L’Ires è al 50% se la casa di cura è un presidio delle Usl

 L’Agenzia delle Entrate ha dato il proprio assenso ad uno sconto pari al 50% per quel che riguarda l’Ires (Imposta sul Reddito delle Società) di cui beneficeranno le strutture ospedaliere private che sono state riconosciute come reali presidi delle Usl. Secondo il Fisco, infatti, non v’è differenza tra presidio ed ente e quindi le agevolazioni tributarie del secondo sono previste anche per il primo (si tratta dell’agevolazione inserita nell’articolo 6 del DPR 601 del 1973, la “disciplina delle agevolazioni tributarie”). La precisazione in merito è arrivata attraverso la pubblicazione, da parte della stessa Agenzia, della risoluzione 179/E che è intervenuta a seguito di un interpello proposto da una casa di cura che chiedeva di poter usufruire di tale riduzione d’imposta, avendo avuto il riconoscimento di presidio ospedaliero dell’Usl. Quali sono i maggiori problemi in proposito? Bisogna dire che la norma sopracitata fa sorgere alcuni dubbi, in quanto essa provvede a indicare tutti quei soggetti per cui l’Ires deve essere ridotta della metà, citando espressamente gli enti e gli istituti di assistenza sociale, le società di mutuo soccorso, gli enti ospedalieri e gli enti di assistenza e beneficienza.

 

Il meccanismo del “prezzo-valore” è operativo anche con errori di calcolo

 L’Agenzia delle Entrate, tramite la pubblicazione della risoluzione 176/E, è intervenuta nel merito dell’applicazione del cosiddetto meccanismo del “prezzo-valore”: in sintesi, secondo tale documento, il fatto che un determinato valore catastale sia inferiore rispetto a quello che deriva dall’applicazione dei coefficienti di legge non rappresenta un fattore di blocco per l’operatività del meccanismo stesso. Dunque, l’utilizzo di coefficienti catastali più bassi non porta all’accertamento sulla base del valore immobiliare venale. L’Agenzia è intervenuta a tal proposito in seguito a un interpello presentato da un notaio; la situazione che riguardava tale soggetto si riassumeva nel fatto che nell’ambito dell’acquisto di un immobile abitativo, con opzione per l’applicazione del “prezzo-valore”, si era provveduto a indicare un valore di catasto più basso rispetto alla corretta applicazione dei coefficienti derivanti dalla legge.

 

Gli Usa reclamano i dati dei clienti Ubs sospettati di frode fiscale

 L’Amministrazione fiscale americana e Ubs, una delle principali banche svizzere, sono ormai giunte ai ferri corti: l’Irs (Internal Revenue Service), infatti, reclama a viva voce i nome dei clienti dell’istituto sospettati di frode fiscale e non ha intenzione di venire incontro a soluzioni troppo rapide. Dunque, la causa civile contro la grande banca elvetica continua e non viene ritirata. Il Dipartimento di giustizia statunitense ha inoltrato delle richieste molto specifiche: Ubs deve consegnare al Fisco americano tutti i dati, i riferimenti e gli spostamenti finanziari che si riferiscono a circa 52.000 clienti su cui pende il sospetto di frode. Per ora l’istituto svizzero si è limitato a effettuare numerosi richiami alla buona fede che sarebbe stata usata nei servizi verso i propri clienti, ma il Dipartimento ha più volte bocciato questa versione, mostrandosi poco convinto dell’inconsapevolezza della banca. Gli avvocati di Ubs, tra l’altro, ritengono che le coordinate richieste siano già presenti nelle disponibilità del Dipartimento stesso, dato che provengono da altre fonti e banche dati. L’intenzione degli Stati Uniti è abbastanza evidente: tale modo di operare è infatti volto a recuperare parte di quei 100 miliardi di dollari che finiscono direttamente nei paradisi fiscali, invece di essere correttamente versati a titolo d’imposta.

 

“Estratto conto” è il nuovo servizio online messo a disposizione da Equitalia

 Equitalia prosegue nel suo programma volto a rende più semplice, innovativo e trasparente l’ambito erariale: tutti quei contribuenti che sono infatti in possesso delle credenziali di accesso al cosiddetto “cassetto fiscale” dell’Agenzia delle Entrate non dovranno più recarsi di persona agli sportelli della società di riscossione. Si tratta di una novità messa a punto proprio nella giornata di ieri; attraverso l’utilizzo di quelle password e login messe a disposizione dalla stessa Agenzia si potrà accedere a “estratto conto”, il nuovo servizio online di Equitalia spa, il quale è già stato presentato dai vertici societari nel corso di una conferenza stampa. In sostanza, di cosa si tratta? Tramite un collegamento al sito internet di Equitalia si può controllare la propria situazione debitoria, ma anche verificare che sia stata portata a compimento la procedura di sgravio di una cartella, o ancora, ad esempio, che una multa su una determinata sentenza a carico del contribuente sia stata davvero annullata. Il 2000 è il primo anno di riferimento per quel che riguarda questi controlli relativi a documenti e cartelle di pagamento.

