Il codice fiscale è una sequenza alfanumerica di caratteri che contraddistingue ai fini fiscali in modo univoco i cittadini italiani. La sua introduzione risale al 1973 e precisamente è stato ufficializzato con il decreto legge del Presidente della Repubblica n° 605 del 29 Settembre. Il fine del Governo era quello di controllare in modo più efficiente l’amministrazione finanziaria creando anche l’anagrafe tributaria. Ad ogni cittadino italiano viene attribuito un codice fiscale dall’Agenzia delle Entrate secondo un metodo di calcolo noto secondo cui vengono presi precisi caratteri dai dati anagrafici al fine di ricavare la stringa che è poi il vero e proprio “codice fiscale”.
Mentre per le persone fisiche il codice fiscale è composto da sedici caratteri alfanumerici, per le persone giuridiche è invece un numero di 11 cifre.
Come si calcola il codice fiscale?
Se la pressione fiscale continua ad aumentare, è perchè fondamentalmente vi è qualcosa di estremamente sbagliato di fondo nei conti pubblici e per assurdo l’aumento delle tasse non può che peggiorare la situazione di questo passo. Più tasse vuol dire più aspettative di guadagno per Stato ed Istituzioni ma vuole anche dire che chi non potrà pagare non lo farà ed in questo modo le aspettative non corrisponderanno mai alla reale raccolta, mettendo ancora una volta in difficoltà lo Stato.
La prima rata dell’IMU è ormai alle porte; il 18 giugno 2012 le famiglie italiane torneranno a pagare la tassa sulla prima casa (l’ex ICI) dopo aver scelto se risolvere il debito con lo Stato in due o tre rate, di cui l’ultima è prevista per Dicembre prossimo.
La riforma del lavoro del Ministro Fornero è l’oggetto della discussione politica della giornata di oggi tra Governo e Cgil. La riforma sfiora 65 mila lavoratori, ma secondo i Sindacati non è abbastanza ed è necessario un passo indietro del Governo, dato che con la soluzione attuale si escludono una grande fetta di ex-lavoratori. La riforma non sarebbe equa secondo più fonti, visto che sulla carta si preoccupa solo di una parte ristretta dei cittadini italiani, escludendo tutti gli altri.