Contenzioso tributario: il Fisco vince con le dichiarazioni di terzi

Nuovo “colpo” dell’Agenzia delle Entrate, stavolta nella Regione Veneto, ed in particolare nel Comune di Thiene dopo che l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha scovato e smascherato una società immobiliare che ha occultato al Fisco la bellezza di 1,18 milioni di euro, e che ha visto le Entrate vincere dinanzi alla  commissione tributaria di Vicenza anche a seguito delle dichiarazioni di terzi che hanno contribuito a convincere i giudici. Questo è quanto, in sintesi, ha reso noto in data odierna, mercoledì 6 ottobre 2010, la Direzione regionale del Veneto dell’Agenzia delle Entrate nel rivelare come oggetto dei controlli siano stati parecchi atti di compravendita immobiliare con prezzi indicati inferiori a quelli di mercato e con i mutuatari che, invece, andavano a stipulare mutui per importi decisamente superiori. Il Fisco, in particolare, è risalito ai maggiori e reali prezzi di compravendita degli immobili utilizzando sia i dati dell’OMI, l’Osservatorio Mercato Immobiliare, sia le testimonianze dei mutuatari con 13 acquirenti su un totale di 50 che hanno ammesso d’aver versato alla società immobiliare più denaro rispetto a quello effettivamente indicato nel rogito.

Entrate Emilia-Romagna e Siae insieme contro l’evasione fiscale

La musica per gli evasori fiscali cambia anche nella Regione Emilia-Romagna, dove l’Agenzia delle Entrate, così come avvenuto nei mesi scorsi in altre Regioni, ha stipulato con la Società Italiana Autori ed Editori (Siae) un accordo di collaborazione congiunta contro l’evasione fiscale e contributiva con particolare riferimento al settore dell’intrattenimento, dello spettacolo e delle manifestazioni sportive dilettantistiche. Il protocollo, siglato a Bologna, segue quello che su scala nazionale l’Amministrazione finanziaria dello Stato e la Società Italiana Autori ed Editori hanno siglato nello scorso mese di dicembre al fine di mettere a punto strategie e iniziative congiunte di controllo attraverso un interscambio di informazioni che, tra l’altro, andrà a confluire in una banca dati comune.

Evasione fiscale: si annida in tutte le categorie economiche

L’evasione fiscale si annida in tutte le categorie economiche. A dichiararlo è stata l’Agenzia delle Entrate in risposta alle affermazioni di Confindustria che ha giudicato come “sbalorditivi” i livelli che l’evasione fiscale ha raggiunto nel nostro Paese. Secondo l’Amministrazione finanziaria dello Stato, infatti, in questo modo non viene a conti fatti riconosciuto lo sforzo che, nella lotta e nel contrasto all’evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha messo in campo con il proprio lavoro quotidiano al servizio del Paese; questo perché nelle casse dell’Erario, proprio dalla lotta all’evasione fiscale, le somme recuperate hanno recentemente toccato dei livelli mai raggiunti, ragion per cui l’Agenzia delle Entrate avrebbe anche bisogno che in merito ci fosse un cambiamento culturale nonché il supporto e la collaborazione da parte delle parti sociali.

Entrate Piemonte e Siae insieme contro l’evasione fiscale

In Piemonte la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate e la Siae – Società Italiana Autori ed Editori, hanno siglato un protocollo di intesa grazie al quale si punta a mettere in atto una efficace attività di contrasto all’evasione fiscale e contributiva, con particolare riferimento ai soggetti che esercitano l’attività di intrattenimento e di spettacolo, anche al fine di combattere i fenomeni legati alla concorrenza sleale nel comparto. I controlli, congiunti, saranno pianificati a carico di quei gestori di attività che sotto l’aspetto sia fiscale, sia contributivo, presentano le maggiori criticità in termini di rilevazione del sommerso. E così i funzionari delle Entrate e quelli della Siae effettueranno controlli sull’emissione degli scontrini, sui dati contabili ed extracontabii con particolare riferimento agli studi di settore, attraverso un piano di controlli messo a punto in base ad uno scambio reciproco di informazioni affinché possa concretizzarsi un controllo efficace del territorio. Lo scambio dei dati avverrà nel rispetto di vincoli di sicurezza e di riservatezza così come prevede la normativa vigente.

Evasione fiscale: giro di vite sulle scommesse a rischio zero

L’Agenzia delle Entrate, nell’ambito delle azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale, ha annunciato una nuova offensiva attraverso il cosiddetto progetto “Rischio Scommessa” (Ri.Sco) che in particolare mira a colpire quelle imprese che, per quel che riguarda i contratti di prestito titoli, stipulano false scommesse con il preciso scopo di andare a truffare il Fisco. Al riguardo, citando operazioni sospette con aziende estere, nella rete della task force Antifrode dell’Agenzia delle Entrate sono cadute oltre 200 aziende italiane, di dimensioni medio piccole, nell’ambito di controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale ed in prevalenza nelle Regioni del Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. Nel mirino dell’Amministrazione finanziaria dello Stato sono così finiti i cosiddetti “stock lending“, contratti stipulati facendo un vero e proprio gioco sporco sulle puntate in virtù del fatto che, a fronte di un esito scontato della scommessa, l’unica puntata è contro il Fisco al fine di trarne dei vantaggi.

