Le detrazioni fiscali per i prodotti farmaceutici

La detrazione fiscale che è valida per l’acquisto di determinati medicinali va approfondita nel dettaglio: per ottenere, infatti, questa sottrazione d’imposta che si riferisce all’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) del 19%, più precisamente per le spese che sono sostenute ai fini dell’acquisto di tali prodotti è necessario possedere la fattura o il cosiddettoscontrino parlante”. Nel dettaglio, questi due documenti sono in grado di indicare in maniera precisa qual è la natura del bene (la distinzione tra farmaco o medicinale in questo senso), ma anche la quantità esatta del prodotto che è stato acquisito e il codice fiscale del soggetto a cui è destinato il prodotto in questione.

La detrazione dell’Iva per la partecipazione ai congressi

Una discussione sulle possibili detrazioni dell’Imposta sul Valore Aggiunto merita sempre di essere approfondita e dettagliata: i casi con cui si può avere a che fare sono davvero molti, dunque è necessaria molta chiarezza da questo punto di vista. Che cosa accade, ad esempio, quando si partecipa a un congresso e si sostengono delle spese per un albergo o una struttura simile? Bisogna capire se l’Iva pagata per questi versamenti può essere detratta e soprattutto se l’imposta è quella relativa ai costi del solo giorno dell’evento oppure anche dei due giorni che precedono e seguono lo stesso.

Immobili: le conseguenze fiscali del prezzo-valore

Dal 2006 è stato introdotto il concetto di “prezzo- valore”: in pratica, si possono regolare dal punto di vista fiscale determinati trasferimenti di immobili al valore catastale, senza che vi siano distinzioni per quel che concerne il corrispettivo che è stato stabilito e indicato nell’atto. La norma ha subito voluto essere un vantaggio per cittadini e consumatori, cercando di rendere il più trasparente possibile la contrattazione immobiliare e maggiormente equo il prelievo delle tasse.

Gli impianti di riscaldamento e le detrazioni fiscali

Le ristrutturazioni immobiliari consentono spesso di ottenere dei benefici fiscali piuttosto importanti: qualche dubbio, però, può sorgere quando si ha a che fare con le detrazioni che sono consentite grazie al risparmio energetico. Il caso emblematico, infatti, può essere quello di un immobile di tipo rurale che non è stato accatastato prima di essere ristrutturato, con un solo camino a svolgere la funzione di riscaldamento dell’edificio.

IMU detrazioni familiari ed edilizia residenziale pubblica

L’ICI prima casa ritorna ma con qualche novità, dopo qualche anno di sospensione durante il governo Berlusconi, l’imposta comunale sugli immobili si ripresenta con una nuova veste: ribattezzata IMU, con l’emendamento alla manovra debuttano le detrazioni familiari pari a 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, a condizione che il figlio risieda ovviamente nella casa in questione. L’importo complessivo delle detrazioni per figli, non dovrà comunque essere superiore alla somma di 400 euro. Questa detrazione permetterà di esentare alloggi piccoli di periferia, appartamenti che non superino i quattro vani in paesi di provincia e le case con rendite rivalutate fino a 50mila euro.

Proroga a tutto il 2012 per la detrazione del bonus energetico

L’agevolazione fiscale relativa alla riqualificazione energetica degli edifici (il cosiddetto “bonus energetico”) beneficerà di una proroga temporale piuttosto importante: la detrazione in questione, infatti, durerà per tutto l’arco del 2012, dopo l’opportuna modifica alle disposizioni inizialmente previste dalla Legge 220 del 2010. Questa misura, come ormai è noto da tempo, si riferisce alle varie ristrutturazioni e agli efficientamenti che possono essere realizzati dal punto di vista energetico: la detrazione ammonta al 36% dell’Irpef per quel che concerne tutte le spese poste in essere in tal senso, ricordando però che l’ammontare complessivo non può essere superiore ai 48mila euro per ogni singola unità abitativa.

Bonus ristrutturazioni: i documenti da conservare

Ormai è noto a tutti il funzionamento del cosiddetto “bonus ristrutturazioni”, l’agevolazione fiscale che prevede una detrazione dell’Irpef pari al 36% per le spese sostenute in relazione alle riparazioni degli edifici: l’Agenzia delle Entrate ha ora completato ulteriormente il quadro, ricordando ai contribuenti coinvolti quali sono quei documenti di cui non si può fare a meno in questo ambito. L’obbligo della conservazione e della esibizione è fondamentale per quel che concerne gli eventuali controlli, dunque bisogna conservare con cura tutte le abilitazioni amministrative, la domanda che è stata compilata per l’accatastamento degli immobili non censiti e la ricevuta di pagamento dell’Ici, anche se vi sono anche altri documenti da ricordare.

Detrazioni Irpef sui redditi dei lavoratori dipendenti

Chi presenta la dichiarazione Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) può usufruire di sgravi, di detrazioni fiscali. La “no-tax area”, che costituiva una deduzione dal reddito complessivo, é stata abolita e ora sono tornate in vigore le detrazioni d’imposta, ossia importi che vanno a diminuire l’Irpef dovuta e non più il reddito complessivo. Come si calcola la detrazione spettante? Innanzitutto occorre individuare la tipologia di reddito, l’ammontare del reddito complessivo (diminuito della deduzione per abitazione principale e relative pertinenze)  da rapportare al numero di giorni lavorativi.

