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Cassazione: niente studi di settore per chi abbassa i prezzi

La riduzione delle tariffe di vendita relative alle piccole strutture commerciali può essere considerata più che legittima: questa conclusione può essere ricavata direttamente da una sentenza di alcuni giorni fa della Corte di Cassazione, più precisamente la numero 4582. La giustificazione per questa legittimazione dipende dal fatto che queste stesse strutture devono pur sopravvivere alla concorrenza dei supermercati, dunque il titolare del negozio può liberamente abbassare i prezzi del proprio esercizio per poter competere in maniera migliore. Inoltre, in questo caso si configura anche uno scostamento con quanto viene calcolato in base agli accertamenti degli studi di settore, scostamento anch’esso legittimo. Il parametro fiscale in questione diventa pertanto inapplicabile, ma esistono anche altre situazioni in cui gli studi non hanno ragione di esistere secondo la Suprema Corte.


Recenti pronunce, infatti, hanno incluso anche gli scenari di crisi economica accertata e gli accertamenti effettuati nei riguardi dei commercianti al dettaglio di articoli di cartoleria, nell’ipotesi di uno scostamento tributario derivante dalla misura ridotta dell’esercizio e dalla presenza di attività concorrenti. Ora il novero si amplia ulteriormente e questa nuova sentenza dovrà essere presa in considerazione per il futuro imminente. In pratica, la pronuncia in questione è la conseguenza diretta del ricorso di un contribuente che si era rivolto alla Commissione Tributaria Regionale.

Quest’ultima aveva riconosciuto come valida la legittimità all’accertamento fiscale che si basa soltanto sui risultati dei parametri, ma come si può facilmente intuire da quanto spiegato finora la Cassazione ha dato ragione al soggetto e non alla commissione. In effetti, tali studi di settore non sono supportati nemmeno dall’amministrazione finanziaria. In aggiunta, a tutte queste rilevanze bisogna aggiungere il fatto che la stessa Corte di Cassazione ha stabilito che lo strumento e i suoi stessi risultati non sono sufficienti per sostenere la tesi dell’accertamento tributario se non sono associati a degli elementi dotati di concretezza e ottenuti dalla realtà economica dell’impresa.

1 commento su “Cassazione: niente studi di settore per chi abbassa i prezzi”

  1. Sono un piccolo commerciante ambulante,e ogni giorno devo controbattere in questa lotta impari le iper strutture commerciali.
    Giustamente anche noi dobbiamo sopravvivere! Grazie

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