Nella Regione Friuli Venezia Giulia l’Agenzia delle Entrate da un lato, e la Siae – Società Italiana Autori ed Editori dall’altro, hanno annunciato con un accordo di durata triennale di voler fare fronte comune nella lotta all’evasione fiscale ed all’evasione contributiva, ed in particolare nella lotta all’economia sommersa nei settori che riguardano l’intrattenimento e le attività dello spettacolo. L’intesa di durata triennale contro le violazioni fiscali e tributarie, siglata la scorsa settimana nella sede del Comune di Trieste dalla Siae – Società Italiana Autori ed Editori da un lato, e dalla Direzione delle Entrate della Regione Friuli Venezia Giulia dall’altro, punta inoltre a porre un argine a quei fenomeni che innescano la concorrenza sleale tra gli operatori dei settori dell’intrattenimento e dello spettacolo. In questo modo, l’accordo triennale a livello regionale, dopo quello a livello nazionale siglato nello scorso mese di dicembre 2009 tra il Fisco e la Siae – Società Italiana Autori ed Editori, permetterà sia lo scambio, sia la segnalazione di dati e l’invio, da entrambe le parti, di segnalazioni qualificate con l’intento di andare a far emergere situazioni potenzialmente evasive in quanto caratterizzate da possibili irregolarità.
Irap: abolizione per le mini imprese
Qualche anno fa gli agenti di commercio, ma anche i promotori finanziari ed i liberi professionisti, soggetti che di norma non hanno dipendenti e non fanno acquisti di beni strumentali oltre determinate soglie, si sono potuti avvalere dell’esenzione relativa al pagamento dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Ma a seguito di un’ordinanza della Corte di Cassazione, come messo in risalto da Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, l’esenzione Irap, auspicando che l’Amministrazione finanziaria non ostacoli tale decisione, vale anche per le mini imprese, comprese quelle del settore del commercio e dell’artigianato, che sono allo stesso modo organizzate in forma individuale, ovverosia senza dipendenti a carico, ed a fronte di acquisti di beni strumentali per importi inferiori ad una determinata soglia. Secondo il segretario della CGIA di Mestre a vincere è stato il buon senso dopo che per anni la questione relativa al pagamento dell’Irap da parte delle imprese individuali ha portato alla presentazione di ricorsi.
Alemanno eletto sindaco delle tasse a Roma
Il commento arriva dal capogruppo del Pd in Consiglio comunale Umberto Marroni, ed é relativo alla manovra di bilancio 2010 del Campidoglio che sarà votata entro pochi giorni. Con una buona dose di scherno, il capogruppo “elegge” Alemanno “sindaco delle tasse” esprimendo così la contrarietà del gruppo alla manovra che prevede 24 nuove tasse e 12 adeguamenti tariffari.
Alemanno è il sindaco delle tasse – sottolinea Marroni -. La manovra del Comune di Roma aumenta le tariffe e diminuisce i servizi, è un bilancio che punisce famiglie e imprese romane e un inutile accanimento verso i cittadini di questa città. Una manovra fatta solo di tagli e aumenti tariffari, che colpisce pesantemente le famiglie e le imprese romane: un bilancio punitivo per l’economia capitolina.
Entrate: i fanghi agricoli costituiscono due diversi redditi
Una delle fasi più tipiche dell’agricoltura è senza dubbio quella dell’utilizzo dei fanghi, sfruttati soprattutto per le loro proprietà depurative del terreno: è proprio questa caratteristica del prodotto in questione che lo contraddistingue in relazione al suo trattamento fiscale. I fanghi, infatti, consentono di incrementare la fertilità, ma non sono una vera fase della coltivazione, ragione per la quale i compensi che vengono versati da chi possiede il fondo non finiscono nel reddito agrario, ma in due redditi distinti, vale a dire quelli diversi e quelli d’impresa. La conclusione appena elencata è stata resa nota dall’Agenzia delle Entrate mediante la pubblicazione della risoluzione 74/E che risale appunto alla giornata di ieri. Come mai la nostra amministrazione finanziaria ha voluto decidere in questa direzione? I fanghi devono comunque essere smaltiti, vista la loro nocività, ma usati nel modo corretto permettono di beneficiare anche dei loro vantaggi.
