Il Welfare dice no al Durc emesso dalla Cepa altoatesina

L’argomento fiscale di maggiore attualità in Trentino Alto Adige è senza dubbio il Durc: come è noto, si sta parlando del Documento Unico di Regolarità Contributiva, la cui emissione è stata presa in esame dal Ministero del Lavoro, il quale era stato chiamato a intervenire con urgenza, per risolvere un problema posto d Karl Zeller, deputato del partito della Südtiroler Volkspartei.

Convenzione Inps-Ebipan: le istruzioni per riscuotere i contributi

L’Inps e l’Ebipan (Ente Bilaterale Nazionale della Panificazione e Attività Affini) hanno sottoscritto da tre mesi esatti una convenzione molto importante e che riguarda la riscossione dei contributi che serviranno poi per finanziare l’ente in questione: ebbene, il messaggio odierno dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha riguardato proprio tale argomento, più precisamente le istruzioni per il servizio in questione e l’utilizzo del modello F24.

Stop pagamenti oltre 1000 euro

Entra in vigore la norma del decreto Salva-Italia che prevede lo stop dei pagamenti in contanti per importi superiori a 1000 euro. Tuttavia l’INPS continuerà ancora per tre mesi ad emettere i pagamenti come di consueto, in attesa che i pensionati scelgano un’alternativa tra quelle disponibili per percepire la pensione.

Perchè è importante per il pensionato scegliere immediatamente un’alternativa ai contanti? Perchè alla scadenza del periodo transitorio (il 30 settembre 2012) le somme non indirizzate torneranno direttamente all‘INPS. Durante questo periodo l’INPS effettuerà i pagamenti, ma questi saranno versati in un “conto transitorio” a cui il pensionato potrà attingere, reclamando la sua pensione, solo dopo aver aperto un conto corrente o un libretto di risparmio.

Le differenze contributive tra commercialisti ed esperti contabili

I dottori commercialisti e gli esperti contabili, come è noto, hanno i loro destini uniti dal medesimo albo professionale: questo, però, non vuol dire che la disciplina da applicare dal punto di vista dei contributi sia la stessa, anzi esiste un vero e proprio vuoto legislativo in questo senso che spesso ha provocato delle situazioni poco piacevoli. In effetti, i commercialisti hanno l’obbligo di pagare le loro somme direttamente a una cassa professionale, mentre i contabili in questione devono rivolgersi all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps). Questo vuol dire che la prossima scadenza che è stata fissata in senso temporale per quel che concerne il pagamento dei contributi alla gestione separata andrà a coinvolgere anche tale categoria.

Ravvedimento operoso Inps

La Legge Finanziaria relativa al 2011 ha introdotto di fatto un nuovo ravvedimento operoso in ambito fiscale: si tratta, come è noto, della procedura prevista per il versamento degli importi o delle tasse che sono stati omessi o pagati in ritardo rispetto alla scadenza originale, con sanzioni e interessi da aggiungere alla somma finale. In questo caso, si tratta del ravvedimento relativo a tutti i tipi di imposte, con la possibilità di una soluzione breve o brevissima (il cosiddetto “ravvedimento sprint”), ma cosa succede esattamente quando i ritardi e le omissioni hanno a che fare con i contributi previdenziali dell’Inps? Il fenomeno è diffuso, ma a dire la verità non esiste un vero e proprio ravvedimento come quello che è stato appena descritto.

L’Inps pubblica gli importi dei contributi del settore agricolo

La circolare numero 87 che l’Inps ha provveduto a pubblicare oggi è entrata nel merito dei versamenti volontari che il settore agricolo deve garantire in questo 2012: si tratta essenzialmente delle modalità di calcolo che devono essere sfruttate per ottenere tali somme, diverse a seconda dei vari operatori agricoli. Il primo novero da approfondire è quello che comprende i lavoratori agricoli dipendenti. Questi ultimi devono far fronte a una aliquota pari al 27,7% dall’inizio di quest’anno, ricomprendendo nella categoria i dipendenti che sono stati autorizzati entro la data del 30 dicembre del 1995 e anche quelli che hanno ottenuto l’autorizzazione a partire dal giorno successivo.

Inps: l’accertamento reddituale dei pensionati residenti all’estero

Il messaggio 8948 dell’Inps risale ormai a una settimana fa, ma merita un approfondimento importante; si tratta, infatti, di una serie di chiarimenti fondamentali per quel che concerne l’accertamento dei redditi di quei pensionati che vantano una residenza all’estero. Quali sono le modalità specifiche in tal senso? Esse possono essere rinvenute all’interno della Legge 289 del 2002 (la Finanziaria per il 2003 per intenderci), il cui primo punto dell’articolo 49 chiarisce ogni dettaglio. Tale operazione deve avvenire mediante l’acquisizione di certificazioni che sono state rilasciate dagli organismi di nazionalità straniera. I redditi a cui si riferisce sono quelli previdenziali, quelli da lavoro, quelli immobiliari (esclusa la prima casa), quelli di capitale e quelli a carattere assistenziale.

