Vercelli rinnova l’organizzazione degli uffici fiscali

 Parte dunque dal Piemonte, e più precisamente dalla città di Vercelli, l’attivazione della struttura locale per il nuovo assetto organizzativo dell’Agenzia delle Entrate. Tutta la provincia vercellese potrà infatti beneficiare di molte novità nell’ambito dell’organizzazione dei propri uffici fiscali: si tratta del proseguimento di un’iniziativa che sta coinvolgendo la regione piemontese, dopo i casi di Asti, Biella e Verbano-Cusio-Ossola. A partire dalla giornata di domani, pertanto, vedrà la luce la nuova Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Vercelli. Di quali novità di rilievo si tratta? La nuova Direzione Provinciale verrà ad articolarsi in un unico Ufficio adibito ai controlli, il quale svolgerà soprattutto dei compiti di accertamento fiscale e dei contenziosi e che avrà competenze su tutta la provincia di Vercelli e in altri due uffici territoriali, situati per la precisione a Borgosesia e Santhià (i loro compiti saranno prevalentemente relativi all’assistenza fiscale da fornire ai contribuenti).

 

Gran Bretagna: dal 2010 l’Iva diventa digitale

 La Gran Bretagna affronta un’importante svolta fiscale: l’Iva da applicare sul territorio britannico verrà infatti de materializzata e resa digitale a partire dal 1° aprile 2010. Le dichiarazioni relative all’Imposta sul Valore Aggiunto verranno dunque presentate esclusivamente online e, conseguentemente, la moneta elettronica diventerà una via privilegiata per il versamento. L’annuncio arriva dall’Hm Revenue & Customs, vale a dire l’Agenzia delle Entrate inglese. Si tratterà sostanzialmente di un processo di conversione graduale, il quale andrà a coinvolgere le aziende maggiori che presentano un giro d’affari superiore alle 100.000 sterline all’anno; per i contribuenti, invece, rimarrà valida l’alternativa della dichiarazione cartacea tradizionale. Sarà il 2012 l’anno in cui la carta scomparirà in maniera definitiva nell’ambito del versamento dell’Iva.

 

Sono in arrivo i fondi del 5 per mille 2007

 Le varie associazioni degli enti di volontariato e della ricerca scientifica e sanitaria attendevano questo momento: sono infatti in dirittura d’arrivo i fondi relativi al 5 per mille 2007 in loro favore, dopo che l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a ripartire le somme in questione. Si tratta di un “tesoretto” abbastanza consistente, 373,5 milioni di euro, e, dopo lo sblocco da parte del ministero dell’Economia, potranno beneficiarne gli organismi scelti dai contribuenti mediante la dichiarazione dei redditi. Per essere più precisi, l’intera somma verrà così suddivisa: 234,5 milioni di euro saranno destinati al volontariato, 62,9 milioni alla ricerca sanitaria, 57,8 milioni a quella scientifica. C’è anche da ricordare, comunque, che 18,3 milioni non sono stati sottoposti a ripartizione a causa soprattutto di requisiti non rispondenti. Un’assegnazione che ha luogo dunque dopo due anni, visto che nel corso degli ultimi mesi sono intervenute delle modifiche normative volte a disciplinare la materia: tra l’altro, nel ritardo hanno giocato un ruolo fondamentale anche gli slittamenti nei termini di presentazione delle domande.

 

Modello Eas: novità e aggiornamenti dai tavoli tecnici

 Cambia lo scadenzario relativo alla compilazione del modello Eas: dopo vari incontri tra l’Agenzia delle Entrate e i rappresentanti del no profit, infatti, è stato deciso di spostare dal 30 ottobre al 15 dicembre il termine ultimo per la presentazione del documento fiscale. Gli accordi hanno riguardato, inoltre, la versione ridotta per determinate associazioni e il rafforzamento nella compilazione da parte degli uffici. Il modello Eas è destinato agli enti associativi di natura privata, i quali devono appunto comunicare i propri dati fiscali alle Entrate, in modo da beneficiare delle agevolazioni previste dalle legge, come ad esempio la non imponibilità dei corrispettivi. Il documento va inviato attraverso la modalità telematica alla stessa Agenzia, tramite un software gratuito. È solo in questa maniera che si può andare a verificare la corrispondenza dei requisiti dell’ente per la fruizione dei benefici sopracitati.

 

Modello Iva 2010: è online la bozza con novità e modifiche

 Il sito internet dell’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione la bozza del modello Iva 2010: si tratta di un’importante iniziativa telematica, volta a illustrare quali sono le principali novità e modifiche rispetto a un anno fa. Si tratta di una versione molto più semplificata e razionalizzata, la quale, tra l’altro, è stata introdotta per venire incontro al nuovo regolamento in materia di compensazione del decreto legge 78 del 2009 (“Provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”). Quali novità sono state apportate nel nuovo modello relativo al 2010? Anzitutto, bisogna sottolineare la riduzione delle informazioni da inserire nel quadro VA, ovvero quello che solitamente contiene i dati generali sulle attività che vengono svolte da chi compila la dichiarazione; ora sarà possibile indicare le informazioni nei quadri dedicati (ad esempio, i dati sulle operazioni attive vanno inseriti nel quadro VE, mentre il quadro VF è dedicato alle operazioni passive). Un’altra novità riguarda l’eliminazione del rigo VA4, che finora era stato pensato per i contribuenti che provvedono a versare l’Iva ogni trimestre per operazioni di subfornitura: col modello Iva 2010, il versamento dell’imposta viene effettuato tramite appositi codici tributo.

