Riguardo alla trasmissione, in via esclusivamente e rigorosamente telematica, del modello Eas, c’è ancora più tempo rispetto al previsto e rispetto all’ultima proroga concessa dall’Amministrazione finanziaria. In data odierna, infatti, l’Agenzia delle Entrate, con un comunicato ufficiale, ha reso noto che il termine di invio del modello viene ulteriormente differito fino a fine anno. I soggetti obbligati alla trasmissione del modello Eas avranno così tempo fino e non oltre il 31 dicembre 2009; la decisione da parte dell’Agenzia delle Entrate è strettamente correlata al fatto che è amplia la platea di soggetti che devono inviare i dati, ragion per cui in merito sono state accolte le richieste formulate dal Forum del Terzo settore.
Acconto Irpef: coniato il codice per il differimento
L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare, nel corso della giornata di ieri, la risoluzione 284/E, un documento molto importante perché è andato a coniare un apposito codice tributo per l’uso in compensazione del credito d’imposta: in particolare, ci si riferisce a quanto viene versato in più attraverso il modello F24 e a tutti quei contribuenti che avevano già effettuato il versamento per intero dell’acconto Irpef di novembre al momento dell’entrata in vigore del cosiddetto “decreto taglia-acconti” (si tratta del Decreto legge 168 del 2009, recante “Disposizioni urgenti in materia di acconti di imposta, nonché di trasferimenti erariali ai comuni”). Per essere più precisi, dunque, il nuovo codice deve essere utilizzato dai soggetti che, avendo versato nella misura ordinaria del 99%, non hanno potuto usufruire della già citata riduzione. Cosa dice il decreto in proposito? Il primo articolo del testo normativo, il quale ha tagliato di venti punti percentuali l’importo relativo all’acconto dell’Imposta Regionale sulle Persone Fisiche da versare entro il 30 novembre (si è arrivati fino al 79%), mette in luce la previsione, per i contribuenti che hanno pagato l’acconto in applicazione della vecchia misura, di usare in compensazione l’eccedenza di versamento.
Acconto IVA: scadenza prorogata al 28 dicembre 2009
Ogni anno, in corrispondenza del 27 dicembre, scade il termine per il pagamento dell’acconto sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) relativamente al quarto trimestre fiscale se si è dei contribuenti “trimestrali”, oppure quella relativa al mese di dicembre nel caso dei contribuenti che versano l’IVA ogni mese, entro il 16, sulle operazioni del mese precedente. Ebbene, visto che quest’anno il 27 dicembre cade di domenica, il termine slitta di un giorno; a comunicarlo in via ufficiale è l’Agenzia delle Entrate, ragion per cui il giorno ultimo per il versamento dell’acconto IVA è quello del 28 dicembre del 2009. L’acconto IVA si paga come al solito con il modello F24 ed utilizzando uno dei seguenti codici tributo: “6035” per i contribuenti che effettuano i versamenti IVA con cadenza trimestrale, ed il “6013” per i contribuenti IVA mensili.
Fringe benefit: l’Aci comunica le nuove tabelle
Sono stati fissati i costi, in chilometri di esercizio, per quel che riguarda le autovetture, i ciclomotori e i motocicli in relazione al 2010: si tratta di tabelle molto importanti, le quali devono essere utilizzate per individuare il reddito in natura delle vetture aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti. I costi sono stati elaborati dall’Aci (Automobile Club d’Italia) e pubblicati in Gazzetta Ufficiale; in questo modo, sarà molto più agevole determinare quello che è l’imponibile fiscale e previdenziale del fringe benefit riguardo questi veicoli, usati per esigenze di lavoro e private. Di solito, si fa riferimento all’articolo 51 del Tuir per la determinazione delle regole speciali forfetarie in questo ambito; in proposito, il quarto comma dell’articolo stabilisce che il valore del fringe benefit è pari al 30% dell’importo relativo alla percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri, somma stimata al netto degli importi eventualmente trattenuti al dipendente. Le tabelle vanno predisposte ogni anno entro il 30 novembre e presentate all’Agenzia delle Entrate, che poi le pubblica entro la fine dell’anno proprio per dar loro valore nell’anno successivo: solitamente, c’è una classificazione in base al tipo di alimentazione e di produzione.
