Addizionali Irpef e Irap: le maggiorazioni nella Regione Lazio

 A valere sull’anno di imposta 2010, nella Regione Lazio scattano delle maggiorazioni sia sull’addizionale sull’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), sia sull’addizionale sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). A comunicarlo è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio nel precisare che la maggiorazione è pari allo 0,15% per l’addizionale sull’imposta regionale sulle attività produttive, e dello 0,3% per l’addizionale sull’imposta sul reddito delle persone fisiche; l’effetto della maggiorazione scatta sull’acconto Irap che dovrà essere versato entro il prossimo mese di novembre, mentre l’incremento dello 0,30% dell’addizionale Irpef andrà a produrre i sui effetti a partire dall’anno 2011. In particolare, per l’anno 2010 l’aumento dell’addizionale Irpef andrà ad interessare i lavoratori dipendenti il cui rapporto contrattuale terminerà entro l’anno.

Meno tasse: a ottobre proposta di riforma Bersani

 Chi ha partecipato ha ascoltato l’Inno di Mameli cantato da Pier Luigi Bersani e dai dirigenti, preceduto da Canzone popolare di Ivano Fossati: questo il coro che ha aperto in Piazza Castello a Torino il comizio finale della Festa Democratica. Il Pd sta mettendo a punto una proposta per una riforma fiscale, ha annunciato Pierluigi Bersani, i cui punti principali consisteranno in un alleggerimento del carico fiscale per il lavoro e le imprese mentre ci sara’ maggior carico per i redditi derivanti da patrimonio e finanza e una lotta all’evasione fiscale.

Stiamo preparando un nostro progetto di riforma fiscale e lo presenteremo a ottobre – ha sottolineato il segretario del Partito democratico -. L’idea di alleggerire il carico su imprese, lavoratori e famiglie, sui redditi medio bassi e caricarlo sull’evasione fiscale. Caricare veramente sull’evasione fiscale – ha proseguito – significa arrivare in cinque sei anni da una Maastrich europea di fedelta’ fiscale.

Evasione fiscale: Campania, nuovi Comuni per il recupero del sommerso

 Aumentano anche nella Regione Campania i Comuni alleati con il Fisco nella lotta e nel contrasto all’evasione fiscale con il conseguente recupero del sommerso. Nei giorni scorsi, infatti, la Direzione Regionale delle Entrate della Campania, guidata dal Direttore Enrico Sangermano, ha sottoscritto tre protocolli di intesa con altrettanti Comuni al fine di poter mettere in atto un’azione di contrasto all’evasione fiscale attraverso delle segnalazioni qualificate che, lo ricordiamo, permettono ai Comuni di andare ad incassare ben un terzo delle maggiori imposte riscosse dal Fisco a titolo definitivo. I nuovi tre Comuni della Campania che hanno siglato l’accordo anti-evasione con le Entrate sono quelli di Vico Equense, di Ischia e di Cervino che portano sinora a quota 31 il numero di Comuni alleati nella Regione Campania con il Fisco nel recupero del sommerso.

Entrate Emilia-Romagna e Siae insieme contro l’evasione fiscale

 La musica per gli evasori fiscali cambia anche nella Regione Emilia-Romagna, dove l’Agenzia delle Entrate, così come avvenuto nei mesi scorsi in altre Regioni, ha stipulato con la Società Italiana Autori ed Editori (Siae) un accordo di collaborazione congiunta contro l’evasione fiscale e contributiva con particolare riferimento al settore dell’intrattenimento, dello spettacolo e delle manifestazioni sportive dilettantistiche. Il protocollo, siglato a Bologna, segue quello che su scala nazionale l’Amministrazione finanziaria dello Stato e la Società Italiana Autori ed Editori hanno siglato nello scorso mese di dicembre al fine di mettere a punto strategie e iniziative congiunte di controllo attraverso un interscambio di informazioni che, tra l’altro, andrà a confluire in una banca dati comune.

Istanze di interpello: le risposte del Fisco non sono impugnabili

 In materia di istanze di interpello, le risposte del Fisco non sono impugnabili. A farlo presente con una nota ufficiale è stata l’Agenzia delle Entrate dopo quanto stabilito dai giudici in sede di Commissione tributaria nella Provincia di Ancona. L’interpello, quindi, non ammette ricorso sebbene questo sia stato presentato al riguardo da una società marchigiana che aveva ricevuto dal Fisco delle risposte negative in merito alla richiesta di disapplicazione della disciplina sulle società non operative per gli anni di imposta 2006 e 2007. La sentenza dei giudici, quindi, ha in sostanza confermato quanto già l’Agenzia delle Entrate aveva rimarcato con due circolari, una del marzo 2009, e l’altra del giugno del corrente anno, in merito a tale interpretazione. In particolare, il ricorso della società marchigiana è stato respinto in virtù del fatto che la risposta ad un’istanza di interpello individua un mero parere mentre per rivolgersi alla Commissione tributaria provinciale un contribuente deve far leva su un atto tale da identificare una definita e compiuta pretesa di natura tributaria.

