I milionari Usa disposti a pagare maggiori tasse

La notizia arriva direttamente dall’America, mentre qui in Italia si parla ogni giorno di balzelli fiscali troppo alti e quasi impedenti alla crescita del Paese, negli Stati Uniti ci sono almeno un centinaio di milionari che invece vorrebbero pagarne di più e hanno scritto al governatore dello stato Andrew Cuomo. Questa strana (almeno per noi) iniziativa, presa da circa cento facoltosi abitanti chiedono di prolungare la cosiddetta tassa per i milionari, un provvedimento che sarebbe dovuto scadere ad aprile che preleva una sovrattassa sugli individui che guadagnano più di 200.000 dollari all’anno e le famiglie con un reddito sopra i 300.000. La domanda viene spontanea; perchè? La ragione è che vogliono fare la loro parte per aiutare lo stato ad affrontare la crisi di bilancio, una ragione sociale quindi.

Gestione Separata: aliquote congelate per il 2011

In molti si aspettavano per l’anno 2011 un’ulteriore innalzamento delle aliquote contributive, da parte degli iscritti alla Gestione Separata. Una recente circolare dell’Inps ha chiarito le idee, spiegando che le aliquote, per il 2011, sono state congelate alle percentuali valide nell’anno fiscale appena archiviato. La Gestione Separata è un fondo pensionistico finanziato con i contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati, nata negli anni novanta, dopo la riforma del sistema pensionistico, anche nota come riforma Dini. La gestione separata ha assicurato la tutela previdenziale a categorie di lavoratori fino ad allora escluse, come per esempio i lavoratori con contratto a progetto.

Campagna 005: giornata mondiale per introdurre tassa su transazioni finanziarie

Oggi in piazza Montecitorio è andata in scena la manifestazione organizzata dalla ‘Campagna 005‘, che chiede l’introduzione di una tassa dello 0,05 per cento, sulle transazioni finanziarie.

Questa azione – ha sottolineato Andrea Baranes, portavoce della ‘Campagna 005′ – simboleggia cio’ che sta accadendo a livello internazionale, con la finanza che specula sull’economia reale a danno della societa’ e la politica italiana ancora incerta sulla fattibilita’ di introdurre la tassa che scoraggerebbe la speculazione internazionale, ridarebbe stabilita’ al sistema economico internazionale e recupererebbe risorse da utilizzare per misure di risanamento sociale, sia a livello nazionale sia mondiale.

Tassare top manager per aiutare i giovani

Togliere ai ricchi per dare ai poveri é la celebre attività di un eroe popolare inglese che, nella moderna versione della leggenda, appunto ruba ai ricchi per dare ai poveri. Sembra  anche il motto della nuova proposta Fisac-Cgil: tassare al 5% i redditi di top manager, allo scopo di istituire un fondo che raccolga 8,4 miliardi di euro da destinare al finanziamento di un piano triennale per l’occupazione giovanile. Si cercherà in questo modo di incentivare la stabilità del lavoro per circa 300mila giovani, cercando anche premiare le imprese che assumono con lavoro stabile e contratto nazionale.

Italia lontana dal federalismo: 80% tasse va allo Stato

Il federalismo fiscale permette di instaurare una proporzionalità diretta fra le imposte riscosse in una determinata area territoriale del paese (ad esempio le regioni e i comuni) e le imposte effettivamente utilizzate dall’area stessa attraverso per esempio, l’erogazione di servizi. Tale sistema, di cui si discute in Italia ormai da tempo non é stato ancora attuato, nel nostro Paese infatti, circa l’80% delle tasse versate annualmente dai cittadini finiscono nelle casse dello Stato. Sono i dati rilevati dal “Centro Studi Sintesi” di Venezia per verificare il grado di decentramento fiscale nei principali Paesi europei. Lo studio ha focalizzato l’obiettivo su due Paesi federali (Germania e Spagna) e due non federali (Francia e Italia). In Italia è emerso che il 79,1% delle entrate tributarie si riferisce alle amministrazioni centrali, mentre il rimanente 20,9% è costituito dai tributi che sono propri di Regioni ed enti locali: Irap, Ici, addizionale Irpef, tassa automobilistica, tassa asporto rifiuti.

