Riduzione tasse: Uil, direttamente in busta paga

E’ efficace la riduzione delle tasse attraverso una revisione delle aliquote Irpef? Ebbene, Luigi Angeletti, segretario della Uil, nel corso di un congresso dei lavoratori edili, ha messo in evidenza come a conti fatti le aliquote ridotte serviranno solo ad avvantaggiare ulteriormente gli evasori, mentre sarebbe più efficace la riduzione della pressione fiscale attraverso un minor prelievo direttamente nella busta paga dei lavoratori e nella pensione dei pensionati. Per il leader della Uil servono cose semplici, ragion per cui non c’è bisogno delle aliquote, e neanche del quoziente familiare, che già nella sua definizione appare complicato. Basta infatti dare direttamente un bonus per i figli, e con queste due misure si eviterebbe, tra l’altro, di avvantaggiare i finti poveri, ovverosia quelli che non pagano le tasse e conducono uno stile di vita superiore a quello dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che negli ultimi anni hanno pagato le tasse per se e per gli altri creando a conti fatti ingiustizia ed iniquità fiscale.

Pressione fiscale: Cgil, aumenta per lavoratori e pensionati

La divisione sindacale, in particolare per quel che riguarda il fisco ed il progetto di riforma, rischia di aiutare il Governo e di indebolire sia i lavoratori, sia i pensionati. Ad affermarlo è stato Agostino Megale, segretario confederale della Cgil, il quale ha sottolineato come il più grande Sindacato italiano, al fine di incalzare il Governo che, tra l’altro, al suo interno parla lingue diverse secondo l’esponente del Sindacato, sia pronto ad intensificare ogni iniziativa di mobilitazione. Al riguardo ricordiamo che la Cgil, senza un’azione unitaria con la Cisl e la Uil, il 12 marzo prossimo scenderà in piazza per lo sciopero generale che verterà su tre grandi punti: la crisi, il fisco e l’immigrazione. Intanto, cosa si può dire sulla pressione fiscale negli ultimi due anni in cui al Governo c’è stato il centrodestra?

Cgil: tasse troppo alte, sciopero 12 marzo

La Cgil annuncia lo sciopero generale sulle tasse per il 12 marzo 2010. Guglielmo Epifani, segretario generale, precisa:

È una protesta necessaria, i lavoratori sono strozzati dal fisco, il governo agisca. È da tempo che chiediamo una riduzione delle imposte sul lavoro dipendente e sui pensionati. Lo scorso anno dicemmo che sarebbe aumentato il prelievo sulle buste paga e tutti i dati l’hanno confermato.

Nel 2009 di fronte ad un aumento dell’1,7% delle retribuzioni di fatto, al netto della cassa integrazione e della disoccupazione, c’è stato un incremento del prelievo fiscale intorno all’1%. Ciò sottolinea, come avverte Epifani, che le tasse sul lavoro dipendente e sui pensionati continuano a salire.

Tredicesima: serve anche per pagare le tasse

Quale uso faranno quest’anno gli italiani della tredicesima? Ebbene, anche se con percentuali diverse, numerose indagini hanno rivelato che gli italiani non sfrutteranno la gratifica natalizia solo per gli acquisti di Natale, o per mettere qualche euro da parte, ma anche e soprattutto per mettere una pezza ai debiti pregressi e per saldare spese obbligate come il bollo auto, il canone Rai, l’assicurazione della macchina e spesso anche le rate di prestiti finalizzati o quelli delle carte di credito revolving, uno strumento di debito che oramai per numerose famiglie, in particolar modo quelle in grossa difficoltà, serve anche per andare a fare la spesa tutti i giorni al supermercato.

Un nuovo “patto fiscale”: la proposta della Cisl

Venerdì 27 novembre 2009 la Cisl scende in piazza per una manifestazione a carattere nazionale che la confederazione ha indetto per dedicare una giornata al confronto pubblico nelle province del nostro Paese. Per la manifestazione è stato messo a punto lo slogan “Insieme per un fisco più giusto, per un’Italia migliore: la Cisl contratta, unisce, propone“, con l’obiettivo di chiedere alle forze politiche ed al Governo la promozione di un nuovo “patto fiscale” che garantisca aiuti alle famiglie e meno tasse sia a carico dei pensionati, sia dei lavoratori. Quella del 27 novembre deve e sarà una giornata di confronto tra le rappresentanze dei datori di lavoro, il mondo delle associazioni e le forze politiche al fine di far presente come oramai il prelievo fiscale a carico di quei soggetti che le tasse le pagano sino in fondo, ovverosia i pensionati ed i lavoratori dipendenti, sia diventato insostenibile.

