Maradona perseguitato dal fisco?

L’argomento del momento è sicuramente l’evasione fiscale; dopo anni di completo silenzio si è finalmente fatta luce su una delle peggiori questioni italiane che probabilmente da sola ha causato l’affondo dell’economia ed ha gettato lo Stato nella posizione di rischio che conosciamo tutti.

I temi di equità ma anche di giustizia e di ingiustizia animano il dibattito ed in tutto questo ci si è dimenticati che i peggiori evasori dello Stato Italiano sono i nostri VIP. I meriti sportivi di Valentino Rossi ad esempio non hanno cancellato del tutto (ma solo in certe persone) il torto fatto al fisco italiano, costato milioni di Euro visto poi l’accordo trovato. In Italia, più si evade e meno si dovrà pagare, come dimostra anche Simona Ventura, altra grande “fuggitiva” del fisco.

Fisco recupera 1 miliardo di euro al mese

La lotta all’evasione comincia a dare i suoi frutti ed i numeri della Guardia di Finanza potrebbero finalmente scoraggiare i “furbetti” e rilanciare la lotta all’evasione. Per anni siamo stati abituati a far finta di nulla di fronte ad un problema che probabilmente ha causato quasi da solo la crisi di uno Stato, arrivato ad essere paragonato a Spagna e Grecia per via dei conti pubblici.

Il debito Italiano è gravato anche da questo aspetto, che ora viene combattuto con determinazione dalle più alte cariche dello Stato, con Napolitano in prima linea. I risultati dei primi quattro mesi di stretta fiscale (iniziati più o meno con il blitz di Cortina) sono incoraggianti; 4 miliardi di euro di frodi sono state scoperte e coinvolgono 2226 persone. Nel 27% dei casi queste avevano utilizzato fatture false, nel 19% dei casi le avevano invece emesse mentre il 17% non avevano presentato la dichiarazione ed infine il 14% aveva occultato o distrutto la contabilità per evadere l’iva.

Spending Review approvato dal Consiglio dei Ministri

Mario Monti scatenato difende il suo operato parlando dello spending review, ancora al vaglio della stampa che prova a capire le novità introdotte. La pressione fiscale, secondo il Premier, è dovuta in parte anche alle responsabilità del passato (e non si può certo dire il contrario, dato che questi sono gli effetti di bilanci errati protratti per anni) e il punto cardine su cui lavorare resta l’evasione fiscale. Nel momento in cui tutti pagheranno le tasse infatti la pressione sarà destinata a scendere sensibilmente, anche se quel momento sembra allontanarsi invece che avvicinarsi nonostante il lavoro sui conti pubblici è in corso già da mesi.

Monti annuncia anche che per diminuire le tasse “è necessario rivedere enti e società, compresa la Rai, dove la logica della trasparenza, del merito, dell’indipendenza della politica non è garantita” e ci si aspetta quindi che la prossima mossa del Governo sarà proprio orientata verso gli enti pubblici, dove dovrà essere garantita la trasparenza di cui parla lo stesso Monti.

Taglia sugli evasori fiscali, premio per chi li denuncia

Il decreto liberalizzazioni bis al vaglio dell’esecutivo potrebbe riservare sorprese al limite della comprensione e le polemiche non tardano ad arrivare. Sappiamo quanto il Governo attuale voglia puntare sull’evasione fiscale (anche se la critica di fondo resta invariata, visto che la pressione aumenta sugli evasori minori e sulle fasce più deboli) e per questo è lecito attendersi nuovi decreti che punteranno ad intensificare i controlli li dove è possibile.

Dopo la bizzarra idea di tenere traccia delle bollette telefoniche degli italiani per cercare gli evasori, arriva ora una proposta da “Far West”, con vere e proprie taglie sulla testa degli evasori fiscali che potranno essere “ricercati” dai cittadini comuni.

Italiani sotto stretto controllo del fisco

Il Grande Fratello potrebbe diventare una terribile realtà; l’andamento difficile dei conti italiani sembra costringere il Fisco ad una stretta epocale che potrebbe alla lunga far scattare delle vere e proprie rivolte. Per assurdo sta succedendo quello che molti film di fantascienza ipotizzavano anni fa’; il fisco vuole controllare tutto e tutti, senza più fermarsi alle imprese ed esercizi commerciali ma entrando direttamente nella vita privata delle persone. Le scelte fatte ed in cantiere mirano a trovare i “furbi” come quelli che sfruttano invalidità inesistenti per percepire pensioni o simili, ma fino a che punto sarà tollerato dai cittadini?

