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Contribuenti italiani alle prese coi debiti del Natale 2009

Il Natale 2010 è alle porte, ma molti contribuenti italiani sono ancora alle prese con il saldo dei debiti del Natale 2009, ovverosia quello dello scorso anno. A sostenerlo è Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, in forza ad uno studio che è stato condotto da KRLS Network of Business Ethics, e da cui è emerso come i contribuenti alle prese con il rimborso dei debiti pregressi di un anno fa siano in Italia ben 3,7 milioni. Questo, in particolare, è dovuto al cosiddetto “denaro di plastica“, ovverosia alle carte di credito che, con la modalità revolving, permettono di fare acquisti durante il Natale e poi rimborsare a rate a poco a poco nei mesi successivi con interessi salati e con la conseguenza che poi il rientro dal debito slitta sempre di più fino ad arrivare addirittura al Natale successivo.

Il rapporto dei contribuenti indebitati per il Natale 2009, sul totale, è quindi pari all’incirca ad uno su dieci; inoltre, Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, stima che anche quest’anno saranno tantissimi gli italiani, ben 3,4 milioni di contribuenti, che faranno il passo più lungo della gamma con acquisti spesso superflui, oltre le loro reali disponibilità e possibilità, e quindi con il conseguente indebitamento che poi inciderà nei prossimi mesi pesantemente sullo stile di vita proprio e dei propri familiari.

Secondo Vittorio Carlomagno, il Presidente dell’Associazione, quello delle carte di credito nel nostro Paese rappresenta un problema serio che sarebbe necessario affrontare visto che, anche per effetto di “offerte tentatrici”, ci sono milioni di italiani che si indebitano per le spese natalizie senza poi fare i conti con il fatto che, prima o poi, arriverà il giorno in corrispondenza del quale si dovrà ripagare un debito che spesso purtroppo poi non può essere saldato con tutto quel che ne consegue. Meglio quindi, se proprio non si può, fare qualche rinuncia piuttosto che trovarsi ad iniziare il 2011 con un debito da saldare.