura è un presidio delle Usl

L’Agenzia delle Entrate ha dato il proprio assenso ad uno sconto pari al 50% per quel che riguarda l’Ires (Imposta sul Reddito delle Società) di cui beneficeranno le strutture ospedaliere private che sono state riconosciute come reali presidi delle Usl. Secondo il Fisco, infatti, non v’è differenza tra presidio ed ente e quindi le agevolazioni tributarie del secondo sono previste anche per il primo (si tratta dell’agevolazione inserita nell’articolo 6 del DPR 601 del 1973, la “disciplina delle agevolazioni tributarie”). La precisazione in merito è arrivata attraverso la pubblicazione, da parte della stessa Agenzia, della risoluzione 179/E che è intervenuta a seguito di un interpello proposto da una casa di cura che chiedeva di poter usufruire di tale riduzione d’imposta, avendo avuto il riconoscimento di presidio ospedaliero dell’Usl. Quali sono i maggiori problemi in proposito? Bisogna dire che la norma sopracitata fa sorgere alcuni dubbi, in quanto essa provvede a indicare tutti quei soggetti per cui l’Ires deve essere ridotta della metà, citando espressamente gli enti e gli istituti di assistenza sociale, le società di mutuo soccorso, gli enti ospedalieri e gli enti di assistenza e beneficienza.

 

Modello Unico 2009: codici tributo pronti anche per la “Robin Hood Tax”

In sede di presentazione del modello Unico 2009, e della liquidazione delle relative imposte, scatta da oggi il via libera anche per le aziende che operano nel settore del gas e del petrolio. Questo dopo che con la risoluzione numero 149/E, pubblicata in data odierna dall’Agenzia delle Entrate sul proprio sito Internet, sono ufficialmente a disposizione i codici tributo per il pagamento dell’addizionale sull’imposta sul reddito delle società nella misura del 5,5%; trattasi, nello specifico, della più comunemente nota “Robin Hood Tax” introdotta dall’attuale Governo in carica con la manovra estiva. Il pagamento dell’addizionale, sempre attraverso l’utilizzo del modello F24, deve portare il codice tributo 2010” relativamente all’acconto prima rata per il settore petrolifero e gas; con il codice tributo “2011” si paga la seconda rata e con il “2012” si effettua il saldo dell’addizionale ai fini IRES. Il periodo di imposta a partire dal quale si applica l’addizionale è successivo a quello che era in corso alla data del 31 dicembre 2007; nel pagamento della “Robin Hood Tax” ricadono tutte quelle società del comparto petrolifero e del gas che hanno raggiunto nel periodo di imposta un giro d’affari superiore al livello dei 25 milioni di euro.

Modelli fiscali: pronto quello per il “rimborso da IRAP”

In scia al Decreto anticrisi varato nello scorso mese di novembre dal Governo, e poi convertito in Legge dello Stato, c’è la possibilità di ottenere dall’Erario il rimborso sulle maggiori tasse pagate sui redditi in virtù dell’introduzione della deduzione forfetaria, pari al 10%, sull’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) che è stata versata. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate in concomitanza con l’approvazione, da parte del Direttore dell’Agenzia, del modello che permetterà così di poter inoltrare al Fisco l’istanza di rimborso del credito legato proprio alle maggiori imposte versate. I contribuenti aventi diritto al rimborso dovranno di conseguenza provvedere a compilare ed a trasmettere il modello di rimborso all’Agenzia delle Entrate; a tal fine si ricorda che la deduzione forfetaria IRAP nella misura del 10% può essere fatta valere dai contribuenti anche per i periodi di imposta precedenti a quello che si è chiuso al 31 dicembre del 2008.

Anche le quote associative del club sono rilevanti ai fini Ires e Iva

La risoluzione 141/E dell’Agenzia delle Entrate è intervenuta nel merito dei servizi prestati da un club: questi ultimi, nello specifico, diventano una vera e propria attività svolta con i caratteri della commercialità, dunque, le quote che vengono elargite dai soci alla stessa associazione per poter accedere a soggiorni di lusso e godere di specifici beni assumono rilevanza ai fini dell’assoggettamento all’Ires e all’Iva. La questione era infatti sorta dopo che un club si era rivolto all’amministrazione finanziaria per chiedere come comportarsi nei riguardi delle sue finalità istituzionali che, nel dettaglio, si riferivano all’organizzazione di alcune attività volte alla fruizione di beni storici, architettonici e culturali: il club intendeva inoltre provvedere all’acquisto degli appartamenti privati, arredati con pregio e facenti parte di un complesso storico immobiliare, in modo da dare accesso ai soci per un soggiorno e la fruizione dei beni (reception, area fitness, yoga, pilates…). Per la sua decisione, l’Agenzia si è soprattutto riferita alla qualifica del socio, il quale deve pagare, per essere ammesso al club, una quota associativa oltre che versare un’ulteriore quota variabile per delle specifiche prestazioni di servizi.