Esodati esclusi dalla riforma del lavoro? Fornero sotto attacco

La riforma del lavoro del Ministro Fornero è l’oggetto della discussione politica della giornata di oggi tra Governo e Cgil. La riforma sfiora 65 mila lavoratori, ma secondo i Sindacati non è abbastanza ed è necessario un passo indietro del Governo, dato che con la soluzione attuale si escludono una grande fetta di ex-lavoratori. La riforma non sarebbe equa secondo più fonti, visto che sulla carta si preoccupa solo di una parte ristretta dei cittadini italiani, escludendo tutti gli altri.

La Fornero difende il suo operato ritenendo che “non ci sono risorse per tutti” e respinge gli attacchi:

Il governo non è nè cieco nè sordo ai problemi del Paese. Abbiamo 65.000 persone che vengono salvaguardate, ci dicono che non bastano e ci sono persone non incluse. Studieremo il problema. Non abbiamo ora nè numeri degli altri esodati nè accantonamento di risorse.

La riforma si preoccupa di trovare una soluzione per 65 mila ex-lavoratori, ovvero tutti quelli “lasciati a casa” entro dicembre 2011. La soluzione “in due tempi” non piace però ai Sindacati, che preferiscono un “tutto o niente” che al momento è però impossibile.

Pensioni più alte per i precoci del pubblico impiego

Tutti quei dipendenti che possono essere definiti come “precoci” del pubblico impiego avranno l’opportunità di beneficiare di una pensione di importo maggiore: la disposizione è una sorta di risposta a quanto previsto dalla riforma del lavoro approntata dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, la quale ha eliminato di fatto il limite massimo di anzianità contributiva (quaranta anni per la precisione) proprio in relazione a tali soggetti. Quindi, chi rimarrà in servizio oltre la soglia appena menzionata godrà poi di una pensione più massiccia rispetto a quella degli ultimi anni, dato che saranno presi in considerazione anche i contributi versati dopo i quaranta anni.

Come richiedere la pensione inps online

La circolare n° 131 del 10/10/2011 ha comunicato le nuove modalità di presentazione della domanda per la pensione INPS; le richieste di pensioni di anzianità e vecchiaia, di assegni sociali e di invalidità e di pensioni di reversibilità dovranno pervenire all’Istituto esclusivamente per via telematica. Il termine ultimo per la conversione delle richieste da cartacee ad on-line è fissato al 31 Gennaio 2012 scorso, quindi al momento in cui scriviamo il portale internet è già predisposto per accogliere il 100% delle richieste.

Per accedere alla domanda on-line basta recarsi sul sito dell’istituto ed entrare nella sezione Servizi Online con il proprio PIN. Le difficoltà di conversione per una certa categoria di iscritti saranno notevoli e per questo l’istituto ha predisposto un numero verde che potrà aiutare nella procedura i meno pratici della rete.

Durata indennità di disoccupazione

L’indennità di disoccupazione è un'”assicurazione” che interviene nel momento in cui si viene licenziati ed in altri casi isolati. A beneficiarne sono i lavoratori alle dipendenze di aziende che per motivi esterni sono stati costretti ai licenziamenti, oppure a quei lavoratori che hanno dato le proprie dimissioni per giusta causa. In caso di dimissioni per motivi personali o altro, l’indennità non viene concessa. Per beneficiare dell’indennità di disoccupazione bisogna necessariamente essere iscritti all’INPS da almeno 2 anni lavorativi.

Oltre i cinquanta anni di età la durata dell’indennità è di 12 mesi, mentre per gli altri dipendenti si parla di 8 mesi o 65 giorni nel caso dei lavoratori sospesi. Nel momento in cui il dipendente diventa titolare di una pensione oppure di una nuova retribuzione l’indennità cessa di essere emessa anche se non è trascorso il tempo minimo previsto.

Durata dell’indennità di disoccupazione

Prima di comprendere quanto dura effettivamente l’indennità di disoccupazione nel nostro paese, bisogna capire a chi spetta e a chi no: anzitutto c’è da dire che essa spetta a quei lavoratori che si sono assicurati contro lo stato di disoccupazione involontaria e che hanno dovuto concludere il loro rapporto di lavoro a causa di motivi che non si possono ricollegare alla loro stessa volontà. Gli esempi classici sono diversi, ma si possono citare, tra gli altri, quelli dei lavoratori assunti a tempo indeterminato e determinato, gli extracomunitari con un permesso di soggiorno di tipo non stagionale e i licenziati dopo un periodo di lavoro effettuato con il contratto di inserimento.

Pagamento INPS artigiano in passivo

I contributi previdenziali INPS degli artigiani sono calcolati sulla somma dei redditi dell’azienda dichiarati ai fini IRPEF. Come sappiamo gli imprenditori sono tenuti a compilare il modello UNICO di dichiarazione dei redditi, in sostituzione del modello 730 perchè appunto percepiscono redditi d’impresa, redditi di lavoro autonomo (con partita IVA), redditi “diversi”. I contributi sono dovuti non solo sul reddito dell’attività per la quale é necessaria l’iscrizione all’INPS ma anche su tutti gli altri eventuali redditi di impresa conseguiti dall’imprenditore durante l’anno.