Fisco, arriva la stretta da parte del Governo

L’ultimo strumento che verrà usato per provare a contrastare il più possibile l’evasione fiscale è ormai alle porte. Stiamo parlando della grande novità che verrà lanciata da parte del Fisco, ovvero un nuovissimo sistema di incrocio di banche dati.

Fisco, fattura elettronica: ecco cosa sta cambiando

Il Governo ha tutta l’intenzione di lanciare la fattura elettronica, ma non solo. Tra le varie riforme che potrebbero vedere a breve il via libera troviamo anche il pos come strumento obbligatorio per tutti gli esercenti. In questo modo, l’obiettivo è chiaramente quello di dichiarare guerra una volta e per tutte all’evasione fiscale.

Con la fattura elettronica, però, il risvolto della medaglia è che sono numerose i dati e le informazioni su tali esercenti che finiscono in mano all’Agenzia delle Entrate. Ed è abbastanza facile intuire come uno dei principali pericoli è rappresentato dal fatto che si possa verificare un fenomeno di data breach.

Quanto ci costa la caduta del governo

Secondo quanto affermato dalla Cgia di Mestre, nell’ipotesi di caduta del governo Letta gli italiani sarebbero costretti a subire un vero e proprio salasso, concentrato prevalentemente negli ultimi quattro mesi del 2013. Stando alla Cgia, infatti, tra il pagamento dell’Imu sulla prima casa, l’aumento dell’Iva e l’applicazione della Tares, gli italiani si troverebbero a pagare oltre 7 miliardi di euro in più rispetto a quanto si potrebbe realizzare con un’eliminazione o un rinvio di tali balzelli.

Nessun limite di pagamento in contanti per i turisti

Il decreto sulle semplificazioni fiscali al varo del Governo include nuove istruzioni sui pagamenti oltre i mille euro per i turisti in Italia; con il precedente provvedimento sembra che il Governo sia andato troppo di fretta ed abbia dimenticato che complicare le modalità di pagamento per tutti è anche un buon modo per disincentivare gli acquisti da parte di potenziali clienti ed in particolare ovviamente ci si riferisce ai turisti che vengono sulla nostra Penisola.

Limitare i pagamenti in contanti oltre una certa cifra per riuscire a tracciare più facilmente i pagamenti è un’arma a doppio taglio; chi si trova sul territorio Italiano per svago ed intende spendere certe cifre deve essere incentivato a farlo nella maniera più semplice possibile e per questo il nuovo decreto darà la possibilità ai turisti di effettuare pagamenti in contanti per qualsiasi importo applicando però certi obblighi all’esercizio che riceve la somma.

Decreto liberalizzazioni penalizza settori deboli?

Il decreto sulle liberalizzazioni che dovrebbe servire a rilanciare il Paese facendo leva sulla concorrenza nei settori strategici, secondo l’opposizione e secondo gli attori dei settori stessi presi in considerazione sembrerebbe essere assolutamente non equo e dannoso per le classi di lavoratori più deboli.

A parte il solito discorso sulla reale utilità delle liberalizzazioni per quanto riguarda la concorrenza, che vede smentita più volte la credenza che queste siano veramente di aiuto, quello che viene portato all’attenzione dell’opinione pubblica da quelle forze politiche contro il decreto è l’aspetto di equità che viene a meno.

Diciamo le cose come stanno: il settore bancario ed il settore assicurativo possono avere tutti i problemi del caso ma continuano “incredibilmente” ad avere profitti da record e stipendi di tutto rispetto per gli innumerevoli manager di medio e alto livello. Questi sono i due settori dove la concorrenza sembra non esserci ed i prezzi aumentano non solo tanto quanto basta per “coprire” l’inflazione ma anche 2-3-10 volte tanto, aumentando nel tempo il potere di questi due settori strategici.

Decreto Liberalizzazioni RC-Auto: cosa cambia?

Berlusconi: se Monti tassa troppo rischia di cadere

Un gruppo di professori, tecnici di primaria competenza, é questa la composizione del nuovo governo Monti. Un esecutivo su cui ripone la propria fiducia anche l’ex premier Berlusconi, che però precisa: “Se questo governo tassa troppo, rischia di cadere.” Il governo Monti rischia di diventare impopolare e le forze politiche che lo stanno appoggiando potrebbero non essere rielette. Si parla molto in questi giorni della reintroduzione dell’ICI, che obbligherebbe i cittadini a pagare la tassa sulla prima casa. Non solo ICI, un’altra tassa protagonista della cronaca degli ultimi giorni é la patrimoniale, anche questa “spettro” dell’ex premier.

Francia annuncia aumento Iva e tasse aziende

Il periodo di austerità richiede maggiore rigore e la Francia deve scontrarsi con questa realtà, il Paese ha così annunciato un innalzamento dell’Iva, delle tasse aziendali e l’anticipazione di un anno, al 2017, della riforma delle pensioni: dei cambiamenti che che sono stati in questi giorni annunciati  dal premier francese Francois Fillon, che oggi ha annunciato il nuovo piano per permettere allo stato di “prendere il respiro” e risparmiare 100 miliardi di euro per raggiungere l’equilibrio di bilancio nel 2016. Previsto un aumento del 5% sulle imposte delle grandi società, un innalzamento dell’Iva su numerosi prodotti e servizi, e come già detto l’anticipazione di un anno (dal 2018 al 2017) della riforma delle pensioni oltre l’innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 62 anni.

Cedolare secca affitti 2011: brochure online

Un’imposta fissa, che va a sostituire non solo l’Irpef da pagare, ma anche le addizionali, l’imposta di registro e quella di bollo. Stiamo parlando chiaramente dell’imposta sostitutiva sui redditi da locazione o, se volete, della cosiddetta cedolare secca sugli affitti. Al riguardo la Direzione regionale Abruzzo dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato online una comoda brochure che spiega per filo e per segno di cosa di tratta, quali aliquote applicare, come si sceglie il regime e quali contribuenti e quali immobili sono interessati a questa novità. Innanzitutto c’è da dire che quello della cedolare secca sugli affitti è un regime di tassazione opzionale; questo significa che il proprietario di immobili, nel dichiarare i redditi da locazione, può avvalersi del nuovo regime oppure continuare a pagare le tasse sulle entrate da affitto alla vecchia maniera.