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Servizi fiscali online: Ocse promuove l’Italia a pieni voti

A fronte di un investimento pari al 3,9% delle risorse disponibili, il Fisco in Italia è al top per quel che riguarda l’IT, ed in particolare l’informatizzazione dei servizi fiscali online. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate in accordo con le ultime rilevazioni effettuate dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo (Ocse) che promuove di conseguenza con le sue tabelle l’Italia a pieni voti. Nello specifico, il Fisco con una quota contenuta di investimenti ha conseguito il 100% per quel che riguarda l’informatizzazione dei servizi, mentre Paesi europei come la Francia, nonostante una quota di budget annua del 9,4% destinata all’IT, vedono i contribuenti individuali accedere ai servizi a portata di mouse solo per una quota del 20%, solo il 40% per le società  e addirittura il 14% per quel che riguarda i professionisti.

L’Italia condivide in Europa il primato “zero carta“, ovverosia quello della completa informatizzazione dei servizi e dei documenti fiscali, con la Danimarca che, pur tuttavia, in accordo con le tabelle rese note dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo, spende per l’IT il 17% delle risorse a disposizione, ovverosia quattro volte tanto rispetto al nostro Paese. Di conseguenza, per i servizi fiscali online in Italia, come mette in risalto l’Amministrazione finanziaria, la definizione ottimale risulta essere quella di “spendi meno ed ottieni di più“.

E se Italia e Danimarca si dividono il tetto del mondo per l’informatizzazione fiscale, a seguire c’è il Cile che, a fronte di investimenti di risorse contenute, pari al 5,1%, ma sempre superiori al Fisco in Italia, riesce ad offrire i documenti in formato digitale ed i servizi in modalità telematica con una percentuale del 97%. A seguire, in questa speciale classifica dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo (Ocse) c’è l’Islanda che è in grado di offrire documenti fiscali digitalizzati e servizi online per una quota pari al 93% del totale.