Codici: in aumento le richieste di aiuto per Equitalia

 Dopo il caso eclatante di Romano di Lombardia, con un uomo che si è barricato nella sede dell’Agenzia delle Entrate con alcuni fucili a causa dei debiti contratti con il Fisco, l’attenzione del paese si è concentrata sui metodi adottati da Equitalia: una soluzione in merito alla tanto discussa società di riscossione deve essere trovata con la massima urgenza, tanto più che le cartelle esattoriali sono ormai diventate un vero e proprio incubo per i lavoratori e i pensionati. Questi importi da pagare, magari poche migliaia di euro, rappresentano una difficoltà di non poco conto per coloro che sono già alle prese con le difficoltà economiche di tutti i giorni.

Carbon tax: pubblicata la lista delle compagnie australiane

 Compagnie australiane di un certo peso come Alcoa e Bhp Billiton dovranno pagare a breve la carbon tax nel momento esatto in cui verrà introdotta per la prima volta, vale a dire il prossimo 1° luglio nella nazione oceaniana: si tratta soltanto di due nomi che fanno parte della lunga lista di oltre 250 società (altri due esempi interessanti sono quelli di Boral e La Trobe University) che sono chiamate a questo versamento fiscale dagli importanti risvolti per quel che concerne l’ambito ambientale. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che l’elenco è stato predisposto dal Clean Energy Regulator, il quale ha individuato quali sono gli enti in grado di far fronte ai ventitre dollari australiani per ogni singola tonnellata di Co2.

Il 16 maggio è il termine ultimo per le ritenute in F24

 Mancano ormai poco meno di due settimane al termine ultimo che è stato stabilito dalla nostra amministrazione finanziaria in relazione al pagamento di alcune ritenute molto importanti: il riferimento in questione, il quale reca la data del prossimo 16 maggio, va a quanto posto in essere nel corso del mese di aprile per quel che riguarda i redditi di lavoro dipendente e quelli assimilati, oltre ai redditi di lavoro autonomo, le provvigioni, i redditi da capitale e quelli diversi. Il versamento in questione viene perfezionato nella maniera più classica, ovvero avvalendosi del modello F24 in formato telematico. Nel caso in cui il contribuente coinvolto sia un non titolare di partita Iva, allora c’è la possibilità di presentare l’F24 avvalendosi delle banche, delle agenzie postali e dei concessionari.

Il “Fisco mette le ruote” fa tappa a Noale fino al 4 maggio

 Noale, provincia di Venezia: è questo il primo comune in cui sta facendo tappa il camper dell’Agenzia delle Entrate, protagonista del tour previsto per “Il Fisco mette le ruote”. Si tratta dell’evento che è stato organizzato da tempo dalla nostra amministrazione finanziaria per raggiungere delle località del nostro paese che sono lontane da qualsiasi ufficio finanziario. La sosta veneta durerà fino a venerdì prossimo, con la possibilità di mettere a disposizione dei contribuenti locali la giusta assistenza di cui normalmente non possono beneficiare, in particolare quando si tratta di compilare la dichiarazione dei redditi. Non si tratta dunque di un camper qualsiasi, ma di un mezzo che è stato approntato e attrezzato come una sorta di ufficio itinerante.

Scade domani il pagamento dell’imposta di registro

 Sono rimasti appena due giorni per far fronte a una delle principali scadenze fiscali che sono state fissate dalla nostra amministrazione finanziaria: la giornata di domani sarà infatti il termine ultimo previsto per quei soggetti che sono titolari di contratti di locazione e di affitto. Questi ultimi, in particolare, sono chiamati a pagare l’imposta di registro che si riferisce ai contratti nuovi di zecca o che sono stati sottoposti a rinnovo in maniera tacita a partire dallo scorso 1° marzo. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorre precisare che il modello da sfruttare in questo caso è l’F23, il quale è disponibile negli istituti di credito, presso i concessionari e anche le agenzie postali. Che cosa accade, poi, se la registrazione del contratto in questione è avvenuta attraverso la modalità telematica?

Le nuove tasse della Repubblica Ceca

 Anche i cittadini della Repubblica Ceca stanno per conoscere delle novità fiscali di un certo rilievo e che non verranno accolte certo a cuor leggero: si tratta infatti del nuovo programma di austerity finanziaria che andrà a riguardare nei prossimi mesi il paese dell’Europa centro-orientale, misure che saranno necessarie per ridurre il deficit di bilancio al di sotto del 3% del prodotto interno lordo, un traguardo da raggiungere non più tardi del 2014. I due cardini fondamentali sono proprio l’incremento delle aliquote fiscale e la soppressione di alcuni ministeri. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che il primo punto del pacchetto in questione prevede che l’Imposta sul Valore Aggiunto subisca un incremento per quel che concerne due aliquote, vale a dire quelle che saliranno fino al 15 e al 21%.

A Dubai si discute della tassa sul sale

 Come se non fossero bastate le imposte applicate sullo zucchero e le bevande gassate, ecco spuntare una nuova tassa che ha a che fare con un alimento considerato spesso dannoso per la salute: si tratta dell’imposta sul sale, un tributo di cui si sta discutendo al congresso mondiale di cardiologia a Dubai. L’idea in questione è venuta in mente a Thomas Graziano, alla guida dei cardiologi della School of Medicine della celebre università di Harvard. Secondo questa indagine, infatti, un taglio volontario all’utilizzo del sale da parte delle imprese interessate, insieme a una tassa che possa coinvolgere diciannove paesi considerati emergenti (circa il 50% della popolazione mondiale) potrebbero avere degli effetti benefici sulla salute.

