Condono fiscale: il processo verbale di constatazione non è automatico

Il processo verbale di constatazione è uno dei momenti più importanti che va a contraddistinguere le controversie di cui sono protagonisti i contribuenti: secondo la Corte di Cassazione, tale notifica non è sufficiente per l’avvio automatico della fase giudiziaria in questione, come è emerso chiaramente da una sentenza che ormai risale a quasi due settimane fa. Nello specifico, questo vuol dire che il condono fiscale non può partire in automatico in presenza del pvc, dato che le sanatorie di questo tipo non sono affatto delle liti pendenti.

Scudo fiscale: giro di vite sui falsi rimpatri

In materia di scudo fiscale è scattato il test relativo alla verifica. A darne notizia in data odierna, venerdì 8 ottobre 2010, è stata l’Agenzia delle Entrate che al riguardo ha annunciato che è pronto il relativo vademecum per gli uffici del Fisco che, in sede di controllo, potranno tra l’altro andare a caccia dei falsi rimpatri caratterizzati, ad esempio, da attività patrimoniali o finanziarie che siano state valorizzate rispetto al reale in misura superiore; oppure sempre attività patrimoniali o finanziarie che, in sede di rimpatrio giuridico, non sono state affidate ad intermediari del nostro Paese; oppure ancora operazioni di scudo fiscale inerenti attività finanziarie o patrimoniali dichiarate ma che poi in effetti non sono stare realmente trasferite in Italia. In merito alle criticità sopra citate, l’Agenzia delle Entrate, ed in particolare gli Uffici nelle fasi di “verifica“, porranno maggiormente l’attenzione sia sulle modalità di rimpatrio, sia sulla natura delle stesse attività rimpatriate.

Multe Roma: i risultati del concordato

Dal cosiddetto “concordato” sulle multe per infrazioni al Codice della Strada, il Comune di Roma, a conclusione del periodo di adesione da parte dei cittadini della Capitale, ha incassato quasi 28 milioni di euro. A darne notizia è stata proprio l’Amministrazione comunale nel sottolineare come quasi 110 mila romani abbiano così potuto sanare le vecchie posizioni aperte su multe elevate fino alla data del 31 dicembre del 2004. Nel dettaglio, il Comune di Roma ha incassato poco più di 1,84 milioni di euro dagli automobilisti multati a Roma ma residenti altrove, e quasi 25,8 milioni di euro dal mini-condono con lo sconto su multe elevate nella Capitale ai residenti. Chi ha aderito al concordato ha potuto sanare le multe pregresse non pagate con uno sconto pari a ben due terzi dell’importo originario visto che sono stati azzerati gli interessi che nel frattempo erano maturati e che nel frattempo avevano fatto raddoppiare e spesso triplicare l’importo dovuto e indicato sulle cartelle di pagamento.

Condono e scudo fiscale: grandi evasori più ricchi

E’ giusto andare avanti nel nostro Paese a colpi di condoni e di scudi fiscali? Ebbene, secondo il Presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, quella dei condoni e degli scudi è una stagione che nel nostro Paese occorre chiudere al più presto visto che in questo modo altro non si fa che arricchire i grandi evasori. Il Presidente dell’Associazione sottolinea inoltre come quello dell’evasione fiscale sia diventato nel nostro Paese, purtroppp, lo sport più praticato dagli italiani. E allora, come sovvertire questa situazione critica? Ebbene, secondo Vittorio Carlomagno occorre innanzitutto rendere la tassazione meno opprimente abbassandola di cinque punti percentuale; dopodiché occorre anche tagliare gli sprechi di denaro pubblico, migliorare la qualità dei servizi resi dalle Amministrazioni Pubbliche, ed istituire dei premi/incentivi a favore del personale dell’Amministrazione finanziaria dello Stato ogni volta che grazie al loro operato le grandi imprese vengono pizzicate ad evadere il Fisco.

Equitalia: Napoli, Giudice di Pace in collegamento telematico

Al fine di poter alleggerire il contenzioso per quel che riguarda le sanzioni da violazione del codice della strada, nella città di Napoli è partita l’alleanza istituzionale che metterà in collegamento telematico il Giudice di Pace. A darne notizia è Equitalia a seguito della stipula martedì scorso, 4 maggio 2010, di una apposita convenzione tra Equitalia, in presenza del direttore generale Marco Cuccagna, il Giudice di pace, il Comune di Napoli, il Ministero della Giustizia, in presenza del Ministro, Angelino Alfano, ed il Prefetto di Napoli con l’obiettivo di mettere in collegamento telematico il Giudice di Pace nell’arco di dodici mesi in modo da alleggerire sensibilmente il contenzioso legato alle multe stradali. Le condizioni dell’accordo, in particolare, sono a livello strategico le stesse di quelle siglate con un accordo a Roma, e mirano a fare in modo che si evitino, da parte di Equitalia Polis, procedure esecutive da avviare e cartelle di pagamento da notificare a carico di chi contro una multa ha provveduto a presentare un apposito ricorso al Giudice di Pace.

