Un intervento al seno o alle labbra? Zampe di gallina o rughe di espressione? In Inghilterra arriva la ‘Boob Tax’, ovvero la tassa sugli interventi di chirurgia estetica. Non tocca quelle persone che, per incidenti gravi, devono sottoporsi a plastiche ma coloro che, non vedendosi forse perfette, decidono di rivolgersi al chirurgo per ottenere ciò di cui madre natura non le ha dotate. Semplicemente è una tassa rivolta a chi si rivolge al chirurgo plastico per meri ritocchi senza che sia un vero fondamento medico. Nello specifico sarà applicata una quota IVA pari al 20% applicata ad ogni intervento di chirurgia estetica. È facile immaginare quindi che le casse dello Stato beneficeranno parecchio di questa tassa, considerato il propagarsi del ricorso alla chirurgia estetica. Come prevedibile sono già scattate le polemiche da parte dei chirurghi.
giannip
Sei anziano? A Pescara una tassa ad hoc
Si parla tanto di pensioni minime, di anziani che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, di famiglie i cui risparmi vengono alienati dalla crisi crescente. Gli anziani, che spesso vediamo nei centri di ritrovo, nei circoli, a chiacchierare sull’ultima riforma finanziaria con il ciglio di chi di vita ne ha vissuta tanta o a giocare a carte se preferisce un momento di puro svago, d’ora in poi dovrò pagare cara la sua partita a tresette. Anche se sono solo 25 euro all’anno, come ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali del Comune Guido Cerolini.
Bankitalia: le tasse sono troppe ma forse tornerà l’ICI
a una parte l’elevata pressione fiscale in Italia rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea, dall’altra la necessità di fornire nuova liquidità alle casse dello Stato, diminuire il debito pubblico e affrontare meglio questo crisi che infierisce sugli stati del Vecchio Continente. Sul piatto della bilancia quindi due scelte: la pressione fiscale è troppo alta e sbilanciata, frena la crescita, bisognerebbe rimodellare le aliquote e i tributi agevolando quelli sul lavoro, si potrebbe ripensare quindi a reintrodurre l’ Ici sulla prima casa, oltre a inasprire la lotta all’ evasione, anche con il potenziamento di redditometro e denaro elettronico. É l’osservazione della Banca d’Italia che ieri, nel corso di un’ audizione in Parlamento del capo economista Daniele Franco, ha messo sotto osservazione la manovra varata a metà agosto per anticipare e accelerare il riequilibrio dei conti pubblici.
Condono: nessuno pagherà le tasse, occorre un contrasto più efficace
É la Cisl a bocciare il condono, dopo la Corte dei conti, arrivano altre critiche per la riforma fiscale. Il segretario generale aggiunto Giorgio Santini avverte che se il ddl dovesse passare, nessuno paghera’ piu’ le tasse e auspica invece un contrasto efficace all’evasione. Ieri a Cagliari per il Consiglio generale della Cisl sarda, Santini ha lanciato un appello all’unita’ sindacale per far fronte alla crisi e una frecciata a Berlusconi, asserendo che il suo esecutivo non governa e ne servirebbe uno di più larghe intese.
L’apertura di Partite IVA é in calo in Italia
Non é facile al giorno d’oggi intraprendere un’attività di impresa. La triste congiuntura economica non é certo favorevole e gli operatori economici non sono ancora in grado di prevedere con più precisione quando “il vento” tornerà a soffiare favorevolmente per la nostra economia. A questo si aggiunge l’altissima tassazione in Italia, per la quale il futuro é ancora meno roseo: di quanto aumenterà la pressione fiscale italiana, nei prossimi anni? A questa domanda Confesercenti risponde che la salita sarà di 2,2 punti percentuali, portando il prelievo al 44,8% già nel 2013, e l’indagine ha compreso anche il taglio alle agevolazioni fiscali.
Marcegaglia: se si abbassano tasse su lavoratori e imprese accetteremo una patrimoniale
La Marcegaglia non le ha mai mandate a dire a nessuno. Prima donna a ricoprire il ruolo di presidente di Confindustria, nell’azienda di famiglia ricopre la carica di consigliere e amministratore delegato insieme al fratello Antonio, ma la Marcegaglia é soprattutto nota per il suo impegno presso l’organizzazione rappresentativa delle imprese manufatturiere e di servizi italiani, meglio conosciuta come Confindustria. Finalmente pronto il «manifesto per lo sviluppo», annunciato giorni fa dalla presidente. La priorità: abbassare le tasse su lavoratori e imprese, con la disponibilità ad accettare una patrimoniale. Precisamente dovrebbe essere una tassa dell’1,5 per mille sulle attività immobiliari e mobiliari escludendo però i patrimoni che abbiano valore a 1,5 milioni di euro.
L’Aquila riprende a pagare le tasse
A distanza di anni dal sisma che colpì la provincia aquilana, molte cose sono cambiate, ma ancora non bastano per far ripartire, a pieno ritmo, questa città devastata dal terremoto. Alcune attività commerciali stentano a riaprire, migliaia di lavoratori sono in cassa integrazione, le famiglie sono alle prese con i conti da pagare. Inoltre a novembre si tornerà a pagare le tasse. Il sindaco Massimo Cialente ha lanciato l’allarme alcuni giorni fa, in occasione del convegno nazionale dell’Agenzia delle entrate a palazzo Silone e ha sottolineato che la questione della restituzione delle tasse sospese per il sisma di due anni fa sarà uno degli argomenti di discussione durante la seduta straordinaria e aperta del Consiglio comunale de L’Aquila, prevista tra alcuni giorni, precisamente lunedì 10 ottobre, quando si parlerà anche di attività produttive ed enti culturali.