Svalutazione partecipazioni società estere: quando il trucco non funziona

 Nella Regione Emilia-Romagna, ed in particolare a Parma, l’Agenzia delle Entrate ha ottenuto un’altra vittoria dinanzi alla competente Commissione Tributaria Provinciale in merito ad un’operazione su capitale sociale condotta da una multinazionale attraverso un vero e proprio stratagemma. Nel dettaglio, una multinazionale operante nel comparto della lavorazione del vetro aveva acquisito il 100% del capitale sociale di un’azienda francese, ma al termine del perfezionamento dell’operazione di acquisizione aveva subito provveduto a svalutare la partecipazione al fine di potersi andare ad avvantaggiare delle deduzioni fiscali previste in questi casi. I funzionari del Fisco, insospettivi dalla tempistica repentina dell’operazione, hanno attivato i controlli contestando alla multinazionale il trucco in bilancio che ha generato un ammanco di 4,5 milioni di euro a fronte di un’evasione di imposta pari a ben 2,5 milioni di euro.

Evasione fiscale: Parma, quadro d’autore nel salotto dell’amministratore

 A fronte di una maggiore imposta accertata pari a ben 1,3 milioni di euro, l’Agenzia delle Entrate a Parma ha scovato ben 5 milioni di euro, a seguito di verifiche fiscali effettuate dai funzionari, a carico di una società parmense operante nel settore immobiliare. L’indagine, in particolare, ha riguardato gli anni dal 2006 al 2008 a seguito di note di credito sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) alquanto sospette. In accordo con quanto rivela l’Agenzia delle Entrate della Regione Emilia-Romagna, queste note di credito presentavano l’emissione nei confronti di altre società del gruppo parmense operante nel settore immobiliare, ma soprattutto avevano un importo troppo elevato in ragione al fatturato complessivo. Ed oltre ai guadagni in nero, ed alle note di credito ingiustificate, i funzionari delle Entrate hanno anche scovato un’opera d’arte inserita nei costi d’azienda ma in bella mostra nel salotto dell’amministratore. Trattasi, in particolare, di un’opera che, con un valore di mercato pari a 115 mila euro, è attribuita ad Abraham Brueghel, un pittore fiammingo, ed era stata inserita come arredo d’impresa.

Gettito evasione fisco sia usato per taglio tasse

 La proposta arriva direttamente dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, la quale chiede che almeno una parte degli introiti derivanti dalla lotta contro l’evasione fiscale venga usata dal governo italiano per tagliare la pressione fiscale che grava su imprese e lavoratori. Emma Marcegaglia avanza la sua richiesta a margine dell’assemblea generale degli industriali di Bergamo, chiedendo una redistribuzione del peso della fiscalità a favore del mondo produttivo.

Assistenza fiscale: Camper Entrate, tappa in provincia di Cremona

 A partire da mercoledì prossimo, 22 settembre 2010, e fino al giorno 24, in provincia di Cremona, e per la precisione nel Comune di Pandino, arriva il Camper dell’Agenzia delle Entrate nell’ambito dell’iniziativa “Il Fisco mette le ruote”. A darne notizia è stata l’Amministrazione finanziaria dello Stato che, sul territorio lombardo, ha già fatto tappa con il proprio Camper sempre sul territorio lombardo, ed in particolare a Gonzaga, in provincia di Mantova. La scelta del Comune di Pandino rientra nell’iniziativa delle Entrate di avvicinare il Fisco ai cittadini per quel che riguarda le richieste di informazioni e chiarimenti, ma anche per assolvere agli adempimenti fiscali in quelle aree del Paese dove non sono presenti gli Uffici.