Vies: le Entrate fanno chiarezza sugli acquisti intracomunitari

 L’acronimo Vies sta a indicare il VAT Information Exchange System, vale a dire il sistema di scambio di informazioni fiscali tra i paesi membri dell’Unione Europea: ebbene, come è emerso chiaramente dalla risoluzione odierna dell’Agenzia delle Entrate (la 42/E per la precisione), senza una iscrizione a questo stesso sistema l’acquisto di un’azienda italiana presso un’altra che ha sede in uno stato comunitario non può rappresentare una transazione che è esente dall’Iva. Questo vuol dire che l’operazione in questione diventa rilevante dal punto di vista tributario e quindi dell’Imposta sul Valore Aggiunto, nella nazione del fornitore.

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Campania: intesa Entrate-Inps sui codici fiscali per i residenti esteri

 La Campania è stata protagonista di un importante accordo che ha visto coinvolti l’Agenzia delle Entrate e l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale: l’argomento su cui ci si è concentrati in questo senso è relativo all’attribuzione di codici fiscali a quei cittadini che risiedono all’estero. In effetti, questi ultimi potranno beneficiare di questa movimentazione grazie a un opportuno utilizzo degli strumenti tecnologici, in modo da rendere più veloci tutte le procedure di liquidazione delle domande di pensione o di trattamenti pensionistici. La firma del protocollo è stata sottoscritta da Enrico Sangermano, direttore regionale della direzione campana della nostra amministrazione finanziaria, e da Maria Grazia Sampietro, direttrice generale per quel che concerne la sezione locale dell’Inps.

Il 30 aprile scade il versamento dell’imposta sulle assicurazioni

 Il mese di aprile sta scorrendo velocemente e con la sua conclusione si avvicina anche una scadenza fiscale di un certo rilievo: fra cinque giorni esatti, infatti, scadrà il termine relativo al versamento dell’imposta sui premi e sugli accessori che sono stati incassati dalle imprese del comparto assicurativo. Ovviamente, gli importi in questione devono riguardare lo scorso mese di marzo, quindi le annotazioni necessitano di precisione e riferimenti appropriati. Oltre a questi elementi, poi, le stesse aziende di cui si sta parlando hanno l’obbligo di elencare i conguagli di imposta che possono essere eventualmente sorti sui premi e gli accessori che sono stati incassati a febbraio. Come si provvede a tutto questo?

Via libera all’imposta di soggiorno anche a Senigallia

 Quando si parla di Senigallia in termini turistici, non si parla di una località qualsiasi: il comune marchigiano riesce infatti ad assicurarsi in maniera puntuale ogni anno la Bandiera Blu, il riconoscimento che certifica la qualità delle acque di balneazione. Questo “paradiso” sarà però d’ora in poi un po’ più caro a causa dell’imminente introduzione ufficiale dell’imposta di soggiorno. La data prevista in tal senso è quella del 1° maggio prossimo, quando la tassa sarà una realtà concreta nelle spiagge locali, con un quadro normativo che è ora completo e lineare, ma che nei mesi precedenti ha vissuto continue modifiche e revisioni. Quali caratteristiche avrà a Senigallia questo tributo?

L’Irs modifica i regolamenti sui danni non economici

 L’Internal Revenue Service, l’amministrazione finanziaria americana, ha voluto escludere dai redditi dei contribuenti i premi che vengono elargiti per danni fisici e malattie, come previsto espressamente da un regolamento: in questa maniera, viene di fatto cancellata la precedente previsione, la quale parlava espressamente di un illecito per configurare l’esclusione fiscale del danno subito. Si tratta di una modifica che può certo essere considerata di piccola portata, ma comunque significativa, visto che sottintende il fatto che non vi saranno più discussioni per quel che concerne le origini della controversia tra dipendente e azienda quando si avrà a che fare con situazioni simili.

La nuova versione della tassa sulle imbarcazioni

 Il prossimo 1° maggio sarà una data fondamentale non solo per il tradizionale appuntamento della festa dei lavoratori, ma anche per l’entrata in vigore di una tassa nuova di zecca, vale a dire quella sulle imbarcazioni da diporto: il settore della nautica non ha mai amato del tutto questa misura, anzi si è opposto con fermezza ad essa e proprio per questo motivo è stata introdotta una versione che prevede dei cambiamenti rispetto a quanto paventato nei mesi scorsi. I soggetti maggiormente colpiti, ovvero tutti quei contribuenti che sono titolari di barche di lunghezza superiore ai dieci metri non dovranno più sopportare un gravame tributario elevato, con le tariffe di riferimento che sono scese addirittura dal 90 al 50%.

La tassa di sbarco divide consumatori e sindaci

 Il Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) e i sindaci di alcune isole siciliane sono sempre più distanti per quel che concerne la valutazione di quella che ormai è stata ribattezzata come “tassa di sbarco”: si tratta di una imposta che è nata grazie alla Commissione Finanze della Camera e che ha introdotto il pagamento di un tributo di 1,50 euro per ogni singolo passeggero, una somma che si va ad aggiungere al costo tradizionale di navi e traghetti quando si approda in queste isole minori della regione meridionale.