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La pubblicità di una ditta è sempre imponibile, anche come sponsor

La pubblicità che viene realizzata con ogni tipo di comunicazione e che sia idonea a far conoscere alla gente acquirenti e clienti con nomi e recapiti deve essere sempre soggetta all’imposta sulla pubblicità: l’indicazione in questione giunge direttamente dalla Corte di Cassazione, la quale ha accolta un ricorso del Fisco con una sentenza che risale ormai a un mese fa. Che cosa è successo con esattezza? La pronuncia si è resa necessaria alla luce di una faccenda che ha visto coinvolta una spa; in pratica, questa stessa società ha impugnato tre avvisi di accertamento, visto che il suo acronimo era stato utilizzato sui capannoni aziendali e tale elemento ha portato all’assoggettabilità al tributo locale. La spa si è scagliata contro tale trattamento fiscale, chiarendo che la scritta pubblicitaria era stata utilizzata per consentire l’atterraggio ad alcune mongolfiere sportive.


I ricorsi sono poi stati rigettati dalla Commissione Tributaria competente per la provincia, ma si è riusciti a far avanzare la questione fino al giudizio della Suprema Corte; la sentenza 15449 si è occupata proprio della pubblicità realizzata su cartelli per la localizzazione di industrie e negozi. La funzione della pubblicità adottata dalla spa è stata senz’altro informativa, ma è apparso chiaro l’elemento della riconoscibilità del marchio, dunque il trattamento tributario è stato confermato. Anzitutto, la segnalazione del luogo di atterraggio non è in contrasto con la funzione comunicativa delle scritte, uno dei requisiti dell’imposta in questione.  

Inoltre, i segnali che indicano l’industria non possono trovare applicazione neanche in relazione all’esenzione per le insegne di esercizio (si tratta di una disciplina affrontata dal decreto 507 del 1993). Un’ultima disposizione sentenziata dalla Corte è stata quella dell’elemento temporale: la pubblicità, infatti, ha carattere temporaneo, dunque l’accertamento del tributo decorre dal momento in cui la dichiarazione doveva essere effettivamente presentata, così come si può anche evincere dall’articolo 8 del decreto legislativo appena citato.