Aliquote irpef 2009: troppo alte per lavoratori e pensionati

Negli ultimi due anni la crisi ha da un lato eroso i redditi, e dall’altro ha contribuito ad erodere il potere d’acquisto dei lavoratori, dei pensionati e, nel complesso, delle famiglie. L’italiano meglio al giorno d’oggi se la passa mediamente peggio rispetto agli anni pre-crisi, specie se prendiamo a riferimento i pensionati ed i lavoratori dipendenti, sui quali continuano ad essere applicati, con le aliquote irpef, gli stessi livelli di tassazione di quanto se la passavano meglio. Di conseguenza, per far recuperare potere d’acquisto ed una porzione di benessere ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati le soluzioni sono due: aumentare la loro busta paga, ovverosia rivedere i contratti collettivi nazionali con delle adeguate rivalutazioni per salari e stipendi; oppure abbassare il livello di tassazione sulla busta paga stessa permettendo quindi al lavoratore di guadagnare di più.

Bonus energia: le comunicazioni dei lavori passano dal Web

I contribuenti, al fine di poter fruire del “bonus energia“, devono inviare via Web le comunicazioni dei lavori che sono stati realizzati se questi risultano essere stati effettuati a cavallo con più anni di imposta. Questo dopo che, in accordo con quanto rende noto l’Agenzia delle Entrate, il Direttore ha firmato il relativo provvedimento che farà partire l’inoltro delle domande di agevolazione, via Web, a partire dal prossimo 4 gennaio 2010. Il provvedimento è visionabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ed a giorni l’Amministrazione finanziaria provvederà a predisporre online il relativo software dedicato. In particolare, le comunicazioni da inviare via Web devono riguardare gli interventi, realizzati con la finalità del risparmio energetico, su spese agevolabili relative a periodi di imposta precedenti all’anno in cui i lavori sono effettivamente terminati.

Familiari a carico: ancora quattro giorni per l’avviso Inpdap

Il prossimo 13 novembre rappresenterà il termine ultimo per i dipendenti pubblici a riposo per presentare la dichiarazione 2009: si tratta infatti di una possibilità offerta dalla Finanziaria 2008, la quale ha stabilito per questa categoria di soggetti delle detrazioni d’imposta, a patto che siano state indicate le condizioni di spettanza nell’apposita dichiarazione. La proroga in questione è stata decisa dall’Istituto di Previdenza per i Dipendenti della Pubblica Amministrazione (Inpdap): la presentazione del documento si riferisce alle detrazioni fiscali a cui si ha diritto per i familiari a carico per il 2009. Il precedente termine era stato fissato per il 15 aprile, ma lo spostamento della data è stato provocato dal fatto che l’ente non ha ancora provveduto a iniziare alcun recupero. A chi spettano queste detrazioni? Il soggetto richiedente è il pensionato che ha familiari a carico con un reddito complessivo annuo non superiore ai 2.840,51 euro; se il limite viene superato nel corso dell’anno, allora il pensionato perde il suo diritto per l’intero periodo. Per familiari, in questo caso, si intende il coniuge, i figli, i nipoti in linea retta, i genitori, i figli adottivi, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle.

 

Apparecchi sanitari: novità per gli oneri ammessi in detrazione

L’anno scorso il Ministero della Salute ha provveduto ad aggiornare la lista di quelle apparecchiature che vengono classificate nella categoria dei dispositivi medici in accordo con una classificazione nazionale. Ebbene, su questi strumenti, e tra questi ci sono anche le apparecchiature per la fisokinesiterapia, magnetoterapia e laserterapia, scatta in “automatico” il diritto alla detrazione sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) nella misura del 19%. A chiarirlo, nello specifico, è stata l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione numero 253/E, pubblicata sul sito Internet dell’amministrazione finanziaria; ne consegue che nel caso in cui l’inquadramento delle apparecchiature mediche risulti essere dubbio, allora, al fine di potersi avvalere o meno della detrazione al 19% sull’imposta sul reddito delle persone fisiche, è necessario fare affidamento sui provvedimenti ministeriali aggiornati che contengono l’elenco completo di tutti quegli oneri sanitari che vengono ammessi alla detrazione sull’Irpef.

Detrazione indebita dell’Iva: il diritto va sempre dimostrato

Nel caso in cui un singolo contribuente abbia intenzione di far valere il proprio diritto alla detrazione dell’Iva, egli dovrà sempre fornire la prova della legittimità della fonte e della correttezza del diritto. È quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, la quale ha dunque rinforzato e ribadito il principio secondo cui, quando il Fisco provvede a contestare al contribuente la detrazione indebita dell’imposta (si tratta, per l’appunto, di fatture false), quest’ultima va recuperata a tassazione se il contribuente non ha provato l’effettiva esistenza delle operazioni documentate dalle fatture. La pronuncia della Suprema Corte è giunta a seguito di un ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro una sentenza della Commissione Tributaria regionale: per la precisione, questa sentenza sarebbe stata in contrasto con le disposizione del Dpr 633 del 1972.