Scudo fiscale e condono: servono solo a favorire i grandi evasori

Quali sono nel nostro Paese i vantaggi legati alla messa a punto periodicamente di condoni e di scudi fiscali? Ebbene, sul tema Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani non ha dubbi, ed afferma, in accordo con le dichiarazioni del Presidente Vittorio Carlomagno, che questi servono a conti fatti a favorire i grandi evasori. Per l’Associazione è arrivato il tempo di dire basta, di chiudere la stagione dei condoni e delle “sanatorie” visto che, se un obiettivo poteva essere al riguardo quello della lotta all’evasione fiscale, allora la battaglia è stata clamorosamente persa. Contribuenti.it, infatti, rivela come anche lo scorso anno l’evasione fiscale nel nostro Paese sia cresciuta registrando una crescita addirittura a due cifre e pari all’11,5%. Questa percentuale emerge da un’indagine che KRLS Network of Business Ethics ha realizzato per Contribuenti.it prendendo a riferimento i dati che sono stati divulgati in tutta Europa dalle Polizie tributarie.

Multe Roma: termini ampi per adesione al “concordato”

Per aderire a Roma al “mini-condono“, definito anche “concordato”, sulle multe per infrazione al Codice della Strada emesse fino al 2004, ci sono termini sufficientemente ampi. Il Comune di Roma, infatti, ha reso noto che il termine ultimo per aderire è fissato al 15 maggio 2010, mentre Equitalia Gerit, nel frattempo, invierà tra gennaio e febbraio 2010 le relative cartelle di pagamento con gli importi delle multe ribassati grazie proprio al mini-condono che garantisce una riduzione, spesso molto ampia, degli importi originari. Per aderire al “concordato”, quindi, ci sono tempi comodi, dai due ai tre mesi, e c’è allo stesso modo tutto il tempo per poter valutare.

Evasione fiscale: per l’Italia è sempre primato europeo

L’Italia in Europa, ma c’era da aspettarselo, detiene un primato tanto grave quanto triste, ovverosia quello dell’evasione fiscale; il nostro Paese, con ripercussioni negative sia sull’economia, sia sull’equità fiscale, si porta infatti dietro questo problema da decenni e le forze al Governo, di qualsiasi colore, in questi anni non sono riuscite a conti fatti a risolverlo. Non a caso, secondo quanto rivela Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani -, in base ad un’indagine condotta su scala europea e sulla base dei dati delle Polizie tributarie, l’evasione in Italia continua a crescere, al punto che la quota di reddito imponibile che non viene dichiarato è in media pari al 51,2%.

Multe Roma: Giudice di Pace in rete nel 2010

A partire dal prossimo anno a Roma la gestione del contenzioso sulle infrazioni legate al Codice della Strada sarà più rapida ed efficiente; questo perché entro il 2010 il Giudice di Pace sarà in rete con la conseguenza che, ad esempio, riguardo all’accoglimento dei ricorsi sulle multe, le comunicazioni diventeranno tempestive e si eviteranno disguidi specie quando la gestione dello stock di multe diventa elevata. In merito lunedì scorso, il Comune di Roma, Equitalia S.p.A. ed il Ministero della Giustizia hanno provveduto a stipulare, in Campidoglio, una convenzione che non è altro che l’atto esecutivo di un’intesa siglata nell’agosto scorso per portare il Giudice di Pace in rete attraverso il “SIGP”, il Sistema Informativo dei Giudici di Pace. Il “SIGP” che, in base alla convenzione dovrà essere sviluppato e reso operativo entro un termine massimo di tredici mesi, permetterà di conseguenza di alleggerire notevolmente la gestione del contenzioso in materia di infrazioni al Codice della Strada.

Multe Roma: come pagare quelle dal 2005 in poi

A Roma le cartelle di pagamento riguardanti le multe inflitte dal 2005 in poi devono essere pagate entro i termini di scadenza, ma in ogni caso, grazie a nuove regole in vigore a seguito dell’emanazione di una Circolare da parte dell’Amministrazione capitolina, è possibile chiederne la rateizzazione. La modalità di pagamento rateale, da richiedere in forma esplicita, comporta l’applicazione di interessi contenuti, pari al 3% annuo; la richiesta deve essere formulata compilando un modulo specifico, presente anche sul sito Internet del Comune di Roma, e deve essere spedita o a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure con invio a mezzo fax. Nel caso in cui la cartella preveda il pagamento di importi legati a multe fino al 31 dicembre 2004, ed importi relativi ad infrazioni dall’1 gennaio 2005, questi ultimi devono essere saldati o entro i termini di scadenza o con rateazione come sopra descritto, mentre per quelli fino al 2004 occorre effettuare una separazione del debito tributario in scia al fatto che su tali multe l’Amministrazione di Roma ha aderito al mini-condono predisposto dal Governo.

