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Studi di settore anomali, lettere a 109 mila contribuenti

Il Fisco, in materia di studi di settore, ha annunciato d’aver predisposto a carico di ben 109 mila contribuenti l’invio di una segnalazione di anomalia in vista della presentazione del modello Unico 2010. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel precisare al riguardo come attraverso una apposita Circolare, la numero 30/E diffusa in data odierna, venerdì 4 giugno 2010, si punti a far luce su delle incoerenze riguardanti la gestione dell’attività negli anni che vanno dal 2006 al 2008. Interessati a quella che risulta essere in tutto e per tutto come una pioggia di comunicazioni sono anche gli intermediari che hanno provveduto per conto dei contribuenti a trasmettere le dichiarazioni lo scorso anno.

A tal fine, ed a fronte di tali segnalazioni, sia gli intermediari, sia i contribuenti potranno giustificare all’Amministrazione finanziaria la correttezza del proprio operato mediante un apposito software che l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione sul proprio sito Internet entro la fine del corrente mese di giugno. In merito a questa campagna di comunicazioni l’Agenzia delle Entrate ha comunque sottolineato come la segnalazione di anomalia non comporti la contestuale attivazione di un controllo sebbene l’Amministrazione finanziaria, con una Circolare emanata nell’aprile scorso, la numero 20/E, avesse fatto presente come siano passibili di controlli quei contribuenti che, a valere sull’anno 2008, abbiano reiterato comportamenti anomali dopo aver riscontrato allo stesso modo lo stesso operato nel triennio dal 2005 al 2007.

Quattro, in particolare, sono i “macroerrori” che l’Agenzia delle Entrate porterà all’attenzione dei 109 mila contribuenti; questi “macroerrori“, nel dettaglio, riguardano le voci relative alla gestione del magazzino, beni strumentali, incidenza relativa ai costi residuali di gestione sul fatturato, ed incoerenze relative alle rimanenze. Lo scorso anno, per la precisione nel luglio del 2009, l’Agenzia delle Entrate aveva allo stesso modo avviato una campagna di segnalazioni sugli studi di settore anomali; in quel caso le lettere inviate riguardarono complessivamente 92 mila contribuenti.