Già solamente quello che si diceva pochi giorni fa’ sulle chiamate telefoniche è un’esagerazione; controllare il traffico telefonico e stimare se l’utente può permetterselo o meno vuol dire in effetti entrare nella vita delle persone ed il passo da qui ad aspetti più privati della vita è brevissimo.

Telefoni sotto controllo del fisco

Il fisco controllerà i telefoni degli Italiani? Si. Questa è l’ultima novità in fatto di evasione fiscale e tutto sommato l’idea non è male. Detta cosi potrebbe sembrare che l’Agenzia delle Entrate abbia deciso di ascoltare le chiamate degli italiani per cercare informazioni utili a trovare gli evasori, mentre invece si tratta di tutt’altro rispetto ad una violazione della privacy.

In tempi di crisi e di “stretta” sui consumi, una valutazione sui costi accessori delle famiglie italiane può aiutare il fisco a capire chi può permettersi il “lusso” di lunghe chiamate a pagamento e chi invece sbriga le faccende alla cornetta in maniera spedita.

L’agenzia delle Entrate ha spiegato che le utenze telefoniche dell’area business e dell’area domestica dovranno essere comunicate dagli operatori telefonici al fisco. Ma anche se le telefonate non vengono ascoltate e quindi non c’è una violazione della privacy in senso stretto, è giusto che il fisco abbia la possibilità di “farci i conti in tasca”? Per molti ovviamente no e la polemica non tarda a scoppiare sul web dove i commenti ancora una volta giudicano il provvedimento non all’altezza della situazione ed ai danni invece delle famiglie italiane, che si sentono sempre di più il “fiato sul collo”.

Evasione fiscale per 17.5 milioni di euro

Tanto è costata allo Stato Italiano la maxi-frode scoperta dalla Guardia di Finanza messa a punto da Luciano Grasso. Tramite tredici aziende collegate tra di loro, tutte di proprietà dell’imprenditori, quest’ultimo è riuscito ad evadere completamente il fisco alzando un giro di 50 milioni di fatture false. L’iva evasa ammonta a 5.8 milioni di euro e la zona si estende tra Alessandria, Cuneo ed Asti. Il tribunale ha disposto la confisca di 780 mila euro (di cui buona parte provenienti da Montecarlo) oltre che di beni mobili ed immobili.

L’ennesimo caso agli onori della cronaca per quanto riguarda l’evasione fiscale, ha ancora una volta dell’incredibile; vi erano infatti aziende che evadevano al 100% il fisco, non presentando alcuna dichiarazione e risultando quindi completamente “invisibili” presso l’Agenzia delle Entrate. L’incredibile giro di soldi sposta ancora una volta il dibattito sull’evasione fiscale; quanto è giusto prendersela con i piccoli evasori, quando un caso simile rispecchia almeno 50 piccoli imprenditori? Sicuramente a qualsiasi livello, evadere le tasse è sbagliato. Certo è anche che l’attenzione della Guardia di Finanza deve sicuramente concentrarsi nella ricerca di questi “casi limite” per girare immediatamente la situazione.

Consiglio dei Ministri approva legge Delega

Il Consiglio dei Ministri vara il documento della delega fiscale ed il Governo Monti fa’ un altro passo avanti nella sua strada verso la ripresa economica. Con oggi si può dire che si chiude un porta nella storia del Governo Tecnico, guidato da una delle persone più in vista del Globo, e si apre un portone che spalanca i battenti proprio sulla crescita.

Il Premier garantisce che la pressione fiscale non cambierà (difficile a credersi, ma questo è stato detto) mentre quello che si è discusso fino ad oggi entrerà pienamente in vigore entro l’anno prossimo, con la diffusione delle norme attuative. Il capitolo più interessante di tutto il documento riguarda sicuramente la lotta all’evasione; la stretta è necessaria per risanare un Paese disastrato dai “furbetti” di turno, anche se la preoccupazione è che ancora una volta il Governo (e l’Agenzia delle Entrate) se la prenderà con le persone sbagliate, condannando i piccoli evasori (che pur sbagliando, rappresentano il male minore del Paese) e continuando ad ammettere storie incredibili come quelle di Maradona (a cui sono stati scontati milioni e milioni di euro di tasse e mora) oppure di Unicredit (stesso discorso) ma anche di Valentino Rossi e  Simona Ventura.

Ultimi giorni per il concorso sull’evasione delle scuole piemontesi

L’evasione fiscale è un problema cronico del nostro paese, dunque la sua sconfitta può diventare reale soltanto con la partecipazione di tutti, in primis i cittadini: ma come possono i contribuenti onesti mettere a disposizione qualcosa di importante per rendere questa lotta utile e intransigente? Un contributo interessante, magari piccolo ma prezioso, è quello che stanno cercando di dare gli studenti del Piemonte, i quali hanno ancora tre giorni a disposizione per partecipare a un concorso indetto proprio dalla nostra amministrazione finanziaria, oltre che dall’Ufficio Scolastico Regionale. Il tema di questa manifestazione, la quale giungerà a scadenza appunto il prossimo 16 aprile, è incentrato su tutti i metodi sfruttati dai contribuenti disonesti per ridurre il prelievo tributario.