 

Attività agricole: l’Agenzia delle Entrate fa il punto sul “Fisco verde”

 Con la pubblicazione nella giornata di ieri della circolare 32/E, l’Agenzia delle Entrate ha voluto puntare l’obiettivo sulla tassazione da applicare ai cosiddetti “eco-imprenditori”: gli ambiti di chiarimento di tale documento, dunque, si sono riferiti alla produzione di elettricità col fotovoltaico, ai biocarburanti e ai prodotti chimici. Importanti sono state anche le precisazioni, in proposito, circa la tariffa incentivante che viene percepita da questi imprenditori, ma anche in relazione ai certificati verdi. C’è da dire che al centro dell’attenzione dell’Agenzia ci sono soprattutto le novità che furono introdotte a partire dalla Finanziaria 2006, la quale dispose che le attività agricole connesse dovessero essere ricomprese nella categoria della generazione di energia elettrica e calorica da fonti agroforestali e fotovoltaiche.

 

Niente imposta sui consumi per i beni personali a livello Ue

 La direttiva comunitaria numero 55 del 2009 dello scorso 25 maggio ha disposto alcune esenzioni fiscali per quel che riguarda l’introduzione nel territorio di uno stato membro dell’Unione Europea di alcuni beni di cosiddetto “uso personale”: lo scopo di questa direttiva è soprattutto quello di aggirare il maggior numero di ostacoli alla libera circolazione di beni e, in proposito, ha specificato i requisiti che gli stessi beni devono possedere per entrare a far parte dell’esenzione. Già il primo articolo dispone l’esenzione relativamente alle imposte sui consumi per i beni personali introdotti da parte di cittadini privati: al contrario, la stessa esenzione non è invece valida per l’Iva (in proposito bisogna far riferimento alla direttiva 112 del 2006), per i diritti di accisa e per i tributi come le tasse di immatricolazione e di circolazione delle autovetture. Il successivo articolo, poi, interviene per spiegare cosa si deve intendere per “beni personali”; questi ultimi sono sostanzialmente dei beni destinati all’uso personale degli interessati e possono riguardare anche la loro professione.

 

Tornano le “cartelle pazze”: il Fisco chiede 309 miliardi a un operaio emiliano

 Non deve essere certo una bella sensazione quella che si prova nel ricevere una cartella esattoriale da oltre 309 miliardi di euro: è stata questa infatti la cifra che un operaio emiliano si è visto recapitare nei giorni scorsi a casa da parte di Equitalia, con l’intimazione a pagare immediatamente l’intero importo presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate. Una riscossione tributaria senza dubbio esagerata e, in effetti, si è trattato di un madornale errore commesso dalla stessa Equitalia; tra l’altro, non è un caso isolato, visto che altri 4.500 cittadini delle provincie dell’Emilia, in particolare Parma e Piacenza, si sono visti recapitare delle cartelle esattoriali “pazze” (un altro importo sospetto e palesemente errato è stato recapitato a un veterinario: 900 milioni di euro). Preavvisi di fermo e richieste di cifre ingenti, il contenuto delle missive è sempre il medesimo. Non bisogna sottovalutare, in questo caso, anche i danni provocati alla salute dei contribuenti, i quali hanno anche denunciato malori nel leggere richieste così esorbitanti. Il Codacons si è già attivato in proposito per far sì che Equitalia risponda in prima persona degli errori commessi: è pronta anche una denuncia in Procura.

 

Le barche a rischio ambientale vanno tassate anche se domiciliate nel territorio

 L’avvocato Juliane Kokott, il cosiddetto “pm comunitario”, è giunta alla conclusione che l’imposta introdotta dalla Regione Sardegna per gli scali di aeromobili privati e unità di diporto è in contrasto con i dettami del Trattato dell’Ue, quando specifica che essa va applicata alle sole imprese non residenti nel domicilio fiscale sardo e non anche a quelle già domiciliate. La causa in questione (per essere più precisi si tratta della C-169/08 della Corte di Giustizia europea) ha infatti voluto sottolineare come le finalità di tutela dell’ambiente e le caratteristiche di insularità addotte dalla legge non possono giustificare alcun tipo di limitazione alla prestazione dei servizi, se non ricorrono motivi di ordine pubblico e di sicurezza. Infatti, questo vantaggio che verrebbe in tal modo assegnato alle imprese della Sardegna andrebbe a falsare la concorrenza e rappresenterebbe un reale e ingiustificato aiuto fiscale da parte dello Stato. Bisogna poi dire che la Corte ha sì riconosciuto e apprezzato le finalità di tutela ambientale e di lotta all’inquinamento utilizzate in questo senso come giustificazione di restrizioni nella logica del principio “chi inquina paga”, ma anche che esse non sarebbero perseguite in maniera corretta.