Compensazione Iva Enti locali

 Per i Comuni, in merito alla compensazione dei crediti sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) oltre i 15 mila euro, la revisione equivale al rilascio del visto di conformità. A chiarirlo con una risoluzione, la numero 90/E pubblicata venerdì scorso, 17 settembre 2010, è stata l’Agenzia delle Entrate nel precisare come per i Comuni la certificazione rilasciata dall’organo di revisione, singolo o collegiale, equivalga allo stesso tipo di “vigilanza” connessa al rilascio del visto di conformità in quanto presuppone lo stesso tipo di controllo. Per gli Enti locali, quindi, visto di conformità e sottoscrizione della dichiarazione da parte del revisore singolo, nel caso di Comune più piccolo, o da parte del collegio, pari a sono ai fini della compensazione dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) sopra i 15 mila euro.

Categorie IVA

Evasione fiscale: 11 anni prima che bussi l’ispettore

 Nel nostro Paese il 15% delle grandi società di capitali dichiara redditi inferiori al livello dei 10 mila euro, ovverosia meno di un impiegato; ma analizzando i bilanci delle imprese dal 2005 al 2008, considerando sempre le società di capitali, circa 800 mila nel nostro Paese tra società per azioni e società a responsabilità limitata, metà di queste non pagano le imposte sui redditi in quanto dichiarano, anche per più anni consecutivi, dei bilanci in rosso. Questo è, tra l’altro, quanto mette in evidenza l’Associazione Contribuenti.it nel sottolineare come a livello statistico il tempo che passa affinché il Fisco bussi alla porta di un evasore fiscale sia pari a ben 11 anni. Questo per dire che è praticamente impossibile ogni anno andare a stanare tutti gli evasori fiscali proprio perché ci sarebbe bisogno di un vero e proprio esercito di funzionari preposti a scovare i furbi. In base alle stime elaborate proprio dall’Associazione Contribuenti.it, lo scorso anno il Fisco ha effettuato controlli su meno del 10% dei potenziali evasori, da cui si evince come la probabilità di incontrare l’ispettore per un evasore fiscale sia di una ogni 11 anni.

Bini Smaghi: non è il momento di tassare le banche

 Non c’e’ unanimita’ tra i 27 ministri finanziari dell’Unione europea sul prelievo sulle banche che dovrebbe finanziare il fondo anticrisi, c’è chi dice sì alla tassa, ma diverse sono le posizioni sulle modalita’ applicative. La Banca centrale europea ha voluto ieri lanciare un messaggio, subito dopo un vertice governativo a Bruxelles: le prime proposte per rafforzare il Patto di Stabilità non sono sufficienti e vanno rese più stringenti, inoltre é fuori luogo la possibilità di introdurre nuove tasse sulle banche in un momento in cui le istituzioni finanziarie sono chiamate a nuove e urgenti ricapitalizzazioni.

Evasione fiscale: si annida in tutte le categorie economiche

 L’evasione fiscale si annida in tutte le categorie economiche. A dichiararlo è stata l’Agenzia delle Entrate in risposta alle affermazioni di Confindustria che ha giudicato come “sbalorditivi” i livelli che l’evasione fiscale ha raggiunto nel nostro Paese. Secondo l’Amministrazione finanziaria dello Stato, infatti, in questo modo non viene a conti fatti riconosciuto lo sforzo che, nella lotta e nel contrasto all’evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha messo in campo con il proprio lavoro quotidiano al servizio del Paese; questo perché nelle casse dell’Erario, proprio dalla lotta all’evasione fiscale, le somme recuperate hanno recentemente toccato dei livelli mai raggiunti, ragion per cui l’Agenzia delle Entrate avrebbe anche bisogno che in merito ci fosse un cambiamento culturale nonché il supporto e la collaborazione da parte delle parti sociali.

Inps: contributi previdenziali, incassi in aumento

 Nel periodo gennaio – agosto di quest’anno l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, ha incassato un ammontare complessivo di contributi che ha superato dell’1% il dato preventivato. Nel dettaglio, nei primi otto mesi di quest’anno l’Inps ha incassato 85,8 miliardi di euro con un incremento rispetto al 2009 pari allo 0,8%; trattasi di una cifra che, in accordo con quanto ha precisato l’Istituto con una nota, riguarda al netto dei trasferimenti allo Stato il recupero crediti, per un controvalore pari a 3,4 miliardi di euro, e le riscossioni correnti che negli otto mesi si sono attestate a 82,4 miliardi di euro. Secondo quanto dichiarato da Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Inps, i dati relativi agli incassi sui contributi pagati dalle aziende dimostrano come nonostante tutto l’economia italiana sia comunque dinamica visto che c’è stata un’inversione dei contributi riscossi a partire dallo scorso mese di giugno dopo una dinamica degli incassi in frazionale calo. Il solo dato relativo all’attività di recupero crediti mostra invece nei primo otto mesi di quest’anno un’impennata del 17% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.