 

Zone franche esentasse per 22 città italiane

 Il governo ha fornito il suo assenso per il via libera alle cosiddette “Zone Franche Urbane”: per essere più precisi, la decisione è stata presa dal ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, il quale provvederà a firmare i relativi contratti nel corso della giornata di domani, alla presenza del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. In sostanza, si tratta di 22 zone dell’Italia e, per l’appunto, i contratti verranno posti in essere con i sindaci dei 22 comuni interessati dal progetto. Cosa sono queste “zone franche”? L’annuncio è arrivato direttamente dallo stesso ministero, il quale ha spiegato che l’iniziativa va a inserirsi nell’ambito del piano straordinario approntato dal Governo per il sud del nostro paese.

 

Irap: i precedenti tentativi di abolizione

 Si parla molto in questi giorni di Irap e di una sua possibile abolizione o, al massimo, progressiva riduzione: si tratta di una soluzione già cercata in passato dai vari governi, la quale si è contraddistinta per i numerosi aspetti controversi. In effetti, ogni proposta in questo senso ha visto la netta opposizione da parte delle imprese ed è stata costellata da diverse vicende giudiziarie. Già nella legge 80 del 2003 (la cosiddetta “legge delega Tremonti”) si parlò di abolizione progressiva dell’imposta: tra l’altro, l’Irap era stata introdotta da pochi anni, avendo sostituito a partire dal 1998 sette imposte preesistenti, ma già doveva fare i conti con questa difficoltà. Nel 2001, inoltre, la Corte Costituzionale aveva dovuto esprimere il proprio parere in merito alla legittimità del tributo. In sostanza, si può parlare, in quell’occasione, di un “salvataggio in corner” per l’Irap, visto che fu richiesto per gli autonomi il riscontro dell’autonoma organizzazione per essere soggetti ad essa.

 

Ciat: risultati e argomenti della conferenza di Napoli

 Quest’ultima settimana ha visto concludersi la cinquantasettesima conferenza tecnica del Ciat (Centro Interamericano delle Amministrazioni Tributarie) che si teneva nella città di Napoli; il principale argomento di dibattito, in questo senso, è stato il rafforzamento delle capacità dell’Amministrazione fiscale. La conferenza, la quale è stata organizzata dal ministero dell’Economia del nostro paese e che ha visto la partecipazione degli enti fiscali dei vari paesi membri del Ciat e di altre organizzazioni, ha affrontato la questione suddividendola in tre distinte aree di lavoro: il ruolo del fisco nel progettare politiche tributarie, i vari aspetti da approfondire per migliorare le capacità di controllo e gli strumenti principali nel contesto di rafforzamento. Nel corso dell’incontro è intervenuta, tra l’altro, anche l’Agenzia delle Entrate.

 

“Il Fisco mette le ruote” fa tappa in Liguria

 L’ormai noto camper itinerante dell’Agenzia delle Entrate prosegue in maniera spedita il suo percorso ed è giunto all’ennesima tappa dell’iniziativa “Il Fisco mette le ruote”; per la precisione, questo vero e proprio ufficio mobile metterà a disposizione della Liguria le proprie funzionalità, con una “sosta” nella città di Sestri Levante che si protrarrà dal 27 al 30 ottobre. Già un anno fa, il camper aveva offerto assistenza fiscale gratuita ed altri servizi ai contribuenti delle città di Lerici e Levanto. Come già specificato, questa tappa ligure prenderà il via dal prossimo 27 ottobre alle 9:30: vista l’importante occasione, saranno presenti anche il sindaco di Sestri Levante, Andrea Lavarello, e il direttore regionale delle Entrate per la Liguria, Franco Latti. L’apertura al pubblico dell’ufficio mobile delle Entrate sarà consentita nei quattro giorni successivi, dalle 9:30 alle 16:30. L’obiettivo di questa interessante iniziativa è, come al solito, quello di rendere più agevole per i cittadini l’assolvimento dei diversi impegni tributari, ma anche quello di creare un filo diretto con i contribuenti, diffondendo il Fisco anche in quelle parti d’Italia dove magari non sono presenti gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

 