 

Studi di settore: l’adeguamento all’Iva è anche rateale

 Nel caso l’Iva sia conseguente all’adeguamento al volume d’affari nell’ambito dell’applicazione degli studi di settore, il versamento dell’imposta può anche essere effettuato a rate: è quanto emerge dal Decreto legge 78 del 2009 pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tra l’altro, a tal proposito bisogna anche ricordare che il Dpr 195/99 (il regolamento che disciplina nello specifico tempi e modalità di applicazione degli studi di settore) ha stabilito che non sono previste sanzioni o interessi per quei contribuenti che indicano nelle dichiarazioni ricavi non annotati nelle scritture contabili: stesso discorso vale anche per l’adeguamento al volume d’affari che deriva dall’applicazione degli studi, ai fini dell’Imposta sul valore aggiunto. La novità della soluzione rateale in questo senso è dunque stata apportata dal nuovo decreto anti-crisi (le rate sono di uguale importo con una maggiorazione dello 0,40% di interessi).

 

Ripristinata l’anzianità contributiva per le pensioni dei dipendenti pubblici

 Le pensioni dei dipendenti pubblici subiscono una nuova inversione di rotta: il comma 11 dell’articolo 72 della legge 133 del 2008, dopo pochi mesi, ha infatti puntato verso una sorta di “svecchiamento” del pubblico impiego. Torna quindi in auge la pensione per i dipendenti pubblici al momento del raggiungimento dei 40 anni di anzianità contributiva. Si tratta di una novità contenuta nella cosiddetta manovra d’estate e che rende vana la riforma Brunetta dello scorso marzo, la quale aveva previsto il pensionamento dopo 40 anni di anzianità massima di servizio effettivo. La norma è dunque tornata nella sua versione originale: il fatto che non siano più necessari 40 anni di servizio effettivo significa che la platea di pensionati in questione sarà molto più ampia, visto che si conteggeranno anche i periodi precedenti all’assunzione, purché siano stati caratterizzati dal versamento dei contributi.

 

Approvazione definitiva per la legge svizzera sull’Iva

 Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati che appartengono alla Confederazione svizzera sono infine giunti alla conclusione sul provvedimento relativo al rendiconto dell’Iva per la nazione elvetica: l’obiettivo principale di questa iniziativa è quello di riuscire a ridurre le complessità collegate a tale operazione e diminuire gli oneri amministrativi a carico delle imprese. Le maggiori agevolazioni per il futuro riguarderanno le modalità di calcolo dell’imposta per la deduzione dal rendiconto, in quanto sarà possibile andare oltre la tradizionale procedura svizzera di autorizzazione; inoltre, fino al limite del volume d’affari annuo pari a 5 milioni di franchi svizzeri, le nuove aziende avranno la possibilità di applicare un metodo semplificato di rendiconto Iva. Si tratta certamente di vantaggi e novità importanti, ma vi sono dei passaggi che rimangono da completare: in particolare, va perfezionata l’elaborazione dell’ordinanza del Consiglio Federale, contestuale alla stessa legge.

 

Acquisti elevati e basse vendite: per la Cassazione è un indizio di evasione

 L’ordinanza numero 14375 che la Corte di Cassazione ha provveduto a depositare circa una settimana fa è intervenuta per spiegare quali tipi di indizi possono essere addotti per parlare di una vera e propria evasione fiscale: in particolare la Corte, ritenendo ammissibile il ricorso al metodo induttivo per accertare l’imposta dovuta dell’Iva, ha spiegato che può bastare anche un solo, ma grave, indizio, ovvero la concomitanza di molte fatture di acquisto e di poche fatture di vendita. La sentenza della Corte si è resa necessaria dopo la richiesta di chiarimenti circa il caso di una società; quest’ultima, infatti, aveva la particolarità di registrare fin troppi acquisti, senza che corrispondesse, dall’altro lato, una stessa quota di vendite. Questo fattore aveva fatto sì, nel caso in questione, che l’ufficio Iva avesse provveduto all’accertamento dell’imposta e al recupero a tassazione, motivando il suo comportamento con l’ipotesi che una conduzione dell’impresa di questo tipo equivalesse a una forte presenza di evasione dall’Iva.

 

Online le versioni in sloveno di Unico e Unico Mini 2009

 La lingua slovena è considerata come autoctona in alcune zone di frontiera dell’Italia, in cui, tra l’altro, viene anche sottoposta a uno speciale regime di tutela: solo nella zona orientale del Friuli e in gran parte della Venezia Giulia vi sono 61.000 persone che parlano questa lingua. È proprio per venire incontro alle esigenze di questa importante minoranza linguistica che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare nel proprio sito internet i modelli per la dichiarazione dei redditi anche in sloveno. La versione online bilingue (ovvero italiano e sloveno) si riferisce ai due principali modelli di dichiarazione per il 2009, vale a dire il modello Unico Persone Fisiche (il primo e il secondo fascicolo) e Unico Mini, insieme alle relative istruzioni per la corretta compilazione. È sufficiente che i contribuenti interessati da questa versione provvedano a scaricare tutti i documenti all’interno della sezione “Modulistica in lingua slovena” del sito dell’Agenzia. L’opera di traduzione è stata curata dalla direzione regionale del Friuli Venezia Giulia delle Entrate e ha come obiettivo quello di agevolare gli adempimenti dei cittadini appartenenti alla minoranza slovena nei loro obblighi fiscali.