Provincia di Torino: giro di vite sui falsi enti no profit

Tempi duri per bar, ristoranti, esercizi commerciali, palestre e sale da ballo che si “travestono” in maniera fittizia, illegale e anticoncorrenziale, in enti del no profit. In accordo con quanto rende noto la Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate del Piemonte, l’Amministrazione finanziaria ha siglato con la Provincia di Torino un accordo finalizzato ad istituire una vera e propria task force con il chiaro intento ed obiettivo di alzare il velo sui “furbetti” del no profit. Chi si maschera da ente no profit, senza averne i requisiti, truffa il Fisco e genera distorsioni della concorrenza con ricadute negative su quei veri enti senza scopo di lucro che, invece, giustamente si avvalgono di condizioni fiscali di favore, ma anche e soprattutto ai danni degli esercizi commerciali. In particolare, nella Provincia di Torino, iscritti in degli elenchi differenziati, ci sono numerosi soggetti eterogenei operanti nel campo del no profit che spaziano dalle Onlus ai circoli sportivi e passando per le associazioni del volontariato ed i circoli culturali e ricreativi.

Evasione fiscale: ecco la mappa aggiornata

Ci sono tante strade e tante soluzioni per abbassare nel nostro Paese la pressione fiscale. C’è quella che prevede la riduzione delle aliquote, ma i tempi non sono maturi visto che la congiuntura internazionale e la bassa crescita economica non permettono in merito grandi manovre. Ma c’è anche la strada che, con provvedimenti e Leggi ad hoc, a costo zero o quasi, permette di far pagare le tasse a tutti gli italiani (o quasi), con la conseguenza che pagano tutti per pagare meno. Quest’ultima soluzione nel nostro Paese, visto quanto accaduto negli ultimi decenni, appare per il momento utopica e non praticabile anche per ragioni meramente politiche, di lobby e di poteri forti che, nella sostanza, a conti fatti vanno a premiare chi le tasse non le paga o le paga solo in parte. Di conseguenza, non stupisce il fatto che, come riporta Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, nel nostro Paese l’evasione fiscale è aumentata del 6,7% nei primi quattro mesi del corrente anno.

Fisco Emilia-Romagna: risultati lotta agli evasori

Rispetto ai 513 milioni di euro incassati nel 2008, lo scorso anno in Emilia-Romagna le somme riscosse dalle attività di contrasto e di lotta all’evasione e all’elusione fiscale sono cresciute del 22% a 630 milioni di euro circa. A darne notizia è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, sottolineando in particolare come le attività antievasione abbiano riguardato l’intera platea dei contribuenti: dalle persone fisiche ai liberi professionisti e passando per le piccole e medie imprese ed i cosiddetti “grandi contribuenti”, ovverosia quelle aziende con un fatturato oltre la soglia dei cento milioni di euro annui. Nel dettaglio, lo scorso anno in Emilia-Romagna il controvalore delle maggiori imposte accertate ha toccato il livello dei 3,8 miliardi di euro a fronte di accertamenti che sono aumentati del 20% migliorando anche in qualità; a carico delle grandi imprese gli accertamenti sono stati 211, 35.939 hanno riguardato le persone fisiche, 18.392  tra piccole imprese e professionisti, mentre 974 sono state aziende di medie dimensioni per un totale di 55 mila accertamenti.

Evasione fiscale 2010: indirizzi operativi Entrate

Caccia ai finti enti non commerciali, e controlli più intensi a carico delle imprese di medie dimensioni. Sono questi alcuni degli indirizzi operativi dell’Agenzia delle Entrate per la lotta all’evasione fiscale per l’anno 2010, che sarà tra l’altro caratterizzata da accertamenti che saranno sempre più mirati non solo su quei contribuenti non congrui ai fini degli studi di settore, ma anche su quelli congrui al fine di verificare, ai fini dell’applicazione dello strumento, la fedeltà dei dati dichiarati. Con la Circolare numero 20/E, emessa dall’Amministrazione finanziaria nella giornata di ieri, venerdì 16 aprile 2010, l’Agenzia delle Entrate invita i propri Uffici ad azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale ancor più mirate puntando non esclusivamente ad un incremento in termini numerici degli accertamenti e dei controlli. Negli indirizzi operativi vengono inoltre indicate come strategiche, come accennato, le attività finalizzate a dare la caccia ai finti enti non commerciali, ma anche i controlli a carico dei professionisti che aumenteranno anche avvalendosi delle indagini finanziarie.

