Home » Agenzia delle Entrate » Acconto Irpef: coniato il codice per il differimento

Acconto Irpef: coniato il codice per il differimento

L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare, nel corso della giornata di ieri, la risoluzione 284/E, un documento molto importante perché è andato a coniare un apposito codice tributo per l’uso in compensazione del credito d’imposta: in particolare, ci si riferisce a quanto viene versato in più attraverso il modello F24 e a tutti quei contribuenti che avevano già effettuato il versamento per intero dell’acconto Irpef di novembre al momento dell’entrata in vigore del cosiddetto “decreto taglia-acconti” (si tratta del Decreto legge 168 del 2009, recante “Disposizioni urgenti in materia di acconti di imposta, nonché di trasferimenti erariali ai comuni”). Per essere più precisi, dunque, il nuovo codice deve essere utilizzato dai soggetti che, avendo versato nella misura ordinaria del 99%, non hanno potuto usufruire della già citata riduzione. Cosa dice il decreto in proposito? Il primo articolo del testo normativo, il quale ha tagliato di venti punti percentuali l’importo relativo all’acconto dell’Imposta Regionale sulle Persone Fisiche da versare entro il 30 novembre (si è arrivati fino al 79%), mette in luce la previsione, per i contribuenti che hanno pagato l’acconto in applicazione della vecchia misura, di usare in compensazione l’eccedenza di versamento.

 

La risoluzione in questione ha pertanto istituito questo codice tributo, il 4035, denominato “Irpef, utilizzo in compensazione del credito d’imposta di cui all’articolo 1, comma 2, Dl 168/2009”: in tale modo, si possono agevolmente sfruttare tutti i maggiori importi a credito già nel momento in cui si dovranno effettuare i prossimi versamenti. Tra l’altro, non bisogna dimenticare che proprio oggi bisogna rispettare l’importante appuntamento con il saldo dell’Ici.

 

Come procedere dunque alla compilazione fiscale? Utilizzando il modello F24, il nuovo codice tributo deve essere inserito nell’apposita sezione “Erario”, più precisamente in corrispondenza delle somme che vengono indicate nella colonna “Importi a credito compensati”: nel modello, inoltre, l’anno di riferimento da dichiarare è l’anno d’imposta a cui si riferisce il credito.