Fisco Emilia-Romagna, strumenti caccia evasori funzionano

 In Emilia-Romagna, nell’ambito dell’accordo antievasione tra l’Agenzia delle Entrate ed i Comuni, sono stati già riscossi oltre un milione di euro. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna nel sottolineare come l’alleanza abbia portato a quasi tremila segnalazioni, 23 milioni di imponibile recuperato ed oltre settecento avvisi di accertamento. Attualmente i Comuni dell’Emilia-Romagna alleati con il Fisco sono il 54% del totale, 187 Enti locali per l’esattezza, con Bologna in pole position con oltre seicento segnalazioni qualificate ed a seguire Carpi e Rimini con, rispettivamente, 269 e 256 segnalazioni. Le segnalazioni qualificate, in ragione di quasi sette casi su dieci, hanno riguardato il capitolo relativo al patrimonio immobiliare ed alla proprietà edilizia; grazie a queste segnalazioni da parte degli Enti locali è stato così possibile risalire ad affitti in nero ma anche a proprietà immobiliari che non sono state indicate nella dichiarazione dei redditi.

Modello Unico 2010: assistenza gratuita Entrate per i contribuenti

 In vista del 16 giugno 2010, prima scadenza utile per effettuare con Unico 2010 il versamento delle imposte, tra cui l’Irpef e le addizionali, l’Agenzia delle Entrate in Piemonte ha colto l’occasione per ricordare che tutti gli Uffici del Fisco sono a disposizione dei contribuenti per avere assistenza fiscale, informazioni e consulenza gratuita. Insomma, il Modello Unico 2010 è “no problem” per i contribuenti piemontesi nell’ambito di quella che per le Entrate del Piemonte non è una campagna pubblicitaria, ma in tutto e per tutto un invito, in caso di dubbi, problemi e bisogno di aiuto, a rivolgersi agli uffici dell’Amministrazione finanziaria sul territorio al fine di adempiere al classico obbligo annuale della dichiarazione dei redditi e della liquidazione delle relative imposte.

Contenzioso fiscale: Entrate Campania, maxi-recupero imposte

 L’Agenzia delle Entrate, ed in particolare la Direzione regionale della Campania, ha reso noto che l’ufficio di Napoli 2 ha ottenuto in Cassazione una vittoria nell’ambito di un contenzioso con un’azienda che gestiva un grande parco divertimenti. Trattasi, nello specifico, di una vittoria da ben 12 milioni di euro nell’ambito di un accertamento che ha portato a scovare un’evasione pari a ben 20 milioni di euro di ricavi che, considerando tutte le tasse evase sul fatturato, unitamente alle sanzioni, hanno fatto scattare imposte per ben 12 milioni di euro. Nel dettaglio, la società, pur operando con finalità di lucro, aveva commissionato ad una tipografia la stampa di ben 1,5 milioni di biglietti omaggio per il parco divertimenti. Nell’ambito di tale iniziativa l’ufficio di Napoli 2 ha conseguentemente accertato come l’operazione fosse finalizzata alla mancata emissione di altrettanti biglietti; quindi, dai biglietti omaggio è “scattata” l’evasione dei ricavi, attraverso una deduzione impropria dei costi, per i quali il Fisco ha avviato una contestazione che ha interessato tutti i vari gradi di giudizio a livello provinciale e regionale fino ad arrivare alla Cassazione.

Fisco recupera 104,5 miliardi grazie allo scudo fiscale

 Non tutti gli analisti erano stati ottimisti, ma sembra che dovranno ricredersi: lo scudo fiscale 2009-2010 ha superato i 100 miliardi, la regolarizzazione in materia tributaria che ferma l’azione penale e di accertamento tributario ha fatto emergere per il Fisco 104,5 miliardi di euro in sette mesi con un’entrata per le casse dell’erario di tutto rilievo. L’apertura dello scudo fiscale, che ha consentito di regolarizzare attività italiane detenute illecitamente all’estero, ha così avuto “successo”.

Si è chiusa con l’emersione di 9,2 miliardi di euro e un gettito di 694 milioni di euro la riapertura delle operazioni di ‘Rimpatrio dei capitali in Italia – spiega il ministero dell’Economia in una nota -. Il 95% dei 9,2 miliardi è costituito da rimpatri in Italia. Il bilancio dell’operazione si chiude così con un recupero di attività per complessivi 104,5 miliardi di euro (il 98% dei quali costituiti da rimpatri in Italia) e un incasso per l’Erario di 5,6 miliardi di euro.