 

Acquisto medicinali: addio al nome del farmaco sullo “scontrino parlante”

L’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad emanare in data odierna una Circolare, la numero 40/E, grazie alla quale, in ottemperanza tra l’altro a delle richieste avanzate dal Garante per la Privacy, cambiano alcune cose sulle modalità di deduzione e di detrazione fiscale dei farmaci acquistati dal contribuente. Attualmente, in particolare, è in vigore la norma che impone, ai fini della detrazione e della deduzione d’imposta sui farmaci la presenza dello scontrino parlante indicante sia il nome del farmaco, sia la quantità, sia il codice fiscale del contribuente; ebbene, nei mesi scorsi il Garante ha messo in evidenza come la presenza del nome del farmaco sullo “scontrino parlante” violasse la privacy del contribuente, visto che poi ogni anno, tra l’altro, le copie degli scontrini vengono consegnate ai CAF o al commercialista con la conseguenza che si viene gioco forza a sapere di quale patologia soffre il contribuente.

Modello Unico 2009: uno sguardo al quadro “RP”

Per quanto riguarda il modello Unico 2009 persone fisiche, il quadro “RP” è uno dei più importanti per il contribuente, visto che trattandosi della sezione dove si dichiarano le spese e gli oneri, è possibile abbattere, grazie alle deduzioni e le detrazioni ammesse, le imposte che occorre andare a pagare. Per quanto riguarda gli oneri, in particolare, questi possono essere o deducibili, oppure detraibili; gli oneri deducibili permettono di ridurre il reddito imponibile sui cui andare a pagare le imposte, mentre gli oneri detraibili permettono, in funzione di una percentuale prefissata della spesa sostenuta, e tenendo conto dei massimali ammessi, di andare a ridurre direttamente le imposte da pagare. Nel quadro “RP”, inoltre, il contribuente può andare a detrarre, nella misura del 19%, tutta una serie di spese effettuate non solo dal contribuente, ma anche dai familiari che sono a carico.

Anche i premi per studenti meritevoli beneficiano della detrazione d’imposta

La detrazione d’imposta relativa a quei premi che vengono assegnati agli studenti più meritevoli ammonta a circa 1.380 euro: le eccellenze scolastiche (bisogna ricordare che stiamo parlando di borse di studio) non hanno rilevanza dal punto di vista fiscale qualora il reddito totale non dovesse superare la soglia degli 8.000 euro, ma in questo caso subentra la detrazione valida per i rapporti a tempo determinato. Le precisazioni in merito alla materia si trovano nella risoluzione 156/E dell’Agenzia delle Entrate. I benefici di tipo economico destinati agli studenti più bravi possono essere ricondotti, come al solito, al Tuir e, più precisamente, all’articolo 50. Quest’ultimo dispone infatti che:

Le somme corrisposte a titolo di borsa di studio o assegno per fini di studio sono da equiparare ai redditi di lavoro dipendente, nel caso in cui lo studente beneficiario non è legato da questo tipo di rapporti verso il soggetto erogante.

 

La mancata comunicazione del cambio di indirizzo non viola il contraddittorio

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza dello scorso 11 maggio (per la precisione si tratta della sentenza numero 10702) è intervenuta per disciplinare i casi in cui il ricorrente non adempia all’onere della comunicazione delle successive variazioni del suo indirizzo: tale evento infatti comporta l’impossibilità di effettuare la notifica da parte della commissione tributaria. La corte ha precisato che la notifica dell’atto presso la commissione viene consentita anche in questo caso, una volta terminati gli inutili tentativi di consegna e non comporta pertanto la violazione del principio di contraddittorio. La sentenza è nata dall’impugnazione di un avviso di accertamento, tramite il quale l’Agenzia delle Entrate era entrata in contrasto con una società in accomandita semplice a cui erano state contestate indebite detrazioni dell’Iva dopo il riscontro da parte della Guardia di Finanza di fatturazioni riguardanti false operazioni commerciali. L’appello presentato dalla stessa Agenzia non era andato a buon fine dato che risultavano alcuni fatti particolari: anzitutto, il difensore domiciliatario non era più iscritto all’albo, lo stesso liquidatore era irreperibile e non risultava alcun esercizio di attività imprenditoriale presso la società.

 

Fisco e lavoro: uno “studio di settore” anche per i dipendenti?