Riforma fiscale: taglio spesa pubblica, meno tasse sul lavoro

Nelle ultime ore, Emma Marcegaglia presidente di Confindustria si é espressa sulla crisi che attanaglia il Paese, dichiarando che l’Italia e’ in preda alla paralisi e l’iniziativa del governo non c’e’, in un momento difficilissimo dell’economia. Quanto alla possibilità di andare a votare Emma Marcegaglia sottolinea:

Continuo a pensare che andare a votare in questa situazione è molto complicato. Resto dell’idea che non si debba andare alle elezioni, perché ad aprile c’é il piano di crescita e competitività da approvare in Europa. Abbiamo bisogno di serietà e che si facciano le cose per il Paese.

Riforma del fisco e un piano di ripartenza del paese che attraversa, a dispetto di quel che il governo dice, una profonda crisi, sono queste le priorità del numero uno di Confindustria. La disoccupazione è la più alta di sempre, il tasso di disoccupazione è salito all’8,3% a settembre dall’8,1% di agosto. Da sottolineare il continuo aumento della disoccupazione giovanile: a settembre si è attestata al 26,4% dal 25% di agosto.

In Usa abbattimento tasse per permettere assunzioni

E’ questa l’intenzione del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama: un taglio delle tasse per le imprese con l’obiettivo di favorire la ricerca e agevolare la creazione di nuovi posti di lavoro. A quasi tre anni dall’inizio della crisi che ha colpito l’economia globale, gli Stati Uniti appaiono sempre più esposti a ricadere nella recessione. La “velocità di stallo”, un tasso anemico di crescita che, se perdurasse, potrebbe portare al crollo dell’economia preoccupa il Presidente e gli analisti.

Ho intenzione di tagliare le tasse alle imprese americane – ha detto Obama nel consueto discorso del sabato alla radio -, cosi’ che possano investire in nuovi macchinari e tecnologie e assumere piu’ persone. Occorre creare un regime fiscale agevolato ”permanente” per le imprese che investono in ricerca e innovazione, dato che creano posti di lavoro e promuovono nuove idee e tecnologie.

Bini Smaghi: non è il momento di tassare le banche

Non c’e’ unanimita’ tra i 27 ministri finanziari dell’Unione europea sul prelievo sulle banche che dovrebbe finanziare il fondo anticrisi, c’è chi dice sì alla tassa, ma diverse sono le posizioni sulle modalita’ applicative. La Banca centrale europea ha voluto ieri lanciare un messaggio, subito dopo un vertice governativo a Bruxelles: le prime proposte per rafforzare il Patto di Stabilità non sono sufficienti e vanno rese più stringenti, inoltre é fuori luogo la possibilità di introdurre nuove tasse sulle banche in un momento in cui le istituzioni finanziarie sono chiamate a nuove e urgenti ricapitalizzazioni.

Equitalia: rateazione con simulatore di calcolo online

Per chi ha con Equitalia dei debiti tributari da saldare, può tornare utile far uso di un apposito simulatore di calcolo, presente sul sito Internet www.equitaliaonline.it, che permette di conoscere il numero massimo di rate, ed il loro importo, che l’Adr, l’Agente della Riscossione, può andare a concedere in funzione del debito residuo. E visto che proprio il numero delle rate dipende sia dall’importo del debito residuo, sia dalla natura del soggetto che richiede la rateazione, Equitalia ha predisposto online tre diversi simulatori di calcolo. Il primo riguarda le rateazioni di importi fino a 5 mila euro indipendentemente dalla natura del soggetto; il secondo riguarda le persone fisiche e le ditte individuali in regime semplificato per importi del debito residuo sopra i 5 mila euro; il terzo ed ultimo simulatore di calcolo online riguarda invece, sempre per importi del debito residuo sopra i 5 mila euro, le società e le ditte individuali in contabilità ordinaria. Di conseguenza, in base alla casistica in cui si rientra, il contribuente può andare a simulare il proprio piano di rateazione inserendo ed impostando tutti i dati che l’applicativo richiede.