Evasione fiscale con scontrini annullati e ristoranti fantasma

Gli ultimi due casi di evasione fiscale hanno dell’incredibile; anche se ormai siamo abituati a sentirne di ogni colore, ci si riesce comunque a stupire ancora per le trovate fantasiose di chi proprio non vuole pagare le tasse. In un grande centro commerciale a Saronno, il proprietario, cinese, emetteva scontrini di fronte ai clienti che lo richiedevano ed anche di fronte alle Fiamme Gialle ma poi semplicemente li annullava. Un cittadino si è accorto del “trucchetto” ed ha avvertito le autorità che hanno effettivamente riscontrato la pratica descritta.

Se per certi casi esiste almeno una riserva sul “non sapere di dover fare qualcosa o dichiarare qualcosa”, in questo caso la frode è quanto mai palese; il commerciante sapeva i suoi doveri ed ha evaso con un trucchetto collaudato oltre 800 mila euro nell’ultimo anno.

Yacht ed evasione fiscale, 286 casi

Controlli “a tappeto” sul territorio italiano per l’evasione fiscale; dopo che il Governo si è fatto carico tramite le parole di Passera di effettuare una stretta sotto questo punto di vista, le Fiamme Gialle arrivano finalmente ad indagare direttamente su un classico “all’italiana”; i beni di lusso che non ci si può permettere.

Come è possibile che senza avere i soldi necessari si possiedono beni di incredibile valore? Ville, terreni, auto di lusso e, ovviamente, lussuose barche. Solitamente queste vengono prese in leasing da aziende che evadono gran parte delle tasse e si arriva a casi limite in cui i soldi per pagare certi beni non sono mai entrati ma, evidentemente, sono usciti. Le contraddizioni in questo senso attirano l’attenzione della Guardia di Finanza, che negli ultimi giorni ha esaminato oltre 700 yacht in Puglia, evidenziando 286 casi sospetti (circa il 40% dei casi in esame).

Evasione fiscale in Italia, ecco i dati

Sorpresa nelle dichiarazioni dei redditi degli Italiani; uno su due guadagna meno di 15000 euro con una contraddizione incredibile tra quanto viene dichiarato dagli imprenditori rispetto ai dipendenti, con questi ultimi che superano i primi (secondo i dati).

Il 93.2% delle imposte è versato da pensionati e lavoratori ed il 14% dei contribuenti paga il 53% delle imposte. I “ricchi” praticamente non esistono (sono veramente pochi, per essere un Paese così benestante…) e gli imprenditori teoricamente sono sul lastrico. Inutile dire cosa emerge da questi dati; l’Italia è il paese dei furbi.

Passera contro l’evasione fiscale

Passera si scatena contro l’evasione fiscale. Il Ministro per lo Sviluppo Economico non si risparmia ed attacca duramente chi non adempie ai propri doveri di buon cittadino:

E’ un tema che va risolto una situazione da aggiustare. Gli ultimi dati dicono che ci devono essere piu’ controllo e migliori norme, ma alla fine ci deve essere sanzione sociale. Certamente non puo’ essere piu’ considerata furbizia non pagare le tasse, non puo’ essere considerato accettabile che chi ha uno stile di vita di buon livello non abbia poi una sua quota di partecipazione agli oneri pubblici, non deve essere tollerato che chi puo’ contribuire in maniera adeguata non lo faccia

Blitz anti-evasione a Brescia

Ancora blitz della Guardia di Finanza, questa volta a Brecia; dopo le manovre economiche del Governo Monti una delle discussioni più accese (ed interessanti) è quella volta a far emergere le abitudini poco “morali” di una certa fascia di cittadini italiani che, per anni, hanno vissuto alle spalle dei bravi contribuenti.

L’esercito di evasori fiscali è estremamente ampio; dal piccolo commerciante alla grande azienda sappiamo che i milioni tolti al fisco sono moltissimi, passando poi per i volti dello spettacolo ed i finti nullatenenti le cifre raggiungono importi spaventosi. Dal blitz di Cortina i controlli della Guardia di Finanza si sono intensificati e sono arrivati direttamente in prima pagina nella cronaca italiana, come se l’Agenzia delle Entrate volesse “scusarsi” per gli anni passati a tacere.