Evasione fiscale: Liguria, aumenta l’adempimento spontaneo

L’anno 2009 anche nella Regione Liguria si è chiuso con il boom di incassi derivanti dall’attività di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscale; la crescita rispetto all’anno precedente è stata infatti pari al 43% per effetto di controlli più mirati ed efficienti, analisi più affinate e nuove soluzioni per il contrasto dei fenomeni evasivi che nello stesso tempo hanno fatto crescere da parte dei contribuenti, in virtù delle richieste di riscossione di maggiori imposte da parte del Fisco, il ricorso all’adempimento su base spontanea. Nel dettaglio, lo scorso anno sono stati incassati oltre 300 milioni di euro a fronte dei 212 milioni di euro del 2008, di cui ben 178 milioni di euro provenienti dalle attività di controllo conclusesi con versamenti diretti da parte dei contribuenti; tali somme, rispetto al 2008, sono cresciute del 93% rispetto ai 92 milioni di euro dell’anno precedente a conferma dell’aumento del ricorso all’adempimento spontaneo.

Evasione fiscale: Friuli Venezia Giulia, record incassi 2009

Lo scorso anno, nella Regione Friuli Venezia Giulia, in materia di lotta e di contrasto all’evasione fiscale sono state recuperate somme superiori al record raggiunto sul territorio nell’anno 2008. A darne notizia il mese scorso è stata la Direzione Entrate della Regione Friuli Venezia Giulia, precisando che le somme recuperate, con un rialzo pari a ben il 24% rispetto al 2008, si sono attestate a 173 milioni di euro che portano, per il biennio 2008-2009, le somme da evasione recuperate ad oltre 310 milioni di euro. I risultati raggiunti nella Regione Friuli Venezia Giulia lo scorso anno, in accordo con quanto messo in risalto da Paola Muratori, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, sono stati frutto sia del processo di riorganizzazione territoriale dell’Amministrazione finanziaria, conclusosi nel febbraio scorso con l’attivazione della Direzione Provinciale di Udine, sia con l’adozione di nuove misure e di metodologie di intervento nel contrasto ai fenomeni evasivi che tengono sempre di più conto della realtà economica e territoriale.

Evasione immobiliare Veneto: accordo Entrate – Agenzia del Territorio

Al fine di rafforzare le azioni di contrasto all’evasione fiscale nel settore immobiliare, la direzione regionale Trentino Alto Adige e Veneto dell’Agenzia del Territorio, e l’Agenzia delle Entrate della Regione Veneto, hanno siglato un importante protocollo di intesa. La firma all’accordo è stata apposta il 6 aprile scorso da Ildebrando Pizzato, direttore regionale del Veneto dell’Agenzia delle Entrate, e da Agostino Pellegrini, direttore regionale del Veneto e del Trentino Alto Adige dell’Agenzia del Territorio, con quest’ultima che in base al protocollo d’intesa potrà fornire, a supporto dell’attività di accertamento degli uffici del Fisco, delle stime sommarie e/o particolareggiate, unitamente a dei pareri tecnici per quel che riguarda la valutazione degli immobili che, tra l’altro, potrà essere presa a riferimento anche per le pretese di natura erariale dell’Amministrazione finanziaria dinanzi alle commissioni tributarie.

Evasione fiscale: il punto nella Regione Marche

Lo scorso anno le somme recuperate nella Regione Marche dalle azioni di lotta e di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscale si sono attestate in rialzo ad oltre 194 milioni di euro rispetto ai 177 milioni di euro del 2008. A darne notizia il mese scorso è stata la Direzione Entrate della Regione Marche, sottolineando come il bilancio sia stato non solo significativo, ma anche in linea con gli obiettivi programmati. In particolare, il rialzo del 10% delle somme incassate da evasione è frutto sia dell’impegno e delle capacità professionali, sia dell’utilizzo di strategie e strumenti di analisi del rischio attraverso nuove soluzioni tecnologiche. Dai dati di consuntivo resi noti dalle Entrate Marche emergono quasi 20 mila accertamenti nel 2009 ai fini dell’Iva, Irap ed imposte dirette che hanno portato al recupero di maggiore imposta per oltre 456 milioni di euro.

Tasse: chi non le paga andrebbe escluso da bandi e incentivi statali

Nel nostro Paese tutte le aziende che non risultano essere in regola con gli adempimenti fiscali non dovrebbero partecipare a finanziamenti, richieste di incentivi di Stato, o comunitari, e neanche ai bandi pubblici. A dichiararlo è stato il Presidente di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, il quale ha sottolineato come quello del mancato pagamento delle tasse sia un malcostume che andrebbe combattuto con una riforma fiscale che, partendo dalla riduzione delle aliquote di almeno cinque punti, passi anche attraverso modifiche al DURC, nel quale oltre ai contribuiti previdenziali andrebbero anche inseriti i versamenti delle tasse al Fisco. In questo modo le imprese, grandi e piccole, ci penserebbero più di una volta prima di non avere il DURC perfettamente in regola.

