Risparmio energetico: le novità fiscali sono online

 Ci sono delle importanti novità per quel che riguarda i contribuenti e i principali sconti fiscali in favore dell’ambiente: in effetti, le norme relative al 2008 e al 2009, volte a semplificare la fruizione della detrazione dall’Irpef del 55% delle spese per la riqualificazione energetica, entrano a far parte di questo importante vademecum fiscale con la guida web dell’Agenzia delle Entrate “Le agevolazioni fiscali sul risparmio energetico”. Le innovazioni più significative in questo senso si riferiscono alla possibilità, per quei soggetti che provvedono a installare pannelli solari in autocostruzione, di non presentare la certificazione di qualità di un laboratorio certificato, visto che è sufficiente la partecipazione a un corso specifico. È stato inoltre cancellato l’obbligo di rispetto dei requisiti minimi per i contribuenti che sostituiscono finestre e infissi. Nel caso poi gli impianti siano di potenza nominale inferiore ai 100 kw, viene eliminato anche il vincolo della certificazione di conformità alle regole dell’Unione Europea.

 

Nuovo look per Comunicazione Unica: Lavoro e Artigiani le new entry

 Il ministero dello Sviluppo economico ha recentemente approvato il nuovo modello di comunicazione unica per le imprese: si tratta di un provvedimento molto importante e che descrive le tecniche del formato elettronico per la presentazione del documento. Una delle novità principali di questa nuova versione riguarda l’introduzione di due nuovi enti destinatari di ComUnica; ci stiamo riferendo al ministero del Lavoro e all’albo delle imprese artigiane. Inoltre, la posta elettronica certificata (pec) potrà essere richiesta dall’imprenditore tramite il modulo e assegnata poi dalle singole Camere di commercio. C’è da precisare che la comunicazione unica offre la possibilità di assolvere tutti gli adempimenti amministrativi previsti proprio per iscriversi alla Camera di commercio, tra cui quelli assistenziali e fiscali; in tal modo, un unico canale telematico è in grado di portare a termine tutti gli obblighi che riguardano l’Inps, l’Inail, l’Agenzia delle Entrate e le Camere di commercio. Per entrare nel dettaglio, bisogna capire quali sono gli adempimenti possibili con questo modello: anzitutto, la procedura consente di effettuare la dichiarazione di inizio attività ai fini Iva, la domanda di iscrizione di nuove imprese, la domanda di iscrizione relativa all’Inail, la domanda di iscrizione e cessazione di impresa con dipendenti (Inps), la domanda di iscrizione d’impresa agricola ai fini Inps.

 

Si avvicina la scadenza per i vecchi tagli delle cambiali

 Mancano pochi giorni al termine ultimo per l’utilizzo delle vecchie marche da bollo e dei foglietti di carta bollata per le cambiali: il 5 dicembre sarà infatti l’ultimo giorno in cui potranno essere utilizzati i vecchi tagli, mentre già dal giorno successivo rimarranno validi solamente i contrassegni in formato telematico. Questo importante passaggio normativo è stato sancito da un decreto del ministero dell’Economia e delle finanze che ormai risale allo scorso 26 maggio e che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a giugno. Si può parlare, a ragione, di una vera e propria svolta epocale per la cambiale: come molti sanno, infatti, si tratta di una particolare tipologia di pagamento, molto frequente anche ai giorni nostri e che ha anzi visto rinnovare l’interesse nei suoi confronti proprio a seguito della crisi economica, la quale ha fatto decidere a molti di mettere da parte i finanziamenti più moderni.

 

Finanziaria 2010: il Governo studia modifiche sull’Irap

 La commissione Bilancio della Camera si appresta a valutare una serie di emendamenti del Pdl per quel che riguarda la Finanziaria 2010, soprattutto in relazione a delle modifiche in ambito fiscale. I principali ragionamenti in questo senso si riferiscono alla cedolare secca sugli affitti, all’intervento da adottare per l’Irap e alle maggiori detrazioni dell’Irpef. Alcune indiscrezioni provenienti dal ministero dell’Economia fanno già sapere di un possibile segnale da lanciare sul fronte Irap, in particolare nei confronti delle società che si trovano maggiormente in perdita e dei dipendenti delle piccole imprese. Il ministro Giulio Tremonti è intervenuto proprio su questo argomento nel corso dell’assemblea dell’Unione Industriali di Roma:

Siamo pronti a lanciare i crediti d’imposta sulla ricerca. La somma verrà affidata a Confindustria, che poi sarà incaricata di amministrala, in modo da evitare il meccanismo scriteriato del click day.