Usa: taglio tasse a imprese che assumono

Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti a luglio si é attestato al 9,5%, invariato rispetto a giugno. I dati sono stati diffusi dal U.S. Bureau of Labor Statistics. Leggeremente migliore delle stime (9,6%), il risultato non é comunque confortante. Sempre a luglio negli Usa sono stati persi 131mila posti di lavoro nei settori non agricoli, quasi il doppio rispetto alle attese (73mila). Solo il settore privato ha registrato un miglioramento: gli occupati sono aumentati di 71mila unità. Nella prima settimana di 7 agosto le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a quota 484 mila contro le 482 mila della settimana precedente. Obama ha quindi pensato di dare un taglio tasse alle imprese che assumono. Lo rende noto il dipartimento Usa del Lavoro. L’aumento in questo caso è superiore alle attese degli analisti che prevedevano un calo a quota 465 mila e il dato è il più alto dalla metà dello scorso febbraio.

Bonanni e riforma fiscale: occorre tassare i consumi

Allo scopo di sostenere i redditi, Raffaele Bonanni, sindacalista italiano segretario nazionale della CISL, propone l’abbassamento delle aliquote ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Per compensare il mancato gettito fiscale, propone di spostare la tassazione sui consumi, per un intervento ispirato dall’equità perché chi consuma di più ha anche di più, sottolinea il segretario. Ma non solo aumenti, il leader ritiene che siano necessarie misure per bloccare il caro benzina agendo sull’Iva in modo da abbassarla quando il prezzo del carburante sale, ma anche intervenendo sulla tasse fisse che dobbiamo pagare sulla benzina, ovvero le accise, molte delle quali pesano sulla benzina da lungo tempo.

Equitalia: le tasse si pagano a rate

Il cosiddetto decreto milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri permette ai soggetti privati e alle imprese in serie difficoltà economiche (a causa soprattutto della crisi) di pagare le tasse e le imposte al Fisco mediante rateazione. Le tasse si pagano a rate per scelta ma soprattutto per necessità, visto che a tale formula accedono famiglie ed imprese in difficoltà economica che possono dilazionare i pagamenti anche fino a ben 72 rate mensili, ben sei anni. In molti casi, proprio grazie alla rateizzazione si salvano molte imprese dal fallimento. La facoltà di accesso alla rateizzazione è collegata ovviamente a uno stato di temporanea situazione di obiettiva difficoltà del destinatario della cartella di pagamento a causa di una carenza temporanea di liquidità finanziaria, crisi aziendale o altro motivo.

Siniscalco: Meno fisco sul risparmio

Domenico Siniscalco, ex ministro dell’Economia, attualmente vice presidente di Morgan Stanley international, country head per l’Italia, ed anche presidente di Assogestioni (l’associazione delle società italiane del risparmio), torna a parlare di crisi nella quale vengono confermate le teorie economiche e dall’oculatezza che contraddistingue gli italiani. L’oculatezza infatti se da una parte protegge dai rischi, dall’altra può frenare lo spirito di investimento e rallentare la crescita economica.

Le difficoltà stanno assottigliando i flussi di risparmio? – chiede Siniscalco – Vuol dire che sta svolgendo la sua funzione precauzionale di ammortizzatore della crisi nei bilanci delle famiglie e delle piccole imprese. Occorre aiutare le famiglie a risparmiare meglio, un impegno che deve coinvolgere l’amministrazione pubblica al pari dell’industria del risparmio.

Moratoria fiscale per aiutare gli artigiani

Nel nostro Paese, a causa della chiusura di ben 52 mila botteghe artigiane, sono stati persi negli ultimi tre anni in tale settore la bellezza di 108 mila posti di lavoro. A fornire questo dato è stata Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, nel sottolineare la necessità di inserire anche l’artigianato tra i settori in crisi, e di fare in modo che il Governo a loro favore adotti una moratoria fiscale che, inoltre, porti ad un’estensione degli ammortizzatori sociali e di tutte le altre misure straordinarie a favore delle professioni e del settore delle arti. D’altronde l’artigianato è un settore di spicco per il nostro made in Italy nel mondo, ragion per cui secondo Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani occorre intervenire agendo, tra l’altro, sia sulle agevolazioni per quel che riguarda l’accesso al credito, sia sulla leva fiscale.