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Studi di settore e crisi delle libere professioni

Sebbene anche per quest’anno in materia di studi di settore ci siano i cosiddetti correttivi anticrisi, l’appuntamento con la dichiarazione dei redditi, e quindi con Unico 2010, non sarà dei più agevoli per il mondo delle libere professioni. Anche con l’applicazione dei correttivi, infatti, il rischio è che molti liberi professionisti non risultino “congrui” agli occhi del Fisco in materia di studi di settore, ragion per cui oltre ai danni causati dalla crisi potrebbe scattare anche la “beffa” relativa all’avvio di accertamenti finalizzati a verificare se effettivamente il contribuente abbia oltremodo risentito della crisi rispetto allo strumento presuntivo dello studio di settore. D’altronde, le ultime rilevazioni rilasciate nei giorni scorsi da Contribuenti.it non lasciano molto spazio alle interpretazioni e non permettono facili ottimismi; il calo di fatturato per le libere professioni, infatti, è stato in media pari al 37% a fronte di una bella fetta, pari al 19%, di studi che addirittura hanno chiuso.

Ad essere stati colpite dalla crisi, anche nello scorso anno dopo un 2008 tutt’altro che esaltante, sono stati i dottori commercialisti, avvocati, giornalisti, biologi e, tra gli altri, anche i veterinari ed i medici. Nel corso di un’indagine presentata a Capri nei giorni scorsi, inoltre, Contribuenti.it ha messo in evidenza come nel nostro Paese il mondo delle libere professioni sia ancora in grossa difficoltà mentre nei principali Paesi europei, a partire dalla Francia e passando per l’Inghilterra e la Germania, i liberi professionisti stanno intercettando la timida ripresa del ciclo e economico riportando fatturati in moderato rialzo nei primi tre mesi di quest’anno. Come risollevare quindi nel nostro Paese le libere professioni?

Ebbene, secondo il presidente di Contribuenti.it, Vittorio Carlomagno, il Governo deve intervenire inserendo anche i liberi professionisti tra i soggetti/settori in crisi in modo da estendere a loro favore il beneficio degli ammortizzatori sociali, ma anche il bonus occupazione per coloro che assumono e tutte le agevolazioni sul credito di imposta che di norma spettano al sistema imprenditoriale.