Evasione: Marche, operazione il fisco tra le onde

A cavallo con il Ferragosto, in molte Regioni d’Italia, gli “007” dell’Agenzia delle entrate non sono andati in vacanza; è stata infatti messa in atto nei giorni scorsi, e continuerà anche per i prossimi, una massiccia campagna antievasione lungo le coste ed i litorali del nostro Paese con controlli su tutte quelle attività economiche che traggono buona parte dei propri ricavi annui nel periodo delle ferie estive. Stiamo parlando di bar, ristoranti, discoteche e stabilimenti balneari, ma anche i gestori delle attività portuali al fine di andare letteralmente a scovare contribuenti che sono nella realtà ad alta capacità contributiva mentre al Fisco dichiarano redditi bassi, spesso irrisori o addirittura nulli. Ebbene, questa campagna di controlli nei giorni scorsi c’è stata anche sul litorale della Regione Marche nell’ambito di un’operazione antievasione denominata “Il fisco tra le onde“.

Agenzia delle Entrate e Inail siglano patto antievasione

A partire dal prossimo mese di settembre sarà operativo nel nostro Paese un gruppo di supervisori che avrà l’incarico, tra l’altro, di mettere a punto le procedure di scambio informativo e di incrocio delle banche dati tra l’Agenzia delle Entratre e l’Inail al fine di rendere ancora più tempestiva ed efficace la lotta all’evasione e all’elusione contributiva. Questo dopo che Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, e Marco Fabio Sartori, presidente dell’Inail, hanno siglato un vero e proprio patto antievasione di durata quinquennale che sarà in grado di attivare una vera e propria attività di business intelligence. Attraverso gli incroci e le comparazioni delle banche dati Inail – Entrate, potranno così essere potenziate le attività di verifica; in particolare, l’Amministrazione finanziaria dello Stato metterà a disposizione dell’Inail gli archivi dell’Anagrafe Tributaria, mentre l’Inail schiuderà, in entrambi i casi nel rispetto delle disposizioni sulla privacy, il proprio archivio per quel che riguarda il “Gra”, ovverosia l’archivio relativo alla Gestione del rapporto assicurativo.

Evasione fiscale: operazione Movida nella Regione Veneto

E’ in corso nella Regione Veneto, in materia di lotta e di contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, l’operazione “Movida“. Trattasi, nello specifico, di una campagna di controlli antievasione, nelle aree a maggiore densità turistica della Regione Veneto, messa a punto dagli “007” dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con i funzionari della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE). Nel mirino del Fisco sono già finiti numerosi ristoranti, bar e discoteche nelle vicinanze di Garda ed a Jesolo, Bibione, Chioggia e Bardolino; da questi primi controlli, che continueranno nella Regione Veneto per tutta l’estate, i 14 ispettori della Società Italiana degli Autori ed Editori, ed i 27 funzionari dell’Agenzia delle Entrate scesi in azione, hanno rilevato rispetto alla settimana precedente un incremento degli incassi del 135%.

Fisco d’estate: campagna anti-evasione Riviera romagnola

Gli operatori economici della Riviera romagnola, con l’arrivo della nuova stagione estiva, sono tornati nel mirino del fisco, ed in particolare dell’Agenzia delle Entrate di Rimini, la quale ha passato al setaccio ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari scovando ben 5 milioni di euro di imponibile accertato che è stato nascosto all’Erario. A darne notizia è la Direzione regionale delle Entrate dell’Emilia-Romagna che ha fornito un primo bilancio relativo alla campagna anti-evasione nella Riviera romagnola da parte dell’Agenzia di Rimini che, relativamente agli anni di imposta dal 2005 al 2007, ha posto “sotto controllo” l’attività di ben 33 alberghi, nove ristoranti e ben 55 stabilimenti balneari dell’area del riminese. Ebbene, tra questi ben 22 hanno addirittura dichiarato bilanci in perdita, mentre altri otto soggetti dichiaravano redditi pari a zero; invece, per questi 30 operatori economici l’imponibile accertato è stato pari ad oltre due milioni di euro.

