Tassa cedolare secca sugli affitti

 Come è noto ormai da diverso tempo, la cedolare secca sugli affitti è andata a sostituire di fatto l’Irpef e altre due imposte, quella di registro e di bollo, per quel che concerne appunto le abitazioni e gli edifici da affittare: in questo caso, il locatore può scegliere di pagare nella maniera consueta, sfruttando il 730 o il modello Unico, con tutti i relativi adempimenti, oppure può optare per questo specifico regime fiscale, il quale semplifica enormemente la vita ai contribuenti, oltre a contrastare il grave problema degli affitti in nero. L’aliquota a cui bisogna far riferimento in questa ipotesi ammonta al 21% del canone annuo che è previsto per i contratti a canone libero, mentre scendere fino al 19% nell’ipotesi di un canone che è stato concordato tra le parti.

Due nuovi codici per i crediti immeritati alle aziende siciliane

 I codici tributo 3908 e 3909 introdotti nel corso della giornata di ieri dalla nostra amministrazione finanziaria saranno molto utili in relazione alla Regione Sicilia: si tratta infatti di un completamento ulteriore di una convenzione stipulata circa due anni fa dalla stessa Agenzia delle Entrate dalla giunta in questione, in modo da poter recuperare in maniera ottimale i crediti d’imposta che sono stati concessi alle imprese siciliane per investimenti fondamentali dal punto di vista economico, ma comunque sfruttati in maniera non meritata. Come si spiega tutto questo? Il credito in questione è stato istituito nel 2009 in favore di determinati settori, con l’impegno solenne a effettuare gli investimenti entro e non oltre la fine del 2013, così da contribuire alla crescita dell’isola stessa.

La tassa per l’Antitrust e la nuova imposta sulle barche

 Il decreto relativo alle liberalizzazioni che sta scaldando da diverso tempo le discussioni del nostro paese prevede due tasse specifiche che vale la pena esaminare nel dettaglio per comprendere con che cosa avremo a che fare: si tratta del balzello previsto per far funzionare nel migliore dei modi l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (meglio nota come Antitrust) e quello relativo alle imbarcazioni del nostro paese. Andiamo per ordine. Nel caso dell’authority, è stato deciso di far pagare il tributo alle grandi società italiane, vale a dire quelle che possono vantare i volumi di affari più consistenti in assoluto e quindi assoggettate ad Ires. L’aliquota prevista è pari allo 0,08 per mille e sta già facendo discutere.

La nuova possibilità per scegliere il regime Irap

 Non è rimasto molto tempo per decidere quale opzione Irap può essere considerata la più favorevole in assoluto: c’è infatti tempo fino a dopodomani per tutti i soggetti coinvolti, vale a dire le imprese di tipo individuale e le società di persone, nel pieno rispetto del regime di contabilità ordinaria. In pratica, tali enti hanno l’opportunità di selezionare il calcolo del valore della produzione netta per determinare poi l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Una volta che sarà stata compresa una convenienza piuttosto che un’altra, allora si dovrà comunicare il tutto alla nostra amministrazione finanziaria, visto che esiste un apposito canale elettronico che è stato messo a disposizione dalla stessa Agenzia delle Entrate.

Il blitz di Fisco e Finanza nella Roma trasteverina

 I blitz della Guardia di Finanza e dell’amministrazione finanziaria non sono affatto finiti, anzi sono appena all’inizio: lo testimoniano chiaramente gli ultimi controlli che sono stati posti in essere a Roma, più precisamente in una delle zone maggiormente frequentate la sera, vale a dire Trastevere. Che cosa è stato riscontrato dal Fisco e dalle Fiamme Gialle? Nello specifico, le verifiche in questione, le quali sono state condotte letteralmente a tappeto, hanno riguardato settantuno esercizi commerciali, in particolare i ristoranti, i bar e i vari locali che sono presenti in questa parte così “verace” della Capitale.

Entrate e Siae al setaccio delle sale da ballo umbre e laziali

 Il carnevale ormai è terminato, ma ha rappresentato uno spunto interessante per una nuova operazione di controllo della nostra amministrazione finanziaria: si tratta delle verifiche condotte dalle Direzioni Regionali di Umbria e Lazio, congiuntamente alla Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori), su alcune sale e locali da ballo, l’ennesimo blitz che ha avuto come conseguenza inevitabile l’aumento degli incassi, ben superiori alla normale media. In pratica, sono stati registrati dei rialzi medi del 100% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, con picchi addirittura di quattrocento punti percentuali. Insomma, qualsiasi tipo di esercizio commerciale o di attività deve ormai fare i conti con queste operazioni a tappeto, con le stime in questione che fanno ben comprendere come sia molto diffusa l’allergia al registratore di cassa e agli scontrini fiscali.

I pregi e i difetti di fiscovelox

 Si può prendere spunto dalle esperienze più innovative per contrastare l’annoso problema dell’evasione fiscale. Uno degli strumenti più interessanti in questo senso è il cosiddetto “fiscovelox”, il quale viene sfruttato da diverso tempo dalla polizia di frontiera: i risultati sono sotto gli occhi di tutti e possono essere definiti incoraggianti, dato che i reati doganali (in primis quelli che coinvolgono le valute) sono sostanzialmente diminuiti. Il meccanismo è piuttosto semplice da capire, il fiscovelox riesce ad evitare che le esportazioni e le importazioni illegali di denaro vengano poste in essere attraverso le autovetture come accade di solito. Tale apparecchio, poi, può contare su dei sensori che individuano immediatamente l’oro, l’argento e i beni preziosi, un altro vantaggio molto interessante.

