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Sei anziano? A Pescara una tassa ad hoc

Si parla tanto di pensioni minime, di anziani che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, di famiglie i cui risparmi vengono alienati dalla crisi crescente. Gli anziani, che spesso vediamo nei centri di ritrovo, nei circoli, a chiacchierare sull’ultima riforma finanziaria con il ciglio di chi di vita ne ha vissuta tanta o a giocare a carte se preferisce un momento di puro svago, d’ora in poi dovrò pagare cara la sua partita a tresette. Anche se sono solo 25 euro all’anno, come ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali del Comune Guido Cerolini.

Solo 25 euro per chi ha uno stipendio ragionevole, ma che possono iniziare a pesare sul portafoglio di chi, suo malgrado, é costretto a vivere con una pensione minima. A Pescara chi frequenta un centro sociale per anziani, dovrà versare d’ora in poi una tassa di 25 euro all’anno. Le persone iscritte a queste strutture, da sempre gratuite, dovranno pagare altrimenti non potranno più farne parte. I centri sociali a Pescara sono in tutto cinque e sono gestiti da cooperative, sono in tutto 2.549 gli iscritti e moltiplicando questa cifra per 25 euro, si ottengono 63.725 euro: quanto dovrebbe incassare il Comune ogni anno. Anche qui però l’assessore ci tiene a precisare che l’intenzione non é assolutamente quella di fare cassa, ma di indirizzare il gettito derivante all’erogazione di nuovi servizi per gli anziani.

Vorrei farla scattare entro la fine dell’anno – ha detto l’assessore -. Si tratta di una quota per le iscrizioni, in cambio verrà rilasciata una tessera. Questa operazione ha un duplice scopo: capire quanti sono effettivamente gli anziani che usufruiscono dei centri sociali e introdurre un contributo di partecipazione per le spese sostenute per nuove iniziative culturali per gli anziani, come seminari, convegni e progetti per la prevenzione. Non è assolutamente un intervento per fare cassa. In fondo, 2 euro al mese non mi sembrano una grande cifra