Gran Bretagna: aumento fiscale per chi non risparmia energia
Da ora in poi, nelle abitazioni britanniche si comincerà a fare sul serio: gli sprechi di energia non saranno più tollerati, anzi, i proprietari meno virtuosi in questo senso saranno costretti a versare al Fisco tasse più alte. L’incremento tributario non è certo indifferente, visto che sono previste migliaia di sterline in aggiunta alle somme normali per quegli immobili che non risulteranno isolati in modo adeguato. Il risparmio energetico viene dunque visto come una priorità dal governo di Londra, anche se bisogna sottolineare che il ravvedimento sarà sempre possibile; in effetti, il denaro pagato per queste multe potrà essere agevolmente recuperato nel caso di miglioramenti apportati all’edificio. Si sta proprio pensando a tutto per realizzare questa iniziativa, visto che uno specifico programma consentirà di verificare quali sono le zone della casa dove si disperde la maggior quantità di calore, in modo da intervenire prontamente.
Quadro RU: la mancata compilazione non pregiudica il credito
Il credito d’imposta è un diritto che spetta al contribuente che ha provveduto a compilare la propria dichiarazione dei redditi: questo stesso diritto, inoltre, non può venir meno attraverso un giudizio del Fisco quando si siano verificati degli errori di tipo materiale, in particolare quelli relativi al quadro RU. Questa affermazione deriva dall’ultima pronuncia della Commissione Tributaria Regionale del Lazio, la quale ha espressamente sentenziato un caso che vedeva coinvolta una cartella di pagamento ritenuta indebita da parte della Provincia di Roma. La contestazione principale che era stata posta in essere da parte della medesima Agenzia delle Entrate riguardava l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta, il quale spetta ai fini dell’assunzione dei dipendenti, ma nel caso di specie esso non era stato adeguatamente comunicato nel Modello Unico. La tesi che non ha convinto la Commissione Tributaria è stata quella di considerare la mancata compilazione come un errore sostanziale e non formale; proprio per questo specifico motivo, quindi, è stato ritenuto che la deduzione del credito da parte del contribuente non poteva essere resa vana da un comportamento di tale tipo.
Rimborsi Iva: frode carosello sull’asse Bologna – San Marino
Attraverso il classico sistema truffaldino delle cosiddette frodi carosello, una società con sede a Bologna è riuscita ad accumulare, avvalendosi di società compiacenti, la bellezza di oltre 650 mila euro in crediti IVA, maturati in maniera indebita, attraverso la vendita di telefonini che, venduti da Bologna a San Marino poi ripercorrevano la stessa strada in direzione opposta. Questo è quanto rivela la Direzione Regione dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna nel sottolineare come a carico della società bolognese il Fisco abbia scoperto ben 1,3 milioni di euro di rimborsi fiscali non dovuti. In pratica la società di Bologna, operante nel ramo della vendita al dettaglio di apparecchi audio-video, cedeva telefoni cellulari per un controvalore pari a svariati milioni di euro a delle imprese di San Marino con il duplice obiettivo di truffare il Fisco e di vincere la concorrenza.
Il Fisco irlandese riduce il rischio sul transfer pricing
Risale ormai a più di un mese e mezzo fa l’introduzione in Irlanda di una innovativa guida fiscale, volta in particolare a regolare le tematiche legate al cosiddetto transfer pricing: in effetti, le Entrate della nazione britannica hanno introdotto alcune fondamentali novità in questo senso, cercando di venire incontro nella maggior misura possibile ai contribuenti. La legge che ha portato al nuovo regime di transfer pricing, vale a dire il Finance Bill 2010, prevede che le imprese sono tenute a disciplinare e documentare i prezzi di trasferimento che sono stati adottati nel corso delle loro specifiche attività e, inoltre, la lacuna relativa alla forma e ai requisiti da rispetto in tal senso è stata colmata proprio dalla nota in questione.
Evasione fiscale: quando i costi non tornano nel bilancio
Hanno un controvalore pari a ben sei milioni di euro, in provincia di Brescia, le tre vittorie in contenzioso da parte dell’Agenzia delle Entrate presso la Commissione tributaria. A darne notizia è l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel precisare che le tre vittorie in contenzioso sono state ottenute dall’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Salò a seguito di avvisi di accertamento a carico di alcune imprese che operano sul territorio di Brescia. A seguito di una segnalazione da parte della Guardia di Finanza, infatti, il Fisco ha contestato l’emissione di fatture inesistenti da parte di un’azienda edile bresciana che, sulla base dei movimenti bancari, hanno fatto emergere i pagamenti di queste fatture fittizie ed i successivi riaccrediti delle somme che sono stati effettuati dallo stesso soggetto.