Economia sommersa: l’imponibile evaso continua ad aumentare

Nel nostro Paese anche quest’anno l’imponibile evaso sta aumentando con un ritmo di crescita che, da gennaio a luglio 2009, sfiora il 10%; a rilevarlo è KRLS Network of Business Ethics, che ha effettuato in merito una stima per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani. Nel dettaglio, l’imponibile su base annua evaso nel nostro Paese sfiora oramai il livello dei 350 miliardi di euro, con conseguenti minori introiti per l’Erario stimati in ben 135 miliardi di euro; trattasi di cifre che, se recuperate, non solo darebbero una bella sistemata ai conti pubblici, ma garantirebbero più servizi ai cittadini, più sostegno alle famiglie e più aiuti ai più deboli, in special modo ai disabili ed ai non autosufficienti. E invece, il “vizietto” di evadere le tasse, nonostante i recenti risultati comunicati dalla Guardia di Finanza per l’anno in corso in materia di lotta e contrasto all’evasione, a quanto pare tra gli italiani, quelli furbi, resta ben radicato.

Evasione fiscale: l’Italia “primeggia” in Europa

Quello dell’evasione fiscale nel nostro Paese è diventato negli anni un vero e proprio “sport nazionale”, al punto che tale modello viene esportato ed è frutto di imitazioni all’estero. Non a caso, secondo quanto emerge da un’indagine effettuata da Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, il nostro Paese è primo nella speciale classifica europea del maggior reddito in termini percentuali non dichiarato; il tasso di imponibile non dichiarato, secondo quanto emerso dai dati a cura delle Polizie tributarie dell’UE, è in Italia pari al 51%, ben più alto della Romania che, con il 42,7%, è al secondo posto; al terzo, al quarto ed al quinto posto ci sono la Bulgaria, l’Estonia e la Slovacchia. Insomma, in materia di evasione fiscale l’Italia batte in solitario i Paesi dell’Est Europa, ma quali sono le categorie economiche ed i soggetti che più di tutti evadono il fisco?

Scudo fiscale: 50 miliardi di euro pronti al “rientro”

A quanto ammonteranno i capitali illegalmente esportati all’estero che “rientreranno” nel nostro Paese attraverso lo strumento dello scudo fiscale? Ebbene, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, a conclusione di un convegno tenutosi venerdì scorso a Napoli, dal titolo “Equità fiscale in Italia”, ha reso noto che i capitali pronti al “rientro” sono stimabili in ben 50 miliardi di euro. L’Associazione, tra l’altro, ricorda come con lo scudo fiscale sarà possibile non solo “sanare” l’esportazione e la detenzione illegale di capitali all’estero, ma anche gli yacht ed i beni immobili a condizione che si trovino in uno dei Paesi dell’Unione Europea. Vittorio Carlomagno, Presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, fa presente tra l’altro come per anni le famiglie e le imprese ricche e ricchissime del nostro Paese siano riuscite a sfuggire al Fisco italiano, ragion per cui, al fine di contrastare efficacemente l’evasione fiscale, è arrivato il momento di provvedere ad aggiornare il “redditometro”. Inoltre, KRLS Network of Business Ethics stima che solo negli ultimi cinque anni le prime cento imprese più importanti del nostro Paese, avvalendosi dei conti offshore, sono riuscite a pagare il 5% in meno di tasse all’erario.

Scudo fiscale: serve l’approvazione dell’UE

In linea con quanto emerso negli ultimi giorni, il Governo ha inserito nel Decreto fiscale un emendamento che reintroduce in Italia lo “scudo fiscale“, ovverosia quello strumento che serve per far rientrare dall’estero i capitali illecitamente esportati. Quella odierna in merito è stata una giornata movimentata a livello politico, visto che da un lato l’Esecutivo ha cercato di giustificare tale scelta, mentre dall’altro l’opposizione, con in testa il Partito Democratico e l’Italia dei Valori, ha attaccato senza riserve la maggioranza di Governo sottolineando come tale strumento sia a conti fatti non solo un condono vero e proprio, ma anche un regalo ai più furbi a danno dei cittadini che invece pagano onestamente le tasse. Altrettanto accesa è stata anche la conferenza stampa tenuta da Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, il qualche ha avuto uno scambio di idee un po’ “fuori dagli schemi” con un corrispondente americano.