Londra ancora indecisa sull’aliquota Iva da applicare

 Si può parlare a ragione di un vero e proprio “balletto” per quel che riguarda l’Iva britannica: analisti, economisti e centri di ricerca autorevoli, ma anche bookmakers e scommettitori sono in prima linea nello stilare continue proiezioni e studi sugli effetti che potrebbe produrre un mutamento dell’aliquota dell’imposta sull’economia del Regno Unito. L’ultima decisione del governo attualmente in carica è stata quella di mettere a punto un taglio dell’Iva, con l’intento principale di dare nuovo vigore alla domanda interna e ai consumi, sempre più messi in difficoltà dalla crisi; tra l’altro, bisogna anche fare i conti con l’inatteso impoverimento di moltissimi proprietari immobiliari britannici e con il non facile momento delle piccole e medie imprese, in particolare quelle dell’Inghilterra settentrionale. Proprio alla luce di questi fattori negativi, l’Iva era stata portata fino al 15%. Che effetti ha avuto questa revisione al ribasso dell’imposta? Anzitutto, il debito pubblico ha avuto un pericoloso picco verso l’alto (800 miliardi di euro); lo stesso discorso può essere fatto anche per il deficit, facendo dunque sorgere i primi dubbi sull’iniziativa fiscale.

 

Il governo si dichiara pronto al taglio graduale dell’Irap

 Già qualche giorno fa il CGIA di Mestre aveva ipotizzato l’applicazione di alcune riduzioni all’Irap; ebbene, proprio oggi il Governo è intervenuto in proposito per dichiarare la propria disponibilità in questo senso, parlando comunque in maniera generale dello studio di interventi di riduzione della pressione fiscale, in modo da consentire l’aumento dei consumi e da rendere più semplici gli investimenti. Tra questi studi figura anche quello relativo al taglio graduale dell’Irap, fino ad arrivare alla sua definitiva soppressione; le soluzioni ideali, sempre secondo quanto dichiarato dal Governo, sarebbero quelle di elevare la franchigia destinata alle aziende di più piccole dimensioni, il sostegno alle pmi impegnate nel settore dell’innovazione e della ricerca e l’estensione della Tremonti Ter (la detassazione degli investimenti).

 

La definizione agevolata estingue liti fiscali e recuperi d’imposta

 L’ordinanza 21719 che la Corte di Cassazione ha provveduto a pubblicare lo scorso 13 ottobre è intervenuta in merito al patteggiamento col fisco: per essere più precisi, è stato messo in luce come la definizione agevolata introdotta dalla legge 289 del 2002 (la Finanziaria 2003) porta all’estinzione di qualsiasi tipo di rimborso, si tratti di liti fiscali o di recuperi d’imposta. In particolare, tale condono esclude la possibilità di recuperare l’Irap anche nel caso in cui il professionista sia aiutato da una sola dattilografa. La pronuncia della Suprema Corte si è resa necessaria a seguito di un avviso di accertamento Irap notificato a una ditta individuale: la Commissione del riesame aveva provveduto ad accogliere l’appello del contribuente, riconoscendo così ad esso il rimborso dell’imposta versata nei cinque anni precedenti.

 

“Fisco e Scuola”: l’iniziativa riparte nel Lazio

 Con la riapertura delle scuole dopo la pausa estiva, riprendono di pari passo anche le attività autunnali dell’iniziativaFisco e Scuola”: l’iniziativa riparte, per la precisione, dal Lazio, con Frosinone e Albano Laziale come comuni capofila nella diffusione della cultura della legalità legata al fisco nelle scuole e negli uffici della regione. C’è da dire che il primo incontro in questo senso è avvenuto proprio ieri a Frosinone, quando i funzionari dell’ufficio del capoluogo ciociaro hanno provveduto a incontrare gli studenti del primo e del secondo anno dell’Istituto Tecnico Commerciale Statale “Leonardo Da Vinci. Fra circa due settimane, e più precisamente il 4 novembre, sarà invece il turno delle classi terze della Scuola Media Statale “Giorgi-Fracco del comune di Ferentino e della sezione associata di Fumone.

 

Tassabilità indennità cambio sede: non c’è sempre sanzione

 La Corte di Cassazione si è pronunciata in merito alla tassabilità dell’indennizzo, per il maggior canone di locazione, che viene corrisposto al dipendente che si trasferisce in un’altra sede lavorativa: la pronuncia 20631 della Suprema Corte, prendendo a riferimento l’articolo 51 del Tuir, ha sottolineato come la fattispecie vada senz’altro sottoposta a tassazione, ma l’applicazione della sanzione nei confronti del lavoratore, per omesso versamento dell’imposta dovuta, non è immediatamente automatica, ma deve dipendere dal fatto che vi sia stato dolo o colpa grave dello stesso soggetto. Dunque, la valutazione spetta al giudice di merito, caso per caso. La pubblicazione della pronuncia, la quale risale allo scorso 25 settembre, si riferisce proprio a un caso analogo in cui era intervenuta la Commissione tributaria provinciale di Milano; il contribuente in questione aveva provveduto ad avanzare ricorso di fronte alla Cassazione, mettendo in luce soprattutto tre motivi: anzitutto, la presunta carenza di legittimazione attiva, visto che sul datore di lavoro incombeva l’onere di sottoporre a ritenuta le somme (per la Cassazione tale motivo è infondato, in quanto non sono influenti in questo senso la sostituzione d’imposta sulla posizione e gli obblighi del lavoratore sostituito).