YouCat è il nome del libro ufficiale della Giornata Mondiale della gioventù 2011, evento che avrà luogo a Madrid tra otto mesi esatti: la sigla identifica per l’appunto lo Youth Catechism, un’agenda ricca di precetti e insegnamenti cristiani, volti a orientare i comportamenti dei più giovani, soprattutto la loro vita all’interno della società e della comunità globale. I riferimenti sono davvero molti e non viene risparmiato nessun argomento. Addirittura, il lavoro di teologi, esperti e degli stessi ragazzi si rivolge all’ambito fiscale e tributario: quale messaggio viene lanciato dunque nei confronti del mondo delle tasse? Il punto 431 parla proprio di tali temi, precisando che i raggiri fiscali sono da considerare alla stregua di un peccato, dato che si provvede a rubare e a sottrarre il proprio contributo allo Stato. La rivisitazione del catechismo in una versione più contemporanea cerca di venire incontro alle fasce di età più giovani, era comunque abbastanza scontato che gli atteggiamenti materiali fossero messi al bando.
Riduzione tasse e aumento dei consumi
Le famiglie italiane hanno bisogno di recuperare potere d’acquisto per poter andare avanti a causa non solo della crisi ma anche dei rincari, delle minori entrate legate a cassa integrazione e licenziamenti che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi due anni. Se le famiglie con figli pagassero meno tasse, spenderebbero di più in edilizia, beni di consumo, trasporti, comunicazioni, sanità e istruzione. Secondo alcuni semplici calcoli relativi a leggi economiche infatti una riduzione delle tasse porterebbe ad un aumento del reddito disponibile e dunque più propensione al consumo. Le risorse che il Paese investirebbe per agevolare le famiglie contribuirebbero a rilanciare l’economia. E’ la conclusione a cui é giunta la ricerca presentata a Roma dall’Associazione nazionale dei tributaristi Lapet, insieme al Forum delle Associazioni Familiari, discutendo sulle conseguenze legate all’introduzione di un fisco amico delle famiglie numerose.
Controlli fiscali spingono in alto le entrate tributarie
Nei primi due mesi del 2011 in Italia, grazie in prevalenza agli incassi legati ai controlli, le entrate tributarie hanno fatto registrare un aumento del 3,8% a 58.674 milioni di euro. A darne notizia in data odierna, venerdì 15 aprile 2011, è stato FiscoOggi.it, il Quotidiano telematico dell’Agenzia delle Entrate, citando il Rapporto delle entrate tributarie di febbraio 2011 pubblicato sul sito Internet del dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia (MEF). La crescita, in particolare, ha riguardato sia gli incassi da imposte indirette, sia quelli da imposte dirette a fronte di rialzi decisamente sopra la media, ad esempio, per le imposte sui giochi con un robusto 20,6%. Luce verde anche per gli incassi da ruoli legati alle attività di controllo e di accertamento fiscale con un rialzo del 44,9% rispetto al primo bimestre dell’anno 2010.
Agevolazioni fiscali per le reti d’impresa
Sono al debutto, a partire dal prossimo mese di maggio 2011, gli sgravi fiscali per le imprese che “fanno squadra”, ovverosia per le reti d’impresa. A darne notizia in data odierna, giovedì 14 aprile 2011, è stata l’Agenzia delle Entrate nel ricordare come l’agevolazione sia stata introdotta con il Decreto Legge numero 78 del 2010, in corrispondenza dell’articolo 42. Al riguardo l’Amministrazione finanziaria dello stato ha emanato un’apposita Circolare, la numero 15/E, grazie alla quale l’Agenzia delle Entrate fornisce proprio alle imprese in Rete, che vogliono fruire dell’agevolazione, i primi chiarimenti su come fare. Inoltre, attraverso due distinti provvedimenti firmati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, diventano operativi sia i modelli che devono essere compilati, sia i tempi e le modalità per poter accedere all’agevolazione che, nello specifico, deve avvenire con trasmissione telematica attraverso l’utilizzo di “AgevolazioneReti“, un apposito software che l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione sul proprio sito Internet a partire dal 20 aprile 2011.
F23: il codice 9NE identifica la riserva siciliana dei Nebrodi
Il Parco Regionale dei Nebrodi è una splendida riserva naturale che comprende ben tre province siciliane, Catania, Messina ed Enna, ma soprattutto i monti omonimi: questa stessa area ha ora raggiunto una rilevanza anche fiscale, visto che l’Agenzia delle Entrate ha deciso di istituire un apposito codice tributo da inserire nel modello F23 per identificare il sostegno al parco. In questo modo, infatti, sarà possibile indirizzare in maniera corretta i pagamenti, i quali sono dovuti all’ente di gestione per le violazioni delle regole relative a paesaggio e ambiente. Entrando nel dettaglio, c’è da dire che il codice in questione è il 9NE, così come emerge chiaramente dalla recente circolare 45/E pubblicata ieri dall’amministrazione finanziaria. Gli enti di questo tipo sono stati introdotti da uno specifico testo normativo, la Legge Regionale 98 del 1981 (“Norme per l’istituzione nella Regione siciliana di parchi e riserve naturali”), il tutto nel pieno rispetto dell’interesse nazionale e delle intese di stampo internazionale, al fine di salvaguardare e proteggere l’ambiente naturale.