Quest’anno gli studi di settore saranno “più leggeri” per effetto della crisi finanziaria ed economica che ha in molti casi fatto letteralmente crollare i fatturati delle imprese, in particolar modo quelle medie e piccole; e non a caso la versione 2009 di “Gerico” prevede in materia di calcolo presunto dei compensi e dei ricavi un approccio meno severo in virtù dell’introduzione dei correttivi anticrisi. In questo modo, quindi, potrà essere ridotto il carico fiscale sui dati che scaturiscono da Gerico per il professionisti, le PMI ed i lavoratori autonomi, ma soprattutto si evita che buona parte delle imprese che rientrano negli studi vadano a dichiarare compensi e ricavi non conformi con l’innesco di una raffica di contraddittori pronti a sfociare in procedure di accertamento con costi ed oneri a carico sia dell’Amministrazione finanziaria, sia dell’impresa. Ma se i lavoratori autonomi sono stati agevolati con la revisione degli studi di settore, quali sono invece i vantaggi da poter offrire ai lavoratori dipendenti che di certo non se la passano tanto meglio?

Lo scontrino fiscale delle farmacie diventerà “muto” per motivi di privacy

Le farmacie vedranno finalmente tutelata in misura maggiore la privacy dei clienti: a partire dal prossimo anno, infatti, lo scontrino “parlante”, il quale permette di dedurre e detrarre le spese sanitarie nella dichiarazione dei redditi, perderà questo suo aggettivo, dato che non riporterà più nel dettaglio il nome del farmaco acquistato, ma solamente l’indicazione del codice alfanumerico che si trova sulla confezione di ogni medicinale. L’attuale scontrino delle farmacie presenta invece tra le sue caratteristiche l’indicazione del codice fiscale della persona, ma anche e soprattutto la denominazione del farmaco che si va ad acquistare: molti cittadini si sono rivolti al Garante della privacy per denunciare questa violazione della tutela, visto che con l’indicazione del farmaco si possono rivelare informazioni sulla salute e le malattie del soggetto. Garante e Agenzia delle Entrate si sono quindi subito mossi, grazie anche alla collaborazione di Federfarma, per stabilire che il controllo sul farmaco venduto potesse avvenire tramite il numero Aic che si trova sulla confezione del farmaco stesso.

 

Il 2009 si apre con un lieve incremento nelle ristrutturazioni edilizie agevolate

Il 2009 si è aperto con un leggero aumento per quel che riguarda le agevolazioni nelle ristrutturazioni edilizie: il centro operativo di Pescara ha infatti comunicato un aumento dello 0,2% rispetto al bimestre precedente (per la precisione si tratta di 41.342 ristrutturazioni) con il mese di febbraio a fare la parte del leone. Un trend di crescita in linea con gli anni passati, ma che fa ben sperare per il futuro. Da cosa deriva questa sorta di “fiducia” nelle ristrutturazioni? Da quest’anno vi è un’importante novità, dato che lo sconto fiscale del 36% va a cumularsi con quello del 20% relativo all’acquisizione di mobili, elettrodomestici a basso consumo e pc, così come è stato previsto dal cosiddetto “decreto salva consumi”, il quale ha fissato questa ulteriore detrazione d’imposta, in cinque rate annuali sugli acquisti effettuati dopo il 7 febbraio 2009. C’è adesso la speranza da parte degli operatori di ampliare il numero dei cantieri, anche se, bisogna sottolinearlo, le ristrutturazioni edilizie richiedono per gran parte dei contribuenti una programmazione economica relativa all’intera famiglia.

 

Ristrutturazioni agevolate: le detrazioni fiscali piacciono ai contribuenti piemontesi

Nel 2008 in Italia c’è stato un vero e proprio boom per le richieste di avvio dei lavori di ristrutturazione, potendo usufruire della detrazione fiscale del 36% con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio edilizio del nostro Paese. A livello regionale, il boom ha interessato anche la Regione Piemonte, dove ben 34.500 contribuenti hanno provveduto ad inoltrare la comunicazione di avvio dei lavori per ristrutturazioni agevolate al fine di poter fruire dei forti benefici fiscali. In Piemonte, in linea con quanto messo in risalto dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, viene così battuto nel 2008 il record del 2007, quando le domande di comunicazione di avvio dei lavori per ristrutturazioni agevolate si erano fermate a quota 34.315; in totale, nella Regione gli interventi balzano sopra la quota dei 330.000 a partire dal 1998, quando nel nostro Paese sono state introdotte su scala nazionale le agevolazioni al 36% sulle ristrutturazioni.  Ma quali sono le province piemontesi più virtuose in materia di ristrutturazioni agevolate?

Il contributo volontario alle scuole: cosa dice la legge

Dalle scuole italiane arriva sempre più pressante la richiesta di soldi per attività extracurriculari, delle quali è sempre più difficile fare a meno: questo contributo “volontario” riguarda un novero molto ampio di attività, tra cui i vari laboratori, i corsi di recupero, il pagamento di insegnanti aggiunti per il completamento dell’offerta formativa, solo per fare alcuni esempi. Il problema attuale risiede nel fatto che il ministero non è più in grado di mettere a disposizione tali risorse, dopo che l’ultima finanziaria ha apportato numerosi tagli proprio nell’ambito dell’istruzione. Secondo la legge è possibile detrarre le donazioni (anche definite “erogazioni liberali”) agli istituti scolastici nella dichiarazione dei redditi nella misura del 19%.