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Commissioni tributarie: aumentano le comunicazioni Pec

Sono ora tredici le regioni italiane in cui gli uffici di segreteria delle Commissioni Tributarie hanno la possibilità di comunicare attraverso la celebre Posta Elettronica Certificata (meglio nota con l’acronimo Pec). Un apposito decreto del Tesoro che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale di recente ha messo in luce la novità in questione, facendo intuire come la data spartiacque in questione sia il prossimo 18 ottobre, tra cinque giorni esatti. Nel dettaglio, anche la Campania, la Liguria, le Marche, il Molise, il Piemonte, la Toscana e la Valle d’Aosta potranno beneficiare di tale utilizzo, aggiungendosi agli altri enti che sono attivi in questo senso dallo scorso mese di maggio (si tratta di Friuli e Umbria) e da luglio (Lombardia, Sardegna, Sicilia e Veneto per la precisione).

Questo vuol dire che tutte le segreterie delle commissioni a cui si sta facendo riferimento avranno la possibilità di inoltrare i loro messaggi con le comunicazioni che riguardano i dispositivi delle sentenze e degli avvisi giuridici. Affinché tutto sia realizzato nel modo giusto, comunque, è necessario che la parte che presenta ricorso abbia fornito il proprio indirizzo Pec al momento della presentazione stessa, la condizione principale su cui si basa la procedura.

Tra l’altro, bisogna anche ricordare come il sistema di recapito delle comunicazioni attraverso la modalità telematica venga completato da alcune previsioni: nello specifico, si tratta delle verifiche tecniche che sono necessarie per dar vita all’operazione, vale a dire l’invio del messaggio dalla segreteria con allegato il documento da consegnare, la risposta del gestore di posta dell’ufficio con la ricevuta di accettazione e la generazione della ricevuta di consegna, vale a dire l’atto con cui la procedura si considera realizzata. Che cosa succede, al contrario, se nel corso di queste fasi si dovessero presentare dei problemi? La comunicazione dovrà essere perfezionata con le modalità tradizionali previste dal Decreto 546 del 1992 (“Disposizioni sul processo tributario”).

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