Assistenza fiscale: buoni numeri delle Entrate in Toscana
Sono stati oltre 730 mila, nella Regione Toscana, i servizi che lo scorso anno ha erogato ai contribuenti l’Agenzia delle Entrate. A darne notizia nei giorni scorsi è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come anche nella Regione Toscana lo scorso anno a tirare la volata ai servizi siano stati quelli che sono accessibili via Web. Da un anno all’altro, i servizi e le novità con accesso online sono aumentate con la conseguente semplificazione della vita per il contribuente quando arriva il momento di assolvere agli obblighi di natura fiscale. Entrando maggiormente nel dettaglio, nel 2010 in Toscana c’è stato un balzo del 20,5% per quel che riguarda l’assistenza dell’Agenzia delle Entrate in materia di cartelle di pagamento e comunicazioni sulle dichiarazioni fiscali. Anche in Toscana il servizio Civis ha fatto registrare un’annata con il botto visto che le richieste di supporto telematico, da parte dei contribuenti e degli intermediari abilitati, sono state quasi 24 mila.
Unico, invio in ritardo giustificato con la password scaduta
Una delle ultime sentenze della Commissione Tributaria Regionale della Lombardia, la quale risale proprio a quest’anno, ha chiarito alcuni aspetti in merito alla presentazione del modello Unico: in effetti, capita più spesso di quanto si pensi che la dichiarazione dei redditi venga inoltrata in ritardo rispetto alla scadenza fiscale, situazione per cui sono previste sanzioni e ravvedimenti ben precisi. Ma la Ctr in questione ha precisato che le sanzioni pecuniarie non possono essere applicate nell’ipotesi di una presentazione oltre i termini (nello specifico, un periodo superiore ai novanta giorni) che è stata provocata da una password che è di fatto scaduta. Dunque, il caso di specie si riferisce all’invio del documento fiscale attraverso la modalità telematica. Le motivazioni della sentenza sono intuibili, dato che l’errore che è stato preso in esame non può essere punito in base a quanto stabilito dal Decreto legislativo 472 del 1997 (“Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie”: l’articolo 6 parla proprio delle cause di non punibilità).
Lotta evasione fiscale: i risultati nel Lazio
Dalle azioni di lotta e di contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale, lo scorso anno, nella Regione Lazio, sono stati recuperati complessivamente ben 1,6 miliardi di euro. A darne notizia nei giorni scorsi è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio nel sottolineare come le somme riscosse individuino il 15% del totale nazionale recuperato, e come l’incremento delle somme incassate, rispetto al 2009, sia stato pari a ben il 68%. Il tutto a fronte di un ulteriore affinamento delle procedure di controllo e di indagine del Fisco anche nel Lazio, ragion per cui il rapporto tra il numero dei controlli, e gli incassi, si è allo stesso modo impennato; a fronte infatti di un +68% di somme riscosse, i controlli sono cresciuti solo dell’1,5%. Ancor più lampante nel Lazio è il “rendimento” dalle attività antievasione legate alle indagini finanziarie: a fronte di un incremento delle indagini del 16%, infatti, la maggiore imposta riscossa è schizzata del 250%.
Tassa di soggiorno: a Roma previsti 71 milioni di introito
Non sono ancora terminate le discussioni in merito alla cosiddetta “tassa di soggiorno”: il Comune di Roma ha già quantificato i possibili ricavi che potranno essere ottenuti grazie a questo specifico tributo, circa 71,30 milioni di euro che andranno a rimpinguare le casse del Campidoglio e che sono già stati inseriti prontamente nella manovra di bilancio relativa a quest’anno. Il sindaco Gianni Alemanno e l’assessore Carmine Lamanda sono stati i promotori di questo importante annuncio. In realtà, bisogna precisare che le modalità e i termini di applicazione della tassa in questione non hanno ancora una definizione ben precisa, si può dire se ne conosce con certezza soltanto la denominazione ufficiale. Il riferimento normativo principale è però il decreto attuativo del Federalismo Municipale, il quale fa intendere che l’imposta verrà ad essere inserita nella forma più congeniale per i sindaci e le municipalità.
