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Provincia di Torino: giro di vite sui falsi enti no profit

Tempi duri per bar, ristoranti, esercizi commerciali, palestre e sale da ballo che si “travestono” in maniera fittizia, illegale e anticoncorrenziale, in enti del no profit. In accordo con quanto rende noto la Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate del Piemonte, l’Amministrazione finanziaria ha siglato con la Provincia di Torino un accordo finalizzato ad istituire una vera e propria task force con il chiaro intento ed obiettivo di alzare il velo sui “furbetti” del no profit. Chi si maschera da ente no profit, senza averne i requisiti, truffa il Fisco e genera distorsioni della concorrenza con ricadute negative su quei veri enti senza scopo di lucro che, invece, giustamente si avvalgono di condizioni fiscali di favore, ma anche e soprattutto ai danni degli esercizi commerciali. In particolare, nella Provincia di Torino, iscritti in degli elenchi differenziati, ci sono numerosi soggetti eterogenei operanti nel campo del no profit che spaziano dalle Onlus ai circoli sportivi e passando per le associazioni del volontariato ed i circoli culturali e ricreativi.

L’obiettivo dell’accordo operativo tra l’Agenzia delle Entrate e la Provincia di Torino è ora quello di incrociare questi elenchi in modo tale da poter smascherare con più facilità e rapidità i falsi enti no profit, ovverosia soggetti che fruiscono delle agevolazioni fiscali ma che sono in tutto e per tutto delle attività commerciali.

Quella attivata è quindi nel complesso una sinergia istituzionale finalizzata in tutto e per tutto al contrasto all’evasione fiscale di chi sfrutta i fini non lucrativi dichiarati illegittimamente per pagare meno tasse così come fanno i veri soggetti che appartengono al Terzo Settore. Secondo quanto dichiarato dal direttore regionale del Piemonte dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Palitta, l’accordo con la Provincia di Torino mira ad evitare ogni abuso da parte di chi, pur essendo estraneo al mondo del terzo settore, si avvale di condizioni fiscali agevolate per fare concorrenza sleale alle attività commerciali.