 

Umbria, Trentino e Sardegna: prosegue l’operazione “rimborsi Irap”

 Proseguono in maniera spedita gli appuntamenti fiscali relativi ai rimborsi dell’Irap per quel che riguarda i contribuenti delle varie regioni italiane. Dopo che la scorsa settimana tale operazione aveva coinvolto Marche e Abruzzo, ieri è stato invece il turno di Trentino Alto Adige, Umbria e Sardegna. Ma procediamo con ordine. L’allargamento della procedura si è reso possibile dopo aver riscontrato l’esperienza positiva dei primi due giorni di applicazione; in questo caso, i rimborsi Irap avevano riguardato Molise, Basilicata, Calabria, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Liguria, per poi procedere con i già citati casi della settimana scorsa. Per essere più precisi, si è provveduto a inviare le istanze volte a restituire le maggiori imposte dell’Irpef e dell’Ires che erano state versate a causa della mancata deducibilità dell’imposta regionale sulle attività produttive: all’appuntamento sono stati chiamati tutti quei contribuenti che hanno indicato come domicilio fiscale, nella propria dichiarazione dei redditi, una delle regioni coinvolte.

Ungheria: cambia la documentazione sul transfer pricing

 È ormai un mese che il ministero delle Finanze ungherese ha provveduto ad emanare un nuovo decreto relativo agli obblighi di documentazione per il cosiddetto “transfer pricing: la normativa in questione sostituisce alcune disposizioni che vigevano nel paese magiaro da diciassette anni, visto che la disciplina sul transfer pricing era stata introdotta nel 1992. Il vecchio decreto stabilisce che il contribuente deve presentare una specifica documentazione in questo senso: per essere più precisi si tratta delle informazioni principali relative alla società (ad esempio, la denominazione sociale e la sede legale), i contratti stipulati con altre società del gruppo (l’oggetto del contratto stesso ed eventuali modifiche), come si caratterizzano i beni e i servizi, le funzioni svolte e agli assets usati, la conformazione del mercato di riferimento (posizioni competitive, concorrenza), il metodo che è stato selezionato per determinare il transfer pricing e le ragioni della scelta, l’indicazione del prezzo, margine e utile e, infine, il prezzo di libera concorrenza che viene adottato.

 

Le tasse? In Germania gli ereditieri le vogliono più alte

 La Germania si sta caratterizzando per una vicenda fiscale alquanto singolare e insolita. In effetti, ben 45 ereditieri della nazione teutonica stanno chiedendo di pagare imposte più alte, in nome, come spiegano questi stessi soggetti, della giustizia sociale. Esaminiamo i loro casi con attenzione. I nomi in questione sono quelli di Peter Vollmer, con una brillante carriera alle spalle alla Ig-Metall, ma anche di Dieter Lehmkuhl, noto psicanalista di Berlino, e del filosofo Bruno Hass: questi e molti altri personaggi sembrano non sopportare più la loro situazione reddituale, la quale sarebbe stata ottenuta senza merito ed evitando di pagare le dovute tasse alla società. Ma i loro intenti non si sono limitati a dichiarazioni di questo tipo: è stato infatti fondato il club “Iniziativa per una maggiore aliquota patrimoniale”, il quale si è appunto posto l’obiettivo di pagare più tributi. Come è stato spiegato dallo stesso Vollmer, la Germania presenta una situazione in cui sono i contribuenti più piccoli a sborsare i maggiori introiti per le tasse, aprendo in tal modo una forbice tra ricchi e meno abbienti.

 

Agenzia delle Entrate: via libera a tre nuove direzioni provinciali

 Fra due giorni saranno finalmente rese operative tre nuove direzioni locali dell’Agenzia delle Entrate: la decisione rientra a pieno titolo nell’ambito del riassetto organizzativo delle stesse Entrate e, in questo, caso si riferirà soprattutto alla Lombardia, con l’apertura delle Direzioni Provinciali di Como e Varese, e al Veneto, con la Direzione di Rovigo. In tal modo, aumentano le province italiane che possono beneficiare di un assetto di questo tipo: le precedenti “inaugurazioni” avevano riguardato soprattutto la regione Lombardia, con le sedi di Lecco, Cremona, Lodi, Mantova e Sondrio. Il nuovo modello organizzativo dell’Agenzia ha il preciso obiettivo di potenziare sia quelle strutture che svolgono attività di assistenza per i contribuenti, sia quelle che invece curano principalmente il contrasto all’evasione fiscale. Dunque, viene rafforzata soprattutto l’attività di controllo in relazione alla tipologia di contribuente.

 

I Commercialisti cercano una exit strategy per abolire l’Irap

 Claudio Siciliotti, presidente dei Commercialisti, è intervenuto nel corso della seconda Assemblea della categoria a Roma; il riferimento principale del suo discorso è andato alla definizione di una exit strategy per la cancellazione definitiva dell’Irap. Tale imposta viene definita dallo stesso Siciliotti come ingiusta, motivo per il quale il suo accantonamento deve essere studiato più attentamente:

Si può pensare a una strategia in questo senso, un percorso graduale al termine del quale vi sarebbe l’abolizione completa, magari anche sostituendo l’imposta con altri tributi.