Fa discutere la tassa sull’obesità di Ryanair, che smentisce
In realtà non c’è nulla di confermato, ma sembra, almeno da quello che si legge anche su autorevoli giornali, che la celebre compagnia aerea abbia chiesto una tassa o comunque una maggiorazione sul costo del biglietto a una signora… diciamo in carne. La donna in questione si chiama Rita Calzona, la quale, dopo aver acquistato on-line un biglietto Ryanair Parigi-Roma, arrivata al check-in dell’aeroporto Beauvais, vede un hostess osservarla con attenzione e sentenziare: “Se vuole tornare a casa, deve pagare un sovrapprezzo“. Tuona la ragazza. La ragione di questa richiesta risiede nel peso della viaggiatrice: 120kg sono troppi per pagare un solo biglietto?.
Tasse universitarie: classifica atenei più costosi
Gli studenti universitari del Sud pagano meno tasse, lo conferma una speciale classifica stilata dalla Federconsumatori circa i costi degli atenei italiani. Gli atenei più accessibili, almeno dal punto di vista economico, sono quelli meridionali. Sono invece più care le università del Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto), costano ben il 13,5% in più rispetto a quelle meridionali. Le tasse al Nord oltretutto sono aumentate per l’anno accademico in arrivo dell’8.2% per la prima fascia di reddito, del 15,54 per la terza fascia e del 23,23% per la fascia massima. Il primato spetta all’università di Parma, gli studenti pagano infatti una retta pari a 1005,87 euro, mentre coloro che scelgono delle facoltà umanistiche pagano 890,05 euro. A seguire, al secondo posto, l’Università di Verona. Le facoltà più economiche sono invece quelle di Bari e Bologna.
La maggioranza discute sul Manifesto per salvare l’Italia
Alcuni giorni fa la numero uno di Confindustria ha deciso di “dare una mano” al nostro governo nel redigere un piano che possa essere di aiuto per il Paese. Emma Marcegaglia nei giorni scorsi ha presentato un nuovo documento – manifesto, con proposte di riforme per salvare l’Italia, il quale potrà anche essere attuato, ma occorrerà attendere ora la risposta del Governo, che potrà scegliere se accogliere o meno le offerte degli industriali. Un manifesto delle imprese strutturato in cinque punti, contenente alcune mosse che il governo dovrebbe seguire per superare questo periodo di austerità.
Studi di settore: cosa sono
Gli studi di settore rappresentano uno dei metodi per porre in atto la propria attività di accertamento, con lo scopo di individuare le condizioni di operatività delle aziende e di determinarne i ricavi attraverso un processo di stima, di controllo sulle dichiarazioni e sugli atti utilizzati dal contribuente per l’autodeterminazione dell’imposta da pagare. In altre parole quindi gli studi di settore consentono di determinare, grazie a un certo numero di indicatori, i ricavi o i compensi presunti. Gli studi di settore spesso vengono applicati a una piccola impresa o un professionista. In questo modo il fisco impara a capire quanto guadagna un lavoratore autonomo o una piccola impresa che, dal canto suo sa che rispettando i parametri dello studio non avrà problemi col fisco.
Tasse per parcheggio e ingresso al cimitero di Foggia?
Sembra che anche il luogo che dovrebbe essere più tranquillo al mondo sarò scosso da un “terremoto” che farà probabilmente rivoltare, se non i nostri defunti, le persone che su questa Terra ci vivono ancora, e si spera per molto altro tempo, tasse permettendo. Circola infatti voce che nel comune di Foggia e precisamente, nel luogo dove i cittadini si recano a trovare i propri cari passati all’aldilà, sarà applicato un balzello che graverà sulle tasche dei visitatori. Pare che a breve sarà imposto il pagamento di due tasse istituite dal Comune ed il privato concessionario per il parcheggio e l’ingresso al cimitero di Foggia.
Ridotte soglie di rilevanza penale dei reati fiscali
Basterà un’imposta evasa di 30 mila euro per far scattare i reati di dichiarazione fraudolenta o di omessa dichiarazione e di 50 mila per quello di dichiarazione infedele. Questo é quanto previsto dalla manovra di ferragosto, che stata la protagonista indiscussa di questa fine estate. Sono le nuove soglie di rilevanza penale dei reati fiscali con cui parte la stagione di lotta all’evasione fiscale. Carcere per l’evasione sopra i 3 milioni di euro. Il provvedimento di fatto dimezza le soglie.
La tassa più odiata rimane il canone RAI
È inutile, possiamo girare e rigirare le carte come vogliamo, ma la tassa peggio digerita dallo stomaco (o forse più dalle tasche) degli italiani rimane il canone RAI. Sarà perchè il servizio offerto non é più gradito da accettare di dover pagare, sarà perchè arriva alla fine dell’anno proprio quando abbiamo già prosciugato la tredicesima… Un sondaggio realizzato dall’Ifel, il centro studi dell’Anci, l’associazione dei comuni, in collaborazione con l’istituto di rilevazioni Swg ha rilevato gli italiani non solo non considerano tutte le tasse allo stesso modo ma non le considerano tutte ugualmente ingiuste e soprattutto, per il 29,8% degli 8mila intervistati, nessun ente pubblico spende in maniera corretta il gettito derivante dai tributi.