Il Governo ha tutta l’intenzione di lanciare la fattura elettronica, ma non solo. Tra le varie riforme che potrebbero vedere a breve il via libera troviamo anche il pos come strumento obbligatorio per tutti gli esercenti. In questo modo, l’obiettivo è chiaramente quello di dichiarare guerra una volta e per tutte all’evasione fiscale.
Con la fattura elettronica, però, il risvolto della medaglia è che sono numerose i dati e le informazioni su tali esercenti che finiscono in mano all’Agenzia delle Entrate. Ed è abbastanza facile intuire come uno dei principali pericoli è rappresentato dal fatto che si possa verificare un fenomeno di data breach.
In tal senso, il garante della privacy ha fatto una richiesta ben determinata, ovvero che vengano portati a termine degli accessi limitati in relazione ai dati integrati. Tra l’altro, ha chiesto anche che tutte queste informazioni possano essere impiegate solo una volta che hanno preso il via i controlli fiscali. Non solo, visto che il garante della privacy ha richiesto anche che vengano previste delle nuove misure restrittive maggiori nel momento in cui i dati sono correlati a prestazioni di avvocati e commercialisti, in maniera tale da provvedere all’analisi di tutte quelle informazioni che verranno passate al Fisco.
All’interno di questo impressionante database, stanno circolando attualmente qualcosa come oltre 2 miliardi di dati, che possono essere conservati fino al massimo a 8 anni. Nel settore commerciale, all’interno del campo a cui si riferisce la fattura, si trovano tantissimi beni e servizi che vengono comprati da delle persone fisiche, con una descrizione ben specifica. Ecco spiegato il motivo per cui il garante della privacy predica la massima prudenza.
Non solo, non dobbiamo dimenticare come questo nuovo provvedimento relativo all’introduzione massiva per tutti gli esercenti dell’obbligo di fatturazione elettronica e di utilizzo del pos, vada sicuramente a favorire il contrasto all’evasione fiscale, ma deve essere un obiettivo da raggiungere solo ed esclusivamente rispettando determinati limiti.
Infatti, all’interno dei vari controlli fiscali, bisogna considerare come il via queste attività potrà essere dato solo dopo verifiche certosine, che possano chiaramente ricondurre a un rischio effettivo che si sia verificata un’evasione a livello fiscale. Infine, bisogna mettere in evidenza come, già a partire dal primo di gennaio, è attesa la stangata in merito alle tasse che riguardano le cartelle del Fisso: gli interessi, infatti, sono balzati alle stelle e un gran numero di persone si è ritrovata con una spesa maggiorata non messa in preventivo.