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Scudo e “moralità” fiscale

Cos’è lo scudo fiscale? Se ne sente ormai parlare tantissimo e forse non sono pochi coloro che non sanno precisamente di cosa si tratti. Partiamo dai paradisi fiscali. Chi ha deciso di non pagare le tasse ha depositato capitali stranieri all’estero e quindi in Italia é considerato evasore.

Lo stato italiano però può attuare una politica di rintracciamento di queste persone e quindi applicare grosse sanzioni. Ovviamente questo ha dei costi per lo Stato, ecco perchè il governo sta optando per lo scudo fiscale: esso consiste in una piccola multa (5% dei capitali) che dovranno pagare coloro che decidono di far rientrare i capitali in Italia. Pagando, i cittadini e il loro capitale saranno regolarizzati. Ammontano a quasi 300 miliardi di euro i patrimoni detenuti all’estero dagli italiani che potrebbero essere rimpatriati tramite la manovra.

Potrebbe essere una maniera efficiente di recupero del denaro? Lasciamo spazio ai commenti in fondo al post. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, interviene sul provvedimento che sarà oggi in aula alla Camera e spiega che la decisione del governo è dovuta a ragioni di concorrenza internazionale tra gli scudi dei diversi Paesi:

Se avessimo messo un tasso al 20 o al 30% non sarebbe rientrato nessuno, perché il nostro sistema è un “colabrodo”. Bisogna far capire alle persone giustamente arrabbiate che questo è un compromesso, un compromesso doloroso. Governare è però fare cose difficili, e quindi non solo scudi ma anche riforme.

In effetti, con una percentuale al 20% non sarebbe rientrato nessuno. E al 5% credete che rientreranno?

Brunetta promette infine una riforma fiscale e precisa che l’intervento riformatore riguarderà l’abbassamento delle aliquote, l’allargamento delle aree di esenzione e la lotta all’evasione.

Il messaggio che si dà è devastante – ha commentato il centrista dell’Udc Bruno Tabacci – si fa capire che conviene evadere.

Per parcondicio ricordiamo anche le celeberrime parole di Berlusconi:

Un cittadino si sente moralmente autorizzato ad evadere quando il prelievo è troppo elevato.

6 commenti su “Scudo e “moralità” fiscale”

  1. Il tema è scottante. Lo stato ha bisogno di liquidità, per aiutare le famiglie, finanziare le imprese, assicurare la cassa integrazione ai disoccupati… e altro ancora. Quindi lo scopo è cercare di far rientrare denaro per assolvere questi “doveri” senza sfondare ulteriormento il debito pubblico, già elevatissimo. Però a mio avviso uno stato dovrebbe sempre utilizzare il pugno di ferro contro qualsiasi reato, e qualsiasi irregolarità; di fronte ad uno stato indeciso, in difficoltà, con molti contrasti interni alla politica, il criminale, o la persona che cerca di eludere le leggi, si sente in qualche modo protetto dall’instabilità e dalla morbidezza dell’apparato sanzionatorio. Protetto quindi, incentivato ad evadere, essendo consapevole che potrà mettersi in regola qualche finestra contenuta in appositi provvedimento del governo. Qui, il problema è grave. Non bisogna mostrarsi tolleranti contro i reati, ma duri e fermi. Noi dobbiamo educare i nostri cittadini a rispettare le leggi, non a trasgredirle e rientrare successivamente, pagando una modesta aliquota. E’ qui il punto. Educare il cittadino al rispetto delle leggi. Le sanzioni vanno inasprite, non indebolite in quanto taluni reati con un apposito giro di vite, caratterizzati da una modesta sanzione, potrebbero giovare alle casse dello stato. Sono profondamente in disaccordo. Prevenire è meglio di curare. Questo semplice proverbio applicchiamolo anche alla realtà. Mattia Ventroni

  2. Il provvedimento dello scudo fiscale è di per sè discutibile, ma sicuramente può essere “tollerato” se visto come uno strumento utile in un momento di grave crisi economica. Tuttavia non è assolutamente tollerabile l’estensione dello scudo fiscale al reato del falso in bilancio in quanto questo, come ha detto bene Casini dell’UDC, favorisce i criminali. Per fortuna che politici seri come Casini hanno votato contro questo provvedimento vergognoso che offende tutti i cittadini onesti che pagano le tasse regolarmente.

  3. L’Italia langue ed il governo che fa? Consente a tutti coloro i quali hanno frodato lo Stato di riportare a casa le fortune perlopiù illecitamente accumulate,conservando l’anonimato ed usufruendo di una sorta di tassazione di vantaggio. Ciò è terribilmente ingiusto nei confronti della maggior parte dei contribuenti che,magari con grandi sacrifici,hanno sempre onorato il fisco. L’auspicio è che almeno nella società civile si apra una seria discussione in merito,dal momento che il Governo,pur godendo di una maggioranza che non ha eguali nella storia della Repubblica,in Parlamento preferisce sottrarsi al confronto celandosi vigliaccamente dietro il voto di fiducia.

  4. L’Italia langue ed il governo che fa? Consente a tutti coloro i quali hanno frodato lo Stato di riportare a casa le fortune perlopiù illecitamente accumulate,conservando l’anonimato ed usufruendo di una sorta di tassazione di vantaggio. Ciò è terribilmente ingiusto nei confronti della maggior parte dei contribuenti che,magari con grandi sacrifici,ha sempre onorato il fisco. L’auspicio è che almeno nella società civile si apra una seria discussione in merito,dal momento che il Governo,pur godendo di una maggioranza che non ha eguali nella storia della Repubblica,in Parlamento preferisce sottrarsi al confronto celandosi vigliaccamente dietro il voto di fiducia.

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