Aumentano i comuni caccia-evasori dell’Emilia Romagna

L’Emilia Romagna si appresta a diventare una delle regioni del nostro paese con il maggior impegno per quel che concerne la lotta all’evasione fiscale, un tema che sembra stare molto a cuore al governo Monti (i nuovi studi di settore e le norme sui libretti al portatore lo stanno a testimoniare): in effetti, le adesioni dei vari comuni di questo territorio stanno crescendo a vista d’occhio, tanto che ormai il totale è giunto fino a 258, un numero davvero importante. Nello specifico, le ultime prese di posizione di questo tipo sono state quelle di Monzuno e Sant’Agata Bolognese (entrambi facenti parte della provincia di Bologna), Borgo Val di Taro Polesine Parmense e Salsomaggiore Terme (in questi due casi si tratta della provincia di Parma), Castellarano e Guastalla (Reggio Emilia) e Bellaria Igea Marina (Rimini).

Agevolazioni fiscali: bonus ristrutturazioni in Emilia-Romagna

Anche nella Regione Emilia-Romagna, tra le agevolazioni fiscali vigenti, piace sempre di più il bonus fiscale al 36% sulle ristrutturazioni. A renderlo noto lunedì scorso, 23 agosto 2010, è stata la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Regione Emilia-Romagna nel precisare in particolare che nei primi sette mesi di quest’anno i contribuenti emiliano-romagnoli, al Centro operativo di Pescara dell’Amministrazione finanziaria dello stato, hanno inviato ben 46.151 richieste di detrazione fiscale con un incremento dell’11,3% rispetto alle istanze presentate nel periodo gennaio – luglio 2009. A livello territoriale, il maggior numero di richieste, ben 16.122, è arrivato dalla Provincia di Bologna con a seguire quella di Modena con 7.522 e poi la Provincia di Reggio Emilia con 4.500 istanze inoltrate. E così dal 1998, anno di introduzione del bonus sulle ristrutturazioni al 36%, ad oggi, i contribuenti emiliano-romagnoli hanno presentato ben 654.011 comunicazioni di detrazione fiscale, corrispondenti al 15% del totale nazionale.

Entrate ed Emilia presentano la guida con agevolazioni per disabili

I contribuenti del nostro paese che sono anche costretti a convivere con uno stato di disabilità potranno beneficiare, a partire da quest’anno, di una novità tributaria piuttosto interessante; in effetti, grazie alla fruttuosa collaborazione tra l’Agenzia delle Entrate e la regione Emilia Romagna, si sta provvedendo a un’ingente distribuzione di informazioni fiscali di fondamentale rilievo, vale a dire la cosiddetta “Guida alle agevolazioni e ai contributi per le persone con disabilità”, una pratica guida pensata proprio per questa categoria di soggetti e che è stata realizzata dalla direzione regionale della nostra amministrazione finanziaria e dalla regione emiliana. Di cosa si tratta esattamente? Gli aggiornamenti della guida in questione riguardano il mondo del fisco almeno fino allo scorso 31 maggio: tutte le informazioni più importanti a carattere di fisco, tributi e dichiarazioni dei redditi vengono spiegate e delineate con chiarezza e semplicità, avvalendosi anche di una gradita sintesi dei contenuti. Il tutto si propone di venire incontro a quei disabili che rappresentano una parte integrante della normativa regionale in materia.

 

Entrate: a Modena scoperti oltre 40 milioni di euro nascosti

È l’Emilia Romagna la regione che ha indossato l’abito della protagonista principale dell’ultima vicenda di evasione ed elusione fiscale: per essere più precisi, l’Agenzia delle Entrate è riuscita a scoprire un giro illegale di affari che ha visto coinvolta la città di Modena con un gruppo multinazionale del settore meccanico. In effetti, le operazioni illecite avevano portato a nascondere alla nostra amministrazione finanziaria una cifra superiore ai 40 milioni di euro, dato che l’azienda era in contatto con un numero piuttosto alto di società estere, un chiaro segnale di evasione. Che cosa accadeva nello specifico? La società coinvolta dall’indagine aveva provveduto a diminuire in maniera sensibile i propri ricavi, soprattutto attraverso la cessione di prodotti finiti a prezzi ben inferiori a quelli che invece venivano praticati sul mercato. In questo caso, la diminuzione si è avvicinata anche ai sette milioni, denaro poi risparmiato nell’interesse di altre compagnie presenti in paesi come la Germania, l’India e parte dell’America Latina.

