L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a rendere disponibile il prodotto che deve essere utilizzato dagli operatori Iva in relazione alle loro movimentazioni finanziarie con società che risiedono nei paradisi fiscali: in pratica, l’adempimento fiscale che si chiede a questi soggetti è quello di compilare e inviare la relativa comunicazione che riepiloga appunto le operazioni in questione. Si tratta, comunque, di un adempimento recentissimo, visto che la sua prima introduzione risale soltanto allo scorso mese di luglio, quando un decreto del ministero dell’Economia ha sancito modalità e termini per la trasmissione. La novità tecnologica è stata rilevante e dunque si è deciso anche di concedere più tempo per conseguire una adeguata preparazione in questo senso: l’attuale termine è il prossimo 2 novembre. Che cosa occorre inserire in questa specifica comunicazione?
Redazione
Debutta oggi a Cefalù il nuovo sportello di Serit Sicilia
Il nome di Serit Sicilia è molto noto nel nostro paese soprattutto a livello locale, visto che si tratta di una società per azioni siciliani coordinata e diretta da un’altra compagnia (nello specifico, si tratta di Riscossione Sicilia) e che svolge in prevalenza attività di riscossione fiscale e tributaria per conto della regione dell’Italia meridionale. Per l’appunto, le finalità di Serit Sicilia sono soprattutto quelle di agevolare il più possibile il pagamento da parte dei contribuenti, di garantire un servizio informativo professionale e altamente tecnologico, ma anche di rilevare in modo semplice qualsiasi tipo di situazione creditoria e di movimentazione finanziaria.
Doppia attività, studi contrastabili solo con prove effettive
L’accertamento degli studi di settore (lo strumento utilizzato dal Fisco per rilevare i parametri di liberi professionisti e lavoratori autonomi) non può essere contestato mediante la prova dell’esercizio di due attività distinte ma contemporanee: in effetti, come emerge da una recente sentenza della Corte di Cassazione (la pronuncia in questione è la numero 19957), anche in questa ipotesi è necessario provare l’incidenza sulla capacità del reddito, visto che occorrono delle giustificazioni circa il tempo minore dedicato a una determinata professione. La sentenza si è resa necessaria alla luce di un contradditorio tra un contribuente e l’ufficio finanziario a cui si era rivolto, visto che quest’ultimo aveva notificato un accertamento fiscale per i maggiori compensi che non erano stati dichiarati. Lo stesso contribuente ha visto riconosciute le proprie ragioni di fronte alla Commissione tributaria provinciale.
Cooperative agricole, ecco le opzioni per la tassazione catastale
La circolare 50/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare nel corso della giornata di ieri è entrata nel merito della tassazione opzionale relativa a quelle società che svolgono in prevalenza un’attività agricola: il regime in questione è quello triennale e si riferisce, in particolare, alle società in accomandita semplice, a quelle in nome collettivo e a responsabilità limitata, ma anche alle cooperative. Il fatto che questi enti pongano in essere dei servizi collegati al settore primario, infatti, non rappresenta un motivo per l’esclusione dalla disciplina tributaria, dunque la determinazione catastale del reddito rimane senz’altro valida. Come è stato precisato dalla nostra stessa amministrazione finanziaria, l’aggettivo “agricolo” va a riferirsi non tanto all’attività, ma alla ragione o denominazione sociale. L’oggetto sociale, inoltre, deve prevedere l’esercizio in esclusiva di quei servizi che sono appositamente elencati nell’articolo 2135 del codice civile (quello che identifica l’imprenditore agricolo appunto): nel dettaglio, si tratta della coltivazione del fondo, della selvicoltura (lo sfruttamento dei boschi), l’allevamento degli animali e le attività connesse.
L’Olaf dà il via ai propri seminari antifrode in Italia
La sigla Olaf contraddistingue l’Office européen de Lutte Anti-Fraude (si tratta in pratica dell’Ufficio europeo per la lotta anti frode, istituito nel 1999 dalla Commissione Europea): l’obiettivo di tale ente, come si può evincere già dal nome, è quello di contrastare nel modo più efficace possibile la corruzione e le frodi finanziarie, ovviamente anche dal punto di vista fiscale ed è proprio in quest’ottica che sono stati avviati ormai da due giorni degli appositi seminari-lezioni nel nostro paese. L’Olaf ha scelto nello specifico undici tappe e undici regioni diverse per fornire la propria formazione e diffondere le relative informazioni nel campo in cui opera: per essere più precisi, il riferimento deve andare al programma denominato Hercule II 2007-2013, il quale poi ricomprende un altro progetto, il “Programma di azione comunitaria per promuovere attività nel campo della protezione degli interessi finanziari della Comunità”.
