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Servizi fiscali: nasce un canale “dedicato” per le comunicazioni di irregolarità

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto d’aver attivato un canale dedicato ai professionisti, ovverosia agli esperti contabili, ai consulenti tributari, ai consulenti del lavoro ed ai dottori commercialisti che sono dotati posta elettronica certificata. Il canale, tramite posta elettronica, è nello specifico finalizzato a fornire chiarimenti ed assistenza in merito alle dichiarazioni che, per il periodo di imposta 2006, riguardano le comunicazioni di irregolarità derivanti dal controllo automatizzato dei modelli Unico 2007 per le società di capitali. Il nuovo strumento di accesso ai servizi di assistenza può essere richiesto dai professionisti sopra citati rivolgendosi all’Associazione di categoria o all’Ordine di appartenenza, dove potrà essere acquisito sia il relativo indirizzo di posta elettronica, sia le modalità operative per l’accesso al servizio stesso. Il nuovo canale “dedicato” per le comunicazioni di irregolarità si va quindi ad aggiungere sia a quelli offerti presso tutti gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate sparsi sul territorio nazionale, sia tramite l’accesso al call center dell’Amministrazione finanziaria cui possono chiamare anche i contribuenti.

L’assistenza richiesta per le comunicazioni di irregolarità da parte dei professionisti viene gestita dal Centro operativo di Venezia, le cui funzioni sono strettamente correlate alla Direzione Centrale Servizi ai Contribuenti che si occupa, in particolare, proprio del trattamento delle dichiarazioni dei redditi presentate dalle società di capitali.

Riguardo all’anno 2007, ma anche 2006 e 2005, decine di migliaia di contribuenti in questi giorni riceveranno delle lettere riguardo ad anomalie nella determinazione degli studi di settore per gli anni citati; trattasi di oltre centomila lettere nelle quali, tra l’altro, al contribuente viene intimato di non reiterare il comportamento fiscale non corretto del passato ai fini della determinazione dei ricavi o dei compensi che scaturiscono dagli studi di settore. Il contribuente che riceve tale lettera può eventualmente chiedere proprio il supporto di un intermediario abilitato, ad esempio un commercialista o uno studio di consulenza, per evitare di ripetere gli stessi errori nell’applicazione degli studi di settore.

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