 

Falsi rimborsi Irpef e Iva: Entrate Toscana recupera 20 milioni di euro

Dopo lunghe e complesse indagini, che hanno portato anche a parecchie denunce e ad arresti, nella Regione Toscana l’Agenzia delle Entrate ha smascherato una frode fiscale milionaria, per importi complessivi che, tra falsi rimborsi Iva, e falsi rimborsi Irpef, ammontano ad oltre 20 milioni di euro. Al tempo, ed in particolare nell’anno 2006, l’Ufficio Analisi e ricerca dell’Agenzia delle Entrate, che ora a seguito della riorganizzazione delle Entrate è diventato l’Ufficio Antifrode dell’Amministrazione finanziaria, aveva avviato delle fitte indagini relativamente a dichiarazioni sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) e quelle sui redditi, con anomalie che hanno interessato sia contribuenti con residenza a Livorno ed a Pisa, sia dei ben precisi, e sempre gli stessi, soggetti per la trasmissione in via telematica delle dichiarazioni.

Emilia Romagna: tasse locali troppo alte secondo Cisl

La pressione fiscale di Regione, province, comuni in Emilia Romagna costa 1.584 euro a testa, contro i 1.319 del resto d´Italia. Lo sottolinea la Cisl emiliano-romagnola che colloca la regione al terzo posto dopo Lazio e Lombardia per pesantezza delle tasse e si prepara a presentare una serie di rivendicazioni alla presidenza della Regione in un convegno organizzato per sabato mattina in via Milazzo.

La fiscalità in Italia è insostenibile e ingiusta – afferma il segretario regionale Giorgio Graziani – l´86% dei contribuenti paga il 90% delle imposte.

Nel 91% dei Comuni emiliani l’addizionale Irpef incide per 109 euro in media, rispetto ai 104 euro del dato medio italiano. Il segretario regionale della Cisl Giorgio Graziani sostiene che in Emilia Romagna si pagano più tasse ma si hanno anche servizi di una qualità superiore al resto del Paese.

Evasione fiscale: Emilia Romagna, scoperta frode Iva per 10 milioni

In Emilia Romagna nei giorni scorsi la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate ha reso noto che, a seguito dei controlli avviati dagli ispettori del Fisco nei confronti dei grandi contribuenti, è stata scovata una frode sull’imposta sul valore aggiunto (Iva) pari a ben dieci milioni di euro. A finire nel mirino dell’Amministrazione finanziaria, in particolare, nell’ambito di un’operazione denominata “stagno fuso“, è stata a seguito dei relativi controlli una società multinazionale operante nel comparto della lavorazione dell’acciaio. Gli oltre dieci milioni di euro di frode Iva sono infatti emersi a seguito di operazioni illecite basate sull’emissione di fatture le cui operazioni descritte erano inesistenti.

Evasione fiscale: accertamenti sintetici in Emilia-Romagna

In Italia ci sono, purtroppo, tantissimi contribuenti che, a fronte di dichiarazioni dei redditi che appaiono a prima vista regolari e tipiche di un “medio contribuente“, conducono una vita decisamente più agiata tra yacht, immobili di pregio ed utilizzo di auto di grossa cilindrata di proprietà. Ebbene, per quasi 1.500 contribuenti di questo tipo, in Emilia-Romagna, nei primi dieci mesi di quest’anno è scattato il redditometro e, a fronte di altrettanti accertamenti sintetici è stata scovata un’evasione pari a ben 22 milioni di euro. A darne notizia è la Direzione Regionale Emilia-Romagna dell’Agenzia delle Entrate, la quale ha messo in risalto come quest’anno i controlli legati agli accertamenti sintetici siano cresciuti del 191%, passando dai 512 dello scorso anno ai 1.490 di quest’anno.