Il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti non nasconde dunque la propria avversione nei confronti dell’Irap. Come è stato precisato sempre nel corso di questa assemblea, la riduzione del 20% degli acconti Irpef rappresenta solamente una misura parziale, una ipotesi auspicati da più voci e da non abbandonare. Cosa trovano di ingiusto nell’Irap i Commercialisti?

 

Equitalia: l’estratto conto online è attivo in tutta Italia

 Il servizio di estratto conto online offerto da Equitalia copre finalmente tutto il territorio della penisola: due giorni fa, infatti, anche i contribuenti di Viterbo e provincia hanno potuto consultare telematicamente la loro situazione debitoria sul sito della società per azioni, la quale, lo ricordiamo, è predisposta per gestire il sistema di riscossione nazionale. La diffusione telematica di questo importante servizio ha avuto inizio lo scorso mese di luglio e, nel corso di soli quattro mesi, ha visto la registrazione di 250.000 utenti. C’è però anche da dire che l’estratto conto online non era partito in modo agevole; in effetti, si erano verificati alcuni problemi tecnici che ne avevano determinato il ritardo nell’avvio proprio nella zona della Tuscia. Come aveva precisato a inizio novembre Marco Cuccagna, direttore generale di Equitalia, tali problemi sarebbero stati risolti a breve ed ecco che in sole due settimane la promessa è stata mantenuta. Sarà ora quindi possibile anche per i cittadini viterbesi evitare le consuete file agli sportelli di Equitalia Gerit, affidandosi al web per trovare una risposta alle loro domande.

 

Entrate: lavoratori frontalieri fuori dallo scudo fiscale

 Ogni volta che si torna a parlare di scudo fiscale, è abbastanza scontato che qualsiasi tipo di novità contribuisca a chiarire il quadro di uno dei provvedimenti più dibattuti e approfonditi. Ieri si è assistito a un altro di questi chiarimenti: l’Agenzia delle Entrate ha infatti provveduto a “salvare” dallo scudo i lavoratori frontalieri, vale a dire quelle persone che hanno la residenza in Italia, ma che comunque svolgono la loro attività lavorativa in una sede estera. La prassi normale, in questi casi, avrebbe previsto che tali lavoratori dovessero “scudare” gli stipendi accreditati sui conti che sono stati aperti presso gli istituti esteri, pagando l’imposta del 5%. Invece, attraverso la pubblicazione della circolare 48/E delle stesse Entrate, è stato chiarito che questi soggetti rimangono fuori dallo scudo fiscale e, in particolare, i depositi e i conti correnti aperti presso banche all’estero per l’accredito degli stipendi.

Il brogliaccio permette l’accertamento induttivo dell’Iva

 Il brogliaccio contabile che viene trovato presso i clienti rende inutile qualsiasi tipo di ispezione sulle relative scritture: in questo caso, infatti, il Fisco è in grado di accertare in maniera induttiva l’imposta sul valore aggiunto, così come è stato precisato dalla sentenza 23585 che la Corte di Cassazione ha provveduto a pubblicare lo scorso 6 novembre. Il fatto che ha portato alla pronuncia della Suprema Corte si riferisce a una verifica effettuata nei confronti di una società: nel corso dell’ispezione era stato rinvenuto appunto il brogliaccio, documento da cui emergeva l’omessa contabilizzazione dei corrispettivi per la cessione dei beni. In base a quanto rilevato in questo modo, l’ufficio finanziario provvedeva quindi a notificare l’avviso di rettifica per il recupero degli incassi che non erano stati dichiarati. Successivamente, l’avviso era stato respinto per mancanza di fondatezza della pretesa erariale. La sentenza di primo appello dava ragione alla società e contro questa pronuncia le Entrate avevano appunto presentato ricorso in Cassazione.

 

Correttivi per gli studi di settore: a volte ritornano

 Il 2010 sarà il momento giusto per la terza revisione degli studi di settore relativi a Gerico 2009: tali correttivi, i quali seguono da vicino quelli adottati in maniera ordinaria quest’anno, verranno utilizzati ai fini degli accertamenti. Comunque, c’è da precisare che non è prevista alcuna moratoria degli studi, visto che sarà preferita la strada dell’aggiornamento annuale. La decisione è stata presa dopo aver esaminato i dati delle dichiarazioni fiscali presentate a settembre dai soggetti che hanno utilizzato gli studi. Sono state soprattutto le associazioni di categoria a premere per ottenere i correttivi congiunturali anche per il prossimo anno: secondo Giampietro Brunello, ad di Sose, la partita in gioco prevede ora l’applicazione dei giusti correttivi per Gerico 2010.