Uil: sì a taglio Irap, ma anche meno tasse lavoratori

Il taglio dell’Irpef varato ieri dal consiglio dei ministri potrebbe aprire le porte al taglio di Irap e Ires per le imprese soprattutto medio-piccole. Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola:

E’ significativo agire – spiega il ministro – per dare piu’ liquidita’ alle famiglie e alle imprese, perche’ questa timida ripresa possa essere accelerata. Si e’ cominciato dall’Irpef, mi auguro si possa proseguire con le imprese, soprattutto quelle medio-piccole.

Non sembrano però essere tutti d’accordo. La Uil esprime principalmente, non tanto il dissenso alla manovra, quanto il desiderio che il governo utilizzi le risorse disponibili non solo per tagliare l’Irap, ma anche riducendo le tasse ai lavoratori.

Tredicesima: detassazione in base al reddito

Lo Stato potrebbe detassare la tredicesima a ben 27,3 milioni di italiani, tra lavoratori dipendenti e pensionati, con un costo pari a 5,47 miliardi di euro che, nelle tasche delle famiglie, potrebbero contribuire a rilanciare i consumi da qui ai prossimi mesi. E’ questa, in estrema sintesi, una proposta di detassazione delle tredicesime presentata dalla Confcommercio e caratterizzata da una detassazione decrescente all’aumentare del reddito percepito dal lavoratore con contratto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato, oppure dal pensionato. In particolare, la Confcommercio propone una detassazione al 100% della tredicesima per chi ha un reddito complessivo sotto i 15 mila euro; in base ai dati Istat e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in questo modo si detasserebbe integralmente la tredicesima a 9,8 milioni tra lavoratori e pensionati con un beneficio medio per percettore pari a 218 euro.

Tredicesima: si potrebbe detassare per i cassaintegrati

Un provvedimento generalizzato di detassazione delle tredicesime sia per i pensionati, sia per i lavoratori dipendenti, sarebbe un vero e proprio toccasana per le famiglie, le quali si ritroverebbero più soldi in tasca e buona parte di questi, come sostengono numerosi economisti, andrebbero di sicuro a finire nel circuito dei consumi con ricadute positive sul rilancio della nostra economia. Pur tuttavia, nei giorni scorsi la CGIA di Mestre aveva messo in evidenza come un provvedimento generalizzato di detassazione delle tredicesime, anche per una quota pari al 50%, sarebbe stato troppo oneroso per le casse dello Stato specie in una fase congiunturale come quella attuale in cui occorre fare molta attenzione alla quadratura delle finanze pubbliche. Pur tuttavia la CGIA di Mestre, ed a metterlo in evidenza è il Segretario dell’Associazione degli artigiani mestrina, Giuseppe Bortolussi, ritiene che si potrebbe, anche a mo’ di gesto simbolico, detassare la tredicesima a tutti quei lavoratori che nel prossimo mese di dicembre continueranno a trovarsi nella situazione di cassaintegrati.

Reddito minimo garantito Lazio: boom di domande

Quando mancano oramai nel Lazio meno di due settimane per la presentazione delle domande per l’accesso al reddito minimo garantito, l’Amministrazione regionale ha provveduto a monitorare l’andamento delle richieste, riscontrando come queste abbiano raggiunto e superato la quota delle diecimila. Ad annunciarlo, in particolare, è stata Alessandra Tibaldi, assessore alle Politiche giovanili ed alle pari opportunità della Regione Lazio, precisando che tale numero è stato ricavato sia dalle domande presentate attraverso i Comuni capofila, sia per il tramite dei Distretti sociosanitari. I beneficiari potranno inviare le domande entro e non oltre il 30 settembre 2009 per l’accesso ad uno strumento di sostegno al reddito che, unico in Italia, permette di ottenere un assegno mensile fino a circa 600 euro oltre a tutta una serie di agevolazioni accessorie, a partire da quelle sul trasporto pubblico gratuito.

Dichiarazioni: Unico, 730, CAAF

Il modello di dichiarazione “Modello Unico” è riservato alle persone fisiche che posseggono redditi di terreni, di fabbricati, di partecipazione, di lavoro autonomo occasionale o continuativo, d’impresa, di lavoro dipendente e di pensione ed altri redditi (ognuno dei quali ha un proprio quadro di riferimento). Anche gli oneri sostenuti (sia detraibili che deducibili), andranno indicati nelle relative sezioni del quadro degli oneri.

Il modello 730 può essere presentato dai lavoratori dipendenti, dai pensionati, e dai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, sacerdoti, titolari di cariche pubbliche elettive (parlamentari, consiglieri regionali…), giudici costituzionali, soggetti impegnati in lavori socialmente utili, soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca.