Ocse, sedici paesi membri utilizzano gli sms del Fisco
Il cellulare squilla, il tipico trillo di un messaggio ricevuto: in gran parte delle nazioni che fanno parte dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) a questa operazione quotidiana viene associata una informazione fiscale di primaria importanza, visto che è sempre più sviluppato in queste amministrazioni tributaria l’utilizzo del sistema di sms (il noto acronimo che identifica lo Short Message Service) per comunicare ai contribuenti la scadenza di un pagamento o la mancata indicazione di qualche dato nella dichiarazione dei redditi. L’ultima indagine dell’organizzazione parigina ha messo in luce come siano svariate decine di milioni i soggetti dell’area che ricevono messaggi telefonici di questo tipo, un servizio nuovo e che sta subendo un’importante fase di potenziamento. L’obiettivo in questo senso è abbastanza chiaro, vale a dire la riduzione della tempistica degli adempimenti e anche delle spese necessarie per le operazioni in questione.
Lavoro nero: la Cassazione specifica la sanzione delle Entrate
La sentenza che la Corte di Cassazione ha prodotto in merito a una specifica sanzione irrorata dall’Agenzia delle Entrate risale allo scorso 22 giugno, ma essa è stata depositata in Cancelleria soltanto tre settimane fa: il riferimento, in questo senso, va a una decisione della nostra amministrazione finanziaria per quel che riguarda il lavoro irregolare ed è stata resa possibile dall’applicazione del Decreto legge 12 del 2002 (“Disposizioni urgenti per il completamento delle operazioni di emersione di attività detenute all’estero e di lavoro irregolare”). In particolare, il testo normativo appena citato prevede espressamente che venga inflitta una pena pecuniaria compresa tra il 200% e il 400% del costo del lavoro, una somma che viene calcolata mediante i contratti collettivi nazionali.
Irpef in eccesso, ecco come ottenere il rimborso della pensione
Non sono poi così rari i casi in cui il prelievo dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef) risulta essere in eccesso rispetto a quanto dovuto e in relazione alla pensione di tipo integrativo: l’imprecisione può però essere contrastata grazie al rimborso dell’indebito importo, perfino nei casi in cui si è ormai arrivati oltre i limiti massimi in relazione alla dichiarazione dei redditi presentata in maniera correttiva. Qual è invece l’atteggiamento che tende ad assumere l’ufficio finanziario? La restituzione della somma non viene a essere calcolata in base alle ritenute erronee, ma andando a prendere come riferimento un contesto molto più ampio, ovvero liquidando nuovamente il reddito totale di ogni anno in cui è risultato un calcolo eccessivo.
Cassazione: l’intervento chirurgico non scosta gli studi di settore
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha messo in luce una interessante realtà fiscale che coinvolge gli studi di settore: in effetti, in base alla pronuncia dello scorso 17 settembre della Suprema Corte, un intervento chirurgico non costituisce in sé e per sé un evento che può portare allo scostamento di questi parametri tributari. Tale decisione è stata giustificata, in particolare, col fatto che spetta allo stesso contribuente provare che la produzione dei ricavi è stata influenzata in maniera negativa da questa specifica inabilità. Entrando nel dettaglio della faccenda, c’è da dire che tutto è sorto a seguito di un ricorso nei confronti di una sentenza della Commissione tributaria regionale del Lazio, la quale aveva disposto in maniera piuttosto chiara che l’avviso di accertamento era comunque legittimo in una ipotesi del genere, anzi l’Iva e l’Irpef erano addirittura maggiorati.
L’Agenzia delle Dogane promuove la nuova cartella di pagamento
Risale ormai allo scorso 20 marzo il provvedimento con cui l’Agenzia delle Dogane ha provveduto a istituire quelle che sono le avvertenze relative al modello della propria cartella di pagamento esattoriale: come è noto, si tratta di quelle somme che sono state iscritte a ruolo dalla nostra amministrazione finanziaria, ma in tal caso queste stesse avvertenze sono state profondamente revisionate. In effetti, le modifiche hanno riguardato proprio tale ambito, in particolar modo le tipologie dei pagamenti iscritti a ruolo dalle Dogane, una operazione che si è resa necessaria per ottenere un quadro sempre più chiaro ed esaustivo di informazioni fiscali da destinare al contribuente. Il foglio delle avvertenze rappresenta un documento molto importante in questo senso, visto che in esso sono contenute le indicazioni principali per quel che concerne il modo con cui effettuare la richiesta di sospensione del versamento tributario.