Tassa su internet come canone Rai
Dopo la tassa di possesso del televisore (canone Rai) tra poco potremmo essere costretti a
Fisco giusto per lavoratori e pensionati: proposta Cgil
In Italia serve un fisco più equo, che garantisca un alleggerimento della pressione fiscale a carico di chi le tasse, col prelievo alla fonte, le paga fino all’ultimo centesimo, ovverosia i lavoratori ed i pensionati. Per questo, la Cgil ha messo a punto tutta una serie di proposte finalizzate a riportare in materia di tassazione la giustizia sociale, e per farlo si devono chiaramente mettere in atto non azioni “una tantum“, ma vere e proprie riforme strutturali. In particolare, la proposta della Cgil è basata, in primis, sul recupero di risorse sia attraverso la lotta all’evasione fiscale, sia applicando la tassazione al 20% sulle rendite finanziarie unitamente ad imposte sui grandi patrimoni.
Umbria, Marche e Veneto: nuove direzioni provinciali delle Entrate
Sono dunque tre le regioni italiane coinvolte nella ristrutturazione di oggi dell’Agenzia delle Entrate: è infatti prevista per questa mattina l’attivazione di quattro nuove strutture, per la precisione le Direzioni provinciali di Ascoli Piceno e Fermo nelle Marche, Padova per quel che riguarda il Veneto e Terni in relazione all’Umbria. Si tratta della prima apertura in territorio umbro, mentre nelle altre due regioni le attivazioni salgono a tre. Come funzioneranno queste nuove direzioni? La struttura di Ascoli Piceno verrà sostanzialmente articolata in un Ufficio adibito ai controlli fiscali e in due Uffici Territoriali, uno che avrà sede proprio nello stesso capoluogo e un altro a San Benedetto del Tronto, nella sede in cui attualmente si trova l’ufficio locale. L’altra direzione marchigiana, quella di Fermo, potrà beneficiare di una organizzazione diversa, invece, visto che l’Ufficio per i controlli e l’Ufficio Territoriale saranno concentrati in un’unica struttura che svolgerà entrambi i compiti.
Tredicesima: serve anche per pagare le tasse
Quale uso faranno quest’anno gli italiani della tredicesima? Ebbene, anche se con percentuali diverse, numerose indagini hanno rivelato che gli italiani non sfrutteranno la gratifica natalizia solo per gli acquisti di Natale, o per mettere qualche euro da parte, ma anche e soprattutto per mettere una pezza ai debiti pregressi e per saldare spese obbligate come il bollo auto, il canone Rai, l’assicurazione della macchina e spesso anche le rate di prestiti finalizzati o quelli delle carte di credito revolving, uno strumento di debito che oramai per numerose famiglie, in particolar modo quelle in grossa difficoltà, serve anche per andare a fare la spesa tutti i giorni al supermercato.
San Marino e Argentina stipulano un accordo su scambio informazioni
La piccola Repubblica di San Marino compie un altro importante passo verso la propria trasparenza fiscale: è stato infatti firmato un accordo tra lo Stato, considerato uno dei principali paradisi fiscali, e l’Argentina. L’intesa è stata portata a termine dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Antonella Mularoni, e Ricardo Echegaray, responsabile dell’Amministrazione federale argentina delle entrate pubbliche, tramite una nota in cui viene comunicata l’esclusione di San Marino dalla lista dei paesi che presentano una tassazione bassa o nulla. L’accordo, a questo punto, potrebbe essere una sorta di anticamera alla futura firma del protocollo contro le doppie imposizioni. Si tratta dell’ennesima prova di volontà della Repubblica del Titano nell’ambito della collaborazione tributaria, secondo quanto disposto dai dettami dell’Ocse: l’accordo con la nazione sudamericana si aggiunge a quelli già stipulati con Austria, Belgio, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta e Ungheria, oltre a quelli modificati con Andorra, Francia e Samoa, tra le altre, in relazione allo scambio di informazioni fiscali.
Scudo fiscale: raccolti 100 miliardi
Rientrano nel Belpase ben 100 miliardi con lo scudo fiscale, permettendo allo Stato un gettito di 5 miliardi tramite l’applicazione dell’aliquota del 5% sulle somme rimpatriate. La scadenza per aderire rimane il 15 dicembre, ma fino al 31 dicembre del 2010 potranno essere concluse le operazioni che per motivi non legati alla volontà del contribuente non sono state concluse nei termini di legge.
Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate precisa che dopo la scadenze previste dallo scudo, coloro che verranno scoperti a lasciare patrimoni in paradisi fiscali rischieranno sanzioni molto severe, fino ad un massimo del 480 per cento della maggior imposta dovuta e non pagata. Infatti con lo scudo fiscale sono entrate in vigore norme antievasione più severe.