Redditi dichiarati ed acquisto beni di lusso: qualcosa non quadra

Nel 2009 in Italia le spese relative all’acquisto di beni di lusso, in barba alla crisi, sono cresciute del 2,4%, mentre nei primi sei mesi di quest’anno il tasso di crescita per i cosiddetti “passion investiments” è addirittura al 4,8%. Questo è quanto, in particolare, emerge da uno studio effettuato da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani elaborando i dati in possesso de “Lo Sportello del Contribuente” e quelli del Ministero delle Finanze. Ebbene, a fronte di acquisti in crescita per oggetti d’arte, yachts, gioielli ed auto di grossa cilindrata, gli italiani che ufficialmente, in base ai dati comunicati al Fisco, dichiarano oltre 100 mila euro all’anno sono appena l’1% ed appena lo 0,2% quelli che dichiarano più di 200 mila euro. Insomma, gli acquisti di beni di lusso dimostrano come ci siano in Italia più ricchi di quelli realmente “censiti” dal Fisco; c’è quindi qualcosa che non quadra e che è spiegabile con un’ampia fetta di imponibili e di ricchezze che gli italiani non dichiarano all’Agenzia delle Entrate.

Recupero imposte: a Napoli 1,9 milioni di euro in un sol colpo

L’istituto dell’accertamento con adesione rappresenta uno strumento efficace in quanto da un lato riduce il contenzioso tra il Fisco ed il contribuente, e quindi si evitano le liti tributarie, e dall’altro permette di poter anticipare per i tributi i tempi per la loro riscossione. Questo è quanto ha dichiarato ieri Enrico Sangermano, il Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate Campania dopo che l’Ufficio di Napoli 1, a seguito di un accertamento, ha incassato in un sol colpo ben 1,9 milioni di euro proprio attraverso l’istituto dell’accertamento con adesione. A fronte della rapidità di incasso per il Fisco delle somme, l’accertamento con adesione offre altresì al contribuente la possibilità di avvalersi del pagamento di sanzioni amministrative che vengono in automatico ridotte, se il contribuente aderisce, ad un quarto del minimo che è previsto dalla Legge.

Entrate: a Modena scoperti oltre 40 milioni di euro nascosti

È l’Emilia Romagna la regione che ha indossato l’abito della protagonista principale dell’ultima vicenda di evasione ed elusione fiscale: per essere più precisi, l’Agenzia delle Entrate è riuscita a scoprire un giro illegale di affari che ha visto coinvolta la città di Modena con un gruppo multinazionale del settore meccanico. In effetti, le operazioni illecite avevano portato a nascondere alla nostra amministrazione finanziaria una cifra superiore ai 40 milioni di euro, dato che l’azienda era in contatto con un numero piuttosto alto di società estere, un chiaro segnale di evasione. Che cosa accadeva nello specifico? La società coinvolta dall’indagine aveva provveduto a diminuire in maniera sensibile i propri ricavi, soprattutto attraverso la cessione di prodotti finiti a prezzi ben inferiori a quelli che invece venivano praticati sul mercato. In questo caso, la diminuzione si è avvicinata anche ai sette milioni, denaro poi risparmiato nell’interesse di altre compagnie presenti in paesi come la Germania, l’India e parte dell’America Latina.

 

Contenzioso fiscale: Entrate Campania, maxi-recupero imposte

L’Agenzia delle Entrate, ed in particolare la Direzione regionale della Campania, ha reso noto che l’ufficio di Napoli 2 ha ottenuto in Cassazione una vittoria nell’ambito di un contenzioso con un’azienda che gestiva un grande parco divertimenti. Trattasi, nello specifico, di una vittoria da ben 12 milioni di euro nell’ambito di un accertamento che ha portato a scovare un’evasione pari a ben 20 milioni di euro di ricavi che, considerando tutte le tasse evase sul fatturato, unitamente alle sanzioni, hanno fatto scattare imposte per ben 12 milioni di euro. Nel dettaglio, la società, pur operando con finalità di lucro, aveva commissionato ad una tipografia la stampa di ben 1,5 milioni di biglietti omaggio per il parco divertimenti. Nell’ambito di tale iniziativa l’ufficio di Napoli 2 ha conseguentemente accertato come l’operazione fosse finalizzata alla mancata emissione di altrettanti biglietti; quindi, dai biglietti omaggio è “scattata” l’evasione dei ricavi, attraverso una deduzione impropria dei costi, per i quali il Fisco ha avviato una contestazione che ha interessato tutti i vari gradi di giudizio a livello provinciale e regionale fino ad arrivare alla Cassazione.

Elusione fiscale: Campania, Entrate recupera due milioni di euro

Attraverso una intensa e minuziosa attività di intelligence, l’Agenzia delle Entrate, con la formula dell’accertamento con adesione, ha incassato due milioni di euro nell’ambito della scoperta di un disegno elusivo alquanto sofisticato che è stato scovato dall’Amministrazione finanziaria. A darne notizia è la Direzione Campania dell’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come si siano recuperate le somme sopra citate in virtù di una verifica fiscale effettuata dall’Ufficio Grandi contribuenti a carico di un impresa operante nel settore del terziario. Il tentativo di eludere il fisco, in accordo con quanto rivela l’Agenzia delle Entrate con una nota, è stato messo in atto attraverso un’operazione avente carattere straordinario e rappresentata dalla cessione di quote azionarie attraverso delle fiduciarie.