Irpef: le detrazioni per i familiari a carico

I familiari a carico sono uno degli elementi che il contribuente deve tenere in maggiore considerazione quando si tratta di dichiarare i propri redditi; in effetti, sono previste delle specifiche detrazioni in tal senso, come previsto sin dal 2007 con la Legge Finanziaria di quell’anno. Quali aspetti vanno ricordati principalmente? Anzitutto, bisogna capire chi sono questi familiari a carico dal punto di vista tributario: l’elenco comprende il coniuge (non bisogna essere separati, né dal punto di vista legale né da quello effettivo), i figli (anche quelli riconosciuti, quelli affidati e quelli adottivi) e gli altri familiari (vi deve essere un legame di parentela dunque), a patto che siano conviventi con il soggetto dichiarante.

Cassazione: i prestanome pregiudicano la detrazione dell’Iva

La Corte di Cassazione non poteva essere più chiara e la sua crociata contro i prestanome potrà ora beneficiare di un nuovo punto a favore: gli “ermellini” di Piazza Cavour sono infatti entrati nuovamente nel merito fiscale, stabilendo che la detrazione relativa all’Imposta sul Valore Aggiunta non può essere concessa in alcun modo quando il contribuente ha acquistato la merce da una società che rappresenta di fatto il prestanome del fornitore vero e proprio (il cosiddetto “imprenditore occulto” come si suole definirlo). La motivazione è presto detta, visto che le fatture tributarie che vengono poste in essere in questi casi sono destinate a operazioni che non esistono dal punto di vista soggettivo, quindi perché pensare a qualcosa di concreto come questa agevolazione fiscale? La pronuncia in questione risale a quattro giorni fa, ma ha una rilevanza fondamentale.

Familiari a carico: detrazioni e limiti di reddito

Un reddito, al lordo degli oneri deducibili, pari nell’anno di imposta di riferimento a non oltre 2.840,51 euro. E’ questa la soglia di reddito per un familiare a carico, che non deve essere superata affinché un contribuente che presenta la dichiarazione dei redditi possa fruire di eventuali detrazioni fiscali tra quelle ammesse. Le detrazioni per i carichi di famiglia, inoltre, il Fisco italiano le concede anche ai contribuenti non residenti; il tutto a patto che, in accordo con quanto riporta l’Agenzia delle Entrate nell’Annuario del Contribuente 2011, il contribuente nel Paese in cui risiede non goda di un beneficio fiscale che risulti essere assimilabile proprio a quello per i carichi di famiglia.

Agevolazioni risparmio energetico, proroga e nuove regole

Anche per tutto il 2011, e quindi fino al 31 dicembre del corrente anno, è stato prorogato il bonus 55%, ovverosia la detrazione fiscale per i costi sostenuti per lavori di riqualificazione energetica di edifici esistenti. Ma a fronte del rinnovo della proroga annuale ci sono anche delle nuove regole da rispettare, a partire da quella legata alla ripartizione a rate del costo. Nel 2010, infatti, il bonus era fruibile suddividendolo in cinque rate di pari importo, mentre per l’anno in corso la ripartizione si allunga, raddoppiando, passando a dieci rate annuali di pari importo. Il bonus 55%, che non è altro che una detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), o dall’imposta sul reddito delle società (Ires) dovuta annualmente in sede di dichiarazione dei redditi, è ammesso per interventi quali l’installazione di pannelli solari, la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

Cud: il sostituto d’imposta può rettificare i giorni lavorativi

Come è noto, il Cud è la certificazione unica dei redditi, il documento fiscale che ogni anno ricevono i lavoratori dipendenti (ad esempio coloro che sono legati da un contratto a progetto) e i pensionati: quando il soggetto lavora a tempo indeterminato si può però verificare una particolare situazione, ovvero che si indichino meno giorni anche se quelli effettivi sono stati 365. Allora può sorgere spontanea una domanda: può il datore di lavoro indicare un anno intero di detrazioni per il lavoro dipendente sul modello? Come precisano le indicazioni per il 2011 di quest’ultimo, i giorni che devono essere indicati in corrispondenza del campo di riferimento non sono altro che i giorni ricompresi nella durata complessiva del rapporto di lavoro per cui si ha diritto alla detrazione prevista dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi. Tutte queste procedure sono state pensate per rendere più semplice e corretto possibile il calcolo delle detrazioni fiscali che spettano a chi percepisce il reddito in questione; inoltre, in aggiunta ciò rimane valido anche nell’ipotesi in cui la retribuzione è maturata nel periodo d’imposta ma non è stata poi erogata nei consueti tempi e nelle modalità ordinarie.

Detrazione ristrutturazione 2011: agevolazioni e bonus

In Italia i contribuenti possono avviare lavori con finalità di ristrutturazione edilizia potendo avvantaggiarsi di un bonus fiscale non indifferente. Trattasi, nello specifico, della cosiddetta “detrazione 36%” dall’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche; per i costi sostenuti, ed ammissibili, l’agevolazione è valida fino al 31 dicembre del 2012, salvo ulteriori proroghe in linea con quanto tra l’altro avvenuto in questi ultimi anni. Trattasi di una misura che, sebbene non sia quindi strutturale, ha contribuito specie negli ultimi tre anni, quelli della crisi economica ed occupazionale, a “movimentare” il settore edile spesso in grosse difficoltà a causa sia delle restrizioni sul credito, sia del forte calo degli investimenti in opere pubbliche. E se la detrazione ristrutturazione al 36% è una misura a tempo, lo stesso non dicasi per l’imposta sul valore aggiunto (Iva) applicata sui costi ammissibili.