Evasione fiscale edilizia con le compensazioni indebite
A Ravenna l’Agenzia delle Entrate ha stanato un’impresa che utilizzava il Fisco come un Bancomat andando a portare in compensazione crediti inesistenti e, di conseguenza, andando ad accumulare nel tempo un vero e proprio tesoretto. L’evasione fiscale scoperta, comprendendo le imposte non versate, le sanzioni e gli interessi, ammonta a ben due milioni di euro che quindi ora l’impresa ravennate, operante nel settore dell’edilizia, dovrà restituire al Fisco a conclusione dei controlli avviati dalla Direzione Provinciale delle Entrate. In particolare, secondo quanto si legge in una nota emessa dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Regione Emilia-Romagna, l’indagine a carico dell’impresa edile è partita nel 2007 con gli “007” del Fisco che hanno rilevato come la ditta da un lato non versava le ritenute sui debiti da lavoro dipendente, e dall’altro andava a portare in compensazione crediti inesistenti sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) andando a creare un doppio danno all’Erario visto che poi il Fisco, in base alle somme che risultavano dalle compensazioni illecite, doveva andare a riversare gli importi agli enti previdenziali.
Ciat: a ottobre si discuterà dei modelli per un fisco più efficiente
C’è grande attesa per la conferenza del prossimo mese di ottobre organizzata dal Ciat: il Centro Interamericano delle Amministrazioni Tributarie ha infatti deciso di riunire a Parigi tutti i propri membri dal 18 al 21 ottobre prossimi, in modo da discutere in maniera approfondita e minuziosa di tematiche tributarie, in particolare dei miglioramenti da apportare all’amministrazione fiscale per ottenere servizi più efficienti e dei nuovi modelli organizzativi da utilizzare. È ovvio che il Fisco francese fornirà un supporto più che valido in questo senso. Dopo l’edizione del 2009 tenutasi a Napoli, l’evento di quest’anno vedrà invece le importanti partecipazioni dei diversi rappresentanti delle nazioni appartenenti all’organizzazione in questione, ma non mancheranno nemmeno gli esponenti della Commissione Europea, dell’Ocse e di tutte quelle organizzazioni che operano a livello internazionale e che sono interessate alle tematiche fiscali. Di cosa si dibatterà con esattezza?
Agenzia delle Entrate e MIUR ancora insieme per la legalità fiscale
“Fisco e Scuola”, il progetto congiunto tra l’Agenzia delle Entrate ed il MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, continua grazie al rinnovo, per la terza volta, firmato da un lato da Attilio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, e dall’altro da Giuseppe Cosentino, Capo Dipartimento per l’Istruzione, affinché i piccoli studenti possano tornare a lezione di fisco e, con l’educazione alla legalità fiscale, essere da grandi degli onesti contribuenti. Intanto, l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni numeri su “Fisco e Scuola”, un progetto che, nato nel 2004, ha portato alla messa a punto di quasi 9.000 iniziative per gli studenti delle scuole medie superiori ed inferiori di tutto il Paese con rappresentazioni teatrali, seminari, convegni, visite guidate presso gli uffici delle Entrate, ma anche laboratori e lezioni in presenza dei funzionari del fisco.
Cartelle di pagamento: sono nulle se manca la motivazione
La sentenza 8071 che la Corte di Cassazione ha provveduto a pubblicare di recente ha messo in luce dei fondamentali chiarimenti per quel che concerne il trattamento fiscale delle cartelle di pagamento esattoriale; in particolare, la suprema Corte è intervenuta per disciplinare in modo adeguato un ricorso che era stato presentato da un contribuente, dato che a quest’ultimo era stata applicata una determinata sanzione pecuniaria, ma senza specifiche motivazioni a supporto. Bisogna in effetti ricordare che quando si parla delle cartelle di pagamento in ambito tributario, è necessario un obbligo di motivazione, soprattutto quando, così come è accaduto nella fattispecie giudicata in tal caso, il soggetto che è tenuto a effettuare il versamento non è a conoscenza delle ragioni dell’irrogazione stessa.
Agenzia delle Entrate e Terzo Settore: il dialogo continua
Il dialogo tra l’Agenzia delle Entrate ed il Terzo settore continua. A farlo presente in data odierna, giovedì 22 luglio 2010, con una nota, è stata proprio l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come il Fisco stia mantenendo fede agli impegni assunti con le realtà del no profit; il tavolo tecnico, infatti, a Roma, presso la sede di via Cristoforo, è tornato a riunirsi al fine di trovare soluzioni condivise in merito alle tematiche inerenti l’attività di enti ed associazioni senza scopo di lucro. Nel dettaglio, il tavolo tecnico, in presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione finanziaria dello Stato, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Forum del Terzo Settore, e dell’Agenzia per le Onlus si è nuovamente riunito per discutere delle problematiche e degli adempimenti legati al controllo degli enti no profit. A conclusione del tavolo l’Agenzia delle Entrate sottolinea come i componenti abbiano espresso soddisfazione per i risultati raggiunti, e come la prosecuzione dei lavori sia stata già fissata a dopo la pausa estiva.