 

Modello Unico 2009: le imposte che si possono rateizzare

Per quest’anno, a seguito del ritardo con cui è stato messo a disposizione il softwareGerico 2009“, i contribuenti che sono chiamati a mettersi in regola con gli studi di settore potranno pagare le imposte con trenta giorni di proroga, dal 16 giugno al nuovo termine del 16 luglio 2009, senza alcuna maggiorazione che, nello specifico, è pari allo 0,40% dell’importo da versare. Pur tuttavia, resta valida per i contribuenti la possibilità di avvalersi dell’opzione di pagamento rateale delle imposte effettuando il primo versamento a luglio e poi con opportunità di dilazione fino al prossimo mese di novembre. Ma quali imposte si possono rateizzare? Ebbene, il contribuente può effettuare il saldo in dilazione avendo la possibilità di poter pagare a rate sia l’IRPEF, sia l’IRES, ma anche l’IRAP; trattasi, tra l’altro, di un’opportunità aperta a tutti i contribuenti, anche se non sono titolari di partita IVA. Ad esempio, a luglio 2009 una persona fisica può optare per pagare l’IRAP in un’unica soluzione e rateizzare l’IRPEF in rate mensili di eguale importo entro e non oltre il termine del 16 novembre 2009. Oppure si può pagare a saldo l’IRAP, pagare a saldo l’IRPEF relativa ai redditi percepiti nel 2008, e portare in rateazione il primo acconto IRPEF per il 2009. Oppure, se le disponibilità di cassa sono ridotte al lumicino, si può rateizzare tutto con rate di pari importo fino al mese di novembre, ovverosia in cinque rate.

Fare impresa è più facile con il “fisco sostenibile”

Nel nostro Paese tre imprese su quattro ritengono che gli attuali livelli di pressione fiscale rappresentino un limite alla propria crescita e di conseguenza anche un limite per la crescita del sistema Italia. A metterlo in evidenza è stato Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico, intervenuto nel corso del convegno “Fiscalità e pmi: un fisco sostenibile per le piccole e medie imprese” organizzato dalla Confcommercio; l’Associazione di imprese da una propria indagine ha altresì rilevato come molto spesso le PMI siano letteralmente disorientate dalle condizioni di instabilità del quadro normativo a livello fiscale per effetto di cambiamenti di regole, norme e scadenze per le quali molto spesso la diffusione delle informazioni è tardiva, incompleta e lacunosa. Anche Carlo Sangalli, Presidente della Confcommercio, intervenuto a Genova nel corso del convegno, ha ribadito come in materia di fisco sia necessario “pagare tutti per pagare meno, ma anche pagare meno per pagare tutti”.

Pornotax o tassa etica: pronti i codici tributo per pagarla

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che è tutto pronto per pagare la cosiddetta “tassa etica”, ovverosia quell’addizionale, sia relativa all’IRES, sia all’IRPEF, sui redditi netti a carico di due categorie di contribuenti: quelli operanti a vario titolo nel settore pornografico, e quelli che fanno leva sulla “credulità popolare” attraverso trasmissioni in TV durante le quali si viene invitati a telefonare ad un numero a pagamento. Scatta quindi la tassazione addizionale sui redditi 2008, detta anche “Pornotax“, visto che va ad inasprire la tassazione a carico di chi vende, distribuisce e produce materiale pornografico, senza escludere anche chi il materiale pornografico lo rappresenta. L’Amministrazione finanziaria ha così provveduto a mettere a punto, con la circolare numero 107/E, i codici tributo per pagare acconti e saldi per le addizionali IRPEF e IRES attraverso il modello F24.

L’Unico 2009 società di capitali si allinea ai principi contabili internazionali

Vi sono importanti novità per quanto riguarda il modello Unico 2009 per le società di capitali, soprattutto in relazione al trattamento delle divergenze che derivano dall’applicazione dei principi contabili internazionali. Le norme sono contenute nel decreto “anti-crisi”: quest’ultimo ha infatti previsto la possibilità di riallineare le divergenze che sussistono all’inizio del secondo periodo d’imposta successivo a quello che è in corso al 31 dicembre 2007. Tali divergenze possono essere di vario tipo e possono derivare, ad esempio, dall’adozione dei principi contabili internazionali (Ias, International Accounting Standards, o Ifrs, International Financial Reporting Standards) e dalla valutazione di beni fungibili e dall’eliminazione di ammortamento e fondi di accantonamento. Molto interessanti sono le previsioni del decreto in relazione alla prima ipotesi che abbiamo citato: essa è stata infatti pensata per quei soggetti che, al momento della redazione del bilancio in base agli standard internazionali di contabilità, abbiano esercitato l’opzione per il riallineamento delle divergenze ai fini dell’Ires e dell’Irap.