Assonime: la tassazione dei premi e delle stock options

Assonime, l’associazione che raggruppa le spa del nostro paese, ha messo in luce nel dettaglio quale disciplina fiscale bisogna seguire in merito all’addizionale sui compensi destinati ai dirigenti e collaboratori: si tratta, nello specifico, di bonus aziendali e di stock options, le quali devono rispettare tutte le modifiche che sono state introdotte dal Decreto Legge 98 del 2011 (la manovra correttiva presentata dal governo lo scorso mese di luglio) e da alcune circolari di quest’anno della nostra amministrazione finanziaria. Che cosa c’è da ricordare nello specifico? Un ambito che merita un’attenzione particolare è senza dubbio quello degli appalti pubblici.

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F24: le Entrate introducono il codice tributo per le stock option

Quando si parla di stock option, ci si riferisce a quei prodotti finanziari, in particolare call europee o statunitensi, che consentono di acquistare azioni societarie al cosiddetto “strike price”, il prezzo d’esercizio: si tratta, in pratica, delle opzioni relative alle spa che sono quotate in Borsa. Il loro conferimento, inoltre, è gratuito e la stessa stock option perde completamente il suo valore al momento della scadenza. Ebbene, queste opzioni presentano anche degli importanti risvolti dal punto di vista tributario, in particolare quando si parla di compilazione del modello fiscale F24. A partire proprio da questo mese, i contribuenti del nostro paese potranno beneficiare di una novità di rilievo in tal senso: l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato tre giorni fa un apposito documento, la risoluzione 29/E, la quale introduce di fatto un nuovo codice tributo che deve appunto essere utilizzato per l’addizionale sulle stock option.

Duty free: l’esenzione dell’Iva vale solo per viaggi extra Ue

Ormai i frequentatori più assidui degli aeroporti sono abituati ad avere a che fare con i negozi cosiddetti duty free: come è noto, si tratta di esercizi commerciali al dettaglio che non applicano le imposte sulle merci di vendita, trovandosi in zone franche come navi da crociera o scuole militari. Ebbene, una delle ultime sentenze della Corte di Cassazione è entrata proprio in questo merito, chiarendo alcuni aspetti tributari relativi ai duty free shop aeroportuali. La pronuncia, in estrema sintesi, prevede che tale tipologia di vendite possa essere fatta rientrare nella base di calcolo per l’esenzione dell’Imposta sul Valore Aggiunto, ma solamente nell’ipotesi in cui le operazioni siano state poste in essere in riferimento ai viaggiatori che sono diretti verso nazioni extra Unione Europea. La dichiarazione si è resa necessaria alla luce di un fatto che aveva riguardato una società per azioni.

Debutta oggi a Cefalù il nuovo sportello di Serit Sicilia

Il nome di Serit Sicilia è molto noto nel nostro paese soprattutto a livello locale, visto che si tratta di una società per azioni siciliani coordinata e diretta da un’altra compagnia (nello specifico, si tratta di Riscossione Sicilia) e che svolge in prevalenza attività di riscossione fiscale e tributaria per conto della regione dell’Italia meridionale. Per l’appunto, le finalità di Serit Sicilia sono soprattutto quelle di agevolare il più possibile il pagamento da parte dei contribuenti, di garantire un servizio informativo professionale e altamente tecnologico, ma anche di rilevare in modo semplice qualsiasi tipo di situazione creditoria e di movimentazione finanziaria.