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Studi di settore: punto per punto le novità

L’Agenzia delle Entrate, con la circolare numero 29/E, ha fatto il punto come ogni anno sugli studi di settore, ed in particolare sulle novità che riguardano l’adozione di tale strumento da parte di tutti i contribuenti che vi rientrano. Tra le novità a “lunga scadenza”, c’è quella relativa alla messa a punto di “studi di settore federali“, ovverosia studi di settore che non tengono conto solamente del settore economico di appartenenza, ma anche di prezzi e tariffe adottate a livello territoriale sia per la cessione di beni, sia per la prestazione di servizi. E proprio per mettere a punto studi di settore “in senso federale“, nonché adattati al territorio di appartenenza del contribuente, i Comuni italiani avranno un ruolo attivo nella messa a punto dei nuovi studi di settore, visto che entreranno a far parte, con una partecipazione attiva, sia degli Osservatori regionali, sia della Commissione degli esperti. Ad essere migliorati in futuro saranno anche gli indicatori di normalità sia per le imprese, sia per i liberi professionisti, grazie ad un affinamento del grado di precisione che sarà possibile in virtù di approfondimenti e studi basati sull’analisi economica.

Con il rilascio di Gerico 2009, inoltre, i contribuenti quest’anno possono applicare in sede di studi di settore dei correttivi che permettono di “rientrare” negli studi anche a seguito delle nefaste conseguenze legate alla crisi finanziaria ed economica. Sono quattro, in particolare, le aree dove si possono applicare i correttivi.

Si può infatti applicare il correttivo legato, nel 2008, all’incremento dei costi sia del carburante, sia delle materie prime; o ancora “gestire” in sede di applicazione degli studi le rimanenze di magazzino che di norma, quando tendono a salire, sono strettamente correlate al calo delle vendite; allo stesso modo è possibile rimodulare con i correttivi anticrisi sia i margini di redditività, sia i valori soglia connessi agli indicatori di normalità economica. E’ chiaro comunque, come tra l’altro spiega l’Agenzia delle Entrate con un documento di prassi, che gli studi di settore con i correttivi anticrisi vadano applicati per il solo periodo di imposta 2008 e non per quelli relativi agli anni precedenti.