Rimborsi fiscali e accertamenti: nuovi tentativi di truffa

 I mesi a cavallo tra la primavera e l’estate, ogni anno, sono quelli decisamente più “caldi” ed impegnativi dal fronte degli adempimenti fiscali visto che scadono prima i termini per il modello 730, e poi quelli per la presentazione del modello Unico, ma anche per gli studi di settore per chi ha tale obbligo. Purtroppo in questi casi molto spesso aumentano i tentativi di truffa a carico dei contribuenti da parte di truffatori e finti funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Non a caso, la Direzione regionale Lombardia dell’Agenzia delle Entrate ha nuovamente messo in guardia in data odierna i contribuenti da tentativi di truffa che spaziano dai rimborsi fiscali agli abbonamenti alle e-mail sugli accertamenti e passando per le marche da bollo contraffatte. Come difendersi allora da questi tentativi di truffa? Ebbene, l’Agenzia delle Entrate Lombardia al riguardo ricorda come il Fisco non contatti telefonicamente i contribuenti, e neanche a mezzo posta elettronica per chiedere i dati sensibili, ad esempio, per un rimborso fiscale.

Evasione imposte regionali: Toscana, metà delle tasse ai Comuni

 Grosse novità sono state annunciate in materia di lotta e di contrasto all’evasione fiscale nella Regione Toscana. L’On. Riccardo Nencini, Assessore regionale al Bilancio, ha infatti reso noto che è stata siglata con l’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, un’importante intesa che permetterà agli Enti locali aderenti di incassare il 50% delle imposte regionali che saranno recuperate. L’obiettivo è chiaramente quello di contrastare in maniera efficiente l’illegalità economica sul territorio, specie in quelle aree, a partire dal distretto di Prato, dove esiste un vero e proprio intreccio che, come messo in risalto dalla Guardia di Finanza, coinvolge le “economie etniche” con operatori economici del nostro Paese. L’Assessore Nencini ha inoltre colto l’occasione per sottolineare come questa novità in materia di lotta all’evasione fiscale permetterà di recuperare una quota parte di risorse che con la manovra finanziaria lo Stato centrale ha tagliato a scapito degli Enti locali e delle Regioni italiane.

Roma: alla tassa sul turismo i commercianti dicono no

 Chi vorrà vedere Roma dovrà pagare. E non si tratta delle spese di albergo o di vitto per la vacanza, ma di una vera e propria tassa ‘di soggiorno’. Relativamente bassa (10 euro appena) per i turisti che affollano la città eterna. Il Governo ha pensato a questa tassa come misura per aiutare il debito di Roma. Se sarà approvata, sarà imposta ai turisti che alloggiano negli alberghi romani. La tassa é favorita da chi nota il fatto che Roma ospiti milioni di visitatori l’anno comportando per la città costi vari per mantenere la pulizia e la manutenione delle strade.

La tassa di soggiorno sarà progressiva, massimo 10 euro per l’extralusso – sottolinea Gianni Alemanno, il sindaco – . Ci sarà una parte di interventi a nostra disponibilità per mettere in equilibrio il bilancio. Avremo una serie di facoltà del Comune per fare tagli e mettere delle tasse che gravi sui turismi ma non sui cittadini.

Provincia di Genova: nuova organizzazione per gli Uffici fiscali

 E’ partita oggi, lunedì 7 giugno 2010, in Provincia di Genova, la nuova organizzazione degli uffici fiscali con l’avvio della Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Amministrazione finanziaria nel sottolineare come nulla cambia per i servizi offerti al cittadino/contribuente, mentre contestualmente aumenteranno le azioni di contrasto all’evasione fiscale: dalle indagini finanziarie al redditometro e passando per la lotta alle compensazioni di crediti fittizi, elusione fiscale, e le truffe delle cosiddette “società cartiere”. Nel dettaglio, a Genova la Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate è a partire da oggi costituita da quattro Uffici territoriali, di cui uno a Chiavari, uno a Rapallo e due a Genova, ed un unico Ufficio Controlli, che si occupa di contenzioso e di accertamenti fiscali, che ha competenza su tutta la Provincia.

Imprese: tasse alte e peso burocrazia eccessivo

 La tassazione a carico delle imprese è alta, fin troppo, ma i costi che le imprese italiane devono mettere in preventivo per la propria attività non sono solamente quelli fiscali, ma anche quelli burocratici che spesso incidono fortemente sulle PMI. Non a caso, in accordo con uno studio effettuato dalla CGIA di Mestre, nel nostro Paese la burocrazia alle piccole e medie imprese costa la bellezza di 11,5 miliardi di euro all’anno, ovverosia ben un punto percentuale di prodotto interno lordo italiano. E visto che 95 aziende su 100 in Italia sono micro e piccole imprese, ne consegue che il peso più elevato della burocrazia è a carico delle PMI che hanno meno di dieci addetti. Quando si parla di peso burocratico a carico delle imprese si intende l’iter relativo agli adempimenti di natura fiscale, ma anche e soprattutto i costi burocratici che occorre mettere in preventivo per la gestione del personale, per l’ambiente, la sicurezza e la formazione.