Liste Ocse, aumenta la trasparenza fiscale con le Isole Cook
Come è noto ormai da qualche tempo, l’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) è impegnata in un’ampia opera volta ad allargare il più possibile la trasparenza in ambito fiscale: tutto ciò viene reso possibile attraverso le liste che lo stesso ente parigino ha approntato per i suoi paesi membri, suddividendo in base ai colori (bianco, grigio e nero) le caratteristiche della fiscalità. I risultati fino a questo momento sono stati piuttosto lusinghieri, l’obiettivo è quello di rinfoltire in modo continuo la lista bianca, vale a dire l’elenco in cui sono ricomprese le nazioni che si impegnano a sottoscrivere accordi e convenzioni tributarie: il totale è cresciuto recentemente a 76 unità, grazie al fondamentale ingresso di un nuovo stato che ha deciso di venire incontro agli standard internazionali. Lo scorso 3 settembre, infatti, in base a un documento della stessa Ocse, è stata messa in luce una situazione ben precisa.
Valute estere: il Tuir dispone le plusvalenze da cessione
Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (meglio noto con la sigla Tuir; si tratta del Dpr 917 del 1986) contiene delle norme e dei riferimenti molto importanti anche per quel che concerne l’ambito delle valute straniere: il Fisco e il Forex vanno dunque di pari passo, visto che, nello specifico, l’articolo 68 di questo testo normativo determina in modo chiaro quelle che sono le plusvalenze delle divise estere, mentre altrettanto importante è l’articolo 92, il quale provvede a valutare le relative rimanenze. In pratica, ci stiamo riferendo a quelle disposizioni del Tuir che rendono strettamente necessario l’accertamento su base mensile delle monete straniere, un’operazione che viene posta in essere appunto dall’Agenzia delle Entrate. Pochi giorni fa, tra l’altro, è stato pubblicato un apposito provvedimento che consente di chiarire ogni aspetto relativo al mese di agosto.
Il Fisco irlandese svela il profilo tipico dei propri evasori
L’economia irlandese è in crisi, anzi no, i dati ancora non lo dimostrano: le difficoltà che gli analisti incontrano attualmente nel valutare la situazione della nazione nordeuropea sono dettate soprattutto dal fatto che la crisi è effettivamente cominciata, ma ancora non si riesce a percepirla in maniera effettiva. È il fronte contabile, in particolare, quello che risente maggiormente di tale situazione, con i bilanci delle principali aziende che ormai si stanno quasi abituando a un intenso colore rosso. Tra l’altro, nemmeno gli investimenti esteri e il comparto immobiliare possono dare una mano in questo senso. Ciò che ha stupito di più, però, è stato il mancato varo di una manovra fiscale da parte del governo di Dublino: il livello di tasse e imposte è rimasto agli stessi livelli da troppo tempo a questa parte e non si può negare che questo sia un fattore condizionante in negativo.
Rifiuti, precisati gli adempimenti relativi al sistema Sistri
Ci sono delle importanti novità per quel che concerne il sistema Sistri (si tratta del Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti, istituito da appena un anno dal Ministero dell’Ambiente): in effetti, il riferimento va a quei soggetti che hanno pagato dei contributi maggiori e che quindi hanno diritto al conguaglio su quanto dovuto nei prossimi anni. Le verifiche del sistema, in particolare, sono state in grado di appurare dei casi in cui la comunicazione del versamento del contributo non è stata ancora posta in essere, nonostante tali contribuenti fossero già in possesso da tempo del numero di pratica e di tutti gli altri estremi utili in questo senso. Il testo normativo che si riferisce a questi adempimenti fiscali è il Decreto del 15 febbraio 2010, il quale precisa con chiarezza quelli che sono gli obblighi relativi al Sistri: anzitutto, utilizzando il fax o la posta elettronica bisogna comunicare al sistema gli estremi del versamento, dunque il suo importo, la quietanza e altro ancora.