Evasione fiscale: ricchi nullatenenti crescono
Nonostante i risultati in crescita del Fisco per quel che riguarda il recupero delle somme attraverso la lotta all’evasione fiscale, nel nostro Paese continuano a crescere nel 2011, con un ritmo pari a quasi il 7%, i poveri possidenti. A rilevarlo è Contribuenti.it nel far presente come i poveri possidenti siano dei soggetti che non dichiarano nulla al Fisco, o che presentano alle Entrate redditi irrisori, ma poi invece vivono una vita ben al di sopra dello stile di vita “certificato” spendendo ogni anno migliaia di euro in beni di lusso. Non a caso, da un’ultimissima inchiesta che Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, ha commissionato a KRLS Network of Business Ethics, è emerso come nel nostro Paese quasi 7 yachts su 10 che circolano risultino essere intestati, al fine di evadere le tasse, a pensionati con la social card, nullatenenti, ma anche veri e propri soggetti che fungono da prestanome di imprenditori facoltosi.
Il Fisco mette le ruote: da domani tappa a Vietri sul Mare
“Il Fisco mette le ruote” prosegue il suo percorso a gonfie vele: il camper itinerante della nostra amministrazione finanziaria, sarà infatti da domani nella città di Vietri sul Mare, in provincia di Salerno. L’evento in questione rimarrà in territorio campano fino al prossimo 15 aprile, giorni nei quali la manifestazione cercherà di venire incontro alle principali esigenze dei contribuenti e dei cittadini. In particolare, così come è avvenuto nelle precedenti tappe, non solo nel corso di quest’anno, si agevolerà il compito di tutti coloro che si troveranno ad avere a che fare con degli obblighi dal punto di vista tributario. Nel dettaglio, l’elenco dei servizi che saranno disponibili è davvero svariato: possiamo includere, in effetti, la trasmissione delle dichiarazioni dei redditi, i chiarimenti per quel che riguarda le irregolarità fiscali e le iscrizioni a ruolo, le informazioni più esaurienti possibile sulle donazioni, il rilascio di codici fiscali e partite Iva e la richiesta di duplicato per quel che concerne la tessera sanitaria.
Residenza fittizia all’estero per evadere le tasse
I Paradisi fiscali sono quei Paesi a bassa pressione fiscale e nei quali manca un adeguato livello di scambio di informazioni internazionale. Per ottenere la residenza all’estero occorre il verificarsi di due situazioni: la prima è relativa alla cancellazione del contribuente dall’anagrafe del Comune di residenza, la seconda é l’inserimento nell’Aire, il registro degli italiani residenti all’estero. Queste sono le condizioni per legittimare la propria impresa all’estero, ma non solo: il richiedente deve effettivamente risiedere nel nuovo Stato per un periodo di centoottantatré giorni almeno all’anno.
Evasione fiscale 2010: un quarto del recupero dalla Lombardia
Lo scorso anno un quarto delle somme che sono state recuperate dal Fisco, nell’ambito delle azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale, sono giunte dalla Regione Lombardia. A riferirlo è la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate in virtù del fatto che lo scorso anno in Lombardia gli incassi da lotta all’evasione fiscale si sono attestati a 2,7 miliardi di euro, distribuiti nella maniera seguente: 854 milioni di euro di incassi da ruoli, e 1,8 miliardi di euro recuperati attraverso i versamenti diretti. Anche in Lombardia l’anno scorso c’è stato un vero e proprio boom inerente il ricorso agli istituti deflativi che, lo ricordiamo, permettono al contribuente di evitare le liti con il Fisco. Nel dettaglio, il 56% degli incassi, pari a 1,5 miliardi di euro circa, ha infatti riguardato il ricorso all’accertamento con adesione, agli inviti al contraddittorio, ma anche attraverso l’adesione ai processi verbali di constatazione, e con l’istituto dell’acquiescenza.
L’Irs pubblica la lista delle principali truffe fiscali del 2011
L’ultimo annuncio dell’Internal Revenue Service, l’Agenzia delle Entrate americana, è stato molto chiaro: la lista annuale dei “dirty dozen” è pronta anche per il 2011, si tratta in pratica dell’elenco di truffe fiscali che l’ente ha riconosciuto ed identificato e che comprende frodi finanziarie, evasioni e occultamenti di redditi in centri offshore. Secondo Doug Shulman, membro dello stesso Irs, siamo addirittura di fronte al “peggio del peggio” dal punto di vista tributario. L’impegno, ovviamente, è quello di contrastare tali fenomeni e l’operato di chi se ne rende protagonista: i mezzi a disposizione sono molti, dalle pesanti sanzioni fino al carcere, e a conferma che negli Stati Uniti si fa sul serio in questo campo, i contribuenti coinvolti nelle frodi sono obbligati a ripagare tutte le imposte dovute, maggiorate di un forte interesse e altre multe. Al vertice della lista figurano le transazioni abusive offshore; come è noto, i contribuenti cercando di evitare o anche evadere le imposte americane sul reddito, trasferendo opportunamente le somme a loro disposizione in istituti di credito presenti nei cosiddetti paradisi fiscali.