Tasse più odiate in Italia: la top ten 2010

 Qual è la tassa più odiata da parte dei contribuenti italiani? Ebbene, al riguardo la risposta ce la fornisce Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, che al riguardo ha condotto uno studio che ha portato alla definizione della lista delle prime dieci tasse più odiate nel 2010 dai contribuenti italiani. Nel dettaglio, la tassa più odiata in assoluto è la Tariffa di igiene ambientale (Tia) o tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu); trattasi di un primato che di certo non stupisce visto che, tra l’altro, ci sono milioni di famiglie italiane che, in forza di una sentenza dei mesi scorsi della Corte Costituzionale, ancora aspettano invano i rimborsi relativi all’imposta sul valore aggiunto (Iva) pagata nei scorsi anni in maniera illegittima. Al secondo posto tra le tasse più odiate c’è la tassa di possesso dell’auto, e poi a seguire sul gradino più basso del podio della classifica proprio l’imposta sul valore aggiunto (Iva).

Studi di settore anomali, lettere a 109 mila contribuenti

 Il Fisco, in materia di studi di settore, ha annunciato d’aver predisposto a carico di ben 109 mila contribuenti l’invio di una segnalazione di anomalia in vista della presentazione del modello Unico 2010. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel precisare al riguardo come attraverso una apposita Circolare, la numero 30/E diffusa in data odierna, venerdì 4 giugno 2010, si punti a far luce su delle incoerenze riguardanti la gestione dell’attività negli anni che vanno dal 2006 al 2008. Interessati a quella che risulta essere in tutto e per tutto come una pioggia di comunicazioni sono anche gli intermediari che hanno provveduto per conto dei contribuenti a trasmettere le dichiarazioni lo scorso anno.

Elusione fiscale: Campania, Entrate recupera due milioni di euro

 Attraverso una intensa e minuziosa attività di intelligence, l’Agenzia delle Entrate, con la formula dell’accertamento con adesione, ha incassato due milioni di euro nell’ambito della scoperta di un disegno elusivo alquanto sofisticato che è stato scovato dall’Amministrazione finanziaria. A darne notizia è la Direzione Campania dell’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come si siano recuperate le somme sopra citate in virtù di una verifica fiscale effettuata dall’Ufficio Grandi contribuenti a carico di un impresa operante nel settore del terziario. Il tentativo di eludere il fisco, in accordo con quanto rivela l’Agenzia delle Entrate con una nota, è stato messo in atto attraverso un’operazione avente carattere straordinario e rappresentata dalla cessione di quote azionarie attraverso delle fiduciarie.

Evasione fiscale: aumentano le barche intestate ai nullatenenti

 L’Italia dal fronte dell’evasione fiscale è un Paese in grado di “fare scuola“. Non a caso siamo campioni mondiali di imponibile evaso sia perché in passato chi ha voluto truffare lo Stato l’ha fatta quasi sempre franca, sia perché a livello politico, salvo gli ultimissimi anni, la questione relativa all’evasione fiscale non ha mai rappresentato un tema in grado di “portare voti“. Ora però con la crisi che sembra senza fine, e con i conti dell’Italia che devono rimanere in ordine, il tema dell’evasione fiscale rispetto al passato ha assunto una dimensione politica ed è anche frutto di dibattiti e dispute accese tra la maggioranza e l’opposizione. Ma oltre alle parole servono anche i fatti visto che l’evasione fiscale si annida nel nostro Paese un po’ ovunque, e va a penalizzare oltremodo, oramai da anni, i contribuenti che le tasse le pagano alla fonte, ovverosia milioni di dipendenti e di pensionati che pagano per tutti e che oramai vengono definiti come i “soliti noti“.

Cinque per mille: novità su ripartizione anni 2007 e 2008

 Arrivano delle novità importanti per quel che riguarda la ripartizione dei fondi per il cinque per mille a valere sugli anni 2007 e 2008. L’Agenzia delle Entrate, in data odierna, 1 giugno 2010, ha infatti reso noto che, per effetto della Legge di conversione del Decreto Incentivi, c’è stato un ampliamento delle tipologie di enti del volontariato che possono essere ammessi al beneficio. Come diretta conseguenza, per questi nuovi potenziali beneficiari si sono subito aperti i termini per poter produrre le dichiarazioni sostitutive entro e non oltre la data del prossimo 30 giugno del 2010. In particolare, a valere sulla ripartizione dei fondi, ed a valere sull’anno 2007, i nuovi soggetti ammessi sono quelle fondazioni che sono riconosciute e che operano in settori quali la formazione, l’istruzione, l’arte, la promozione della cultura, l’assistenza sociale, lo sport dilettantistico e l’assistenza socio-sanitaria. A valere sull’anno 2008, in accordo con quanto precisa l’Agenzia delle Entrate con una nota ufficiale, vengono invece ammesse le stesse fondazioni ma quelle che operano  senza fine di lucro sia in via prevalente, sia in via esclusiva.