La tassa sull’ombra fa infuriare i commercianti di Cagliari

 Le polemiche sulle tasse sono praticamente all’ordine del giorno in Italia, ma quella relativa alla città di Cagliari merita un cenno maggiore. In effetti, il capoluogo sardo è in fermento a causa di tutti quei commercianti che hanno ricevuto una cartella che prevede il pagamento di una specifica quanto bizzarra imposta: si tratta della cosiddetta “tassa sull’ombra”, un tributo che fa più che discutere, dato che prevede il pagamento per la zona di ombra che viene proiettata dalle insegne (bastano anche pochi centimetri) e che poi si forma nei marciapiedi. Il meccanismo funziona in base a quanto queste insegne sporgono dal muro.

L’aumento degli incassi dopo i blitz della Finanza

 Ormai si è capito bene qual è la conseguenza principale dei blitz realizzati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate in molte località d’Italia da qualche tempo a questa parte: gli incassi dei negozi e degli esercizi commerciali visitati dalle Fiamme Gialle tendono inevitabilmente ad aumentare di parecchio, come successo nell’ultimo caso, quello di Courmayeur. In Valle d’Aosta, infatti, vi è stato un incremento medio dei profitti in questione di circa trentadue punti percentuali rispetto a una settimana prima, ma sono stati registrati anche dei picchi a dir poco vertiginosi (addirittura un +176%). Nel caso di specie, gli esercizi coinvolti sono stati trentatre, inclusi bar, ristoranti e altri negozi. Le irregolarità non sono state poche, segno che c’è ancora molto da lavorare su questo fronte.

L’Irs pubblica l’elenco delle dodici frodi fiscali più comuni

 I furti di identità e l’omissione dei redditi offshore rappresentano due delle frodi fiscali più frequenti che sono state riscontrate dall’Internal Revenue Service, l’amministrazione finanziaria degli Stati Uniti: si tratta delle fattispecie maggiormente comuni per quel che concerne la stagione di preparazione al pagamento delle tasse ed è tutto dire. L’agenzia federale ha comunque stilato il proprio elenco relativo ai comportanti scorretti dal punto di vista tributario, quello che viene definito come “elenco dei dirty dozen”, della “sporca dozzina” se si vuole usare una traduzione letterale. La data di scadenza di riferimento nel corso di quest’anno è rappresentata dal prossimo 17 aprile, la quale si sta avvicinando molto velocemente.

Il nuovo software per l’imposta sulle assicurazioni

 Il modello fiscale per denunciare l’imposta sulle assicurazioni è stato approvato da ben due mesi, visto che questo via libera risale addirittura allo scorso 29 dicembre: a completare il quadro, ora, ci ha pensato la nostra amministrazione finanziaria, la quale ha reso disponibile sul proprio sito internet l’apposito software da sfruttare per compilare i dati in questione, senza dimenticare ovviamente il loro successivo controllo e invio. Il prodotto, poi, si riferisce all’anno attualmente in corso. Il debutto ufficiale avverrà grazie alle società che hanno sede nel territorio dell’Unione Europea, le quali avranno tempo fino al prossimo 29 febbraio per inviare e comunicare tutte quelle informazioni che si riferiscono allo scorso mese di gennaio.

Le aziende italiane protestano contro il canone speciale della Rai

 Il canone speciale della Rai non piace proprio ai diretti interessati: imprenditori, commercianti e anche altri professionisti si sono scagliati contro questa imposta, la quale viene applicata nei confronti di coloro che sono in possesso di un apparecchio in grado di ricevere radioaudizioni. In pratica, secondo quanto previsto da un decreto del 1938, anche i contribuenti che si trovano in queste situazioni sono obbligati a versare il canone di abbonamento, una circostanza ricordata più volte in questi giorni da alcuni spot televisivi. Questo vuol dire che la detenzione di un personal computer collegato in rete rappresenta il presupposto d’imposta.

La Francia vara la tassa sulle transazioni finanziarie

 In Francia si comincia a fare davvero sul serio per quel che concerne la tassazione delle attività finanziarie: il governo guidato da Nicolas Sarkozy aveva infatti espresso questo desiderio da diverso tempo e proprio ieri sera è giunto il via libera definitivo alla tassa in questione da parte dell’Assemblea Nazionale. Come verrà strutturata nello specifico questa imposta? L’applicazione riguarderà, come è scontato che sia, il solo territorio della nazione transalpina, il tutto a partire dal prossimo mese di agosto, anche se la speranza nutrita da Parigi è quella di implementare una simile disciplina in tempi ancora più rapidi, in modo da fornire un modello da seguire in altri paesi.

Scudo fiscale: nessuna proroga per la tassa aggiuntiva

 Non ci sarà nessuna proroga per quel che riguarda l’imposta-extra relativa allo scudo fiscale: come previsto espressamente dalla manovra del governo, le attività finanziarie che negli ultimi anni hanno beneficiato di questa “protezione” dovranno rispettare la scadenza di domani in maniera tassativa. Il riferimento va quindi allo scorso anno, ma anche a quello attualmente in corso. Non si sgarra, questa è la certezza che si può intuire in questo senso, l’assenza di prelievi e pagamenti comporta un raddoppio delle multe che sono previste. Il provvedimento è stato adottato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, il quale ha stabilito tutte le istruzioni e i chiarimenti che vi sono a tal proposito, soprattutto per ottenere il calcolo giusto della tassa.