Evasione fiscale: “stanati” 276 mila furbi in otto anni
Grazie all’ottimo lavoro svolto dalle Fiamme Gialle nel periodo dal 2001 al 2008, la lotta all’evasione fiscale ha portato in Italia ad una media di 50 milioni di euro al giorno di imponibile evaso che è venuto “a galla”. A far presente questo dato è stato Giuseppe Bortolussi della CGIA di Mestre in scia al fatto che in otto anni di lotta e contrasto all’evasione, dal 2001 al 2008, sono stati recuperati la bellezza di 147 miliardi di euro di imponibile a fronte di 276 mila furbi, ovverosia evasori totali o parziali a vario titolo sia nel lavoro autonomo, sia in quello dipendente con le assunzioni in nero. L’Ufficio Studi della CGIA di Mestre ha analizzato l’andamento dell’imponibile evaso dal 2001 al 2008, rilevando come il biennio 2007-2008 sia stato il migliore, e come dai 15,28 miliardi di euro di imponibile evaso ed emerso nel 2001 si sia arrivati, con una crescita dell’80%, ai 27,49 miliardi di euro del 2008.
La Siae pensa a una nuova tassa su pc e cellulari
La Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori) sta esaminando e approfondendo un’iniziativa fiscale collegata al proprio campo operativo: in effetti, la compagnia avrebbe in mente di estendere l’applicazione della tassa che è già in vigore sull’acquisto di masterizzatori, videoregistratori, ma anche personal computer e telefoni cellulari. L’annuncio è arrivato da Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb, nonché presidente di Asstel, l’associazione che rappresenta le imprese operanti nell’ambito delle telecomunicazioni: l’occasione per l’intervento dello stesso Parisi sono state le Giornate di studio marconiane, evento organizzato dalla fondazione Ugo Bordoni. Questo discorso è entrato anche nel merito dell’incontro avuto da Parisi presso il ministero dei Beni e delle attività culturali; in particolare, è stato precisato che, proprio a seguito di questo incontro, è stato deciso di ampliare il raggio d’azione del tributo a cui ci riferivamo in precedenza, una imposta che va solitamente a gravare sull’acquisto di apparati di telecomunicazione da utilizzare per duplicare i contenuti (appunto masterizzatori e videoregistratori), insieme a computer e cellulari.
Ue: basta la firma del procuratore per il rimborso Iva
Il procedimento C-433/08 della Corte di Giustizia europea ha portato un po’ di ordine in relazione al rimborso dell’Iva: in particolare, era sorta una controversia che vedeva coinvolte una società olandese di diritto e l’ufficio federale centrale tedesco delle imposte per la mancata accettazione di una domanda di rimborso della stessa compagnia. La sentenza è entrata nell’ambito dell’armonizzazione delle legislazioni degli stati membri. Il contesto normativo di riferimento spiega che per poter beneficiare del rimborso Iva ogni soggetto passivo deve inoltrare presso l’ufficio competente una domanda conforme, a cui allegare poi le fatture e i documenti di importazione. In Germania è previsto che la domanda di rimborso venga presentata entro sei mesi dalla fine dell’anno solare in cui è sorto il diritto al rimborso stesso: la lite fiscale tra la società e il fisco tedesco è stata quindi portata a termine dai giudici europei per verificare se la nozione di “firma” che compare nell’allegato deve essere interpretata in maniera uniforme o se invece vuol dire che essa va firmata obbligatoriamente.
Controlli fiscali: Agenzia Entrate convoca le categorie sugli omessi versamenti
I controlli fiscali, in merito a quelle posizioni anomale sugli omessi versamenti delle tasse da pagare quest’anno, sono in rampa di lancio; l’Agenzia delle Entrate, al riguardo, ha infatti reso noto che l’elaborazione dei dati, finalizzata ad individuare tutte quelle posizioni potenzialmente “a rischio”, è in via di ultimazione. L’obiettivo dell’Amministrazione finanziaria, in particolare, è quello di tamponare una situazione che è grave ed anche preoccupante, vista l’attuale congiuntura, anche per le finanze pubbliche, ma nello stesso tempo si vuole tener conto di quelle realtà imprenditoriali in difficoltà, ed in particolar modo le piccole e medie imprese. Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad inviare delle lettere di convocazione sia agli Ordini professionali, sia alle Associazioni di categoria, al fine di determinare dei percorsi condivisi nell’ambito di un incontro di lavoro.