Caaf: assistenza fiscale e tributaria

Sono dei Centri di assistenza fiscale per assistere i pensionati e i lavoratori nella compilazione della Dichiarazione dei redditi e di tutti gli adempimenti previsti dalle leggi per accedere ai benefici fiscali. Si possono rivolgere al Caaf lavoratori dipendenti, collaboratori coordinati e continuativi e pensionati. Sono presenti su tutto il territorio nazionale e forniscono assistenza su ogni problema fiscale a chi preferisce non far da sè e rivolgersi a professionisti.

Il Caaf assiste nella compilazione:
della dichiarazione dei redditi (modelli 730 e Unico): tramite la dichiarazione dei redditi il contribuente espone appunto i propri redditi, indica le spese su cui far valere i benefici fiscali;
della dichiarazione e del bollettino ICI: l’ICI è l’imposta comunale sugli immobili. Ogni singolo comune delibera un’aliquota;
– della dichiarazione di successione
delle certificazioni reddituali (RED e ISEE).

Uil: tagliare tasse sulla tredicesima

L’Italia é al 23° posto per quanto riguarda gli stipendi. L’Ocse ha infatti calcolato gli stipendi medi in 30 Paesi, al netto delle tasse e a parità di potere d’acquisto. Gli italiani hanno buste paga che sono poco più della metà di quelle inglesi e più basse di quelle greche e spagnole. Il salario medio dei lavoratori italiani è infatti 21.374 dollari. Nei Paesi Ue il salario medio è di 27.793 dollari l’anno. Nell’Europa a 19, si ha uno stipendio medio di 24.552 dollari.

Secondo l’Ocse pesano soprattutto le tasse: la differenza tra quanto paga il datore di lavoro e quanto intasca realmente il lavoratore. I dipendenti e i loro datori di lavori pagano troppi contributi. E purtroppo questo é dovuto anche all’evasione fiscale: in Italia tanti evadono e gli unici che non possono farlo sono proprio i dipendenti, ecco perchè questi pagano anche per gli altri. In Italia 2 lavoratori su dieci non pagano le tasse. Eccco perchè sono compressi verso il basso i salari delle imprese in regola. Il peso di tasse e contributi su un lavoratore single è del 46,5%, mentre del 36% per un lavoratore sposato e con due figli a carico. Se a un’impresa un lavoratore costa 100 euro, lo stesso lavoratore finisce per ottenere in busta paga soltanto 54,5 euro.

Dichiarazione redditi e scaglioni

Con la primavera arriva anche la dichiarazione dei redditi. I Centri autorizzati di assistenza fiscale (Caaf), i professionisti abilitati (dottori commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro e periti commerciali), offrono il loro servizio per la compilazione del modello 730 o Unico.

Chi usufruisce del 730? Utilizzano questo modello di dichiarazione dei redditi:

– i lavoratori dipendenti;
– i pensionati;
– i soggetti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (quali il trattamento di integrazione salariale, l’indennità di mobilità, eccetera);
– i soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
– i sacerdoti della Chiesa cattolica;
– i giudici costituzionali,
– i parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali);
– chi svolge lavori socialmente utili;
– i produttori agricoli se esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (Mod. 770 semplificato e ordinario), dell’Irap e dell’Iva.

Modello 730: cos’è e come si paga

Il modello 730 viene compilato dai lavoratori dipendenti ed in parole semplici serve per recuperare qualcosa sulle detrazioni d’imposta che mensilmente subiscono appunto i lavoratori dipendenti. Quindi chi ha spese mediche, interessi passivi su un mutuo prima casa, diverse assicurazioni, può presentare il modello 730.

Praticamente il riepilogo del reddito dove figurano:

– il reddito di lavoratore dipendente (730) + eventuali altri redditi (pensioni, partecipazioni in società, affitti percepiti…)

– le spese DETRAIBILI che possono essere spese mediche (analisi, visite, veterinario, dentista, scontrini farmaci) spese funerarie, scolastiche per figli, assegni di mantenimento a coniugi separati e/o figli, donazioni a Onlus, interessi mutuo prima casa, spese per adozioni a distanza. Queste spese sono valide per la persona che presenta la dichiarazione dei redditi e per eventuali familiari a suo carico.

– le spese DEDUCIBILI il cui importo va a diminuire l’imponibile su cui si calcolano le tasse e possono essere assicurazioni integrative, contributi al SSN che paghi con le assicurazioni e costi sostenuti per l’assistenza di persone non autosufficienti.