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Fisco Emilia-Romagna, strumenti caccia evasori funzionano

In Emilia-Romagna, nell’ambito dell’accordo antievasione tra l’Agenzia delle Entrate ed i Comuni, sono stati già riscossi oltre un milione di euro. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna nel sottolineare come l’alleanza abbia portato a quasi tremila segnalazioni, 23 milioni di imponibile recuperato ed oltre settecento avvisi di accertamento. Attualmente i Comuni dell’Emilia-Romagna alleati con il Fisco sono il 54% del totale, 187 Enti locali per l’esattezza, con Bologna in pole position con oltre seicento segnalazioni qualificate ed a seguire Carpi e Rimini con, rispettivamente, 269 e 256 segnalazioni. Le segnalazioni qualificate, in ragione di quasi sette casi su dieci, hanno riguardato il capitolo relativo al patrimonio immobiliare ed alla proprietà edilizia; grazie a queste segnalazioni da parte degli Enti locali è stato così possibile risalire ad affitti in nero ma anche a proprietà immobiliari che non sono state indicate nella dichiarazione dei redditi.

A seguire, ci sono le segnalazioni inerenti la voce “commercio e professioni” ed a ruota le residenze fittizie all’estero, ovverosia la prassi truffaldina di alcuni contribuenti di avvalersi della fiscalità privilegiata rispetto all’Italia di un Paese estero pur continuando ad avere in prevalenza gli interessi economici sul nostro territorio. Secondo quanto reso noto dall’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, il miglior rapporto tra numero di segnalazioni e maggior imposta accertata c’è stato finora alla voce “urbanistica e territorio”.

Le segnalazioni qualificate in tale ambito hanno infatti portato spesso a rilevare la compravendita di aree edificabili letteralmente “spacciate” e camuffate da terreni agricoli al fine di dribblare ed eludere il fisco. In Emilia-Romagna ci sono state sinora anche quasi 600 segnalazioni che hanno portato ad accertare ben due milioni di euro di maggiore imposta; trattasi di contribuenti che da un lato hanno dichiarato al Fisco un determinato reddito, e dall’altro hanno condotto uno stile di vita avente un tenore palesemente superiore ai dati in possesso da parte dell’Agenzia delle Entrate.