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Fisco: secondo la Cgia più tasse e meno benessere

Che in Italia le tasse siano piuttosto alte sono d’accordo un po’ tutti. Su questo argomento si discute ormai da tempo e alcuni sostengono sia una delle cause dell’evasione: come si può aspettare che un cittadino “doni” quasi la metà dei suoi guadagni allo Stato? Ma i cittadini italiani, rispettosi della legge, pagano, pur storcendo il naso, sapendo però che saranno “ricompensati” da una spesa sociale degna di tale balzello. I resoconti però non sono così felici, parla la Cgia di Mestre: su ciascun italiano grava un peso tributario annuo di 7.359 euro, mentre in Germania la quota pro capite tocca i 6.919 euro.

I dati elaborati dalla Cgia di Mestre confrontano le tasse italiane con quelle delle principali nazioni d’Europa. Gli italiani tra spese per la sanità, l’istruzione e la protezione sociale ottengono dallo stato appena gli 8.023 euro, i francesi 10.776 e i tedeschi 9.171. Parlando di saldo, vale a dire la differenza pro capite tra quanto ricevuto in termini di spesa e quanto versato in termini di tasse, per i francesi è positivo e pari a 3.339 euro, peri tedeschi pari a 2.251 euro, per gli italiani solo 664 euro pro capite.

La situazione in Italia è fortemente sconfortante – sottolinea il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi – perché dimostra ancora una volta come, pur in presenza di un peso tributario tanto elevato, nel nostro Paese non vengano destinate risorse adeguate per la casa, per aiutare le famiglie indigenti, i giovani, i disabili e chi vive ai margini della società. E’ evidente quindi a tutti che le tasse così elevate nel nostro Paese sono la conseguenza di una spesa pubblica eccessiva. E’ innegabile che il problema dell’evasione fiscale pesi sull’Italia. Ma allora sarebbe anche opportuno studiare una strategia efficace affinché venga fatta emergere l’economia sommersa e si faccia pagare anche chi è completamente sconosciuto al fisco.

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