Sono ora tredici le regioni italiane in cui gli uffici di segreteria delle Commissioni Tributarie hanno la possibilità di comunicare attraverso la celebre Posta Elettronica Certificata (meglio nota con l’acronimo Pec). Un apposito decreto del Tesoro che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale di recente ha messo in luce la novità in questione, facendo intuire come la data spartiacque in questione sia il prossimo 18 ottobre, tra cinque giorni esatti. Nel dettaglio, anche la Campania, la Liguria, le Marche, il Molise, il Piemonte, la Toscana e la Valle d’Aosta potranno beneficiare di tale utilizzo, aggiungendosi agli altri enti che sono attivi in questo senso dallo scorso mese di maggio (si tratta di Friuli e Umbria) e da luglio (Lombardia, Sardegna, Sicilia e Veneto per la precisione).
Mediazione tributaria: l’istituto che evita il contenzioso
Tra gli strumenti deflattivi del contenzioso ha fatto recentemente la sua comparsa la mediazione tributaria
Tributi Italia si occupa di gestire la riscossione di tributi sul territorio per poi girare gli introiti ai comuni di competenza. Ici, Tarsu, Rosap ed altre tasse passavano dalla società di Giuseppe Saggese prima di finire nelle casse dei comuni, ma a quanto pare era usanza trattenere cospicue somme per poi essere girare sui conti personali di Saggese.
Benzina e gasolio sono nel mirino dei consumatori da diversi mesi. I continui rincari, pre e post vacanze estive insieme alle varie promozioni messe in atto dalla grande distribuzione hanno contribuito a catalizzare l’attenzione del media e dei cittadini sui carburanti, oggetto di discussione da sempre.
Le Fiamme Gialle del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria hanno avviato i controlli per diverse gallerie d’arte e case d’asta localizzate su tutto il territorio italiano, in collaborazione con la Società Italiana Autori ed Editori (SIAE). Quello che emerge dall’attività investigativa è una potenziale evasione ai danni dello stati per 19 milioni di euro.
Finito il periodo di Agosto l’azione di recupero della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate torna a guardare ai “classici” dell’evasione all’italiana. Dopo aver per l’ennesima volta preso di mira le mete estive preferite dai turisti italiani e stranieri, andando a controllare venditori ambulanti ma anche ristoranti, pizzerie e simili, la Guardia di Finanza torna a controllare finti poveri e nullatenenti, insieme ai soliti furbetti “statali”.
Nel documento della spending review tra tagli e mobilità è stato preso di mira il pubblico impiego, che da diversi mesi è oggetto di discussione. L’Italia dopotutto si è dimostrato lo Stato degli sprechi ed il settore pubblico è ovviamente il principale indagato sotto questo aspetto.
L’evasione fiscale da parte di personaggi famosi è tra gli scandali più importanti del nostro Paese; quegli “idoli” che movimentano le masse (oltre che una grande quantità di soldi) “cadono” sotto i riflettori nelle tentazioni più basse degli Italiani lo scandalo è immediato, anche se altrettanto veloce è la ripresa di popolarità.