Italiani e paradisi fiscali: per le Entrate sono oltre 29.000

L’Agenzia delle Entrate ha provveduto a stilare una interessante lista che mostra il rapporto tra i contribuenti italiani e i cosiddetti paradisi fiscali: da quanto emerge dalle stime, le quali si basano sugli ultimi dati provenienti dall’Aire, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, sono 29.158 i nostri concittadini che decidono di affidarsi al sistema illegale della fiscalità agevolata, attraverso un apposito cambio di residenza in uno dei paesi che applica questo tipo di imposte. Il rilevamento arriva puntuale, in concomitanza al varo del tanto discusso provvedimento dello scudo fiscale (il quale si riferisce proprio ai capitali versati all’estero nei paradisi); l’iniziativa si riferisce all’intensificazione della lotta all’evasione fiscale e alle false residenze all’estero posta in essere dalle stesse Entrate. Entrando nel dettaglio statistico, ci si accorge che ben un italiano su quattro che ha scelto di spostare la propria residenza in un paradiso fiscale è originario della regione Emilia Romagna: questo “primato”, poco invidiabile, può essere spiegato facilmente con la relativa vicinanza del territorio regionale alla Repubblica di San Marino, noto paradiso fiscale (per la precisione sono 6.263 gli emiliani “emigranti fiscali”).

 

Evasione fiscale: alleanza Comuni-Entrate in Emilia Romagna

Tempi duri per gli evasori fiscali che risiedono in Emilia Romagna. L’Agenzia delle Entrate e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani dell’Emilia Romagna, infatti, aprono in merito la strada al federalismo fiscale con una vera e propria alleanza anti-evasione che vede impegnato sia il Fisco, sia i Comuni che eserciteranno un ruolo attivo nell’individuare i possibili casi di evasione fiscale. Non a caso, una “task force” di quindici membri, di cui undici funzionari dell’Agenzia delle Entrate, e quattro esperti dell’ANCI della Regione Emilia Romagna, ha predisposto un dossier operativo, destinato ai dipendenti del Comune, per la raccolta dei dati “sensibili” attraverso delle apposite “check list”. Allo stato attuale, i comuni dell’Emilia Romagna che hanno aderito all’alleanza anti-evasione sono ben 116; tra questi, spiccano città come Bologna, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Ferrara e Cesena, ma, in accordo con una nota emessa dalla Direzione Regionale dell’Emilia Romagna, ci sono anche centri di rilevanza economica come Carpi, Imola e Faenza dove potenzialmente può annidarsi un elevato livello di tasse evase.

Emilia Romagna: accordo per imposta di registro

L’imposta di registro deve essere pagata al momento della registrazione degli atti presso l’Agenzia delle Entrate. Gli atti che rientrano in questo obbligo sono l’acquisto di una casa o la registrazione dei contratti di locazione/affitto di un appartemento ad un inquilino.

L’imposta di registro si paga in proporzione (aliquota) al prezzo dell’acquisto:

* l’aliquota è del 3% sul prezzo dell’immobile indicato nel rogito per la prima casa e se il venditore dell’immobile non è titolare di partita IVA;
* se non si tratta di prima casa, si paga lo stesso il 3% quando l’immobile è di interesse storico, artistico o archeologico.
* si deve pagare il 7% in tutti gli altri casi.

Contrasto evasione fiscale: aumentano le adesioni nei Comuni dell’Emilia-Romagna

Sono sempre di più i Comuni italiani che hanno ufficialmente annunciato la propria collaborazione con l’Agenzia delle Entrate nell’ambito delle azioni di lotta e di contrasto all’evasione fiscale. Tempi duri, quindi, per chi non dichiara nulla o dichiara meno del dovuto e vive una vita agiata, magari con due/tre SUV intestati in famiglia; gli Enti locali, infatti, possono partecipare e compartecipare al recupero delle imposte evase in scia ad un accordo stipulato nell’ottobre scorso tra l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, e l’Agenzia delle Entrate. Nel dettaglio, le amministrazioni locali hanno facoltà di poter incrociare, attraverso uno scambio informativo con i dati dell’anagrafe tributaria, i dati relativi, ad esempio, ai contratti di affitto, utenze di gas, acqua e luce, ma anche quelli di successioni e bonifici bancari. In Emilia-Romagna, intanto, c’è stato a partire dal 2009 un boom di adesioni proprio riguardo alla collaborazione con l’Agenzia delle Entrate nelle azioni di contrasto all’evasione fiscale.