Evasione fiscale: Entrate-Anci-Ifel, accordo biennale

In materia di lotta e di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, l’Amministrazione finanziaria ha messo a segno in data odierna un altro “colpo” molto importante, che istituisce e rappresenta un vero e proprio patto per accelerare, rafforzare e rendere ancora più efficiente l’azione dei Comuni italiani nella partecipazione e nella compartecipazione alle azioni di contrasto ai fenomeni evasivi ed elusivi. In data odierna, infatti, dopo il relativo coordinamento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato siglato un importante protocollo di intesa a tre che sancisce una nuova intesa ed un nuovo patto antievasione.

La scissione aziendale senza progetto può dar luogo ad elusione

Solitamente, una operazione di scissione aziendale beneficia di tutti i vantaggi tributari che sono per essa previsti dal sistema, ma ciò è valido solamente se esistono fondate ragioni economiche alla base della stessa operazione. Se, invece, viene a mancare un valido progetto imprenditoriale volto a dare impulso all’attività, allora il Fisco può anche non riconoscere i benefici fiscali in questione, attribuendo alla scissione il carattere di elusività. In sintesi, questo ragionamento è quanto disposto dalla risoluzione 256/E che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare lo scorso 2 ottobre. L’ipotesi più importante che si può fare in questo caso è quella di una scissione totale proporzionale di una società in nome collettivo, attiva nella vendita di mobili e arredamenti, in due società che avranno in consegna un ramo operativo e lo stabilimento dove si svolge la produzione, al fine di vendere in una fase successiva le partecipazioni del complesso aziendale.

 

Agenzie Entrate e Anci Lombardia rafforzano collaborazione

Anci Lombardia e l’Agenzia delle Entrate, nell’ambito dell’attività di lotta e di contrasto all’evasione fiscale, grazie alla partecipazione dei Comuni, hanno “fatto quadrato” istituendo un tavolo tecnico per intensificare l’impegno sul versante degli accertamenti fiscali. Il tavolo tecnico, in particolare, è stato istituito per mettere a punto tutte quelle azioni di carattere tecnico che possano garantire ai funzionari dei Comuni di acquisire metodologie che permettano di identificare con chiarezza quelle attività e quei comportamenti che sul territorio risultano essere elusivi ed evasivi. Al riguardo, è proprio l’Amministrazione finanziaria che, ai fini di uno svolgimento efficiente dell’attività ispettiva, fornirà alle Ammministrazioni comunali le metodologie più idonee nelle azioni di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscale. Ma in che modo i Comuni prestano una collaborazione fattiva in pieno coordinamento con il Fisco?

Alleanza anti-evasione Comuni-Entrate: c’è anche Piacenza

In Emilia Romagna anche il Comune di Piacenza si è unito all’alleanza anti-evasione in accordo con il protocollo di intesa stipulato nei mesi scorsi dall’Agenzia delle Entrate e dall’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. E così, in accordo con quanto riferisce la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, sono già diciassette i comuni della Provincia di Piacenza che hanno aderito al protocollo anti-evasione, e che vedrà le Amministrazioni comunali impegnate attivamente ed a fianco dell’Amministrazione finanziaria nello scambio di dati “sensibili” legati a posizioni potenzialmente a rischio di evasione e di elusione fiscale. Nello specifico, i Comuni della Provincia che hanno aderito, oltre a Piacenza, sono i seguenti: Rottofreno, Sarmato, Travo, Castel S.Giovanni, Coli, Gazzola, Besenzone, Calendasco, Caorso, Castell’Arquato, Pecorara, Podenzano, Ponte dell’Olio, Monticelli d’Ongina, Gossolengo e Ziano Piacentino.

Evasione fiscale: alleanza Comuni-Entrate in Emilia Romagna

Tempi duri per gli evasori fiscali che risiedono in Emilia Romagna. L’Agenzia delle Entrate e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani dell’Emilia Romagna, infatti, aprono in merito la strada al federalismo fiscale con una vera e propria alleanza anti-evasione che vede impegnato sia il Fisco, sia i Comuni che eserciteranno un ruolo attivo nell’individuare i possibili casi di evasione fiscale. Non a caso, una “task force” di quindici membri, di cui undici funzionari dell’Agenzia delle Entrate, e quattro esperti dell’ANCI della Regione Emilia Romagna, ha predisposto un dossier operativo, destinato ai dipendenti del Comune, per la raccolta dei dati “sensibili” attraverso delle apposite “check list”. Allo stato attuale, i comuni dell’Emilia Romagna che hanno aderito all’alleanza anti-evasione sono ben 116; tra questi, spiccano città come Bologna, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Ferrara e Cesena, ma, in accordo con una nota emessa dalla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna, ci sono anche centri di rilevanza economica come Carpi, Imola e Faenza dove potenzialmente può annidarsi un elevato livello di tasse evase.